Quarti di Champions League – Parte I

Entusiasmo post Borussia

Entusiasmo post Borussia

Siamo arrivati alle magnifiche otto della Champions League, che a partire da stasera daranno vita a partite sulla carta estremamente interessanti per i contenuti tecnici, tattici e di fascino calcistico.

Le prime squadre a scendere in campo per il turno d’andata sono Juventus e Monaco, che si affronteranno a Torino in un match che sembra porre i bianconeri favoriti senza forse fare troppo i conti con i monegaschi, e le due squadre finaliste della scorsa edizioni, Atletic e Real, nell’ennesima puntata del derby di Madrid che ultimamente ha creato emozioni a non finire.

Due partite che visto il modo di giocare delle squadre e i recenti precedenti potrebbero dar vita a risultati molto contenuti e decisi da una mossa individuale o da uno spunto tattico dettato dagli ottimi allenatori protagonisti.

Juventus-Monaco è il quarto di finale che l’Italia aspetta con ansia, per ritornare ad essere protagonista assoluta della Champions League e far dimenticare (almeno temporaneamente) le vicissitudini del nostro calcio, sia economiche che tecniche, puntando sulla forza dimostrato dai bianconeri nella doppia sfida contro il Borussia Dortmund, che ha galvanizzato tutto l’ambiente.

Il sorteggio contro il Monaco è stato subito visto come molto favorevole, visto il mancato incrocio con le grandissime d’Europa, ma potrebbe creare più di qualche insidia se affrontato con la mentalità sbagliata, come successo all’Arsenal di Wenger nell’ottavo di finale.

La partita d’andata allo Juventus Stadium è fondamentale, perché proprio in trasferta i francesi hanno costruito la qualificazione ai danni degli uomini di Wenger, passeggiando sulla difesa dei Gunners e riuscendo a chiudere con un vantaggio talmente consistente, che ha annullato la grande rimonta del ritorno al Louis II.

La Juve credeva di arrivarci in condizioni migliori, sia fisiche che mentali, soprattutto dopo quello mostrato a Dortmund, ma nell’ultimo periodo gli infortuni hanno privato Allegri di uomini chiave, come Pogba che non sarà disponibile per quarto quarto di finale, o Pirlo che dovrebbe rientrare proprio stasera, ma ben lontano dalla piena forma, o come Tevez rimasto fuori nelle ultime due partite per un risentimento muscolare, o lo stesso Marchisio, al centro di un controverso scambio di bollettini medici tra Nazionale e Juventus, certamente non al 100% della condizione.

Il tecnico livornese è orientato per schierare la difesa a 4, che in Champions ha dato ottimi risultati, puntando sulla dinamicità da trequartista di Pereyra, sul rientro di Pirlo in cabina di regia e sulla ormai collaudata coppia d’attacco Tevez-Morata.

Il Monaco ha dimostrato tra andata e ritorno contro l’Arsenal i suoi pregi e suoi punti deboli. La Juventus dovrà mantenere le linee molto compatte per evitare di creare spazi dove le giovani gazzelle di Jardim sanno inserirsi spesso con tecnica e velocità, come Kondogbia ha dimostrato nel goal segnato ad Highbury, tenendo un atteggiamento aggressivo sul nuovo Thierry Henry, Anthony Martial, caldissimo nell’ultimo periodo con 7 goal e 2 assist nelle ultime 8, per evitare di dargli campo palla al piede e tenerlo fuori dal fulcro del gioco.

Martial, pericolo numero 1

Martial, pericolo numero 1

Inoltre in fase di non possesso dovrà alzare il baricentro del pressing per mettere in difficoltà la ripartenza iniziale di Toulalan, spesso in difficoltà se aggredito e chiudere i rifornimenti a Joao Moutinho, vero regista della squadra.

Dall’altra parte gli uomini di Allegri possono sfruttare la lentezza di adeguamento difensivo degli uomini di Jardim, dimostrata nella partita di ritorno degli ottavi, dove le mezzali tecniche e offensive dell’Arsenal hanno dominato, soprattutto con l’inserimento tra terzino, centrale difensivo e mediano, visto che Fabinho e Kurzawa sono pericolosi nella metà campo offensiva, ma hanno lacune nelle diagonali difensive e nell’adeguamento sui tagli e sulle sovrapposizioni.

Il Monaco dall’altra parte probabilmente vorrà replicare a Torino quello mostrato a Londra, anche se la solidità difensiva della Juve è decisamente più elevata dell’Arsenal.

