Arizona Cardinals 2015 – Il fattore C è con noi

E non pensate subito male…quella C non sta per culo (anche se…), non voglio dire che i Cardinals 2014 sono stati solo una squadra fortunata (anche se hanno vinto partite in maniera incredibile), anche perché la fortuna ha presentato il suo conto quando sono stati costretti a giocare i playoff con un QB che non vorresti nella tua squadra neanche se stai giocando contro delle donne. Quella C sta per coaching staff, perché sicuramente grandissimi meriti nell’ottima stagione scorsa di Arizona vanno cercati proprio tra il grande lavoro fatto da tutto il coaching staff (che infatti è in parte andato ad occupare posti di lavoro migliori da altre parti).

Sarà possibile ripetere un’altra stagione così convincente? I numeri sembrerebbero suggerire di no, ma in questi anni abbiamo imparato a non scommettere mai contro le squadre di Bruce Arians a cuor leggero, e la difesa che ha allestito è proprio una di quelle che è in grado di decidere una partita anche con una sola giocata. Ma andiamo con ordine e partiamo con l’attacco.

OFFENSE

Anche se ormai con 35 anni sulle spalle, Carson Palmer rimane un ottimo elemento per guidare un’attacco disegnato da Arians, purtroppo il problema rimane sempre lo stesso: quante partite giocherà il buon vecchio Carson? Riusciranno i Cardinals a farlo rimanere sano abbastanza? Considerando che l’anno scorso hanno vinto tutte e 6 le gare in cui Palmer è riuscito a rimanere in campo…capite anche voi quanto la cosa è considerata prioritaria là nel deserto…

Anche perché se l’ex Bengals e Raiders dovesse infortunarsi si rischierebbe di nuovo di dover mettere in campo gente come Drew Stanton (dai Bruce…lo sapevi anche tu che stavi a dì ‘na minchiata quando dicevi di essere convinto di poter vincere il Super Bowl anche con Stanton in cabina di regia), mentre si continua a sperare nei miglioramenti del talentuoso ma incostante Logan Thomas per poter sperare di non dover sempre accendere un cero al patrono di Phoenix perché protegga le ginocchia di Palmer.

Tu vai là che io la tiro di qua!

Tu vai là che io la tiro di qua!

Per far sì che i loro quarterback rimangano quanto più sani possibile i Cardinals hanno saggiamente intrapreso la strada del miglioramento costante dell’offensive line, e considerando le oscenità che si sono viste negli scorsi anni in questi lidi c’è da dire che non era poi un lavoro così difficile. E se già l’anno scorso con l’aggiunta dai Raiders del tackle Jared Veldheer sia era avuto un grosso upgrade, quest’anno si è deciso di aprire ancor di più il portafoglio e di offrire un contrattone all’ex niners Mike Iupati, guardia che porterà il suo enorme contributo specie come bloccatore sulle corse, suo punto di forza.

Al primo giro del draft poi è stato chiamato da Florida D.J. Humphries, left tackle naturale che verrà schierato sulla destra per garantire ancor più protezione a Palmer, anche se dovrà battere la concorrenza del titolare dell’anno scorso Bobbie Massie. Come guardia sul lato destro invece si spera che il secondo anno tra i pro di Jonathan Cooper sia molto migliore del primo perché altrimenti la sensazione di aver sprecato un primo giro diventerebbe sempre più forte.

Per quanto riguardo il ruolo di centro invece sarà il training camp a sancire il vincitore tra Ted Larson e A.Q.Shipley…sento già a distanza il vostro fremito… mentre per garantire un po’ di quella profondità che nelle ultime stagioni è stata spesso e mal volentieri testata ci saranno Earl Watford (veterano di tante battaglie con un discreto passato da titolare), Jon Halapio, e Bradley Sowell.

E’ stato investito molto sulla linea offensiva anche per cercare di porre rimedio ad un altro grosso problema delle ultime versioni dei Cardinals: quello del running game. Andre Ellington ha dimostrato di poter essere un discreto fattore anche in NFL, specie in ricezione, ma non è e probabilmente non sarà mai un tipico cavallo da tiro, ruolo che per altro sta scomparendo sempre più; non gli si potrà mai chiedere di portare troppo la palla, anche perché si rischierebbe di stancarlo troppo e di aumentarne il rischio infortuni.

