Il minestrone di Capodanno

Come faremo senza internet?

Come faremmo senza l’internet?

Sì lo so, siamo a metà gennaio, il minestrone sarà ormai freddo, ma da uno che ha partorito “quel che passa il convento” come nome di un blog sportivo, cosa volete pretendere?! La parola fondamentale però di questo pezzo è “minestrone”, ma tanti di voi si staranno chiedendo “perché di capodanno?!?” E’ presto detto: avrete sicuramente notato la mia latitanza da questo blog: non è colpa di Jason Garrett se non ho più scritto, ma del signor Telecom e dei suoi piccoli aiutanti che lavorano al call center, un aiuto indispensabile per far sì che ogni singolo cliente possa bestemmiare anche sotto Natale. Finite le bestemmie, finito il Natale, finita anche la stagione dei Dallas Cowboys e quella dei Bowl NCAA ecco che come per magia torna a casa Azazelli la connessione con il mondo “che conta”, giusto in tempo per monitorare da più vicino la cavalcata dei San Francisco 49ers, senza per forza doversi accontentare delle illuminanti disquisizioni di Bagatta e soci su Italia2.

Cosa è successo nel frattempo? Nick Saban è sembrato l’uomo più stupido del mondo, almeno fino alla settimana scorsa, quando Colston ha provato ad impensierirlo: il tentativo di field goal dalle 57 yard per evitare l’overtime in Alabama-Auburn, riportato da Chris Davis in meta con il cronometro che va a zero, c’ha regalato un instant classic, specie per quel che riguarda le reazioni dei tifosi, ma al tempo stesso è sembrato irreale anche senza il senno del poi: far calciare il tuo kicker di riserva, freshman, che in stagione ha a tabellino solo due calci (uno messo dalle 20!! E uno sbagliato dalle 30) a partite ampiamente già decise, dopo che il kicker veterano ne ha sbagliati 3 durante la partita, sembra un peccato di superbia. Anche se spesso le dinamiche dello sport collegiale ci sfuggono, questa ha tutta la sembianza della cazzata. Come sembrava averla l’imperizia di Marques Colston sabato contro i Seahawks: autore di uno dei lateral più “forward” che si siano mai visti con ancora 8 secondi sul cronometro della partita e la sideline ad un passo per fermare il tempo. E’ chiaro che la copertina dell’idiota tocchi a lui, ma le colpe principali di questo pasticcio poi le troviamo all’interno, sfogliando le pagine di questo metaforico INSERT IGNOREo. Innanzitutto troviamo la storia del suo compagno che volente o nolente si fa trovare troppo avanti rispetto allo sviluppo dell’azione, ma soprattutto c’è Sean Payton che gestisce male il tempo e non capisce che c’è ancora tempo per un altro gioco prima di giocarsi lo schema fatto di lateral che, così a naso, ha sempre una percentuale di riuscita piuttosto inferiore rispetto al classico sparala in aria e prega. Capisco ci fosse un po’ di vento, ma 40 50 yard con Brees a fare da catapulta? Io me la gioco meglio così.

Ah…a proposito di imperscrutabili dinamiche da college:

http://www.youtube.com/watch?v=SeClQGctZlE

In questo mese e mezzo senza linea poi ho imparato ad “apprezzare” la tv come unico apparecchio attraverso cui tenersi aggiornati: ho vissuto l’avvento di Fox Sports 2, che non è ESPN America, ma che allo stesso modo dà un colpo di aria pulita alla nostra (non)cultura sportiva, sempre più castrata dagli organi principali: il pedinamento di Seedorf dall’aeroporto allo stadio San Siro stile “Cops” (Sky Sport 24) e l’intervista al medico esperto per dimostrare che i problemi all’inguine di Icardi non sono colpa delle richieste di Wanda Nara (Gazzetta dello Sport) sono solo gli ultimi due colpi sferrati al concetto di sport ormai agonizzante. Ragion per cui cerchiamo di non sparare sulla croce rossa, targata Bagatta (osceno….), e anzi ringraziamo Mediaset per il servizio puntuale (tutt’altra musica rispetto a quanto fatto dalla Rai un paio di stagioni fa, che ci costringeva a cercare la partita nei palinsesti, poi disattesi, nemmeno fossimo dei rabdomanti) e per la qualità video (normale in senso assoluto, ma spaziale se paragonato a quanto offerto da “il fu” Sportitalia, dove i quadretti erano talmente grossi che Criscitiello sembrava uno sciocco….). In totale una copertura a livello quantitativo che non fa per nulla rimpiangere i tempi di NASN/ESPN America, con Italia2 prodiga anche di repliche in orari pomeridiani.

