Noi abbiamo sognato, loro hanno vinto

Banale è bello

Banale è bello

È una banalità e forse questo pezzo ne sarà pieno: hanno vinto i più forti e non solo perché hanno tre marziani davanti, ma perché ormai hanno inglobato uno stile di gioco che ha rivoluzionato il calcio all’interno di una squadra che ora può fare tutto. Lo diceva Xavi durante la settimana: “Se pressano, possiamo giocare in maniera diretta, infilandoli come è successo con il Bayern. Se ci lasciano giocare, sono 15 anni che lo facciamo…”.

Alla fine sono andati in vantaggio con il solito recupero alto e la consueta azione da calcetto o da hockey (giusto per restare in clima Stanley Cup) e da lì in poi per il resto del primo tempo hanno potuto fare quello che appunto fanno da 15 anni: far sparire la palla. Poi l’altra anima, quella nuova, è venuta fuori per il gol che ha deciso la partita, la finale e la coppa, con la Juve che stava prendendo campo e coraggio, stava iniziando a pressare e recuperare la palla alta, è lì che è arrivata l’infilata. Tanto semplice quanto dominante.

Nel percorso ad eliminazione diretta hanno battuto Manchester City, PSG e Bayern Monaco, in sostanza il meglio o poco meno di quanto l’Europa possa metterti contro con dei sorteggi, l’avversario più “facile” l’hanno avuto in finale, non potevano perdere. Resto dell’idea, tutta mia e senza controprova, che questo Barcellona potesse andare in difficoltà tattica solo con due squadre (Chelsea ed Atletico Madrid) e in difficoltà tecnica contro un Bayern al completo (la doppia semifinale mi ha clamorosamente smentito, anche se mi tengo da parte le attenuanti delle assenze di Robben e Ribery, non poco in una questione tecnica). La Juve è in piccolo una squadra simile alle prime due, ma appunto in piccolo, con meno qualità fisiche ed atletiche: non è stata in grado tecnicamente ad allentare la pressione, benché sterile, nel primo tempo, con molti errori di palleggio in uscita e ha fatto molta fatica a recuperare palloni, correndo anche di più degli avversari, soprattutto nella prima metà (55,6 km vs 53,5), ma senza mai metterli in difficoltà nel giro palla.

Però da tifoso juventino, proprio a fine primo tempo, ero molto fiducioso: ero convinto che Allegri si trovasse dove voleva essere, la squadra aveva preso un gol pronti via, ma era riuscita a contenere l’ondata blaugrana in qualche modo (tipo con un miracolo di Buffon, che era uno dei modi auspicabili). L’importante era non subirne altri, non andare allo sbaraglio, e alla fine quel possesso palla quasi eccessivo non era un problema: “la palla tenetela voi, basta che non ci facciate gol”. Certo, come già detto, in quella fase dovevamo essere più precisi a centrocampo nelle fasi successive a quelle poche occasioni di recupero palla concesse, nonostante corressimo molto arrivavamo sempre dopo nelle respinte e non avevamo la qualità (specie con i terzini) di trovare un po’ di sfogo nell’uscire palla al piede, anche a causa del loro pressing, ovviamente.

Aggrappati ad un capitano

Aggrappati ad un capitano

Dopo il gol di Rakitic, mi davo degli obiettivi temporali a breve termine, e più il tempo si avvicinava al 45esimo, più aumentava la sensazione che si potesse fare: andare al riposo sotto 1-0 non era un problema, il problema era riuscire a riordinare le idee e cercare di aiutarci un po’ di più nelle due situazioni che ci stavano impedendo di creare con un po’ di più di costanza delle palle gol (le già citate recupero palla e superamento del loro primo pressing). Ero sicuro che nell’intervallo Allegri fosse in grado di aiutare i propri giocatori con consigli tattici per vivere dei secondi 45 minuti che potessero farci sognare.