Dietro di lui ci sarà di nuovo Stepfan Taylor, che ha invece il fisico per portare tanto la palla e prendere tanti contatti ma che manca di quella esplosività che fa veramente la differenza. La vera speranza per i Cardinals è quella che gli esploda tra le mani la scommessa Davis Johnson, giocatore che ha dominato la FCS a Northern Iowa e che ha ben impressionato al Senior Bowl: sembra avere il fisico per essere un vero RB n.1 anche in NFL, ne avrà anche la testa?

Per quanto riguarda i ricevitori si può dire sicuramente che il materiale non manca affatto, ma bisognerà prima di tutto vedere quali saranno quest’anno le condizioni e poi le prestazioni di Larry Fitzgerald, grandissimo protagonista dell’NFL di questi anni che purtroppo sembra sempre più vicino alla fine della carriera, almeno per quanto visto per larga parte del 2014. Purtroppo per Arizona quello che doveva essere il suo degno erede, per cui si era usata una scelta anche bella alta, Michael Floyd, non ha dimostrato finora di avere quella costanza e quella solidità che dimostrano i migliori ricevitori della lega (tra l’altro si è appena infortunato e rischia seriamente di saltare le prime partite).

Alle loro spalle ci saranno i 2 Brown, Jaron e, soprattutto, John che al loro secondo anno tra i pro si spera possano migliorare ancora, con il secondo che ha tutto per diventare un vero incubo per gli slot corner avversari e come target sul profondo grazie ad un’incredibile rapidità di movimenti. Tra gli altri attenzione al rookie JJ Nelson, che magari non arriva ad 80 kili di peso neanche con 2 pietre nelle tasche, ma è dotato di un’impressionante velocità e può essere un fattore anche negli special team.

Nella posizione di tight end c’è poco o nulla che dia un minimo di garanzia tanto che si è dovuti ricorrere alla firma dell’ex Bengals Jermaine Gresham, giocatore dalle mani morbide ma che finora ha reso molto meno di quanto ci si aspettava anche a causa di una salute non proprio di ferro. Ma quando il resto del gruppo è composto da un secondo anno che finora è sembrato alquanto spaesato come Troy Niklas, un settimo giro come Gerald Christian e un ex giocatore di basket che è solo un progetto come Darren Fells non è che puoi fare troppo lo schizzinoso.

Molto più interessanti sono gli special team dove Dave Zastudil si continua a confermare un punter solido, il paisà Chandler Catanzaro è stata una delle più liete sorprese dell’ottima stagione scorsa e, soprattutto, John Brown e Patrick Peterson sono 2 ritornatori in grado di creare la giocata spacca-partita in qualsiasi momento.

DEFENSE

Come abbiamo già accennato, l’anno scorso la difesa è stata certamente il fattore principale dell’ottima stagione dei Cardinals, ma le diverse differenze rispetto alla stagione 2014 fanno pensare che non sarà semplice ripetersi agli stessi livelli. Si parte dalla linea difensiva che ha perso 2 pezzi da 90 come il NT Dan Williams, quel che si dice un giocatore di peso, e l’end Darrell Dockett, che se pure l’anno scorso è stato sempre fermo ai box per problemi fisici ed ormai viaggia per i 35, era certamente la guida e l’anima dello spogliatoio di Arizona, dotato di un carisma che non sarà semplice sostituire.

Il leader dell’unità dovrà ora essere Calais Campbell, uno tra i giocatori più sottovalutati dell’NFL e reduce dalla sua prima convocazione al Pro Bowl nonostante sia da anni tra i migliori esponenti delle frontline a fronte dispari. Al suo fianco il compito si sostituire Williams sarà diviso tra Corey Peters, non eccessivamente rimpianto ad Atlanta, e Ta’amu Alameda, efficace soprattutto contro le corse. Dall’altro lato invece dovrebbe esserci Frostee Rucker, con Corey Redding, Josh Mauro e Ed Stinson a garantire un minimo di profondità nel ruolo. Pare comunque che gli allenatori abbiano molta fiducia nel rookie da Delaware State Rodney Gardner, che però al momento è soprattutto un progetto a medio/lungo termine.

