L’unica cosa di cui mi pento…

Un serial killer beccato 3 volte

Un serial killer beccato 3 volte

Voglio credere che il mondo dei ciclisti non sia differente dal mondo degli umani, anzi semplicemente voglio credere che ne sia un sottoinsieme (come a ben vedere, molto semplicemente è): tra di noi c’è gente che venderebbe la madre pur di far carriera sul posto di lavoro e c’è chi invece a cui basta un sorriso di un caro accanto per alzarsi e spaccarsi la schiena tutte le mattine, tra di noi c’è chi truffa per il semplice gusto di truffare e chi fa i salti mortali per comprare i libri al figlio che va a scuola, c’è chi si piega a 90° per imbonirsi il capo e chi, invece, ha più talento, ha l’idea giusta e ce la fa, l’umanità è un mondo variegato, non vedo perché non lo possa essere il ciclismo: sarò un romantico o un ingenuo, ma non capisco perché debba passare per forza il messaggio che sono tutti dei ladri, dei dopati? Perché fa figo dirlo? Perché, dal punto di vista del ciclista beccato, ci si vuole lavare la coscienza? Perché, dal punto di vista del tifoso, il mio sport è più bello del tuo? Perché ci sentiamo traditi? Ma poi traditi da cosa? A me fanno un po’ ridere quelli che ora se ne escono con “mi vergogno di averti tifato”, ma vergognarsi di cosa?!? Lui si deve vergognare, non noi per la nostra passione, genuina e vera, ma stiamo scherzando?

Il radiato Di Luca va in TV a fare il suo show, uno show che porterà qualche ascolto in più ad una trasmissione, ma che in sostanza ci dice poco di più di quello che già sapevamo e non è la prima volta: fateci caso, quando “Le Iene” presentano i loro servizi che vogliono fare scalpore, se questi vanno a toccare “mondi” a voi noti, vi accorgete che non vi stanno raccontando nulla, il loro target è l’italiano mediocre. A me è successo, per esempio, con il servizio sul mondo delle scommesse clandestine su siti esteri, tutte cose arcinote mischiate ad un mare di frasi fatte e luoghi comuni. Lo stesso è qui (“legalizziamo il doping”), ma se il radiato Di Luca vuole fare qualcosa di utile, dovrebbe andare dai giudici, non alle Iene: chi un po’ conosce il mondo del ciclismo sa che il punto veramente critico avviene ben prima del professionismo, lui lo dice chiaramente: “quando ti accorgi che gente che arrivava in fondo, da un momento all’altro, inizia ad andare il doppio di te, inizi a farti certe domande”, allora se vogliamo fare delle cose serie è qui che bisogna intervenire con nuove leggi o applicando già quelle in essere, per evitare che a certe domande, siano date certe risposte e provare a bloccare l’effetto valanga che poi esplode con i guadagni del mondo professionistico.

È una utopia, forse, ma di sicuro è più sensata di una intervista in cui butta in mezzo pure le bici con il “motorino” e la questione “combine” a buffo, anche qui, giusto per far presa sul pubblico “inesperto”, quando gli accordi in corsa ci sono sempre stati e sempre ci saranno e non hanno nulla a che spartire con la combine in senso calcistico che sta spopolando in questi mesi.

Chioso, parafrasando una delle sue uscite più interlocutorie: l’unica cosa di cui mi pento è aver speso 10 minuti ad ascoltarlo…e averne fatti spendere cinque a voi a leggere me, che parlo di lui.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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3 risposte

  1. rinsog75 ha detto:

    .. profondamente infastidito da ‘di Luca’ .. soprattutto perchè non gli è bastato presentarsi alle Iene una volta ci è pure ritornato .. Ancora si da spazio a questi personaggi !?!?!

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