24 Ore per la Gloria

Ci sono giorni che valgono una stagione. 24 ore che sembrano interminabili, dove ogni singolo secondo puó essere fondamentale. Giorni in cui si fa la storia, dove si ottiene la gloria eterna. Velocità, adrenalina, passione, tecnologia, fortuna. All in a Day. È la gara regina del mondo endurance. È la 24h di Le Mans. Si corre sul leggendario Circuit de la Sarthe, un mix di rettilinei e curve lungo 13,629 km. Uno dei tracciati più difficili al mondo dove un minino errore può essere fatale. L’edizione n°83 della 24h di Le Mans, che si corre in questo week-end si preannuncia come una delle edizioni più combattute degli ultimi anni. 56 vetture al via, per un totale di 168 piloti, divise in 4 categorie: LMP1, i prototipi di cilindrata maggiore, LMP2, i prototipi più “piccoli”, GTE Pro e GTE Am.

LMP1: Germania vs Giappone

Audi, Porsche, Toyota per il presente, Nissan per il futuro. Le LMP1 sono i prototipi di maggior cilindrata presenti a Le Mans. Solo le vetture più performanti e si giocheranno la vittoria assoluta della 24h di LeMans. Veri e propri missili terra-aria destinati quest’anno ad abbattere molti record in fatto di velocità e tempi sul giro (si parla di abbassare la pole di ben 5-6 secondi)  Le vetture di questa categoria sono divise a loro volta in LMP1-H (che dispongono di un sistema ibrido) e LMP1 normali (senza l’ausilio della tecnologia ibrida). Come successo nelle ultime stagioni la vittoria finale è un affare tedesco-nipponico.

Lo squadrone Audi

Lo squadrone Audi

L’Audi è la regina di Le Mans con 13 vittorie negli ultimi 15 anni. E’ la casa automobilistica con più esperienza al via, ha scritto la storia di Le Mans sia a colpi di vittorie che a colpi di innovazioni tecnologiche, l’R10 è stata la prima vettura a vincere la 24h con una motorizzazione Diesel. Per conquistare la sesta vittoria consecutiva, la casa di Ingolstadt fa affidamento al trio Fassler-Lotterer-Tréluyer, un mix di velocità e costanza e pazzia che negli ultimi 4 anni ha centrato per ben 3 volte la vittoria. Gli altri due equipaggi sono affidati a Di Grassi, Duval, Jarvis e ad Albuquerque, Rast e all’italiano Bonanomi, alla terza partecipazione alla maratona francese. Equipaggi giovani dovuti al ricambio generazionale che l’Audi sta effettuando negli ultimi anni dopo gli addii dei vari Capello, Pirro, McNish e mr. Le Mans Tom Kristensen, l’unico ad aver ottenuto ben 9 vittorie sul circuito francese.

Le 3 919 Hybrid: la caccia all'Audi è aperta

Le 3 919 Hybrid: la caccia all’Audi è aperta

La maggior candidata ad essere l’anti-Audi è la Porsche. La casa di Stoccarda, tornata lo scorso anno dopo vari anni di lontananza dal mondo dei prototipi, è alla ricerca della vittoria n°17 e per farlo si presenta alla maratona francese con una vettura nata per Le Mans. La 919 Hybrid, che monta un propulsore benzina affiancato a quello ibrido, è la più veloce tra le LMP1 e già nei primi due appuntamenti del Mondiale Endurance (Silverstone e Spa) ha dimostrato di poter tener testa alla sorella Audi. Tra i punti deboli la ancora precaria affidabilità e l’eccessiva usura delle gomme. Da tener d’occhio sulla Porsche #19 Nico Hulkenberg, al debutto nella corsa francese. Presente nelle file della casa di Stoccarda anche un altro ex-F1: Mark Webber.

La Toyota, campione in carica del mondiale Endurance, si presenta a Le Mans con un progetto praticamente identico a quello dello scorso anno e per questo è destinata a far più fatica rispetto alle rivali tedesche. Il dominio dello scorso anno sembra ormai un ricordo lontano, ma guai a dare per morti i Giapponesi, soprattutto in una gara come Le Mans . La TS040 H monta un motore benzina, affiancato da uno ibrido capace di erogare più di 400 cavalli. Il punto di forza della casa nipponica è l’aerodinamica e due equipaggi molto veloci sul giro singolo (Davidson-Buemi-Nakajima e Wurz-Sarazzin-Conway) mentre soffre ancora di precaria affidabilità.

