Sapore di Mondiale: il sorteggio dei gironi

La griglia completa dei Mondiali 2014

La griglia completa dei Mondiali 2014

Venerdi scorso dalle cinque del pomeriggio si è sentito già profumo di Mondiale, profumo che sa di Brasile, e che ci ha portato con la mente a quello che sarà il mese di giugno del 2014, pieno di partite, di stelle, di rivelazioni, di emozioni, gioie, tristezze, e tutto quello che di solita porta la competizione massima del calcio, sia dentro che fuori dal campo.

Le palline estratte da campionissimi del passato, tra cui anche l’indimenticato nemico del Brasile, Ghiggia, il cui goal nel 1950 fece piangere una nazione intera, hanno determinato 8 gironi dai livelli di forza più disparati, che fino a al 12 giugno, giorno della partita inaugurale, daranno vita a tante parole, che poi il campo potrà confermare o ribaltare.

Quello che è certo, però, è che il lavoro sottobanco della coppia di leader del calcio mondiale, Blatter e Platini ha portato ad un altro risultato favorevole al loro gioco politico e sfavorevole a quelli che sono i valori attuali del calcio.

Il Gatto e la Volpe in azione

L’invenzione del pre sorteggio integrale per determinare quale delle 9 squadre europee fosse destinata nella fascia delle squadre africane, senza tener contro del ranking o della esperienza nella fasi finali, ha dato un enorme vantaggio ad una nazionale molto potente politicamente come la Francia, e penalizzato squadre come l’Italia, l’Inghilterra o l’Olanda.

La scelta della squadra “euro/africana” è caduta guarda caso sull’Italia, con tutti i mugugni (legittimi) del caso e da lì è partito il vero e proprio sorteggio che dopo svariati intermezzi sportivi e non ha determinato i seguenti gironi.

Il Brasile, padrone di casa e favorito alla vittoria finale, esordirà nella prima partita del Mondiale contro la Croazia, nazionale qualificata nello spareggio contro l’Islanda, che schiera un bel po’ di conoscenze del calcio d’elite europeo, tra cui Mandzukic, centravanti del Bayern Campione d’Europa, che non sarà presente nella sfida ai pentacampioni e al Camerun di Eto’o per squalifica.

I verde-oro di Scolari sono una squadra che tutti conoscono, e che tutti hanno ammirato nell’ultima Confederations Cup, vinta demolendo la Spagna nella finale. Proprio per questo motivo e per il fatto che la Nazione vuole evitare un altro Maracanazo, i n.1 al momento sono loro.

Non sono comunque una squadra dominante, ma come accaduto per le precedenti edizioni del Brasile targato Scolari, sono estremamente solidi e puntano molto sul collettivo difensivo, aiutato dalle giocate dei singoli in fase offensiva.

Questi singoli sono Neymar e Oscar, le giovani stelline chiamate a confermare il loro status mondiale, soprattutto il primo dopo il grande passo di volare in Europa per confrontarsi con i grandi, che saranno coadiuvati da due giocatori d’esperienza come Fred e Hulk, spesso sottotraccia, ma capaci di farsi trovare pronti quando Scolari chiama.

Neymar spera di alzare anche la Grande Coppa

Per il resto la squadra, sorprendentemente per la storia dei verdeoro, poggia sulla compattezza difensiva, data dalla coppia Thiago Silva-David Luiz e da una mediana con Paulinho e Luiz Gustavo e da un portiere affidabile come Julio Cesar, quasi a volere fotocopiare il Brasile vincente dei mondiali di USA 94, in un ambiente e clima simile a quello di giugno 2014.

Dietro ai padroni di casa, per il secondo posto vedo leggermente favorito il Messico, nonostante la debacle nella Confederations Cup, che sta vivendo un momento particolare, visto che il nuovo CT Herrera sembra preferire i giocatori autoctoni piuttosto che quelli blasonati militanti in squadre europee come Hernandez, Giovanni Dos Santos, Guardado e Vela (e per questo è a rischio panchina), ma che complessivamente sembra più forte della Croazia, che dovrà come detto sopperire per due partite all’assenza del suo giocatore migliore, sperando che l’altra stella Modric guidi i tanti giovani di talento, ma con poca esperienza, per garantire il passaggio agli ottavi.

Il Camerun del vecchio leone Eto’o sta seguendo un percorso di ringiovamento e quindi sembra la meno quotata del girone, anche se ha campioni in squadra che possono creare sorprese.

Il Girone B è per quanto mi riguarda il girone di ferro di questi mondiali e vedrà affrontarsi Spagna e Olanda, che nel 2010 in Sudafrica sono state le finaliste nella partita che ha sancito la vittoria storica dei diavoli rossi spagnoli.

