Jacksonville Jaguars 2015 – Il futuro c’è, ma non è oggi.

Resta comunque la cosa migliore dei Jaguars

Resta comunque la cosa migliore dei Jaguars

Mark Brunnell, David Garrard, Byron Leftwich, Blaine Gabbert, Chad Henne: una cosa è certa, a Jacksonville non hanno ancora ben chiaro il concetto di franchise QB. Con Blake Bortles ovviamente non ci si può esporre, il primo anno è stato un po’ sul chi va là, per lui e per tutto l’attacco, è stato impegnato sia ad imparare un nuovo sistema offensivo in una lega nuova, sia a scoprire sempre compagni diversi da servire a mano a mano che la stagione proseguiva e i titolari diventavano infortunati, i panchinari venivano prima promossi a titolari e a loro volta evolvevano ad infortunati.

Il ciclo dell’infortunio peraltro non sembra essersi esaurito se la terza scelta assoluta di quest’anno (il DE Dante Fowler Jr.) al primo mezzo allenamento con la squadra, ancora prima di mettere nero su bianco il proprio contratto, s’è distrutto un ginocchio e salterà tutta la prossima stagione.

OFFENSE

Ma andiamo con ordine e torniamo all’attacco: la parola d’ordine è gioventù. Che nel mondo dello sport fa spesso rima con talento. Da questo draft è arrivato il nuovo cavallo da tiro e sembra quasi poetico che l’abbia fatto quasi in concomitanza con il contratto da un giorno firmato da Maurice Jones-Drew per ritirarsi da Jaguars, lui che in questa franchigia ha costruito la sua carriera e che di questa franchigia è il giocatore copertina (assieme a Jimmy Smith, che però al momento s’è perso dietro qualche sbarra). T.J. Yeldon ha tutto per raccogliere questa eredità e rinverdire quei fasti: velocità, capacità di leggere i buchi e durabilità ne fanno il titolare dal day1. Con l’arrivo dell’ex Alabama, Denard Robinson, che l’anno scorso ha dimostrato di poter stare in NFL come RB seppur sui generis, potrà tornare ad occuparsi del cambio di ritmo, per diminuire la quantità dei tocchi ed aumentarne la qualità. Detro a loro c’è l’imbarazzo della scelta tra Toby Gerhart (che ha fallito di nuovo nel ruolo di RB1), Storm Johnson (settimo giro dell’anno scorso) e Bernard Pierce (ripudiato dai Ravens): tutti e tre lotteranno tra camp e preseason per il posto da RB3, con proprio l’ex Baltimora che ha dimostrato in questi primi anni nella lega di essere un ottimo backup e che se riesce a non incasinarsi fuori dal campo potrebbe avere la meglio sui diretti rivali; certo non è un se di poco conto, se contiamo che a fine luglio avrà la sentenza per una guida in stata di ubriachezza avvenuta a marzo, a causa della quale era stato tagliato proprio dai Ravens.

Se i 23,8 anni di media del reparto RB (valore alzato dai 28 anni di Gerhart) vi sorprende, meglio se non andate a controllare il valore che viene fuori con i 5 6 WR che saranno a roster poi a settembre, perché si arriva a fatica a 23: messo da parte l’ “imbarazzo Blackmon” che stando alle ultime news (ed alle ultime foto) difficilmente tornerà a giocare a football, ed aggiunto via quinto giro da questo draft Rashad Greene, da Florida State, il resto è chiamato a fare il salto di qualità dopo un primo anno piuttosto positivo: il trio Robinson/Lee/Hurns ha veramente tutto come completezza di reparto, l’unico timore che si può avere su di loro è che il marasma che ha regnato ai Jaguars in questi anni possa farli perdere nel loro processo di crescita comunque necessario. Di certo in Florida con cotanto upside non rimpiangeranno la dipartita di Cecil Short (peraltro rimasto in division ai Texans), che quello che poteva dare l’aveva già mostrato.

Linea e TE invece non si sono accontentati dei giovani in uscita dal college (Ben Koyack, scelto al settimo giro, faticherà a fare il roster tra i TE, mentre AJ Cann potrebbe essere utile sin da subito in guardia), ma è proprio qui che sono arrivate le principali addizioni offensive via free agency: innanzitutto Julius Thomas, che dovrò togliersi in fretta l’etichetta di “prodotto di Manning” se non vorrà essere schiacciato dal contratto da 46 milioni complessivi per i prossimi 5 anni che ha appena firmato. Dovesse confermare comunque le sue doti atletiche sarà un target fondamentale per l’attacco dei Jaguars, che almeno sulla carta ha davvero margini di miglioramento infiniti.

Ce la posso fare anche senza di te

Ce la posso fare anche senza di te

In linea sono arrivati due giocatori (ed un allenatore) molto solidi: Jermey Parnell è pur vero che sinora aveva fatto solo il backup, ma nelle non rare occasioni che era sceso in campo per sostituire Free a Dallas aveva addirittura migliorato il rendimento di una delle migliori linee della lega, con lui a destra e l’ex seconda scelta assoluta, Luke Joeckel, a sinistra gli estremi della protezione dovrebbero viaggiare su standard molto alti. Per snappare la palla o per lottare per farlo è arrivato anche Stefen Wisniewski, scaricato dai Raiders anche perché nel frattempo era sopraggiunto nella baia uno dei migliori centri della lega. Il tutto sotto il comando di un offensive line coach d’eccezione, quel Doug Marrone che è scappato (col malloppo del contratto comunque garantito) da Buffalo e che riparte come assistente di reparto, un bel lusso da sfruttare.