Nissan GT-R LM

Nissan GT-R LM

E poi c’è la Nissan. Se ne è parlato molto fin dall’annuncio del ritorno. Un progetto rivoluzionario, forse troppo. La GT-R LM infatti è l’unica vettura a montare il motore nella zona anteriore della vettura. Un progetto che avrebbe avuto bisogno di più sviluppo e che invece, a causa di contrattempi e imprevisti nella prima parte di stagione, è ancora grezzo. Problemi di affidabilità, scarse prestazioni, problemi di sicurezza sono solo alcuni degli ostacoli che deve affrontare la casa nipponica. Nel test pre-gara è stata persino lenta delle meno performanti LMP2. Insomma l’edizione 2015 per la Nissan sarà un grande test in ottica 2016. Come Audi e Porsche, la Nissan partecipa alla corsa francese con 3 vetture ed equipaggi giovani. Sintono anche questo che su punta al futuro. Unica nota positiva la livrea della Nissan #21 in onore della  Nissan R90CK che fece la pole position nel 1990.

LMP2 e GT, un affare per tutti

GTE: è caccia alla Ferrari

GTE: è caccia alla Ferrari

Una constante a Le Mans è l’incertezza che regna nelle categorie LMP2 e GT. Tra i prototipi “light” ognuno dei 19 equipaggi iscritti al via ha chance di vittoria. Nella categoria GT, grazie ai regolamenti immutati, i valori in pista sono identici a quelli dello scorso anno. La Ferrari, vincitrice nel 2014 con Bruni-Vilander-Fisichella, dovrà difendersi dagli attacchi di Aston Martin, Porsche e Corvette.

Italiani, vecchie conoscenze e qualche VIP

Sono ben 11 i piloti italiani al via. Ognuno con ambizioni di vittoria. Marco Bonanomi è l’unico che può ambire alla vittoria assoluta essendo alla guida di una Audi R18 ufficiale. Nella LMP2 sono solo due i portacolori del nostro paese (Mediani e Bellarosa), mentre nelle categorie GT sono ben 9 gli italiani presenti. Gianmaria Bruni, considerato uno dei più forti piloti GT in circolazione, e Giancarlo Fisichella punteranno a bissare il successo dello scorso anno nella GTE Pro. Occhio anche a Davide Rigon, sempre su Ferrari, che si sta ben comportando nel mondo GT. Nella GTE-Am i nomi caldi per una vittoria di categoria sono Gianluca Roda e Paolo Ruberti (su Corvette C7-R) e Raffaele Gianmaria e Andrea Bertolini su Ferrari.

Molti ex piloti di Formula 1 al via tra cui Mark Webber, Max Chilton, Nick Heidfeld, Kazuki Nakajima, Alexander Wurz, Giancarlo Fisichella, Tiago Monteiro e Lucas Di Grassi solo per citarne alcuni. E poi c’è anche un pilota della attuale Formula 1. Nico Hulkenberg, in forza alla Force India, prenderà parte alla 24h a bordo di una Porsche 919 Hybrid.

Presenti anche alcuni figli d’arte come Mathias Lauda e Nicolas Prost e prenderà il via anche l’attore Patrick Dempsey, il Dr. Derek Shepherd della serie TV Grey’s Anatomy, alla terza partecipazione alla maratona francese.

Insomma i presupposti per una 24h di Le Mans scoppiettante ci sono. Il rischio pioggia mischierà ancora di più le carte. Chi alle 15:00 di Domenica entrerà nell’olimpo del motorsport? Diretta integrale su Eurosport a partire dalle prime prove libere di oggi

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10 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Minchia Alexander Wurz 😀

  2. mlbarza ha detto:

    Grande Wurz, sin da quando correva in F1 con le scarpe di due colori diversi! 😀

    Non sapevo che i piloti di F1 “in carica” potessero correre anche in altre serie, credevo avessero una sorta di contratto in esclusiva. Ma soprattutto, la Force India non corre mica ancora con i motori Mercedes? E lo lasciano correre con una Porsche?

    • emafossen ha detto:

      Ancora oggi Wurz corre con due scarpe di colori diversi!
      Per quanto riguarda Hulkenberg, per poter correre nel Mondiale Endurance (oltre Le Mans ha già corso la 6h di Spa) ha dovuto ottenere il permesso dalla Force India. E La Mercedes, non avendo vetture schierate a Le Mans, non ha posto veti particolari. Pure Alonso aveva l’accordo con Porsche per partecipare alla corsa francese, ma la McLaren glielo ha vietato ritenendola troppo “pericolosa”

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