Io ve la lascio, a Luglio torno a riprenderla

Ad aggiungere forza a questo gruppo c’è la presenza di una nazionale temibile come il Cile, che in qualsiasi altro raggruppamento sarebbe stata tra le favorite al passaggio del turno, ma che in questo appare più come mina vagante contro le due corazzate europee.

La Spagna non è più dominatrice come nel quadriennio 2008-2012 e nella Confederations Cup ha subito una batosta notevole dal Brasile, ma resta comunque la n.2 assoluta nel ranking pre Mondiale e squadra che punta a bissare il titolo. Tutto dipenderà se i giocatori chiave di Del Bosque, quali Xavi, Iniesta, Torres, Fabregas e Pique’, arriveranno in Brasile nella condizione giusta, e se il CT troverà qualche perla nascosta da inserire nel grande meccanismo del tiki taka, come Diego Costa, neo cittadino spagnolo e bomber di valore assoluto in grado di dare una dimensione molto più concreta al gioco spagnolo.

L’Olanda è una nazionale che se in forma può far male a chiunque, soprattutto offensivamente con Robben, Van Persie, Van Der Vaart e Lens, ma che in Brasile potrebbe anche rischiare di non vedere la luce degli ottavi, avendo nel Cile un avversario estremamente temibile, visto il talento che possono portare giocatori come Vidal, Sanchez, Pizarro, Mati Fernandez e Edu Vargas.

L’Australia ha perso il valore di qualche anno fa e credo farà fatica a racimulare punti in questo girone.

Il Girone C è un gruppo che sulla carta non ha molto appeal, ma che probabilmente è il più equilibrato e intrigante dal punto di vista tecnico/tattico.

La Colombia di Falcao, insieme con il Belgio, è la nazionale che per molti può rappresentare un pericoloso outsider per le grandi corazzate che cercano la vittoria finale.

Le perplessità maggiori sono dietro, visto che il ruolo del portiere non è ancora deciso in pieno tra il giovane Ospina e il vecchissimo Mondragon, e che gli “italiani” Zapata e Yepes come coppia centrale non danno garanzie massime in una competizione come il Mondiale. Davanti però fanno paura, perché possono alternare giocatori come James Rodriguez, Cuadrado, Guarin e Quintero, dietro al fuoriclasse Falcao, lasciando fuori punte come Jackson Martinez e Muriel che possono essere dei rincalzi temibili da inserire in corso d’opera.

La Costa D’Avorio di Drogba e Yaya Toure’ sarà probabilmente favorita dal clima, ma è una squadra che ha dimostrato di sciogliersi negli appuntamenti importanti, nonostante il valore assoluto dei singoli e l’esperienza internazionale, e così per il passaggio agli ottavi dietro alla Colombia può inserirsi il Giappone di Zaccheroni, squadra tostissima, che corre tanto e ha colpi individuali di tutto rispetto, soprattutto nella zona di trequarti dove il trio Honda, Kagawa, Okazaki brilla per senso tattico, velocità di esecuzione e capacità di inserimento nella zona calda.

La Grecia è l’europea del girone e nel complesso la meno competitiva, anche se in passato lo spirito di questa nazionale ha fatto miracoli e un centravanti come Mitroglou non ce l’hanno tante squadre.

Il Gruppo D è quello dell’Italia, che poteva essere per gli azzurri ben più complicato di quello sorteggiato, visto il passaggio nella fascia africana, ma che nasconde comunque insidie da non sottovalutare.

La testa di serie è l’Uruguay, che ha dovuto passare attraverso lo spareggio con la modesta Giordania per essere in Brasile, dove 63 anni fa mise a segno uno dei più grandi upset della storia dello sport.  La squadra di Tabarez ormai è conosciuta, l’abbiamo già affrontata nella finalina della Confederations Cup, dove aveva spaventato il Brasile in semifinale. In quella partita, vinta ai rigori, avevamo sofferto non poco la coppia di fuoriclasse Cavani-Suarez,

Attenti a quei due..

e probabilmente sarà così anche nel giugno prossimo, visto che a differenza di altre edizioni, la difesa italiana è il reparto meno sicuro, soprattutto per la distanza tattica che c’è tra come si gioca in serie A e in Nazionale. Cavani e Suarez sono tra i top10 attaccanti mondiali e anche se il resto del team, a partire dal vecchio Forlan o dalla mediana tignosa formata da Gargano e Rios, non raggiunge minimamente il loro valore, resta una squadra che può puntare ampiamente al primo posto del girone.