Il fulcro nella posizione di linebacker doveva essere, almeno nelle intenzioni iniziali del management, Daryl Washington, ma visto che non riesce a stare lontano dai guai nemmeno per sbaglio è ormai impossibile prevedere se e quando ritornerà a disposizione e quindi si è deciso di puntare su un piano B andando a firmare, in uscita da Atlanta, Sean Weatherspoon, le cui ultime stagioni non hanno impressionato ma che comunque rimane, quando sano, un veterano affidabile. Al suo fianco si punta sui progressi di Kevin Minter, che a dir la verità finora non ha ispirato troppo fiducia, mentre i backup dovrebbero essere Lorenzo Alexander e Kenny Demens.

Nell’aggressiva 3-4 dei Cardinals i LB esterni dovrebbero essere Matt Shaughnessy e Alex Okafor, con il primo che può partire anche con la mano a terra nelle situazioni di ovvio passaggio e con l’altro che è reduce da una stagione più che convincente con 8 sack. Certo che se Lamarr Woodley si ricordasse di essere stato un discreto rushatore… Non sarà difficile comunque vedere per diversi snap in campo il rookie scelto al secondo giro Markus Golden o il secondo anno Kareem Martin.

Patrick Peterson e la sua voglia di volare

Patrick Peterson e la sua voglia di volare

Il vero punto di forza della difesa Cardinals rimangono comunque le secondarie che possono far affidamento su uno dei migliori cornerback man to man della lega, Patrick Peterson, seppur reduce da un’annata con qualche amnesia di troppo. Dal lato opposto non ci sarà più Antonio Cromartie, che ha scoperto di non poter stare lontano da New York (e dalle sue tentazioni) ma il vincente della sfida al training camp tra Jerraud Powers, molto impiegato anche l’anno scorso, e il talentuoso ma discontinuo Justin Bethel.

In teoria adesso ci starebbe il nome delle 2 safety titolari, ma visto che ormai in NFL gli attacchi a 3 o più ricevitori sono la norma, e probabilmente non fidandosi troppo dei propri LB in copertura o degli slot cornerback, il coaching staff dei Cardinals ha fatto parlare molto di sè l’anno scorso (presumibilmente la cosa si ripeterà anche quest’anno) schierando molto spesso 3 safety contemporaneamente, con una o due di queste che giocavano più vicine alla linea di scrimmage e cercando così di creare molto confusione nei quarterback avversari che non riuscivano a capire bene come leggere lo schieramento difensivo di Arizona.

A questo si aggiunge il fatto che i Cardinals hanno a roster 4 safety che potrebbero tranquillamente essere titolari in quasi tutte le squadre NFL: Rashad Johnson, colpitore duro e affidabile, Tyrann Mathieu, che potrebbe tranquillamente anche giocare da cornerback, Tony Jefferson e Deonne Bucannon, spesso schierato come linebacker nelle nickel formation.

COACHING STAFF

Abbiamo già detto che Bruce Arians è ormai unanimemente considerato tra i migliori coach NFL dopo i miracoli mostrati ai Colts e in questi Cardinals, ma il coaching staff di Arizona non è solo lui, e nonostante la perdita di Bowles andato a fare l’head coach ai Jets rimane sempre di ottimo livello con gente come Tom Moore come assistente, Harold Goodwin come OC e James Bettcher come DC di cui in molti sono pronti già a pronosticarne un futuro come HC da qualche parte per la lega.

Interessante la presenza di Larry Foote come allenatore dei linebackers ma soprattutto quello della 37enne Jen Welter che sarà la prima donna ad allenare in NFL anche se, per adesso almeno, solo nel training camp e nella preseason.

PREDICTION

Personalmente ritengo che i Cardinals saranno ancora una brutta gatta da pelare per chiunque li affronterà, specie se non dovessero avere troppi infortuni negli uomini chiave, ma non credo che riusciranno a ripetere la scorsa stagione in termini di vittorie. Penso che si fermeranno intorno al 50%. Detto questo gli ultimi anni ci hanno insegnato che non conviene puntare contro Arians e le sue squadre e quindi tutti pronti ad andare a scomettere sui Cardinals ai playoff, magari questa volta provando a giocarsela con un vero quarterback in campo.

angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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