Marquez e Alonso: è crisi?

Il 2015 per Fernando Alonso e Marc Marquez non è iniziato nel migliore dei modi. I 2 campioni spagnoli quest’anno stanno vivendo un periodo di “crisi” che li sta relegando in posizioni di classifica che non appartengono a due talenti del loro calibro.

Marquez a terra: un'immagine frequente quest'anno

Marquez a terra: un’immagine frequente quest’anno

Marc Marquez, dopo le cavalcate trionfali degli ultimi 2 anni, alla fine della settima gara del mondiale si trova in quinta posizione nella classifica iridata, a -69 dal leader Rossi. Lo spagnolo è protagonista di un inizio di stagione di gran lunga inferiore alle aspettative, con solo due podi ottenuti e ben 3 zeri in classifica. 3 zeri conseguenze di cadute dovute all’eccesso di foga del giovane spagnolo nel cercare di conquistare la prima posizione. Perché come dice lui “Non corro per fare 3° o 4°, io voglio vincere”. Ha l’anima del cannibale. O tutto o niente. E forse anche questo può essere un problema: è vero, si corre per vincere, ma i titoli non si vincono solo con i primi posti e i piazzamenti spesso possono essere fondamentali. Poi c’è il suo stile di guida: aggressivo, quasi estremo. Gomito che sfiora l’asfalto e grandi derapate in ingresso e uscita curva. Uno stile che spesso gli ha fatto assaggiare l’asfalto, ma che anche molte gioie gli ha dato. Uno stile che forse, quest’anno più che mai, fatica ad adattarsi alla Honda, che anch’essa sta vivendo una “crisi” tecnica.  Problemi in ingresso e uscita curva che non gli permettono di aggredire le curve come piace fare a lui. E poi ci sono gli altri: Marquez e la Honda, che negli scorsi anni vestivano i panni dei marziani, devono fare i conti con una concorrenza più che mai agguerrita. La Yamaha sembra aver ripianato il gap tecnico che aveva con la rivale giapponese, la Ducati, sotto la guida di Dall’Igna, sembra essere rinata. Una stagione 2015 difficile per il due volte campione del mondo che può svoltare in meglio visto che siamo solo alla settima gara.

Alonso, Mclaren e Honda

Alonso, Mclaren e Honda

Per uno spagnolo che fatica in Moto Gp ce n’è uno che fatica in Formula 1. Fernando Alonso, chiusa la parentesi con la Ferrari, è tornato alla McLaren. Vettura poco performante, un compagno costantemente più veloce in qualifica e gara (quando riescono entrambi a finire la gara), molti ritiri: il 2015 non poteva essere peggiore per l’asturiano. La poca competitività della monoposto ci può stare: la Honda, che a cavallo tra gli anni ’80-’90 ha dominato, è tornata solo quest’anno in Formula 1 ed è normale un periodo di assestamento in una competizione che è sempre più estrema. La power unit è acerba, l’auto viaggia costantemente 20-30 km/h più lenta di Mercedes e Ferrari e nonostante il grande sforzo che Honda e McLaren stanno facendo le cose non migliorano.

Ma il problema di Alonso non è solo la vettura. Lo spagnolo nella sua carriera è stato quasi sempre abituato a “schiacciare” i suoi compagni di squadra (Fisichella, Trulli, Massa ne sanno qualcosa). Quest’anno invece il suo compagno di team Button è costantemente davanti allo spagnolo sia in qualifica che in gara.

“Se la Ferrari non vincerà il mondiale alla fine dell’anno avrò fatto la scelta giusta”. Queste le parole di Alonso ad inizio stagione sulla sua scelta di abbandonare la Ferrari. L’addio dell’asturiano con la casa di Maranello è stato dettato in parte dal fatto di aver una vettura non all’altezza (il 2014 è stato un disastro) e di dover aspettare qualche anno per tornare al top e ritornare alla vittoria. Sicuramente era a conoscenza delle difficoltà tecniche che avrebbero incontrato Honda e McLaren, ma non si aspettava un disastro del genere. Era consapevole di non poter lottare subito al primo anno per il titolo, ma non si aspettava di certo di dover lottare con le Manor. Vedendo i risultati che sta ottenendo la Ferrari e Vettel, chissà che non si stia mangiando le mani per una scelta che col senno di poi sembra ampiamente quella sbagliata. E alla soglia dei 35 anni la possibilità di poter tornare a lottare per il titolo con questa McLaren sembrano sempre più un miraggio

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