Calcio in Pillole – L’importanza delle scelte

Scelte, Turn...over

Turn…over

Nel calcio moderno in cui non ci si ferma mai e nel quale spesso i giocatori sono costretti a fare viaggi interminabili per giocare una partita e poi tornare al proprio club di origine, gli allenatori hanno un compito molto importante nel decidere se schierare sempre e comunque la formazione migliore, o fare delle scelte in base all’impegno o addirittura alle partite future.

Sarri ha Higuain in una forma spaziale, che però si è appena fatto due voli transoceanici più due partite con l’Argentina in cui è uscito un po’ malconcio, e una partita che oltretutto dovrà giocare in anticipo di qualche ora rispetto al solito orario delle domenica. Decide di schierarlo comunque e il Pipita gli regala l’ennesimo goal che chiude la pratica Verona e lancia il Napoli al comando provvisorio della classifica.

Paulo Sousa ha Ilicic che è in gran forma, ma ha giocato il doppio playoff per andare agli Europei, perdendolo contro l’Ucraina, e soprattutto vede l’impegno di Europa League di giovedì contro il Basilea molto più importante rispetto alla partita casalinga contro l’Empoli. Decide di tenere in panchina sia lo sloveno che Kalinic e Bernardeschi e nel primo tempo viene surclassato dagli uomini di Giampaolo, andando a riposo sotto 2-0. Nella ripresa cambia idee, inserisce la punta croata e il talento dell’Under 21 e la partita gira in un amen, con la doppietta di Kalinic e una traversa, che però non portano la vittoria e tolgono il primato ai viola.

Allegri ha avuto molti nazionali in giro per l’Europa e il Mondo prima del big match contro il Milan, è stato spesso criticato in questa stagione per alcune scelte di formazione, e sabato sera decide di schierare quasi tutti i nazionali italiani, Pogba e soprattutto Dybala, finora poco utilizzato. E’ proprio Dybala che decide una partita alquanto soporifera, con una giocata da vero campione e rilancia la Juventus in classifica.

Pellegrini ha capitan Kompany infortunato per l’importante partita contro il Liverpool all’Etihad e oltretutto Otamendi è tornato tardi dal viaggio in Sudamerica per le partite di qualificazione al Mondiale. Vista l’assenza del campione belga più di qualcuno avrebbe inserito lo stesso il difensore ex Valencia, per non togliere troppa qualità al reparto, e invece decide per la coppia Mangala-DeMichelis che combinano dei disastri in serie e il City subisce una sconfitta umiliante.

Scelte

La palla è dentroooo…la sua porta (semicit.)

Poi oltre alle scelte sulla forma dei giocatori, ci sono quelle tattiche sulla posizione degli stessi.

Così Mihalovic per la sfida dello Juventus Stadium, cambia la posizione in campo di Bonaventura, che era stato decisivo nel filotto di vittorie del Milan, partendo nella zona sinistra del tridente, decidendo di arretrandolo a centrocampo per riproporre Niang in avanti. La scelta non paga, Bonaventura si perde nelle paludi del centrocampo e non è decisivo, Niang è al solito molto fumo e poco arrosto, e i rossoneri non riescono a creare nessuna occasione pericolosa e perdono la partita.

Benitez invece è nell’occhio del ciclone a Madrid, criticato da tifosi e giocatori, e alla vigilia della partita più importante di Spagna, il Clasico, cambia le sue idee sposando i voleri del presidente Perez, che vuole vedere insieme tutti i grandi campioni in rosa. Tiene fuori Casemiro, importante schermo davanti alla difesa, rimette Kroos in mediana con Modric e inserisce Benzema in avanti, con Cristiano Ronaldo e James sulle fasce. Schieramento molto offensivo, proprio nella sfida contro la corazzata blaugrana di Suarez e Neymar, che banchettano contro la difesa del Real, lasciata senza protezione da un centrocampo troppo leggero che non ha il minimo aiuto dai 4 giocatori offensivi.

E infine ci sono le intuizioni che ti portano in trionfo.

Luis Enrique ha Messi arruolabile, recuperato in extremis per il grande scontro del Bernabeu. Tanti allenatori avrebbero pensato allo spettacolo, inserendo subito il fuoriclasse argentino nel tridente magico, ma il tecnico spagnolo non rischia e mette in campo la solita formazione che sta incantando Liga e Champions e il risultato è sotto gli occhi di tutti, oltretutto con Messi che può giocare tranquillo una mezzora e ritrovare la forma prima dell’importante match contro la Roma di questa settimana.

Van Gaal ha il problema Depay a Manchester. Il talento olandese, scintillante e strapagato prima di arrivare a Old Trafford, sta faticando dopo un ottimo inizio e non sembra in grande forma. Per l’ostica partita a Watford potrebbe lasciarlo ancora in panchina, ma decide di dargli fiducia e lo mette titolare. Il talento olandese lo ripaga giocando la miglior partita degli ultimi tempi e segnando uno dei due goal che portano tre punti molto importanti allo United.

Klopp viene da una difficile sconfitta in casa contro il Crystal Palace, la prima da quando guida il Liverpool, e per la sfida al Manchester City deve fare delle importanti scelte di formazione. Decide di giocare senza punti di riferimento davanti, con Benteke e Sturridge in panchina, e lancia Firmino come centravanti atipico, nonostante le prestazioni opache del brasiliano nel suo primo periodo ad Anfield. L’ex Hoffenheim approfitta della difesa colabrodo del City, gioca la miglior partita in maglia Reds, segna, fa segnare e il Liverpool trionfa all’Etihad.

Restando in Premier League, il campionato più ricco d’Europa, con sceicchi, russi e americani miliardari, in testa c’è il Leicester di Ranieri, lanciato da Jamie Vardy che con il goal contro il Newcastle, il decimo, eguaglia il record di goal consecutivi di Ruud Van Nistelrooy ed entra nella storia.

Inchini a Don Andres Iniesta, che segna un goal meraviglioso, per tecnica e visione del calcio, ma soprattutto chiude la striscia di goal consecutivi della coppia Suarez-Neymar a 19. Insomma ci sono anche gli altri oltre alle punte e questo Barca sembra infermabie.

Applausi alle due vincitrici del proprio campionato, Bayern Monaco e PSG, che già a novembre possono praticamente alzare il trofeo di Bundesliga e Ligue 1, visti i vantaggi enormi accumulati sulla seconda.

Silenzio per quello che è successo a Parigi e per tutte le vittime di questa settimana, non solo francesi, senza inni o canzoni in sottofondo.

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