Kiko Alonso per LeSean McCoy, ragioniamoci su

I protagonisti

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Dopo un po’ di ore e dopo aver letto qua e là, la sensazione è che aver scambiato LeSean McCoy per Kiko Alonso sia davvero una win-win situation per entrambe le squadre, almeno sulla carta, almeno considerando tutti i possibili scenari futuri, i ruoli che i due giocatori ricoprono, la situazione delle squadre che se li sono scambiati, il diverso peso economico e tattico. L’obiettivo è quello di fare ordine in questo scambio cercando di non perdersi per strada nessun elemento, sia a favore che contrario alle due squadre.

I Bills hanno ceduto un giocatore che ha fatto molto bene al primo anno, tenderei a non considerare in valore assoluto il numero dei tackle messi a segno sia perché a Buffalo più di una volta sono stati beccati a dare statistiche difensive anche a gente che passava di lì quasi come gli anziani che controllano i lavori, sia perché non ho mai capito a pieno il nesso “tanti tackle = gran difensore”, i tackle dipende da dove li fai e come li fai, mi pare quasi come prendere il numero dei rimbalzi per definire un gran difensore nel basket. Ad ogni modo Alonso ha avuto un ottimo primo anno, determinante nelle giocate e poi è stato sfortunato a rompersi il classico ACL e a dover saltare tutto il suo secondo anno. Buffalo è stata molto brava nella stagione 2014 comunque ad avere una delle migliori difese della NFL nonostante l’assenza del suo giocatore cardine, ha fatto di necessità virtù, mettendo in mostra giocatori sicuramente meno talentuosi di Alonso (Nigel Bradham e Preston Brown su tutti), ma comunque a loro modo efficaci.

Quindi i Bills cosa hanno perso? Semplicisticamente, rispetto all’anno scorso, nulla. Per di più in città c’è un nuovo sceriffo: Rex Ryan, a torto o a ragione, con questa mossa indebolisce potenzialmente la difesa, ma dalla sua ha l’arroganza di poter sopperire ad una simile perdita con un sistema difensivo che negli anni ha avuto buoni picchi di rendimento. Forse non era del tutto convinto del recupero del giocatore, questo non lo possiamo sapere, certo recuperare da una rottura del legamento collaterale anteriore non è così banale, nonostante negli ultimi anni le percentuali di recupero siano migliorate.

Hanno perso un bella fetta di spazio salariale, perché Alonso costava poco, avendo il contratto da rookie, e sarebbe costato ancora poco potenzialmente per qualche anno, anche considerando che l’anno che ha perso per infortunio sarà comunque recuperato nella lunghezza contrattuale. Per di più si sono sobbarcati uno dei contratti più onerosi della lega, che pesa 12, 9 ed 8 milioni nei prossimi 3 anni, prima di scadere (eccezion fatta per eventuali ristrutturazioni). Complessivamente vede sparire 10 milioni dal loro salary cap residuo, ma dalla sua aveva già una situazione complessiva malleabile e la “fortuna” di non avere necessità dell’immediato futuro di lasciare spazio per rinnovi pesanti di giocatori già a roster (non c’è una situazione Russell Wilson, giusto per portare un esempio).

Cosa ci guadagna? Il problema principale di Buffalo, stando all’ultima stagione, è avere una identità offensiva credibile: Watkins ha margini di crescita, Woods è un buon ricevitore, il resto è da dimenticare, non che l’acquisizione di McCoy risolva tutti i mali, da sola non risolve nemmeno il running game, però è una bella iniezione di talento, ad una squadra che ne ha assoluta necessità. Stando esclusivamente alle questioni di campo, se, come molto pragmaticamente s’è detto, rispetto all’anno scorso la perdita di Alonso non toglie nulla, allo stesso modo credo che il confronto tra C.J. Spiller e il nuovo arrivato penda visibilmente verso l’ex eagle. C.J. però, benché sia di un anno più vecchio (1987, contro 1988 per McCoy), ha solo 5 stagioni in NFL rispetto alle 6 di “Shady” e qui affrontiamo un altro aspetto molto dibattuto in queste primissime ore: quanto conviene prendere un RB veterano? McCoy è stato usato tanto in questi anni a Philadelphia, sia da Reid che da Kelly, sia su corsa che su ricezione, tatticamente è un’arma totale e, fatta eccezione per le 4 partite saltate nel 2012, sostanzialmente non è stato mai costretto a fermarsi ai box più di tanto.

Neve di Buffalo, nun te temo!

Neve di Buffalo, nun te temo!

