Rudy, Stay Away

Un pezzo sulla pallacanestro (woooooh).
Ho provato a resistere alle tentazioni, ma un rettile può cambiar pelle, ma non cambia il cuore, come cantavano gli Afterhours. Nonostante tutto quei 5-8 fedeli lettori (compresi i bot) dei miei pezzi sul ciclismo possono stare tranquilli, perché ho tutta l’intenzione di continuare ad occuparmi di quell’ammasso di dopati che tanto ci piacciono e che conciliano il sonno post-grappino di tanti altri.

“Ma non ti eri dato al Ciclismo?”

I Playoffs imperversano, il soggetto di cui parlerò non è ai Playoffs, ma non si fa altro che parlarne da quando sono cominciati i Playoffs. Sto parlando di Rudy Gay. Il popolo della rete è spaccato in due: da una parte quelli che (come me) pensano che Memphis abbia fatto bene a cedere il giocatore, dall’altra gli Altri. Nelle righe che seguono proverò ad esporre perché secondo me (e Fazz, quindi ho ragione) Rudy Gay andava ceduto.

Partiamo dalle cose semplici. Nella stagione 2010/11 Rudy Gay gioca solamente 54 partite, l’ultima delle quali il 15 Febbraio 2011.

  • Il record pre-infortunio di Rudy Gay è 32-26 (55%) con 30 trasferte giocate (51% delle partite giocate con Rudy)
  • Il record post-infortunio di Rudy Gay è 15-10 (60%) con 11 trasferte giocate (44% delle partite giocate senza Rudy)

Molto poco? Nì. Perché è vero che l’NBA di Marzo ed Aprile è da prendere con le pinze, come è altrettanto vero che Memphis stava giocandosi l’accesso ai Playoffs e che quindi era molto più motivata di altre squadre. Non si può non considerare però come il rendimento di una squadra possa cambiare così poco con circa 13 milioni in tribuna. Ancor di più in un mercato non proprio enorme come quello della città di Elvis.

Poi vennero i Playoffs (parte I). E non credo ci sia bisogno di parlarne.

Con la trade Zibo ’13 per Zibo ’11 e Memphis tornerebbe una Contender.

Nella Stagione 2011/12 i Grizzlies si sono ormai tolti l’etichetta di Cenerentola di dosso, e tutti li tengono d’occhio. Più che altro l’etichetta è quella di “Chissà ora che torna Rudy Gay cosa succederà”. Il problema non si pone, perché Zach Randolph giocherà solamente 8 partite, rimandando i problemi di chimica ai Playoffs.

Un occhio attento nota però come Rudy Gay sia terzo nel Win Shares di squadra, addirittura ottavo (!!!) in quello rapportato ai 48 minuti. Nella Stagione presa in esame Rudy Gay porta a casa circa 15 milioni di dollari. Prendiamo alcune SF/PF con stipendi comparabili e confrontiamo i due dati.

Josh Smith 1° 5°
Paul Pierce 1° 4°
Luol Deng 4° 8°
Danny Granger 1° 2°

Ho pietà e non elenco LeBron, Anthony e Durant. Non sono un grandissimo fan di questa specifica statistica, però trovo curioso come Rudy Gay abbia (statisticamente) lo stesso impatto di Luol Deng, portando alla causa 1/10 delle intangibles del Capitano della Nazionale Britannica. Fermo restando che Deng, con tutto l’amore che ho nei suo confronti, resta un giocatore con un contratto più alto del suo rendimento effettivo.
Poi vennero i Playoffs (parte II). Ma i Sequel dei grandi successi fanno quasi sempre schifo.
Veniamo finalmente alla stagione 2012/13. I Grizzlies devono riscattarsi e Rudy Gay comincia la stagione in Tennessee, prima di venir ceduto ai Raptors.
Leggere in giro di gente che dice “Trade senza senso, la giustifico solamente dal punto di vista salariale” mi fa venir voglia di augurare anni di Cap ingolfato e stagioni fallimentari a qualunque squadra voi tifiate.
L’espressione “solamente dal punto di vista salariale” è un ossimoro, perché Memphis è uno Normal market, per provare a dare continuità ai suoi progetti deve ragionare prevalentemete dal punto di vista salariale. E già questo sarebbe un buon motivo per dare una bella pacca sulla spalla allo Staff dirigenziale dei Grizzlies.

E invece non ci si ferma qua, perché Rudy Gay s’è proprio messo d’impegno nel fornire dati alla causa. Il giocatore ha infatti cominciato la stagione a Memphis così:
17.2 Pts, 5.9 Reb, 40%FG, 31%3P.

Non vi dice niente? Tyreke Evans nel 2010/11 era così:
17.8 Pts, 5.6 Reb, 40%FG. 29%3P.

E non costava SEDICI MILIONI di dollari, non avrebbe causato nessuna Luxury alla sua Franchigia. Rudy Gay invece sì.
A tutto questo aggiungiamoci che a Memphis su 42 partite ne ha fatte 15 sotto i 15punti. 15 su 42 giocate è una bella

“Tocca a te dirgli che facciamo schifo comunque”

percentuale, non si può parlare di occasionalità, quanto di tendenza. Un go-to-guy che ha la tendenza ad andare sotto i 15 punti a partita, meno di 1 punto per ogni milione intascato. Aggiungiamoci le18 partite sotto il 40% dal campo, di cui la metà sotto il 35%. Questo quando era a Memphis, a Toronto i dati non è che siano molto più rassicuranti, ma è molto più facile ricordarsi i 34 con 13/18. In una sconfitta. Contro Detroit.
Memphis probabilmente uscirà contro i Clippers, ma al momento non lo sappiamo. Ma se non altro avrà risparmiato tanti soldoni, avrà preso un giocatore d’infinita esperienza come Prince, che poteva essere un valido tentativo di replicare lo Shane Battier fondamentale della stagione 2010/11 e non avrà corso il rischio di fare due stagioni fotocopia senza provare a smuovere le acque.

La semplice verità è che a questi Grizzlies non serve un giocatore come Rudy Gay, ma servirebbe una macchina del tempo per riavere lo Zach Randolph di due anni fa. Altro che Hollinger, bisogna contattare Archimede Pitagorico, possibilmente entro stanotte, che c’è Gara 3.

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Una risposta

  1. mlbarza ha detto:

    Concordo su tutto. Intanto stanotte Zacharia si è presentato in versione tirata a lucido. E io sono convinto che questa, indipendentemente dal risultato finale, sia la serie con più probabilità di andare a gara 7 del primo turno. Assieme a quella dei “miei” Warriors, anche se coach Jackson ha per ora palesemente outcoached George Karl in entrambe le sfide di Mile-High City, sempre squadra di tiratori siamo.

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