Ed alla fine così è stato. Vincere era francamente impossibile, ma già poterla sognare fino a 20 minuti dalla fine è stato un grosso merito di questi ragazzi. Non sono convinto che avrebbe fatto meno male perdere 4-0, perdere fa sempre male e nel dolore preferisco averci creduto e sperato, piuttosto che 87′ di rassegnazione. E noi c’abbiamo creduto, nel secondo tempo abbiamo avuto la nostra chance e per un attimo erano loro quelli che faticavano ad uscire, toccava ai loro palloni respinti dalla difesa (Piqué è un giocatore fantastico, vi mancava un’altra banalità?) finire sui nostri piedi e sulle nostre teste, non abbiamo creato niente di sconvolgente, qualche tiro da fuori (dove dovevamo e potevamo essere più precisi in quelle circostanze per fare l’impresa, ho “sognato” per giorni un tiro come il primo gol a Dortmund di Tevez, ci serviva qualcosa del genere), ma era il flusso della partita che stava venendo dalla nostra….ed è lì che Messi c’ha fatto sbarellare, Buffon ha respinto male e Suarez c’ha trafitto, definitivamente.

Il Barça ai suoi piedi

Il Barça ai suoi piedi

Da lì in poi non s’è quasi più giocato, la palla o ce l’avevano loro o entrava qualche medico o massaggiatore, ovviamente avremmo fatto lo stesso a parti invertite, ci siamo ricavati qualche occasione potenziale anche grazie a Llorente: a proposito, a caldo io avrei buttato dentro il tridente a quel punto ma giusto per riempirmi di punte, la partita di Morata mi è piaciuta tantissimo, uno dei migliori dei nostri, con Mascherano un paio di volte messo a sedere, non l’avrei voluto togliere, ma a mente fredda forse la sua corsa non serviva più e Marchisio, Pirlo e Pogba erano troppo utili in eventuali tiri da fuori. E poi c’è stato quel rimpallo su calcio d’angolo che se fosse entrato non avrei retto la valanga di “è il loro/nostro anno, il destinooooh111!!1111!! Sono segnalih, BerlinoBerlino, ecc ecc…”

Abbiamo avuto la nostra chance, costruita con le nostre armi, non con il “culo”, ma loro sono troppo più forti e lo sapevamo. L’obiettivo, smaltita questa sconfitta, è diventare una squadra che riesca stabilmente a stare tra le prime 8 d’Europa, ovvero partire come favoriti del proprio girone e vincerlo, poi è ovvio che per avere qualcosa di più molto dipenderà dai sorteggi, non saremo ai livelli delle 4 5 superpotenze europee, ma già appartenere alla fascia immediatamente successiva ti garantisce l’opportunità di poterla rigiocare un giorno. Purtroppo quel giorno non ci sarà più Buffon, questo coppa era anche per lui, ma si sa il destino vale solo a posteriori.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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16 risposte

  1. china_bowl ha detto:

    Scrivo ciò che ho scritto su Facebook, che è poi quello he penso..
    Per me quando guarderanno alla bacheca i tifosi della Juve non sentiranno la mancanza di questa coppa per quanto a un certo punto vi siano stati vicini. Mancano quella dell’Amburgo e del Borussia Dortmund più di ogni altra. Ieri sera per me si è visto che il Barcellona è ancora un paio di pianeti avanti alla Juve. Onestamente non so se la Juve possa ripetere l’impresa in tempi brevi, non tutti gli anni si pesca il Monaco ai quarti e si trova un Real Madrid con la lingua fuori. Non tutti gli anni. Però ieri, anche grazie a Buffon, hanno tenuto in piedi una partita dove per lunghi tratti si è intuita la netta supremazia catalana e dove dopo aver subito la rete al 4° minuto si poteva rischiare il tracollo. Certo, sul 1-1 il Barca ha temuto… temuto davvero. E’ mancata la zampata poi, proprio Buffon, per me non perfetto sul 2° gol, non ha compiuto un altro miracolo e si sono ripristinati i valori in campo poi confermati da Neymar. Ma come dicevo all’inizio, questa finale renderà orgogliosi i tifosi e non sarà una coppa mancante ma una coppa sfiorata.