A Buffalo arriva quindi un giocatore logoro? A giudicare dall’ultima stagione direi di no, anche se il tracollo per questi tipi di ruoli è sempre imprevedibile e dietro l’angolo, ovviamente non è un RB che ha 10 anni davanti a sé, ma 2 3 anni buoni da qui a fino a quando compierà 30 anni ancora li potrebbe avere. Ovviamente in linea di massima è sempre preferibile puntare su gambe fresche, ma i Bills hanno già poche scelte nel prossimo draft dovute allle acquisizioni di Watkins e Bryce Brown (altro che ha fatto lo stesso percorso), quindi qualcosa via FA/trade era necessario. Meglio andare su ruoli di linea e aggiustare il resto del running game prendendo RB giovani al draft? Forse sì, anche stando ad una classe nel ruolo molto promettente in arrivo e che, vista la tendenza degli ultimi anni, non sarebbe stata di molto assottigliata anche nelle scelte di secondo o terzo giorno. Però McCoy ti dà delle certezze nell’immediato, in più Ryan non è stato preso per costruire una dinastia che vinca tra 10 anni, l’obiettivo è di tornare ai playoff quanto prima: per una franchigia che non gioca una post season dal 1999 (il music city miracle che viene spesso riproposto come azioni elettrizzanti è sostanzialmente l’ultimo gioco dei Bills nei playoff), l’arrivo di McCoy forse è una mossa più efficace che scegliere un T.J. Yeldon o un Duke Johnson al secondo o terzo giro. Giri che ora, verosimilmente, serviranno per migliorare le linea offensiva, perché non basta un buon RB per avere un buon running game.

Cosa ha perso Philadelphia? Un giocatore che sotto Kelly ha combinato in due stagioni consecutive per 2146 + 1474 yard offensive. Soprattutto nel primo è stato proprio l’arma totale che tutti si aspettavano in un sistema offensivo come quello dell’ex HC di Oregon, nell’anno appena passato invece ha avuto un inizio a rilento (ben compensato dalle ultime 12 partite in cui ha corso per 1127 yard, secondo solo a Murray) e più che i numeri, comunque buoni, ha fatto strano un utilizzo più limitato, sia in goal line che in ricezione, dove gli sono stati preferiti Polk per il primo caso e Sproles per il secondo. La sensazione che Kelly non fosse del tutto convinto delle sue qualità è iniziata ad affiorare durante la stagione e non a caso era qualche settimana che si parlava di un possibile addio.

Un addio spinto sicuramente dalla sua situazione contrattuale, di cui abbiamo già detto. Il contratto da 6 anni firmato nella primavera 2012 non era figlio della gestione Kelly, come DeSean Jackson non era una sua scelta. Sostanzialmente, per un motivo o per un altro, Chip sta tagliando scelte non sue (non per forza sbagliate, ovviamente) e sta costruendo la sua squadra. Ha avuto due stagioni non negative dalla sua per guadagnarsi un po’ di tempo e di credito, s’è sempre detto, sin da subito, che il suo football aveva bisogno di tempo per essere implementato alla perfezione e credo che lentamente si stia costruendo i presupposti per questa metamorfosi. Philadelphia di buono si è sempre saputa muovere, non si è mai trovata ingolfata nel cap nemmeno prima del suo arrivo, ma se al primo anno l’obiettivo era puntare più sulla quantità e se il secondo anno si è più che altro mantenuto, in questa offseason c’è veramente la possibilità di aggiungere tasselli determinanti per gli Eagles di Chip e il suo modo di intendere il football.

Ciao, sono Matthew Tucker

Ciao, sono Matthew Tucker

In questa ottica perdere McCoy almeno sulla carta è una perdita tecnicamente rilevante, ma economicamente e filosoficamente concepibile all’interno di questo processo. Chiaro che a giudicare il reparto di RB al momento uno può pensare che sono “scemi”: Sproles, che se parliamo di RB veterani è il re ed è comunque sempre stato un giocatore “limitato”, Polk, che a me in sede di draft aveva affascinato, ma che dubito possa mai essere qualcosa di più che situazionale, Tucker che non so nemmeno di che colore abbia la pelle e Barner (ex Oregon…), che può essere anche lui intrigante, ma non so se e quanto possa essere produttivo. Manca qualcosa ora, ma ci sono buone possibilità, anche via draft, da cogliere per completare il reparto, pagando anche meno di un decimo dei 12 milioni che impegnava McCoy. Magari anche andando a prendere quel C.J. Spiller che appena scaricato da Buffalo si è già offerto a Philadelphia: sarebbe suggestivo anche a livello tattico, un po’ meno in quello fisico/medico.

