Spunti tattici – Il Bayern di Guardiola e il ritorno al Vintage

La roboante vittoria del Bayern Monaco di Guardiola in uno Stadio Olimpico stracolmo di romanisti pronti a sognare una gloriosa serata di Champions, prima di subire la più cocente débâcle casalinga della storia della Roma, ha messo in mostra un’idea tattica molto intrigante da parte del tecnico spagnolo, che sembra attingere da moduli di gioco di 60-70 anni fa, rimodernandoli ai ritmi e alla fisicità di questi anni.

E’ un ritorno al vintage della Piramide del grande Uruguay o del Metodo inventato da Vittorio Pozzo, che il Bayer Monaco sta proponendo in questa stagione e che nella vittoria schiacciante contro la Roma di Garcia ha avuto risultati devastanti, quasi sorprendenti per un embrione che probabilmente ha ancora bisogno di molta vita per completare il suo percorso tattico nella mente di Guardiola e arrivare ad essere una concezione tattica da proporre anche nei big match che assegneranno la Champions League.

I campioni di Germania si schierano inizialmente con un 3-5-2, con un esterno più difensivo (Bernat) e uno più offensivo (Robben), ma che nel corso dell’azione si trasforma in più disposizioni, arrivando a definire il concetto di calcio totale dell’Olanda di Cruijff, non a caso primo maestro di Guardiola nel Barcellona di inizio anni 90.

Le affinità con i vecchi moduli del passato si possono vedere fin dall’immagine tratta dalle statistiche di fine gara, in cui si può benissimo collegare il concetto di Piramide Rovesciata, primo vero modulo tattico adottato alla fine dell’800 nel calcio inglese e portato alla ribalta da Uruguay e Argentina nel periodo dominante tra i 1920 e il 1930.

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Il concetto antico della Piramide Rovesciata.

Guardiola tiene fissi in fase difensiva solamente Benatia (5) e Boateng (17), che fungono da terzini metodisti del vecchio modulo, in quanto sono i primi ad iniziare l’azione, mentre Alaba (27), che sarebbe il terzo della difesa, in fase di costruzione si alza sempre fino a formare un trio nella mediana con Xabi Alonso (3) (che incarna alla perfezione il centromediano metodista di un tempo) e Lahm (21).

Alaba e Lahm essendo terzini naturali, ma con spiccate doti tecniche e di costruzione, possono essere tranquillamente visti come i vecchi mediani laterali, mentre Gotze (19) che parte da mezzala, diventa quasi subito un trequartista/seconda punta in appoggio al centravanti Lewandowski (9) e all’altra punta Muller (25), formando un trio strettissimo di attaccanti centrali.

Infine i due laterali Bernat (18) e Robben (10) giocano quasi in linea con il trio d’attacco, addirittura più alti come si può vedere dalla posizione del fuoriclasse olandese, e il disegno finale crea in modo inequivocabile il 2-3-5 tipico della Piramide.

Da questo tipo di impostazione poi si sviluppa tutto il movimento tipico del calcio totale che Guardiola sta implementando nella sua squadra.

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Nove giocatori del Bayern dalla trequarti offensiva all’area di rigore avversaria. Due difensori che diventano centrocampisti. Il nuovo calcio totale.

Come si vede nell’immagine, a dare appoggio alla giocata da regista di Xabi Alonso ci sono Alaba e Benatia, due difensori, mentre il resto della squadra forma una specie di muraglia offensiva a ridosso del centravanti avanzato Lewandowski, con Lahm e Goetze che diventano a tutti gli effetti dei trequartisti, Muller che si allinea a loro e i due laterali talmente alti da potersi proporre come attaccanti laterali di un tridente.

E’ abbastanza prevedibile che in questa azione la Roma difficilmente possa chiudere tutte le linee di passaggio, e in almeno due punti potrebbe andare in inferiorità numerica, dalla parte destra se il pallone arrivasse a Muller, in grado di giocare in coppia con Robben su Cole (fuori riquadro), a sinistra con l’appoggio ad Alaba che potrebbe sfruttare i movimenti di taglio di Bernat e Gotze su Torossidis.

In più questo tipo di schieramento può innescare subito l’azione di pressing ultraoffensivo tipico delle squadre di Guardiola in caso di perdita della palla, con almeno tre giocatori in grado di portare subito aggressione sul portatore in qualsiasi zona della metà campo difensiva dei giallorossi.

Anche nell’immagine successiva si vede come Boateng, salito palla al piede fino alla trequarti offensiva, formi il trio di mediani con Lahm e Gotze, mentre Xabi Alonso non inquadrato ha arretrato la sua posizione a dare copertura e scarico centrale difensivo con Benatia e Alaba ai suoi lati.

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Boateng è il centrale della mediana posizionata sulla trequarti, i due uomini di fascia sono delle vere e proprie ali o attaccanti laterali

I due laterali diventano le ali del vecchio modulo, rimanendo sempre altissimi in fase offensiva e costringendo Garcia a far arretrare i propri attaccanti fino alla linea di difesa, come si vede dalla posizione di Iturbe in alto a destra, costretto alla marcatura su Bernat in quanto Torossidis deve accentrarsi per dare superiorità numerica su Muller e Lewandowski.

La mancanza di posizione fisse e di movimento continuo dei giocatori in tutte le zone del campo, può portare un terzino a fare il regista e un altro a fare la punta, come si vede dall’ultima immagine sotto, in cui nell’ultimo quarto di partita, con il risultato in ghiaccio, Alaba ha la palla nella mediana centrale e può costruire gioco, sfruttando il movimento incontro di Ribery e Gotze da finti attaccanti, che libera lo spazio dietro per il taglio centrale di Bernat, il quale diventa a tutti gli effetti una punta centrale.

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Bernat è l’uomo più avanzato in posizione di attaccante centrale, Alaba è il regista.

Questo tipo di idea potrebbe portare ad una nuova rivoluzione tattica creata dalla mente di Guardiola, come il tiki-taka del suo Barcellona, chiaramente con le dovute modifiche dettate dal tipo di calcio moderno e molto atletico rispetto a quello del passato. Non a caso, pensando ad un possibile scontro europeo contro il Real o il Chelsea, che sfruttano perfettamente il gioco veloce di ripartenza sulle ali, un’impostazione in cui spesso i difensori sono lasciati all’1vs1 potrebbe essere molto rischioso, soprattutto nel caso in cui il pressing ultraoffensivo fosse saltato rapidamente.

In quel caso probabilmente il tecnico del Bayern dovrebbe pensare ad una posizione più arretrata della linea mediana e della trequarti, lasciando comunque molto alti i laterali, a formare un trio con il centravanti, creando il tipico disegno del doppio WW creato da Vittorio Pozzo.

In quel caso ci potrebbe essere un ripiegamento difensivo più veloce sulle fasce, con un adeguamento più facile anche in caso di uscita laterale dei due difensori fissi, con la mediana che potrebbe schiacciarsi dietro, e Gotze e Muller (esempio di possibili trequartisti) più vicini in partenza al centrocampo per garantire un aiuto più immediato sugli inserimenti o in aiuto alle giocate di 1vs1 avversario.

Tutte ipotesi che vedremo come si svilupperanno in questo Bayern, ma che già adesso dimostrano come la tattica possa evolversi anche guardando al passato.

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