I più grandi upset dello sport – 1 (boxe, calcio, tennis)

Parteggiare=Avere un atteggiamento apertamente a favore di una delle forze opposte in una contesa

Un aspetto psicologico fondamentale nella mente di uno sportivo come quelli che leggono questo bellissimo blog è quello di schierarsi durante un conflitto a favore di una fazione. Esiste una piccola percentuale di persone che tende a tifare per il Golia (ovviamente chi, di Golia, è tifoso), mentre la stragrande maggioranza delle persone tende a sostenere la forza più debole, quella che parte sfavorita.

Non sono ovviamente uno psicologo e non voglio assolutamente esserlo, ma il tifare per il più debole sembra quasi un atto di ribellione verso la monotonia, la tirannia, l’invulnerabilità del più forte. Molto spesso non è il Davide di turno a vincere, ma nello sport ogni tanto è accaduto. Esistono moltissimi casi per ogni sport, provo nel mio piccolo a citarne qualcuno alla luce di quanto successo questo sabato durante l’evento di UFC (Mixed Martial Arts) dove la campionessa Ronda Rousey (quotata ad 1.02 al betting) è stata incredibilmente sconfitta dalla sfidante Holly Holm (quotata a 22) nel più grande upset della storia delle arti marziali miste.

Boxe –> Buster Douglas batte Mike Tyson (11 Febbraio 1990) e diventa campione del mondo dei pesi massimi

Mike Tyson è il più giovane campione del mondo della storia. Una macchina di ko, di soldi, di fama. Ha rivoltato come un calzino il mondo del pugilato alla disperata ricerca di un erede dei vari Foreman, Ali e Frazier. Un atleta di una cattiveria innata, non molto alto ma capace di generare una potenza inaudita. Ma soprattutto una macchina di incontri, roba da pazzi considerando le tempistiche odierne dove un grande pugile combatte massimo due incontri in un anno.

15 match nel 1985, 13 nel 1986 (nell’ultimo dei quali conquista il titolo battendo il canadese Trevor Berbick al secondo round), poi 4 ogni anno fino al 1989.

Ormai è tutto pronto per la sfida contro Evander Holyfield, anche lui imbattuto, per un match che avrebbe dovuto calcare le orme dei più grandi combattimenti della storia del pugilato.

Ma prima c’è un dovere contrattuale da sbrigare, un match in Giappone contro uno “sparring partner” per cucinare a fuoco lento il match contro l’altro imbattuto. Viene scelto Buster Douglas, 30enne pugile dall’onesta carriera e alla ricerca di un match che gli avrebbe fruttato un sacco di quattrini. Tyson non svolge praticamente alcuna preparazione del match tra interviste, feste e mancanza totale di rispetto per l’avversario che, invece, prende molto sul serio la preparazione all’incontro della vita.

Si arriva finalmente al giorno dell’incontro, i pugili incrociano i guantoni all’insolito orario delle 9 del mattino per esigenze televisive americane. Tyson appare impacciato e sorpreso dalla condizione fisica di Douglas che macina round vincenti colpendo l’occhio sinistro di Tyson che comincia a sanguinare. Si arriva all’ottavo round ed è quì la chiave del match, montante dal nulla di Iron Mike che manda al tappeto Douglas; l’arbitro conta con clamoroso ritardo il pugile che ha quindi tempo di riprendersi e rialzarsi in tempo. E’ comunque il canto del cigno di Tyson che, completamente svuotato di energie, viene messo clamorosamente al tappeto da Douglas alla decima ripresa senza avere la forza di rialzarsi.

Il più grande upset della storia del pugilato è servito, Douglas perderà il titolo per KO sei mesi dopo contro Holyfield, che incrocerà guantoni e orecchie con un Tyson scalfito da 4 anni di carcere e da un’aurea di invincibilità persa proprio in quel maledetto 11 Febbraio giapponese.

Tennis –> Roberta Vinci batte Serena Williams nelle semifinali dello US OPEN 2015

Serena Williams è senza ombra di dubbio la tennista più dominante della storia della racchetta.

Uno strapotere fisico imbarazzante anche confrontandola alla sorella (Venus) decisamente più armonica nello stile e nella corporatura. Serena invece è una body builder prestata al tennis, al posto della racchetta sembra usare una clava per la cattiveria con il quale fa partire missili irraggiungibili per una tennista. John McEnroe non ha mai perso l’occasione di sfidare la Williams in risposta alla provocazione lanciata da qualche addetto ai lavori riguardo alla possibilità di iscrivere Serenona nei tornei maschili. 21 titoli slam vinti, 69 vittorie totali, numero 1 incontrastata. Le manca un solo grande risultato per farla diventare senza alcun dubbio la numero 1 di sempre, il Grande Slam. Il 2015 comincia alla grande, Australian Open, Roland Garros e Wimbledon sono sue.. manca solo l’Open di casa a Flushing Meadows già vinto 5 volte e in streak di vittorie consecutive dal 2012.

Non è la solita Serena, rischia grosso contro la Mattek Sands al terzo turno, perde un set contro la sorella Venus ai quarti, che decide nel terzo set di non fare del male alla sorella minore.