Quindi non potremo giudicare una parte della trade, quella economica, almeno fino a quando non avremo capito come saranno impegnati questi soldi risparmiati (che si vanno a sommare ad altri ottenuti nelle ultime ore con i rilasci di Trent Cole e Cary Williams), mentre dal punto di vista tecnico, molto dipenderà dalla condizioni fisiche di Alonso e di come avrà superato l’infortunio. È chiaro che se Philadelphia fa una trade del genere alcune rassicurazioni importanti a riguardo le ha avute: Alonso peraltro andrebbe a ricoprire un need importante per la difesa, che già quest’anno ha fatto i conti con le assenze causa “vecchiaia” di DeMeco Ryans. Il nuovo arrivato, affianco a Kendricks andrebbe a blindare un reparto e metterebbe già il primo mattone in una difesa che richiederà parecchi interventi in tutti gli altri ruoli.

Tatticamente la trade è estremante sensata: innazitutto sono coinvolti due HC dall’anima quasi opposta, volendo semplificare, Rex Ryan pensa che il suo sistema difensivo può fare a meno anche di un possibile top LB per i prossimi 10 anni e cerca di rinforzarsi dove più aveva necessità immediata; di contro Chip Kelly ha la certezza che il suo attacco può girare comunque bene pur con giocatori diversi (e meno costosi), l’ha dimostrato al college, dove il riciclo è fisiologico, può dimostrarlo anche in un livello di gioco decisamente più alto e competitivo, perde un’arma definitiva in attacco, ma guadagna margine di manovra in offseason e un giocatore potenzialmente dominante in un ruolo in cui era abbastanza scoperto.

Il discorso sulla trade si completa qui, volevo chiudere però con una riflessione più ad ampio raggio, sui ruoli coinvolti in essa: uno dei punti a sfavore di Buffalo in questo affare è che ha comprato in un ruolo in cui ormai c’è la convinzione che “uno vale l’altro”. Premetto che sono più che d’accordo che il RB deve essere giovane e il più fresco possibile, però questa visione così piatta del ruolo non mi convince del tutto. Innanzitutto il running game resta un aspetto importante del gioco, è vero che è composto da una serie di componenti necessarie per essere di buon livello, ma il talento di chi poi è chiamato a colpire e a leggere i buchi aperti o meno dalla linea continua a fare la differenza. Leggo di Jonas Gray, che viene spesso chiamato a supporto di questa idea: ha corso 201 yard e 4 TD contro i Colts, che sono un caso clinico nel non difendere sulle corse, per il resto ha superato le 200 yard di poco contando tutte le altre 8 partite giocate in stagione, playoff inclusi. “Tante vale prendere un undrafted”, si ok, ci sono le eccezioni, stile Arian Foster, ma sono appunto tali e sostanzialmente credo valgano per ogni ruolo, non capisco perché debbano valere solo per il RB e per esso debbano essere la regola: paradossalmente, essendo un ruolo così logorante e avendo quindi necessità di “gioventù” dovrebbe avere un’importanza maggiore il draft dove appunto si scelgono i giovani. Tornando nell’ambito della logica, posso capire che sia un ruolo che a causa della (non) durabilità sia stato un po’ accantonato nella priorità delle squadre, ma ritengo troppo semplicistico considerare che all’interno di esso non ci sia una differenza sostanziale nel modo di interpretare il ruolo che poi si rispecchi nei risultati conseguiti in campo. Se in questa fantomatica scala dei valori dei ruoli offensivi, il RB non si trova ai vertici, la stessa cosa possiamo dirla dell’inside LB: non è che Buffalo ha dato via un pass rusher da 20 sack a stagione. Alonso è un buonissimo ILB, potenzialmente ottimo, ma credo che in una 3-4 possa essere sostituito in qualche modo senza doverci spendere una top-10, si trovano buoni interpreti nel ruolo anche in giri successivi, poi anche lì è pieno di bust, ma il discorso vale un po’ per tutti appunto.

In definitiva, per dirla alla @eziosportnews: BRAVI TUTTI, anzi fatene ancora di queste trade, che al di là di chi c’ha ragione (ci interessa il giusto…e gli strumenti a disposizione sono quelli che sono) ci piace buttare via ore intere per ragionarci e discuterne, per cercare di capirle, consci che in realtà non è una guerra a chi la capisce di più, almeno non tra noi appassionati.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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5 risposte

  1. 13 Marzo 2015

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  2. 30 Dicembre 2015

    […] da Kelly), ma non ha mai trovato pass rusher affidabili sul lungo periodo, Alonso arrivato dalla trade di McCoy è sembrato il nonno del giocatore che era pre infortunio, ecc […]

  3. 19 Maggio 2016

    […] trade che ha costretto McCoy a far le valigie abbiamo già detto a caldo, meglio soffermarsi ora sui giocatori che dovranno sostituirlo: DeMarco […]

  4. 19 Maggio 2016

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