Rovesciata di Akers

Ecco dove ha tratto ispirazione Florenzi

A proposito di calcio, questo è il periodo in cui si ha poco di cui parlare (Galatasaray non esiste.), Teo c’ha già spiegato tutto dei gironi di Brasile 2014, ma nel minestrone di Capodanno i mondiali ci finiscono comunque, sono quelli del 2022: proprio l’altro giorno alla FIFA si sono accorti che in Qatar ad agosto fa caldo, non c’è da biasimarli, è che i monti di banconote che gli erano arrivati coprivano la cartina geografica e non avevano ancora capito dove è sito il Qatar. Wikipedia ha fatto il resto. Ora vogliono giocarli d’inverno tra ottobre e dicembre, magari mandando dei non professionisti o più semplicemente riempendo di soldi le federazioni europee più importanti per cambiare il calendario calcistico, ma a ben vedere mancano ancora 8 anni, il progetto Haarp, se lasciato in pace dai grillini, potrebbe risolvere tutto.

Palloni d'oro

Palloni d’oro

Fine anno uguale premi da assegnare. Ed ovviamente ecco arrivare puntuali le polemiche sul pallone d’oro: noi siamo troppo avanti e ne avevamo già parlato a giugno scorso, ovviamente di cose nel frattempo ne sono cambiate, una su tutte la parabola deludente che sta percorrendo il nostro Mario Balotelli. Alla fine dobbiamo ancora capire quali sono i parametri che vengono usati per premiare tizio piuttosto che caio, il bello è che non lo sanno nemmeno i votanti, se è vero che per i giornalisti (considerati il male assoluto nella formula precedente) continuano a contare i premi vinti (non a caso, preso solo il parziale riguardante i loro voti,  nel 2010 avevano premiato Wesley Sneijder e quest’anno il pallone d’oro con la vecchia giuria sarebbe andato a Frank Ribery), mentre i 209 allenatori di nazionale e i 209 capitani delle stesse, vanno più a “nomea”, premiando più il valore del singolo giocatore o la simpatia (tipo Buffon che premia Pirlo….): e a questo punto, pesando anche una mole di gol stratosferica, ogni anno si farà il lancio della monetina tra Messi e Cristiano Ronaldo. Poi è arrivato Pelé (premiato con il pallone d’oro alla carriera…3…2….1….è meglio Maradona o Pelè?), il brasiliano c’ha spiegato che per vincere il più ambito trofeo personale calcistico bisogna restare ai vertici per 3 4 5 anni, insomma, vale tutto, è inutile anche far polemica: io darei due palloni d’oro, ad Irina (foto sopra).

In questo mese e mezzo ho fatto in tempo ad appassionarmi definitivamente alle freccette: prima di darmi del malato vi consiglio la visione di un match e se a fine incontro non starete sobbalzando sul divano allora i malati sarete voi! Ci sono stati i due mondiali delle federazioni principali e questo mi dà il “la” per  una piccola riflessione: entro in un campo minato non conoscendo la genesi delle suddette federazioni (BDO e PDC), mi sembra di aver capito che la “principale” (PDC) ha degli obblighi maggiori che risultano più onerosi da mantenere, così che alcuni atleti preferiscono la BDO. Da semplice appassionato però sottolineo come sia abbastanza controproducente avere due campionati del mondo, due numeri uno, due “leghe” che si spartiscono un singolo sport. E questo, secondo me, è uno dei difetti principali degli sport “secondari” (che poi a giudicare dal seguito e dal clima che si viveva nelle manifestazioni sopracitate, tanto secondari non sono): perdono più tempo a farsi la guerra tra loro piuttosto che rincorrere un obiettivo comune, che è quello del far conoscere lo sport “alternativo” (ecco già meglio alternativo, rispetto a “secondario”). E non mi riferisco solo alle freccette, ma è un discorso che si può praticamente ampliare a tanti altri sport a partire dal football americano giocato in Italia.