E poi c’è Blake Bortles: come già accennato il suo primo anno è stato difficoltoso. Oltretutto, voce di questa settimana, sembra abbia giocato con dei problemi alla spalla che ne hanno limitato le prestazioni. Il front office dei Jaguars si aspetta un deciso passo in avanti in quest offseason e successivamente nella prossima stagione. Anche perché dietro a lui c’è ancora Chad Henne che l’anno scorso fu panchinato per disperazione, facendo saltare tutti i piani di un inserimento molto più graduale del giovane da UCF. L’arrivo di Jeff Tuel e quello di Stephen Morris (ex Miami Hurricanes), sono più folkloristici che tecnicamente interessanti.

DEFENSE

L’attacco quindi sembra potenzialmente avere tutto quello che è necessario non diciamo per dominare, ma quanto meno per poterlo fare nei prossimi anni, fatte salve le incognite che cotanta gioventù può portarsi dietro (la più grossa ovviamente è quella, non secondaria, che aleggia sopra il casco del QB). E la difesa? Negli ultimi anni ha stazionato sempre nei bassifondi della lega e le mosse di questa offseason sinceramente non fanno presagire niente di meglio. La sfortuna che ha colpito uno dei migliori pass rusher del draft (Dante Fowler Jr.), appena scelto, è stata già raccontata in apertura, in linea poi bisognerà recuperare a pieno uno dei pochi giocatori di livello conclamato tra i difensori (forse l’unico assieme a Posluszny), ovvero Sen’Derrick Marks. In DT sono arrivati anche Jared Odrick via FA (acquisizione da non sottovalutare, utilizzabile anche in DE) e Michael Bennett, sceso fino al sesto giro, ma che ha tutto per rendere molto di più. La pass rush, uno dei tanti talloni d’Achille di questa squadra, messa così, anche a causa della sfiga dell’infortunio di Fowler, non sembra essere migliorata tantissimo e molto dipenderà da Chris Clemons, che al suo primo anno a Jacksonville è sembrato uno di quegli anziani che vanno a svernare al caldo della Florida.

In LB Telvin Smith, che già l’anno scorso era sembrato uno steal di quinto giro al momento della sceltezza, impressione poi confermata durante l’anno, sembra l’unica certezza. Posluszny deve recuperare da un infortunio, ed è evidente quanto sia fondamentale per i Jaguars poterlo riposizionare al centro della loro difesa, uno che da quando è arrivato dai Bills, nel 2011, ha collezionato 155 run stop, il valore più alto per i middle LB dell’intera AFC in questo spazio di tempo. Va da sé che la sua assenza l’anno scorso è pesata tantissimo per le prestazioni di tutto il resto della difesa. Completa teoricamente il terzetto Dan Skuta che nel frattempo ha dato inizio ai lavori della statua per il suo agente, un autentico fenomeno che è riuscito a fargli firmare un contratto da titolare, lui che sulla soglia dei 30 anni titolare non è mai stato. Dietro a loro peraltro non c’è quasi nulla il che non lascia particolarmente tranquille le secondarie…già in difficoltà per conto loro.

Skuta

Si vede che Skuta aveva impressionato i Jaguars nel passato

Tra CB e S c’era bisogno di un completo restyling, qualcosa è arrivato ma non sembra abbastanza: Davon House (via FA, da Green Bay) e James Sample (via draft, quarto giro) sono solo una mezza risposta che probabilmente non basterà, specie considerando che quest’ultimo che doveva essere la free safety titolare si è rotto un braccio (a proposito degli infortuni….) in queste settimane e forse recupererà giusto in tempo per la regular season, lasciando quindi la possibilità a tale Sergio Brown di partire come titolare alle week 1. Tranquilli, nonostante sia da 5 anni in NFL, se non l’avete mai sentito nominare siete in buona compagnia. House, che comunque ai Packers era sembrato buono, sarà catapultato in un reparto completato dall’onesto Demetrius McCray, e dal tragicomico Dwayne Gratz. In definitiva anche quest’anno la SS Johnathan Cyprien avrà modo di mettere a segno tanti placcaggi (102 il primo anno, 114 il secondo), perché spesso RB e WR altrui andranno a bussare dalle sue parti.

COACHING STAFF

E qui veniamo al coaching staff: l’accoppiata Gus Bradley (HC, ex DC fino al 2012 di Seattle) e Bob Babich (DC) che è arrivata assieme nel 2013 e che doveva portare una svolta soprattutto in difesa, sinora non ha reso per come ci si poteva aspettare. Apprezzabile la volontà dei Jaguars comunque di insistere su un lavoro ed un progetto su più anni, ma almeno sino ad ora, specie in difesa, l’investimento non è stato ripagato. Il tanto decantato talento offensivo quest’anno non sarà più nelle mani di Jedd Fisch (scappato…. intrigato dall’offerta di Jim Harbaugh di lavorare con lui all’attacco dei Wolverines di Michigan), nonostante qualche sprazzo, comunque non sarà difficile per Greg Olson far meglio: a lui aspetta la responsabilità di far crescere un esercito di giovani che può veramente riscrivere la storia di questa giovane franchigia.

PREDICTION

In definitiva: sarà un’altra stagione difficile per Jacksonville, la division non è impossibile il che non preclude a prescindere di poter conquistare un numero di vittorie superiore alle 5, ma già raggiungere uno scenario che prevede un bilancio in parità di 8 vinte e 8 perse sembra dover passare per una serie di miracoli (soprattutto difensivi) che non ci sentiamo di pronosticare.

CLICCA per ingrandire (roster da OURLADS.COM, schedule da CBSSPORTS.COM)

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azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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