60 milioni di CT – I portieri

Ditemi chi devo convocare

Ditemi chi devo convocare

Poco più di un mese all’inizio dei mondiali 2014. I 60 milioni di CT che popolano il suolo italico sono al lavoro per diramare la lista completa dei loro 23 convocati per la spedizione brasiliana. Qui su quelchepassa ne abbiamo intercettati tre: reparto per reparto andiamo a conoscere quali sono le idee di Luca Scremin, Matteo Peruzzi e Francesco Ciavattini (in arte @skyliuker, @teolandia e @azazel81) per una nazionale che ahinoi non parte con i favori del pronostico, specchio di un calcio che ormai da anni fatica ad emergere a livello europeo e che, più del solito, lascia aperti a molti giocatori il sogno di una vetrina mondiale.

Prima di iniziare con i portieri, una sottolineatura di quello che sarà il modus operandi: non stiamo cercando di indovinare le scelte di Prandelli, ma semplicemente quelli che sono i nostri 23, ci lanceremo in esclusioni illustri, di gente che sicuramente il nostro CT alla fine porterà, ma è il bello dell’essere uno dei 60 milioni…e se non siete d’accordo, sfruttate pure la possibilità di commentare in fondo ad ogni articolo.

PORTIERI

azazel: Buffon, Sirigu, Perin

skyliuker: Buffon, Sirigu, Perin

teolandia: Buffon, Sirigu, Perin

azazel: Sui primi due nomi credo ci sia poco da aggiungere. Buffon, dopo un inizio di stagione un po’ stentato in cui sono piovute copiose critiche, ha elevato il suo rendimento meritando ancora una volta il titolo di migliore portiere italiano in questa stagione. Manca un po’ di brillanteza e agilità specie nelle uscite basse, ha perso un po’ di esplosività e specie nei primi mesi dell’annata ha mostrato qualche crepa di troppo sui tiri da lontano. Ma a quasi 19 anni di distanza dal suo debutto in serie A ed a 36 anni compiuti, di fatto s’è conquistato sul campo, con parate fondamentali per il campionato della Juve, la chance di giocare un altro mondiale, il quarto, da titolare; speriamo sia più fortunato sia a livello personale (infortunato dopo la prima partita) che a livello di squadra (eliminazione nel girone) rispetto a quello sudafricano.

Tocca ancora a me?!

Tocca ancora a me?!

Dietro a lui si sono invecchiati molti portieri, Sirigu di fatto è l’unico a giocare ad alto livello europeo, titolare sin dal suo arrivo nella squadra dello sceicco, è uno dei punti di forza del Paris Saint Germain: l’anno scorso ha addirittura cancellato dai libri dei record della squadra un mostro sacro come Bernard Lama, per numero di minuti consecutivi di imbattibilità. Ormai 27enne non ha più molto senso considerarlo un giovane di prospettiva, Salvatore, ex Palermo (con una parentesi non felicissima 6 anni fa nell’Ancona), è una splendida realtà del calcio italiano, pronto a raccogliere il testimone in nazionale da Buffon.

Il ruolo di terzo portiere ha, di fatto, una importanza marginale: è più un premio e credo sia giusto premiarne uno pescandolo tra gli emergenti: la lista ristretta che ho preso in considerazione è composta da Mattia Perin (1992), Francesco Bardi (1992) e il “nuovissimo” Simone Scuffet (1996). Penso che il portiere del Genoa sia quello che per rendimento e per potenzialità possa guardare con più fiducia al futuro della nazionale: dopo un debutto difficile al suo primo anno di serie A a Pescara, Perin ha mostrato quest’anno con i rossobly tutte le sue qualità, forse manca di continuità, ma lo vedo superiore al momento (e anche in prospettiva) a Bardi. Scuffet è una novità assoluta, ma premiarlo per 15 partite, seppur alcune fatte molto bene, mi pare troppo.

Skyliuker: avevo inizialmente optato per Scuffet come terzo portiere, forse un po’ abbagliato dagli ultimi mesi in cui il suo rendimento ha fatto girare le teste di molti, oltre a far sbavare le penne di molti giornalisti che hanno subito bisogno di dipingerci un predestinato. Per quanto mi abbia impressionato, concordo però sul fatto che 15 partite sono un campione troppo piccolo per giudicarlo, e Perin merita la chiamata. Ma in ottica futura, credo che la gerarchia tra Perin, Bardi e Scuffet sia tutta da stabilire: potenzialmente, infatti, Scuffet potrebbe rivelarsi il più forte dei tre e mi auguro quindi che si possa, almeno in una certa misura, stabilire chi dovrà essere il numero 1 della Nazionale dopo Buffon basandosi su quello che suggerirà il campo, mantenendo una mentalità aperta al riguardo.

Teo: Visto che siamo praticamente d’accordo su tutto, aggiungo che probabilmente il terzo miglior portiere italiano, sia per rendimento, sia per aver giocato in una squadra di vertice, è Morgan De Sanctis. Il portiere della Roma (addirittura un anno più anziano di Buffon) però proprio un anno fa ha dato l’addio alla nazionale “lasciando spazio ai giovani” (parole sue) e si è quindi tolto dalla lista dei papabili per Brasile 2014. Come lui, anche Marchetti ha visto azzerare le sue possibilità mondiali, ma, in questo caso, non per motivi anagrafici, ma per un’annata infausta, perso tra problemi sia in campo (gli errori che sono costati l’eliminazione dall’Europa League sono vivi nei ricordi di molti), che fuori dal campo, con la diatriba classica con il presidente Lotito, non una novità nella sua carriera se si pensa all’anno sabbatico a cui Cellino, a Cagliari, l’aveva costretto, proprio prima del trasferimento alla Lazio. Finiti i portieri di una certa esperienza da “premiare” (vedi il Peruzzi 2006), giusto anche per me andare con un giovane.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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Una risposta

  1. 8 Maggio 2014

    […] Brasile 2014, quelle dei padroni di casa fanno già discutere, ma noi restiamo a casa nostra e dopo i portieri, dove i nostri 3 CT si sono trovati piuttosto d’accordo, andiamo a vedere se e quali […]

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