Pittsburgh Steelers 2015 – L’attacco vende i biglietti, ma vince anche le partite

Steelers senza Polamalu

Steelers senza Polamalu

Parlare della off season dei Pittsburgh Steelers è come fare un copia/incolla da una stagione all’altra. Il modus operandi della franchigia è lo stesso da quasi 50 anni – draft & develop – ed anche quest’anno non è cambiato di una virgola. Il mercato dei Free Agent è un semplice passatempo per tifosi ed appassionati – anche a causa della non semplice situazione salariale, negli ultimi anni sempre al limite del consentito – mentre il GM Kevin Colbert ed il suo staff pensano più che altro a ristrutturare i contratti più pesanti, rifirmare alcuni giocatori in scadenza e prepararsi al meglio per il draft.

La notizia più importante della off season è arrivata dai tre ritiri che hanno colpito la squadra, di cui uno – quello di Jason Worilds – decisamente inaspettato (anche se il giocatore era un UFA – unrestricted free agent – e il suo futuro sembrava in ogni caso lontano da Heinz Field). Gli addii di Troy Polamalu e Ike Taylor erano invece attesi da tutti, addetti al lavoro e non. L’assenza dei pluridecorati membri della secondaria si farà sentire, oltre che sul campo (anche se va detto che le prestazione di entrambi erano ben lontane da quelle dei loro giorni migliori) anche e soprattutto all’interno dello spogliatoio e nel gruppo.

OFFENSE

I migliori periodi storici della franchigia (partendo dai 4 Super Bowl degli anni ’70, arrivando ai due più recenti) sono stati caratterizzati da una difesa dominante ed un attacco che veniva messo in secondo piano (talvolta in maniera eccessiva, ma questo è un altro discorso). Questa non è certamente la situazione attuale, dove anzi siamo di fronte ad uno degli attacchi più esplosivi dell’intera NFL (dietro solo ai Packers nella scorsa stagione ). Ben Roethlisberger, fresco di rinnovo contrattuale (estensione di 4 anni per $87.4m), arriva dalla sua miglior stagione in carriera (67.1 % di completi, 4,952 yds lanciate e 32 TD, tutti career high). I dubbi sorti all’arrivo di Todd Haley come nuovo coordinatore offensivo sono ormai un lontano ricordo e i due sembrano aver trovato la sintonia per muovere al meglio un reparto di skills players tanto giovane quanto talentuoso.

Antonio Brown e Le’Veon Bell guidano suddetto reparto e sono le opzioni 1A e 1B dell’attacco. Entrambi sottovalutati in sede di draft, a 26 e 23 anni rispettivamente, sono oggi diventati due dei migliori interpreti del loro ruolo in tutta le lega (oltre che a fare fortune di milioni di “fanta-giocatori” sparsi per il mondo). La consistenza con cui Brown, a dispetto di un fisico normalissimo, riesce a liberarsi delle marcature one-on-one (e spesso sono almeno due i defensive backs che lo marcano a vista) e la capacità di ricevere fuori dal backfield di Bell sono state le chiavi dei successi della passata stagione. Brown ha guidato la lega per numero di ricezioni (129), yards ricevute (1,698) e solo Dez Bryant ha ricevuto più passaggi da touchdown (13). Bell invece, alla sua seconda stagione tra i pro, ha superato le 2,000 yds di total offense (1,361 su corsa a cui ne ha aggiunte 854 su passaggio) entrando di diritto nell’elite del ruolo.

Gioco di squadra

Gioco di squadra

Il running back ex Michigan State sarà squalificato per le prime tre partite stagionali e verrà sostituito dal neo arrivato DeAngelo Williams, l’unico vero “colpo di mercato” della off season. A 32 anni ed alla decima stagione NFL, il prodotto di Memphis è ormai prossimo al capolinea, ma in un ruolo di back up da 8/10 portate a partita può essere un valore aggiunto al reparto degli Steelers.

Una prerogativa di Colbert & Co. durante la tre giorni del draft è quella di scegliere almeno un WR nei giri intermedi e dopo le scelte di Markus Wheaton (2013) e Martavis Bryant (2014), al terzo giro di quest’anno è arrivato Sammie Coates, da Auburn. Un ricevitore ancora molto acerbo ma con un fisico e delle capacità atletiche di primissimo livello. È probabile che la sua prima stagione non sarà altro che di apprendimento, ma nella NFL niente è scontato e in fondo nessuno si aspettava che l’anno scorso Bryant potesse avere un impatto da 549 yds ricevute e 8 TD, di cui 6 in quattro partite a cavallo di ottobre e novembre.

La linea offensiva, dopo qualche annata che definire turbolenta è riduttivo, sembra aver finalmente trovato una buona continuità ed infortuni permettendo anche quest’anno dovrebbe fornire un eccellente apporto in fase di corsa (6° miglior OL in run blocking durante la scorsa stagione) e una discreta consistenza in pass block (5.8% di adjusted sack rate, 14° miglior risultato).

Heath Miller, uno dei leader silenziosi della squadra, darà il suo solito eccellente contributo nelle due fasi, sia in quella più facilmente visibile ad occhio nudo (761 yds e 3 TD nella passata stagione) che in quella di blocking, come sesto uomo di linea. Seppur arrivato a 32 primavere, con un serio infortunato al ginocchio alle spalle, sono pochi i TE che bloccano come lui. Alla ricerca di un suo sostituto, è arrivato dal quinto giro del draft Jesse James, proveniente da Penn State. Un po’ come Coates, James ha a sua disposizione un fisico spaventoso (6’7/261) ma il suo gioco, soprattutto in fase di pass block appunto, deve essere del tutto modellato e un paio di stagioni sotto la sapiente guida di Miller non potranno che fargli bene in vista del futuro.