Si arriva alla semifinale dove la Williams affronta una Roberta Vinci in forma straordinaria. Il più clamoroso esempio di Davide contro Golia, la classe, il back e il gioco pulito a rete di Robertina contro le accelerazioni e la potenza fisica di Serena che domina il primo set prima di cominciare a subire le variazioni della Vinci che si aggiudica il secondo set 6-4 e strappa il servizio alla Williams nel terzo set. Il game sul 5-4 Vinci è clamoroso, due volée magiche di Robertina le danno un vantaggio consistente, un errore della Williams le da la clamorosa vittoria.

La Vinci perderà in finale contro la Pennetta, la Williams si cancella da tutti i tornei successivi, la delusione è fortissima, qualcuno parla anche di ritiro, la sensazione è che Serena abbia forse perso il giro giusto per il grande Slam.

Calcio –> Uruguay batte Brasile nella finale del campionato del mondo del 1950

Siamo nel pieno dopoguerra e il mondo cerca lentamente di tornare alla normalità. Nel 1946 vengono assegnati i campionati del mondo di calcio al Brasile, desideroso di vincere il suo primo mondiale in uno sport che era diventato in breve tempo nazionale. I calciatori più famosi al tempo erano Barbosa, Jair, Ademir, Zizinho, tantissime frecce nell’arco dell’allenatore Flavio Costa.

Il Brasile cominciò vincendo agilmente il suo girone con Messico (4-0), Jugoslavia (2-0) e Svizzera (2-2) qualificandosi per il girone finale all’italiana che decideva il vincitore del campionato del mondo insieme a Spagna, Svezia (che aveva eliminato l’Italia) e Uruguay.

Nella prima partita, davanti ai 138.000 spettatori del Maracanà, i blancos (si, i brasiliani indossavano una maglia completamente bianca) batterono la Svezia per 7-1, per poi ripetersi contro la Spagna vincendo per 6-1 davanti a 150.000 spettatori in festa.

L’Uruguay pareggiò con la Spagna 2-2 per poi vincere in maniera stentata contro la Svezia per 3-2. Si arriva quindi alla partita decisiva e al Brasile basta un pareggio con l’Uruguay per laurearsi campione del mondo.

E arriviamo al maledetto 15 Luglio del 1950, i giornali brasiliani titolano già da campioni del mondo, vengono distribuite magliette celebrative prima del match. Durante il riscaldamento i poveri giocatori uruguaiani dovevano dribblare i petardi lanciati dal pubblico brasiliano che aveva riempito il Maracanà all’inverosimile (oltre 199.000 spettatori).

Dopo un primo tempo a reti bianche, arrivò il vantaggio brasiliano con una zampata di Friaca su un errore del portiere celeste Maspoli. L’Uruguay, guidato dal “volante” Varela non si scompose raggiungendo il meritato pareggio al 66′ con Schiaffino (1-1).

E’ proprio quì che entra in gioco uno degli aspetti caratteriali principali dei Golia di questo mondo, la superbia, il voler stravincere. Il Brasile avrebbe potuto accontentarsi di pareggiare per vincere il mondiale, ma il pubblico del Maracanà voleva di più.

Gli uomini di Costa si riversano come se non ci fosse un domani verso la metacampo uruguaiana alla ricerca del gol del vantaggio, lasciando terreno fertile per i contropiedi celesti. Lancio di Peres per l’ala Ghiggia che dall’incrocio dell’area lascia partire un tiro non certo indimenticabile che si infila incredibilmente alle spalle del colpevole portiere Barbosa. Il Maracanazo si compì beffardo al fischio finale dell’arbitro.

I nuovi campioni del mondo scapparono negli spogliatoi, venendo premiati in fretta e furia dal presidente del comitato della Coppa Del Mondo Jules Rimet. Ci furono 90 morti in quella giornata tra suicidi e infarti nella popolazione brasiliana. Furono proclamati tre giorni di lutto nazionale e il Brasile non gioco una gara ufficiale per i due anni successivi. L’onta del Maracanazo costrinse i vertici della Federazione a cambiare il colore delle maglie, da bianca a blu per poi arrivare al verdeoro attuale. Il portiere del Brasile Barbosa morì cinquantanni dopo di morte naturale, ma per la sua nazione il suo certificato di decesso fu scritto in quel 15 Luglio del 1950 alle 16.34

Per il momento ci fermiamo qui, nelle prossime settimane proseguiremo questo percorso attraverso le più grandi sorprese del mondo sportivo toccando anche altri sport. Mentre a voi chiediamo: quali altri upset tra boxe, tennis e calcio avreste nominato?

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24 risposte

  1. mlbarza ha detto:

    Per il calcio, per quanto in dimensioni notevolmente ridotte rispetto al Maracanazo, non si può non citare Italia – Corea del Nord dei mondiali del 1966.
    E, per quanto si tratti di un upset sviluppato durante lo svolgimento dell’incontro, Milan – Liverpool finale di Champion’s League del 2005 merita una menzione.