Quasi meglio l'America's Cup che le olimpiadi invernali

Quasi meglio l’America’s Cup che le olimpiadi invernali

Anche a causa della tragedia che ha colpito Schumacher (forza Schumi, ndr) ci siamo improvvisamente scoperti tutti azzurri di sci, dote che peraltro verrà utile tra poco più di 2 settimane, quando a Sochi inizieranno le prime olimpiadi invernali sul mare. E proprio mentre ci stavamo convincendo della differenza etimologica tra “coming out” ed “outing” e su quale sia il termine più corretto da usare, ecco che Super Mario Pescante dà un trancio netto alla questione, alla faccia di Hitzlsperger, ed entra duro (…questa me la potevo risparmiare?): “È assurdo che un Paese così (gli Usa, ndr ) invii in Russia quattro lesbiche per dimostrare che in Russia i diritti dei gay sono calpestati. Lo facciano in altre occasioni. I politici approfittano dell’Olimpiade. […] Assistiamo a atti di terrorismo politico. Su questo farò un intervento al CIO.”. Punto primo: la storia dell’umanità è piena di messaggi positivi, di progresso, che proprio grazie allo sport hanno trovato risalto, peraltro secondo questo ragionamento allora le 4 medaglie d’oro di Jesse Owens alzate in faccia ad Hitler erano un atto di terrorismo politico. Punto secondo: farà l’intervento al CIO, credo si riferisca al Congresso Inetti Ottusi, di cui lui è uno dei massimi esponenti italiani, benché la concorrenza sia accesa. Punto terzo: Mario Pescante che dice che i politici approfittano dell’Olimpiade. Ripeto: Mario Pescante accusa i politici di approfittarsi dell’Olimpiade, ci sta prendendo tutti per il culo. Quanti di voi sono riusciti a continuare la lettura senza notare l’autoironia di quelle parole?

Concludiamo questo ormai freddo minestrone con un paio di immagini positive, quasi dolci: la prima la copiamo da twitter (fonte @lucazac87) ed è dedicata a Max Allegri, ormai ex allenatore del Milan, “avvistato in centro a Milano, seduto su una panchina, urlare “DAI DAI DAI” ai passanti ed agli anziani”, la seconda è proprio fotografica e fa da chiusura a questo pezzo: immaginate la fame, la grinta, la voglia di rivalsa e la sete di vittoria che possa avere una squadra che non vince il titolo nazionale da 105 anni, immaginate una tradizione lunga praticamente 140 anni di storia senza una mascotte ufficiale, una rarità nel mondo del baseball che accomuna 3 4 squadre, immaginate appunto un mondo come quello del baseball che fa delle tradizioni uno dei valori principali e che se decide di infrangerle sicuramente lo farà in gran stile. Mischiate tutte queste immaginazioni, chiudete gli occhi e cercate di raffigurarvi come potrà essere la prima mascotte dei Chicago Cubs:

Il temibile orso Clark

Il temibile orso Clark

Non vi viene voglia di dargli buono lo strike anche se la palla ha rimbalzato due volte prima di arrivare al catcher? Non saranno (saremo….visto il mio tifo…) vincenti, ma quanta tenerezza?!?!

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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4 risposte

  1. angyair ha detto:

    Stavamo meglio senza di te. #paper

    A quando una trasmissione radio sulle freccette? Pronto?

  2. maxmicio ha detto:

    Bentornato a(d)zazel!!

  3. mlbarza ha detto:

    Bentornato nella (arretrata) civiltà italica! ^_^

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