L’altra europea del gruppo è l’Inghilterra, che in altre edizioni avrebbe fatto sicuramente più paura, ma che al momento sembra lottare in un clima di apatia tecnico/tattica che potrebbe agevolare gli azzurri, anche se lo scontro diretto giocato come match inaugurale in piena Amazzonia, con 80-90% di umidità potrebbe riservare sorprese inaspettate.

Tra gli inglesi dovremo stare attenti ai soliti noti, davanti Rooney che potrebbe essere coadiuvato da due giocatori non di livello assoluto, ma sicuramente pericolosi come Sturridge e Walcott, e a centrocampo la coppia eterna Gerrard-Lampard, quasi sicuramente al loro canto del cigno coi Leoni.
Il reparto difensivo è quello che garantisce più serenità fra i tifosi italiani, a partire dal portiere, dato che Hart, da grande promessa, si sta smarrendo partita dopo partita e rischia addirittura di arrivare in Brasile da sostituto, mentre tra i difensori solo il vecchio Cole può dirsi sicuro del posto.

L’Italia di Prandelli può anche vincere questo girone, ma molto dipenderà da come arriverà lo zoccolo duro all’appuntamento iridato, perché soprattutto in difesa le alternative non ci sono, e nemmeno tra i titolari ci sono così grandi certezze per un cammino lungo. Il centrocampo con Pirlo, Montolivo, De Rossi è sicuramente il reparto migliore e su cui poggiare il nostro gioco, ma come detto dovremo sperare che la forma fisica e mentale sia adeguata all’impegno, perché dietro di loro non c’è un valore eccelso, se i nostri primi cambi sono rappresentati da Giaccherini e Motta.

Davanti dovrebbe esserci la coppia Balotelli-Rossi, coppia ben assortita e che potrebbe inserirsi nell’elite della competizione, ma Prandelli ha la possibilità di variare l’impostazione e schierare un tridente, a seconda dell’avversario che avrà davanti.

Siamo la coppia più bella del mondo

Siamo la coppia più bella del mondo

Fanalino di coda sarà il Costarica, che chiaramente non bisogna sottovalutare, soprattutto davanti dove schiera un tridente rapido, tecnico e che dà pochi punti di riferimento.

Il Gruppo E è quello della Francia e della Svizzera, il gruppo dello scandalo, fatalità formato dalle Nazionali dei due capi del calcio mondiale, Platini e Blatter.

E’ chiaramente il gruppo più scarso tra gli otto, in cui le due compagini europee dovrebbero avere vita facile contro Honduras e Ecuador.

La Francia arriva da uno spareggio vinto in extremis, ribaltando il 2-0 di Kiev, ed è sempre alle prese con problemi interni che hanno caratterizzato gli ultimi appuntamenti per nazionali. Storicamente questo tipo di girone riserva insidie ai transalpini e perciò Deschamps dovrà fare molta attenzione a come impostare la formazione, poggiandosi sicuramente sul talento strabordante di Pogba, sulla classe cristallina di Ribery, sulla verve del piccolo Valbuena, sulla potenza fisica di Matuidi, sperando che davanti Benzema o Giroud siano più concreti che fumosi.

La Svizzera è una squadra quadrata, senza stelle, ma con un buon centrocampo formato dalle nostre conoscenze Inler, Behrami e Dzemaili, e un attacco ben assortito fisicamente, con il potente Seferovic e l’agile Shaqiri.

L’Honduras è una delle squadre esotiche che sempre caratterizzano la storia dei mondiali, e che di solito fanno più folklore che altro, mentre l’Ecuador, che ha costretto l’Uruguay allo spareggio, ha due ottimi elementi offensivi come Caicedo e Antonio Valencia, ma fa della compattezza difensiva il suo marchio di fabbrica, anche se a dirla tutta il vero punto di forza è dato dall’altitudine di Quito, capitale dove la nazionale ha costruito la maggior parte dei suoi risultati (solo l’Argentina è passata indenne), e quindi potrebbe soffrire l’ambiente brasiliano.

Il Girone F è quello dell’Argentina, che con Brasile e Spagna forma la prima griglia di pretendenti al titolo, e che muore dalla voglia di vedere Messi alzare la Coppa del Mondo al Maracanà il 13 luglio.

Manca qualcosa….

Il sorteggio ha garantito, se tutto va per il verso giusto, la Finalissima Brasile-Argentina, e sicuramente il girone non dovrebbe creare grossi problemi agli uomini di Sabella, guidati da Lionel Messi, con un valore offensivo da top assoluto, con Di Maria, Aguero e Higuain, con Palacio a fare da primo cambio, ma che dietro fa nascere dubbi, soprattutto nelle partite ad eliminazione diretta, visto che il solo Campagnaro garantisce una solidità sicura.