    Nel tennis forse si potrebbe nominare la sfida al Roland Garros tra Ivan Lendl e Michelino Chang e quella di primo turno di Wimbledon (non ricordo l’anno) tra Steffi Graf e Lori McNeil.

    Pensandoci, sono francamente inquietanti i tantissimi punti di contatto tra quanto accaduto sabato notte in UFC e quanto accadde con Mike Tyson e Buster Douglas.
    E facendo i malpensanti e visto come per certi versi viene gestito il contorno della UFC e quello che fa/dichiara spesso la Rousey, sono enormi anche i punti di contatto con il wrestling. Ma questo centra nulla con l’articolo ^_^

  2. azazelli ha detto:

    Per il calcio (sport che forse abbiamo vissuto anche di più) sono tante le nomination che si potrebbero fare (pur restando comunque indietro rispetto al maracanazo, dal quale un po’ tutto nasce :D). L’altro giorno su whatsapp era venuta fuori la cavalcata del Calais (squadra dilettantisica) nella coppa di Francia del 99/2000, solo che lì si fermarono a pochi secondi dalla fine della finale.

    Per il tennis ogni stagione ha dei piccoli upset: mi piace nominare qeul Sampras-Federer a Wimbledon che anche se non è Rosol che batte Nadal ha una connotazione storica poi per il resto della storia del tennis 🙂

  3. mauro rosati ha detto:

    Finale Coppa Campioni 83 Juventus Amburgo.Avevo già appeso il poster (preso dal Guerin Sportivo) ” Juventus campione d’europa 82/83″ da diversi giorni prima…

  4. davide cavati ha detto:

    Grazie per i commenti, fanno sempre piacere anche perché arricchiscono l’articolo con altre perle, ad esempio quella del Calais in Coppa di Francia che volevo citare, salvo preferire il Maracanazo.

    x mlbarza –> davvero tantissimi punti in comune tra Douglas/Tyson e la vicenda Rousey.. sentivo la telecronaca di Alex Dandi che parlava appunto dei tanti impegni/distrazioni di Ronda negli ultimi tempi e ho avuto un flashback di 25 anni e in quel preciso istante ha subito il ko.

    x viverestanca –> avevo pensato anche alla Danimarca campione di Europa (o alla Grecia).. per il tennis anche Cilic che sorprende Nole negli US Open 2014

  5. Lordjoker94 ha detto:

    Upset del calcio mi ricordo di Deportivo la Coruna – Milan(Andata 4-1 per i rossoneri) ritorno 4-0 per gli spagnoli. Nel Tennis in un certo senso la finale del Roland Garros di quest’anno vinta da Wawrinka può essere considerata un Upset. Ancora nel calcio ci fu la sfida Usa -Inghilterra nei Mondiali che finì 1-0 per gli americani e gli inglesi che si ritenevano imbattibili credettero che i giornali avessero sbagliato titolo credendo erroneamente che la partita fosse finita 10-1 per l’Inghilterra.

  6. Alberto ha detto:

    olimpiadi di salt lake city 2002…pattinaggio, short track se non sbaglio…
    vince un australiano……Steven Bradbury….
    dalle qualificazione, alla finale, sembra tutta una comica…lui avanza e vince la medaglia d oro….cercatevi i video….

    • TT ha detto:

      Nel tennis, come non citare il grande Goran che vinse Wimbledon da wild card (primo nella storia a riuscirci) in quanto era il numero 125 al mondo !!

      • azazelli ha detto:

        Giusto! CAZZO!! Come abbiamo potuto arrivare al decimo commento prima di nominare Goran che vince Wimbledon da wild card…quando più nessuno lo credeva possibile 🙂 una di quelle cose che ti fa dire “ok, allora dio esiste”.

    • azazelli ha detto:

      ahahaha si si Bradbury è diventato un mito 😀 anzi una icona a tutti gli effetti 🙂 nella categoria sport invernali credo avrà pochi rivali 😀

  7. angyair ha detto:

    A livello di Tennis anche il Boris Becker del primo Wimbledon vinto da non testa di serie non è male, mentre nel calcio ricordo un Roma-Lecce dell’86 che alcuni di questo blog ricordano con piacere e altri meno…

    Andando negli altri sport: a livello di Olimpiadi mi viene da ricordare il titolo vinto nella canoa fluviale a Barcellona 92 da Pierpaolo Ferrazzi, da autentico sconosciuto, anche se poi farà altri ottimi risultati, mentre non è proprio un upset ma l’oro del Settebello nelle stesse Olimpiadi contro i padroni di casa ha dato grandissime soddisfazioni.
    Nel football ci sono sicuramente il titolo vinto dai Patriots sui Rams, quello dei Jets di Namath o l’App State che vince contro Michigan.

  8. viverestanca ha detto:

    Eh beh, se consideriamo anche altri sport oltre a Boxe, Tennis e Calcio direi che ho qualche altro bel esempio da citare.
    Ma aspetto di vedere gli articoli sul sito nelle prossime settimane così posso aggiungere questi esempi 🙂

    • azazelli ha detto:

      Esattamente, bravo VS, angy invece è un po’ indisciplinato 😀 è stato richiamato già dietro la lavagna! Sui ceci! 😀

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