Se potessi avere…2 milioni di dollari al mese!

Lakers == Bryant

Lakers == Bryant

Come molti sapranno, pochi giorni fa Kobe Bryant ha firmato un’estensione del suo contratto con i Los Angeles Lakers che gli frutterà 48.5 milioni nei prossimi due anni (23.5 il primo, 25 il secondo) facendolo di fatto rimanere il giocatore più pagato della lega nonostante le sue ormai importanti 35 primavere.

Si è parlato molto di questa mossa, di cosa vuol dire per i Lakers e per il loro salary cap. Personalmente di MLE, Bird rights e simili ci capisco molto poco, volevo quindi addentrarmi in una piccola riflessione sul perchè per me quest’estensione non è una buona mossa per i Lakers e perchè Bryant un pò mi ha deluso.

Se mi conoscete sapete che Kobe è uno dei miei atleti preferiti in assoluto, la sua dedizione per il gioco e il suo essere un vincente sono degli aspetti che ho sempre ammirato. Ma proprio per questi motivi mi aspettavo un contratto diverso.
Diciamolo chiaramente, Kobe vuole vincere. E chi non vorrebbe? Penso tutti, ma lui ha una voglia matta di prevalere sugli altri. E da 3 anni a questa parte ha in mente un obiettivo fisso che lo tormenta, il sesto anello. Il motivo è semplice, vuole almeno raggiungere il suo mito Michael Jordan in quanto a campionati vinti. Per vincere però servono le superstar e qualcuno che stia loro dietro.

Kobe, ammettiamolo, non è più una superstar. Arriva da una stagione in cui ha messo offensivamente numeri di tutto rispetto, ma in difesa è ormai un casellante e non ha più il passo e l’esplosività che gli permettono di stare al passo con gente come LeBron(cosa mi tocca scrivere…), Westbrook e compagnia. Il suo ego, però, quello sì è da superstar, e così il suo orgoglio.

Bryant non si sente inferiore a nessun altro giocatore della lega, e per questo vuole essere pagato di conseguenza.  Speravo che in cuor suo si rendesse conto che non è un sintomo di debolezza prendere 15 milioni anzichè 25, eppure non è andata così.
Perchè diciamocelo: Bryant non ha problemi di soldi. Sì, questo è probabilmente l’ultimo “contrattone” che potrà strappare in carriera, ma tra sponsor e quant’altro non fa certo fatica a tirare la fine del mese, anche perchè il divorzio con la moglie di cui si parlava anni fa(e che gli avrebbe portato via metà dei suoi averi, vista l’assenza di un accordo pre matrimoniale) non è andato in porto. Si tratta quindi di dimostrare agli altri che si sente ancora il numero uno. E per quanto lo adori come giocatore, non sono d’accordo.

A 35 anni si può ritornare come prima di un grave infortunio?

A 35 anni si può ritornare come prima di un grave infortunio?

Però forse la colpa è un po’ mia che mi sono illuso: Bryant ha sempre pensato prima di tutti a se stesso, mentre io pensavo(speravo?) che in quella notte di giugno 2010, quando consegnava il tiro decisivo di una gara 7 contro i Celtics nelle mani di Ron Artest, fosse scattato qualche  meccanismo nella sua mente che l’avesse cambiato. Mi sbagliavo.

Per carità, Bryant poteva anche prendere di più. Poteva chiedere 30 milioni l’anno e non l’ha fatto. Però avrebbe potuto chiedere meno. Però, per quanto romanticamente speravo in un comportamento da parte sua, razionalmente non posso che essere d’accordo con la sua scelta.
Spesso leggendo le cifre dei loro stipendi pensiamo che gli sportivi siano ricchi sfondati, e non abbiamo tutti i torti. Però ci dimentichiamo che c’è chi è molto più ricco di loro di diversi ordini di grandezza: chi quei soldi glieli dà. I Lakers e i Buss sono tra le franchigie e gli owner più ricchi non solo dell’NBA, ma di tutti gli sport, la squadra gialloviola è conosciuta e ha appeal in tutto il mondo.
Perchè quindi un giocatore che vuole monetizzare gli ultimi anni di carriera dovrebbe fare lo sconto a una famiglia che ha firmato un contratto di diversi miliardi(sì, MILIARDI) di dollari con Time Warner Cable per la trasmissione delle partite?

E qui veniamo a quello che secondo me è il vero nodo della questione: l’incapacità della dirigenza.
Perchè se la richiesta di Bryant di 48.5 milioni è legittima, sono legittime le risate con cui Mitch Kupchak(GM dei Lakers) può rispondere a questa richiesta.
Come si dice in inglese, it takes two to tango. Bryant non può estendersi il contratto da solo, qualcuno deve avere avvallato il tutto.
Kobe Bryant è un 35enne che ad Aprile si è rotto il tendine d’Achille e ancora non è rientrato in campo.
La dirigenza, senza ancora avergli visto giocare una partita, gli offre un’estensione di questa portata. Due anni. 48.5 milioni.
Vi lascio un attimo per ragionarci su. Il tempismo di questo contratto, più che le cifre vere e proprie, è la cosa che lascia basiti. E se non fosse quello di prima?

Lo rivedremo presto così?

Lo rivedremo presto così?

Sì, lo so che c’è chi andrebbe allo Staples Center anche per vedere Bryant che gioca in stampelle(io per primo) e probabilmente venderanno le sue jersey anche a 10 anni dal suo ritiro, però è una mossa che lascia spiazzati. Che bisogno c’era di affrettare così tanto la firma? Non si poteva aspettare Gennaio, in modo da avere un quadro più preciso di quale fosse il suo status fisico?

Ormai 3 anni fa, in MLB è successa una cosa praticamente identica. Derek Jeter, capitano degli Yankees e simbolo della franchigia, era diventato free agent per la prima volta in carriera. Non era più il giocatore di un tempo, specie in difesa.
Voleva rifirmare con la squadra in cui militava dal 1995. Dopo un inizio di negoziazioni aspro, alla fine si è accordato per una cifra  “contenuta” per i suoi standard, e di molto inferiore a quella di alcuni suoi compagni di squadra.
Speravo sarebbe successa la stessa cosa in questo caso, ma la dirigenza evidentemente la pensava in maniera diversa.

Ora che succede ai Lakers? Nonostante Kobe difenda il suo contratto e dica che i fan non capiscono molto di come funzioni il tetto salariale, le opzioni sono sicuramente limitate. Certo, non che prima si potesse fare chissà che-di certo non si sarebbe preso LBJ come qualcuno ipotizzava.
E, come dice qualcun altro, meglio strapagare Kobe che non un giocatore di media fascia che non ti fa fare il salto di qualità a contender.
Tutto giusto, ma l’assenza di programmazione fa preoccupare. Si punta su Howard? No, lo facciamo andare via. Si firmano solo annuali per fare tanking e puntare sulla free agency 2014? No, i Lakers non possono tankare, e ora rinnovi Kobe in questo modo che ti occupa parecchio spazio.

Da che parte vogliono andare i Lakers? Qual è il piano? O meglio ancora: c’è un piano?
Inizio a pensare che la risposta all’ultima domanda sia un secco no.

Poco importa: sempre forza Lakers.

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Una risposta

  1. mlbarza ha detto:

    Quello di Bryant è un rinnovo sbagliato dal punto di vista della buona gestione salariale (ma i Lakers se ne sbattono della Luxury) tecnico e come tempistiche. Ma d’altrone se il GM de facto ed il giocatore che deve apporre la firma sul contratto sono la stessa persona…

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