Quarti di Champions League – 90′ giocati, 90′ da giocare

I primi 90′ non c’hanno raccontato tutta la storia, in quasi tutti i casi il thriller vivrà attimi indimenticabili nel secondo capitolo tra meno di sette giorni, solo a Parigi hanno scoperto chi è l’assassino e nessuno poteva interpretare il ruolo in maniera più efficace di Luis Suarez.

Il Paris Saint-Germain mancava dei migliori giocatori per zona di campo: Ibrahimovic, in attacco, e Verratti, a centrocampo, erano in tribuna per squalifica, Thiago Silva in difesa è stato costretto ad uscire in concomitanza con l’1-0; il dazio è troppo pesante se devi giocare contro la squadra che ormai da qualche settimana è la più in forma del calcio europeo oltre che, ovviamente, tra quelle ad avere la rosa più completa specie a livello qualitativo.

Al ritorno ci sarà sicuramente il recupero dei giocatori squalificati, ma sembra essere troppo tardi, specie se pure al Campo Nou David Luiz deciderà di giocare senza la retina tra le gambe. Ieri è stato ridicolizzato dall’assassino di cui sopra: possiamo anche incolpare una non perfetta condizione fisica che l’aveva comunque tenuto fuori dagli 11 iniziali, ma le lacune difensive del sosia di Telespalla Bob erano già note a tutti (tranne allo sceicco questa estate) e in una partita in cui devi affrontare il miglior attacco del mondo direi che non bisogna domandarsi se verranno messe alla berlina, ma quando e quante volte.

Qui sopra vedete ben riassunta la partita del brasiliano, anche se poi sarebbe ingiusto incolpare solo lui, per dire anche Gregory van der Wiel ieri avrebbe preferito essere infortunato o squalificato. Neymar, specie nel primo tempo, l’ha distrutto e non mi riferisco solo all’occasione del gol, dove c’è la compartecipazione di Thiago Silva, già zoppo, che s’è fatto trovare a metà strada e del centrocampo che ha lasciato troppo spazio al movimento di Messi. Ecco…Messi-Suarez-Neymar sono un trio devastante per qualsiasi difesa: assieme a Luis Enrique si sono annusati per un po’ ad inizio stagione, che per l’uruguayano era anche un inizio con l’handicap della squalifica, quando hanno iniziato a capirsi non ce n’è stata più per nessuno. Combinando le partite di tutti e 3 arriviamo a 117 partite, 90 gol e 50 assist: mortiferi come pochi in area, tecnicamente ed atleticamente illuminanti. Il tutto inglobato in una evoluzione del tiki taka, che in pochi avrebbero riconosciuto al Luis Enrique romanista. Punti deboli ce ne sono, potrebbero anche riaffiorare al ritorno, ma sono veramente poche le squadre che possono evidenziarli ed alcune non sono più della disputa (qualcuno ha detto Chelsea?).

Nell’altra partita di ieri c’è stato l’upset: mi aspettavo una andata non entusiasmante da parte del Bayern di Guardiola, mi immaginavo un pareggio, magari con gol, di certo non avrei mai pensato venissero distrutti da un giocatore fermo da un mese e mezzo circa e da un ex giocatore del campionato degli Emirati: Jackson Martinez e Ricardo Quaresma hanno devastato le amnesie della retroguardia tedesca. Francamente imbarazzanti per questo livello di gioco, lo scivolone di Chiellini contro il Borussia ripetuto a raffica. Non è la prima volta che noto un approccio distratto ed inerme da parte delle squadre allenate da Guardiola a questo punto della stagione: ammetto di aver guardato principalmente l’altro match di serata, ma a giudicare dai 642 passaggi effettuati dal Bayern, con solo 4 dentro l’area avversaria, non è difficile immaginarsi che anche la reazione a questi momenti di difficoltà è stata la stessa del passato, ovvero inefficace e priva di piano B.

Possiamo discutere del fatto che il rigore che apre la partita dopo pochi secondi è viziato da un mezzo fallo con il quale Jackson Martinez sradica il pallone dai piedi di un dormiente Xabi Alonso, ma è solo l’accensione di una miccia che brucia per tutto il match e finisce per scoppiare al 65esimo quando Boateng si trova fuori posizione su un lancio da metà campo e Dante non solo non rincorre il taglio di Jackson Martinez, ma nemmeno accenna a cambiare andatura.

Il risultato è invertibile, ma non sarà così facile come riempire di gol lo Shaktar, specie perché il centrocampo del Porto continua a mettere in luce un giocatore solido e completo come Casemiro, che pareva perso al suo arrivo in Europa, e non a caso è dovuto andare al Porto per ritrovarsi. Per il Bayern sarà importante recuperare un po’ di soldati, ma è la strategia che dovrà dimostrare di essere efficace: si può fare, non è il Real dell’anno scorso, anche se per il momento il copione sembra simile….