DEFENSE

Nelle recenti stagioni le prestazioni difensive degli Steelers sono andate sempre peggiorando, in estrema contrapposizione con i progressi che venivano fatti sull’altro lato del pallone. I risultati del 2014 sono stati atroci, 30esima peggior difesa contro le situazioni di passaggio e 17esima contro le corse. I tempi in cui i running back avversari potevano solo sognare di correre 100 yards contro questa difesa sono un ricordo sbiadito.

I motivi per cui Pittsburgh si trova in questa situazione sono intuibili e semplicissimi. Il ricambio generazionale che doveva traghettare la generazione dei Polamalu, Taylor, James Harrison, Aaron Smith e compagnia a quella attuale è stato un buco nell’acqua. Le scelte effettuate al draft si sono rivelate errate e compromettenti, con il risultato che si è dovuto far affidamento su giocatori, seppur fenomenali, troppo vecchi e lenti per stare al passo degli atleti della NFL di oggi – il caso di Polamalu è il più esplicito.

Pressione sul QB avversario e recupero del pallone a furia di turnover sono sempre stati il mantra delle grandi difese Steelers. Anche in queste caso, i risultati delle ultime tre stagioni sono stati fallimentari. La pochezza dei sack messi a segno dagli OLB e l’irrisorio numero di palloni recuperati e intercetti messi a segno sono la fotografia delle recenti, brutte, prestazioni.

Per il terzo anno di fila la prima scelta in sede di draft è stata spesa per un linebacker. Dopo Jarvis Jones (altro caso di una scelta che per il momento non ha pagato nessun dividendo) e Ryan Shazier, quest’anno è toccato a Bud Dupree, un OLB proveniente da Kentucky che in pochi pensavano potesse essere disponibile alla scelta numero 22. Insieme a Lawrence Timmons (une delle poche note positive della passate stagione), questi tre giocatori costituiscono un reparto formato completamente da “first round picks” che sulla carta dovrebbe essere la vera forza della difesa.

Jarvis, alzati e colpisci

Jarvis, alzati e colpisci

Sulla linea difensiva verrà data continuità al trio composto da Cameron Heyward (almeno lui, molto bene sinora), Steve McLendon e Stephon Tuitt. Tutti e tre giocatori sono ancora molto giovani e dovranno caricarsi sulle spalle una grossa dose di responsabilità, considerando che i loro backup non sono assolutamente di livello. Stiamo parlando di Cam Thomas, Daniel McCullers e Clifton Geathers.

Nell’ultimo draft gli Steelers hanno, finalmente, deciso di mettere mano alle secondarie aggiungendo tre giocatori all’interno delle scelte disponibili. Sono infatti arrivati due cornerback (Senquez Golson e Dorian Grant) e una safety (Gerod Holliman). La speranza è quella che almeno uno dei due CB possa entrare da subito in competizione con Cortez Allen e il redivivo William Gay per un posto da titolare.

Confermato Mike Mitchell, da cui ci si aspetta un netto miglioramento in questa seconda stagione, nella posizione di free safety il sostituto nominale di Polamalu dovrebbe, oggi, essere Shamarko Thomas. Arrivato al draft del 2013, il prodotto di Syracuse è un eccellente colpitore e sostanzialmente niente altro. Si spera che dopo due stagioni di apprendimento dietro ad una delle più grandi safety della storia della NFL possa aver fatto quei passi in avanti che tutti i tifosi sperano di vedere dal prossimo settembre.

COACHING STAFF

Confermatissimi Mike Tomlin (head coach) e Todd Haley (offensive coordinator), la grande novità della prossima stagione sarà quella di Keith Butler, a cui è stato affidato il non semplice compito di sostituire una leggenda vivente come Dick LeBeau, nella posizione di defensive coordinator. Butler è arrivato a Pittsburgh nel 2003 e fino alla scorsa stagione era l’allenatore dei linebacker. Negli anni è stato in grado di forgiare quello che spesso è stato il miglior reparto della lega, oltre ad aver trasformato un “piccolo” undrafted come Harrison in quello che, per diverse stagioni, è stato uno dei LB più temuti di tutta l’NFL. In questi anni non sono mancate le offerte da altre squadre, che volevano Butler come loro coordinatore difensivo, tutte però rispedite al mittente. Il suo obiettivo (e quello della franchigia) è sempre stato quello di sostituire LeBeau. Ora ne avrà l’opportunità.

PREDICTION

La battaglia con Ravens e Bengals (ah già, ci sono anche i Browns…) per la supremazia della division sarà sempre accesissima e violenta. Fare un pronostico con queste tre squadre è sempre molto difficile. Negli ultimi anni spesso la AFC North ha mandato ai playoffs più di una squadra (addirittura tutte e tre nel 2014 e nel 2011) e questo potrebbe essere il caso anche nella prossima stagione. Ultimo appunto da considerare: Steelers e Bengals hanno, secondo la strenght of schedule, i due calendari più duri di tutta la lega.

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8 risposte

  1. azazelli ha detto:

    L’attacco degli Steelers mi fa impazzire, i giovani inseriti stanno pagando dei dividendi altissimi e i margini di crescita sono ancora ampi, per questo ritengo il rinnovo di Big Ben una mossa azzeccatissima.

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