  2. viverestanca ha detto:

    Prendendo spunto dal passaggio relativo agli ultimi minuti della partita mi chiedo e vi chiedo: Quand’è che si deciderà di fare qualcosa per porre fine a questo scempio ?
    Ho visto l’ultima parte della finale dopo aver guardato la partita di rugby Australia-Italia ed è spiazzante vedere come in uno sport con contatti durissimi i giocatori si rialzino senza problemi (o quando non si rialzano vengono curati sul campo mentre il gioco prosegue senza di loro), mentre in uno con contatti molto più leggeri si assista a ripetuti svenimenti con frustranti interruzioni di gioco.
    Sta sul cazzo solo a me questa cosa qua ?

    • azazelli ha detto:

      Spiace perché rovina i finali di partita, non tutti, ma spesso è così: per dire, a parti invertite son sicuro che noi avremmo provato a fare la stessa cosa, magari non riuscendoci perché la violenza della forza offensiva del barça forse avrebbe comunque trovato il modo per attaccare lo stesso con continuità. Tutto sommato anche la Juve è riuscita a buttare 2 3 palle dentro l’area. Però davvero dopo il gol si giocava una palla ogni 2 3 minuti…e non esagero, il colpo migliore è stata la sostituzione di Suarez che era vicino al calcio d’angolo lontano, ho guardato il cronometro da quando è uscita la palla a quando s’è ripreso a giocare sono passati 90″, poi cmq il recupero è stato prolungato…ed hanno fatto pure il terzo LOL

      Tornando a quella sostituzione, per esempio, bastava che l’arbitro dicesse al giocatore di uscire da quel lato del campo. Sul fare qualcosa non so…si parla tanto di tempo effettivo, magari provarlo nel recupero (con il rischio però della sirena, stile basket che ti interrompe mentre stai tirando…più che stile basket, direi stile holly e benji ahahah), ma credo si resterà sempre così.

      • viverestanca ha detto:

        Io non interromperei il gioco in caso di infortunio (sarebbe meglio scrivere “infortunio”) dei giocatori e adotterei lo stile rugby. Il sanitario entra in campo e cura il giocatore infortunato oppure, se interrompi la partita perchè sei infortunato, sei obbligato a stare fuori 5/10 minuti così lasci i tuoi un uomo in meno.
        Sul tempo effettivo io lo inserirei solo nel tempo di recupero ma senza sirena. Quando il tempo è scaduto si aspetta che la palla esca e solo allora finisce la partita.
        Non si farà mai, sono d’accordo, però non mi pare sia così complicato.

        • azazelli ha detto:

          Entrambe le idee molto rugbystiche 🙂 Non sono esperto di quello sport (una volta lo seguivo molto di più, vabbè…), ma l’ingresso dei medici non lo vedo molto attuabile nel calcio, il rugby forse è molto più di territorio rispetto al calcio e permette di far entrare in campo gente con una percentuale più bassa di interferire nel gioco. L’altra soluzione invece cambierebbe e di molto il comportamento dei giocatori, ha delle controindicazioni (alla fine io difensore ti faccio un fallo duro, mi becco l’ammonizione, ma tu stai fuori 5 minuti….), però è a suo modo interessante per tutti gli altri casi a cui facevamo riferimento di ballerine che rantolano e restano a terra.

          Sono spunti interessanti, peccato che non sia un problema molto sentito in generale (non che il calcio ne abbia pochi da risolvere….) e come dici tu non è complicato, ma non si farà mai.

          • viverestanca ha detto:

            Eh già, non è un caso siano idee rugbystiche visto quanto mi piace quello sport 🙂
            Io ho fatto il processo inverso, seguivo di più il calcio ora lo seguo molto meno e mi sono concentrato più sul rugby che avrebbe molto da insegnare al mondo pallonaro. Ma in fondo magari è giusto così, ognuno ha i suoi punti di forza e le sue debolezze.

  3. Teo ha detto:

    Anch’io ero sorpreso dal cambio Morata-Llorente, ma da quel che ho letto lo spagnolo ha chiesto il cambio perchè non ne aveva più.
    Vi è mancata la partita da Tevez di Tevez, soprattutto tra le linee dove Busquets ha avuto vita facile e ha potuto alzare di più il pressing fino alla vostra metà campo, non avendo grossi grattacapi davanti alla difesa.

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