Tanto sono state aperte e tecnicamente sorprendenti, nel bene e nel male, le partite del mercoledì, tanto sono state chiuse e tatticamente bloccate quelle del martedì: la Juve ha trovato un gol su un rigore tanto inesistente quanto difficile da vedere in presa diretta, ma nel complesso ha giocato bene e con personalità solo per gli ultimi 30 minuti del primo tempo, dove è riuscita a crearsi tre palle gol nitide mal sfruttate. È andata male, ma nel complesso era già andata bene, visto un approccio spaesato con Pirlo e compagni che ripetutamente lanciavano il contropiede delle frecce francesi e lasciavano ampi varchi per le traiettorie degli inserimenti di Carrasco e Martial.

Dal punto di vista della mentalità poi il secondo tempo, dopo il rigore di Vidal, non è piaciuto per nulla. La squadra monegasca è tanto veloce davanti quanto solida dietro, ma la Juventus è parsa accontentarsi dell’1-0, nell’ottica del doppio confronto contava di più non prendere gol in casa che chiudere la disputa dopo 90 minuti, ma dopo il punto esclamativo lasciato a Dortmund, il tifoso bianconero si aspettava una partita sul piano tattico, atletico ed agonistico decisamente superiore. Ovviamente il risultato resta favorevole, ma non di solo risultato si vive, specie per una squadra che ormai da anni viene imputata di mancare di DNA europeo, qualsiasi cosa questo voglia dire.

Se parliamo di atteggiamenti speculativi, Diego Pablo Simeone ci entra a gamba tesa, questo per dire che non è detto che sia un atteggiamento per forza “perdente”, ma un conto è farlo come stile di gioco (ed è il caso dell’Atletico Madrid), un conto è farlo per paura o “ansietà” come l’ha ben definita Patrice Evra, che non parla mai a caso e che queste partite l’ha vissute e superate giusto quel paio di volte in carriera.

L’Atletico ha giocato una partita per non prendere gol, immagino che il doppio confronto perfetto per Simeone sia lo 0-0 in casa e l’1-1 fuori. Non è una colpa, peraltro quando non si hanno a disposizione “lo spendi e spandi” delle big europee, può essere anche una tattica necessaria per batterle. E quando davanti hai la possibilità di sfruttare le giocate di Arda Turan e Griezmann, la possibilità di riuscire nel piano diabolico non è nemmeno così impossibile. Il Real peraltro quest’anno non è mai riuscito a battere i Colchoneros e dovrà farlo per forza al ritorno se vorrà raggiungere la semifinale, quindi finisce quasi per essere limitante e discriminatorio dipingere i cugini unicamente come “manovali”.

Ad ogni modo il loro piano è stato per metà raggiunto: il Real ha aiutato, fallendo qualche occasione di troppo (urla ancora vendetta l’errore di Bale a tu per tu con il portiere), ma nel complesso la squadra allenata da Ancelotti ne è uscita con qualche certezza in più che si possa fare. Esporsi in un pronostico per il ritorno in questo caso è davvero difficile, ma resto con il mio, vedevo l’Atletico avanti su 180 minuti, continuo a vederlo a metà confronto con Simeone che continuerà ad essere l’incubo dell’Europa dei Paperon dei Paperoni.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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2 risposte

  1. mlbarza ha detto:

    Vedere Telespalla David Luiz fare figure da cioccolataio nelle partite che contano fa sempre piacere, vista anche la discreta spocchia del ragazzo. Che tra le altre cose, ho sempre avuto l’impressione rendesse meglio (al Chelsea, quantomeno) quando Mou lo schierava davanti alla difesa, ma tant’è…
    Odio fare sempre il solito aza, ma il ritorno lo giocano al Camp Nou, che se ti leggono un catalano o un castigliano che hai scritto Bernabeu ti vengono a cercare 😀

    Problemi “noti” anche per i bavaresi, però onestamente va dato atto anche al lavoro che sta facendo Lopetegui, che sta facendo rendere forse ben oltre il loro reale livello tanti giocatori. Cosa che dalle parti di Oporto non sarebbe nemmeno la prima volta.

    La Juve ho avuto la sensazione che abbia giocato un po’ troppo con il fuoco e che per sua fortuna non si sia scottata: l’aver reintrodotto Pirlo che non giocava da quasi 2 mesi e l’aver conseguentemente un po’ spostato Marchisio dal fulcro del gioco (in quella che è, by far come direbbero oltreoceano) la sua miglior stagione è stato un bel rischio. Al ritorno hanno il vantaggio che il Monaco dovrà fare la gara che non vuole e forse non può fare per caratteristiche.

    A Madrid dopo i primi 6 round è il caso di dire che il cartellino dei giudici è comunque in parità nonostante l’iniziativa sia stata sempre in mano ai blancos. E’ la classica partita da dentro o fuori, è brutto da dire ma credo dipenderà tantissimo da chi arbitrerà e da che metro verrà usato, a maggior ragione dopo quanto successo al Calderòn

    • azazelli ha detto:

      Ops, in effetti nello scriverlo mi era suonato già un po’ male…ecco perché 😀 potrei dire che metto di proposito errori grossolani per vedere se qualcuno mi legge 😀 ma non è così ahahahah grazie mlb, correggo! E grazie sempre per i tuoi commenti sempre partecipati 🙂

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