L’altra qualificata potrebbe essere la Bosnia di Pjanic, Dzeko e Ibisevic, leggermente favorita sulla Nigeria, campione d’Africa, ma che nella partita contro l’Italia ha mostrati gravi crepe difensive che gli avanti bosniaci potrebbero punire. L’Iran deve solo cercare di evitare di chiudere a 0 punti e fare una bella figura.

Il Girone G è l’altro girone duro, visto che oltre alla Germania, testa di serie e sempre in prima linea per la vittoria finale, ci sono nazionali come il Portogallo, il Ghana e gli stessi Stati Uniti che possono giocarsi tutti indistintamente il passaggio del turno.

Sulla carta il Portogallo dovrebbe essere favorito, ma io concedo un vantaggio al Ghana, composto da giocatori di esperienza ad alto livello e maggiore valore complessivo, visto soprattutto il centrocampo composto da Muntari, Essien, Asamoah e Prince Boateng, che può garantire forza fisica e spunto offensivo in grado di aiutare la punta Asamoah Gyan.

Il Portogallo visto nella sfida vittoriosa contro la Svezia è sembrato Cristiano Ronaldo e stop, legato indissolubilmente alle prestazioni e goal del proprio capitano, per questo lo vedo in partenza dietro a Germania e Ghana nella corsa agli ottavi.

I tedeschi sono probabilmente tra le tre squadre con il maggior tasso di talento della competizione, ma hanno tante incognite soprattutto fisiche, visto che molti degli uomini chiave, tra cui Hummels, Khedira, Podolski, Gomez e Klose stanno vivendo una stagione di infortuni più o meno gravi. Molto dipenderà dal salto di qualità mentale che dovranno dimostrare i vari Ozil, Reus, Mueller e Goetze, finora incapaci di elevare il loro standard nelle partite decisive.

Gli USA del tedesco Klinsmann sono i meno pronosticati, ma saranno sicuramente un’insidia molto temibile per le altre squadre del girone visto che ormai hanno molti uomini con grande esperienza internazionale e sono in grado di mettere in difficoltà qualsiasi squadra se in giornata.

L’ultimo girone è quello di Belgio e Russia, che dovrebbero essere le squadre a staccare il biglietto per gli ottavi, con Corea del Sud a fare da spauracchio e Algeria (arrivata al Mondiale all’ultimo secondo e tra le polemiche dopo lo spareggio col Burkina Faso) da vittima sacrificale.

Il Belgio è forse la nazionale più intrigante del panorama mondiale in questo momento. Tutti ne parlano in maniera esaltante, ma nessuno sa come potrà comportarsi in una competizione nuova per la maggior parte dei suoi tanti talenti. Gli undici titolari di Wilmots fanno brillare gli occhi e più di qualcuno vede i diavoli rossi come mina vagante dell’intera manifestazione, visto che un portiere come Courtois, una difesa con Vertonghen, Kompany, Vermaelen e Lombaerts, un centrocampo con Witsel, Fellaini e Dembelè, e un attacco con Lukaku, Hazard e Maertens, che può tenere fuori gente del calibro di Mirallas, De Bruyne, Benteke e Nainggolan, non ce l’hanno in tanti.

La Russia ha il suo uomo chiave in panchina, visto che la concretezza e il rigore di Fabio Capello può dare quella spinta ad una nazionale che spesso ha peccato di leggerezza, poca coesione e scarsa concentrazione.
La Corea del Sud è una squadra molto fisica, che corre molto e ha elementi in grado di non andare sotto nello scontro fisico, ha Son come elemento di spicco, ma appare inferiore complessivamente a Belgio e Russia.

Tante parole, troppi pronostici per essere dicembre, ma una voglia di assaporare il gusto del Mondiale che da qui a giugno aumenterà a dismisura, fino ad esplodere al momento del fischio iniziale di Brasile-Croazia e concludersi dopo il triplice fischio della Finale di Rio de Janeiro.

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2 risposte

  1. mlbarza ha detto:

    Sorteggio al solito strano, con alcune squadre che ne escono particolarmente avvantaggiate (in teoria) e altro fortemente svantaggiate tra le favorite. Oltre ai criteri di decisione delle fasce, io credo sarebbero da rivedere anche i criteri di qualificazione: non ha assolutamente alcun senso che una squadra europea non abbia la possibilità di fare gli spareggi perchè è la “peggiore” tra le seconde, così come ha poco senso aver spostato l’Australia in Asia per questioni di competitività o altre cose ancora.

  1. 16 Gennaio 2014

    […] di calcio, questo è il periodo in cui si ha poco di cui parlare (Galatasaray non esiste.), Teo c’ha già spiegato tutto dei gironi di Brasile 2014, ma nel minestrone di Capodanno i mondiali ci finiscono comunque, sono quelli del 2022: proprio […]

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