Compattare la linea difensiva e di mediana, magari tenendo un po’ più coperto Kondogbia in fase di non possesso, evitare di concedere troppo spazio in transizione negativa e mettere una bella gabbia su Tevez, probabilmente l’uomo più importante di questo quarto di finale, in grado di decidere anche da solo la contesa.

Vista la scarsa forma di Pirlo, un movimento più aggressivo di Moutinho in salita dalla mezzala sul regista juventino potrebbe garantire recuperi di palla pericolosi nella metà campo offensiva, sperando poi che i terzini riescano a contenere sia la salita dei laterali difensivi che l’allargamento che a turno Allegri chiede alle due punte.

Fondamentale sarà comunque sfruttare al meglio tutto quello che verrà concesso in fase offensiva, soprattutto se ci saranno spazi dove attaccare sia con palla che senza, appoggiandosi alla verve dei due fra Martial, Ferreira Carrasco e Dirar che scenderanno in campo dietro al vecchio Berbatov.

L’altra partita vede di fronte le due nemiche per eccellenza di questo ultimo biennio europeo, Real e Atletico di Madrid, scontro diventato ormai un classico visto che nelle ultime due stagioni sono undici i match disputati, tutti chiusi dopo autentiche battaglie senza esclusione di colpi.

L’Atletico dopo essere stato a pochi secondi dalla sua prima Champions League, ha voluto far vedere al Real di non aver subito il contraccolpo, uscendo imbattuta da tutti i derby stagionali, soprattutto vincendo i tre confronti del Vicente Calderon, teatro della partita stasera.

La squadra di Simeone la si conosce ormai molto bene, squadra che non concede nulla o quasi (solo 1 goal nelle ultime 7 e nessuno nelle tre gare al Calderon contro i Blancos) e capitalizza in maniera decisiva le occasioni che crea, soprattutto da palla inattiva.

La finale dell'anno scorso

La finale dell’anno scorso

Spesso le partite dell’Atletico non sono spettacolari e sono caratterizzate da parecchi momenti di spezzettamento del gioco, ma così facendo Simeone ha portato la squadra nell’elite europea e anche in questo quarto di finale non parte sicuramente battuta.

Difficile prevedere qualcosa di diversa dalla solita partita che l’Atletico imposterà contro il Real, affidandosi alla sapiente regia esterna di Arda Turan e Koke, alla diga in mediana composta da Tiago e Gabi e alla compattezza granitica della propria difesa, soprattutto nella zona centrale, dove i tagli mortiferi di Cristiano Ronaldo e Bale spesso sono innocui.

Per il resto tanto pressing quando la palla arriva ai centrocampisti del Real, ricerca della ripartenza veloce con Griezmann, uomo in più di quest’anno con la sua fantasia in appoggio a Mandzukic, rispetto al più fisico Raul Garcia.

I Colchoneros cercheranno in tutti i modi di andare al Bernabeu senza aver concesso goal, anche con uno 0-0, o sfruttando la pericolosità di Godin, Miranda e degli altri saltatori sulle palle ferme.

Il Real di Ancelotti deve dimostrare di poter superare la maledizione dell’Atletico e del Calderon, mostrando a tutto il mondo che la grande squadra delle 22 vittorie consecutive è tornata.

I presupposti ci sono visto che finalmente dopo tanto tempo il tecnico italiano può schierare la formazione tipo, visto il rientro di Modric e James Rodriguez, uomini decisivi per il gioco scintillante mostrato nel periodo di fine 2014.

Con loro il Real può sfruttare al meglio la completezza del centrocampo, con Kroos non più costretto a sobbarcarsi tutto il lavoro, potendo inoltre dare molto più carburante di qualità al bolide composto dal tridente offensivo.

Esempio lampante la crescita di Bale da quando è tornato Modric è evidente, e il fatto che anche James possa essere dell’incontro può garantire ad Ancelotti un doppio asse destro-sinistro estremamente pericoloso per l’imprevedibilità delle giocate di classe del quartetto.

Il trio di centrocampo inoltre garantisce un maggiore possesso qualitativo della palla che può rendere meno fastidioso il pressing dell’Atletico e garantire più respiro alla difesa, vero punto debole del Real in questi ultimi 4 mesi.

Certamente la parte sinistra dell’Atletico dove dovrebbe giocare Gamez, potrebbe essere sfruttata in maniera continuativa per cercare di sfondare sia direttamente che indirettamente per cercare i tagli di Benzema e Cristiano Ronaldo.

Due partite che potrebbero decidersi anche su un singolo episodio, due partite che potrebbero rimandare i verdetti alla partita di ritorno.

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