Il calciomercato in Italia: non ci resta che piangere

A rimembar i tempi andati...

A rimembar i tempi andati…

C’era una volta il campionato più bello del mondo, un campionato folto di talento, meta più ambita da tutti i calciatori più importanti. I dirigenti sportivi erano dei veri e propri squali in grado di assicurarsi le prestazioni di tutte le stelle del panorama internazionale. Oggi non è più così in Italia, dove i campioni non ci sono quasi più e i dirigenti si sono trasformati da squali in pesciolini rossi, che devono andare a mendicare ex giocatori, scarti e gente mediocre in giro per il mondo.

Galliani è l’emblema di quello che sto dicendo: l’imperatore autodefinitosi condor si è rilevato un pulcino, un dirigente che scopre il pomeriggio dell’ultimo giorno di mercato che un suo tesserato non intende trasferirsi al Parma, il responsabile di mercato che parte per prendere un giocatore tutta velocità adatto per il contropiede e ritorna con un giocatore molto tecnico ma che nulla a che fare con Biabiany. Che a Milano non ci sia più un progetto tecnico da anni non è un mistero e ad ogni sessione di mercato ne arriva la riconferma. Oltre all’acquisto di Bonaventura, a lasciarmi perplesso è l’acquisto di Torres: un giocatore sulla via del tramonto da anni che arriva in prestito biennale senza la possibilità di poterlo rivendere ed effettuare una plusvalenza mi lascia perplesso. La cessione di Cristante invece è un po’ più complessa: se da una parte è un peccato vendere un giocatore giovanissimo, dall’altra potrebbe avere un senso vendere un giocatore che non è nemmeno tanto gradito al mister.

A tirare su il giudizio del mercato del Milan (6+) c’è l’ottima cessione di Balotelli, l’acquisizione di un portiere degno di tale nome, un difensore centrale di grandissima esperienza che può rivitalizzare un reparto che ha sofferto non poco negli ultimi anni (pur restando un asset economico a perdere) e l’acquisto a parametro zero di Menez.

Anche se leggo in giro voti molto alti al mercato della Juventus, il mio giudizio è 6.

A prescindere dall’ingaggio di Allegri, l’obiettivo dei torinesi era quello di andare a prendere dei giocatori che permettessero di giocare un 4-3-3. Per effettuare tale cambio di modulo erano necessari un terzino sinistro, trovato in Evrà (33 anni) e un centrale di difesa non acquistato (non era facile comprare un giocatore che potesse migliorare il reparto senza spendere). Tuttavia il mancato rafforzamento della difesa non è tanto grave quanto il non aver migliorato l’attacco. In questo reparto era necessario inserire un paio di giocatori abili a saltare l’uomo, che potessero giocare sull’esterno (vedi Iturbe). Alla fine invece è arrivata solamente una seconda punta come Morata e un ragazzino di 18 anni che fino a maggio conosceva solamente Paratici. Se Marotta avesse analizzato a giugno il proprio budget a disposizione avrebbe fatto rientrare un giocatore come Berardi o Gabbiadini, così che almeno dal punto di vista numerico i bianconeri sarebbero al completo. Il voto 6 arriva grazie al fatto che Romulo può essere un valore aggiunto rispetto Isla e Pereyra può dare una mano a centrocampo. In pratica la Juve ha cercato di mantenersi piuttosto che migliorarsi.

Fiorentina 4.5: il need principale della società era quella di aggiungere una punta di qualità ai gigliati visto che Rossi ha il cristallo nelle ginocchia e Gomez viene da una stagione passata in infermeria. Pradè ha impiegato tutte le sue forze per trattenere Cuadrado (che poi il colombiano così come Vidal, avrà avuto tutte queste richieste?) e questo sforzo gli vale mezzo punto in più.

Napoli 5: L’insufficienza piena ha radici profonde, ossia dal mercato della scorsa stagione. Dopo la cessione di Cavani approda sul golfo partenopeo don Raffaè, l’uomo adatto a far fare il salto di qualità ai napoletani, a cui viene dato pieno potere in sede di mercato oltre ad una barca di soldi da poter investire a proprio piacimento. Lo spagnolo decide di rimpiazzare Cavani con un signor giocatore come Higuain e lo affianca con Mertens e Callejon, ottimi giocatori ma magari quei soldi sarebbero potuti essere spesi per potenziare reparti più carenti come difesa e centrocampo (Strootman e Benatia 2 nomi alla portata), carenza che si è ben espressa nelle 35 reti subite su 38 partite. Per non dare giudizi affrettati mi sono detto “Bhe vedrai che ha un progetto da portare avanti, magari lo termina al secondo anno, vedrai che questa estate prende quei giocatori che gli servono”. Invece il giovane Koulibaly e il solo De Guzman arrivato a Champions svanita hanno il sapore della bocciatura.

Inter 6.5: Non sono arrivati giocatori di grido ma solo gente funzionale al progetto tecnico. Vidic con la sua esperienza può andare a sistemare il reparto difensivo, mentre il pitbull e il rottweiler a centrocampo saranno liberi di azzannare gli avversari. Dodò potrebbe rilevarsi una piacevole sorpresa sull’esterno di centrocampo mentre Osvaldo avrà la possibilità di rilanciarsi. Ogni tassello sembra essere stato messo al posto giusto.

Roma 7.5: Sabatini compra tanto e bene, vende poco e meglio. La Roma si assicura le prestazioni del miglior giocato comprato in serie A (Iturbe), vende un grande difensore per una cifra irrinunciabile rimpiazzandolo con un ventitreenne dalle rosee aspettative e Astori. Oltre a ciò nella capitale sono approdati molti giovani di grande prospettiva.

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