Quel che passa il nastro – Roma e dintorni

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Verso Roma….

Nuova rubrica sul tennis nel giardino dello Sport che è questo splendido blog. Siamo nella parte calda della stagione, il primo Open e i Masters americani sono già passati alla storia come colui che li ha vinti, il Tiranno Novak che punta a grandi falcate sul Grande Slam. Ma non perdiamo tempo, superiamo rapidamente il sottopassaggio ed entriamo in campo!

COMING SOON

Siamo già nella seconda parte della stagione rossa, Montecarlo è già stata conquistata dal serbo che, per lasciare qualche briciola agli avversari, ha rinunciato al torneo di Madrid che è in corso mentre il vostro scriba sta muovendo freneticamente i polpastrelli.

Prossimo appuntamento è il Masters 1000 di casa nostra, il tennis che conta varca i confini italici ed entra nella nostra capitale per una settimana da centro del mondo delle racchette.

Il torneo di Roma è una delle (poche) manifestazioni italiane che all’estero ci invidiano. Partecipazione di quasi tutti i Big, biglietti spesso esauriti e calore del pubblico presente anche nei campi secondari (ahia Madrid..) e sin dai primi turni (ahia Madrid 2.0).

Quest’anno la presenza di Federer è ancora in dubbio, ma il resto dei Top 10 dovrebbe esserci garantendo un torneo di altissimo livello come quello delle ultime edizioni.

Il favorito resta Djokovic, ma gli sfidanti stanno lentamente entrando in forma. Più che gli spagnoli (Ferrer e Nadal) a mio avviso dovrà stare molto attento sia a Berdych che al giapponesino Nishikori che, come Nole, gioca con una facilità disarmante entrambi i fondamentali e sta crescendo davvero tanto sulla terra battuta dopo i grandi risultati sul cemento della scorsa stagione.

Tra gli outsider non sottovaluterei Cuevas e magari un Dolgopolov che purtroppo dovrà giocare addirittura le qualificazioni per accedere al tabellone principale, mina vagante se ce n’è una

WHO ‘S HOT

Per non cadere nello scontato mi sembra corretto citare due nomi, il primo non parteciperà a Roma, ma si candida come protagonista inatteso al Rolland Garros, si tratta di Gael Monfils che sta disputando una stagione davvero regolare dal punto di vista dei risultati.

L’altro nome è uno spagnolo, Garcia Lopez, recente vincitore a Bucarest. Sulla terra è un osso duro per tutti, ha un gioco che da fastidio anche ai Big e potrebbe fare molta strada con un sorteggio benevolo

WHO ‘S NOT

Protagonista al contrario di questo inizio stagione è, purtroppo, il lettone Gulbis, numero 20 al mondo, ma con un record in stagione di 1 vittoria e 9 sconfitte.L’unica vittoria contro Gimeno Traver, non proprio un titolo ma mettere sopra il comodino di casa per dormire bene la notte..

Gulbis paga probabilmente una preparazione invernale inesistente perché il talento c’è, ma anche la sinistra tendenza a fare la bella vita alla “Safin”. Vediamo se, tra Roma e il Rolland Garros riuscirà ad invertire la tendenza, ma in questo momento incontrare il buon Ernests al primo turno equivale ad un bye o poco più.

Gulbis con il suo diritto planato

Gulbis con il suo diritto planato

ITALIANS

Settimane molto importanti per i tennisti italiani impegnati sulla loro superficie preferita e alle porte del torneo di casa.

Non un grande inizio stagione di Fognini che, ultimamente, sta pero’ invertendo la tendenza a livello di gioco espresso. Nelle due sconfitte con Dimitrov a Montecarlo e Madrid ha fatto intravedere un grosso miglioramento, è importante fare bene a Roma e in Francia per rinverdire una classifica che comincia a farsi difficile (#31 al mondo).

Ancora ai box Andreas Seppi per un infortunio al fianco, in dubbio la partecipazione a Roma, dovrebbe entrare nel tabellone principale senza Wild Card Simone Bolelli, autore di un brutto match a Madrid contro Nadal e nel bel mezzo di un cambio allenatore che ha lasciato molti dubbi, lasciare Petrazzuolo che l’ha rigenerato potrebbe rivelarsi un boomerang. Va detto che la stagione del Bole dovrebbe migliorare terminata quella su terra battuta, vedremo.

Per il resto, Lorenzi (’81) ha ottenuto una wild card discutibile, già la sua stagione sinora è stata piuttosto avara di soddisfazioni, in più il suo problema di allergia l’ha tenuto lontano dall’Europa per tutti i tornei sul rosso preferendo il Sud America. La domanda che sorge spontanea è per quale motivo dargli una wild card a Roma sapendo delle sue non perfette condizioni di salute.

Meglio probabilmente darla ad un Luca Vanni (’85) commuovente che, partendo dai futures lo scorso anno, è riuscito ad arrivare alle prime soddisfazioni ATP (Finale a San Paolo) e a superare un turno di un Master 1000 a Madrid contro Tomic. Oppure ad un Marco Cecchinato (’92) che sta facendo valanghe di punti a livello challenger mostrando una continuità molto importante che lo porterà a ridosso dei 100 e pronto per testarsi al livello successivo. Con l’entrata pressochè certa di Bolelli nel main draw, la wild card risparmiata andrà certamente ad uno dei due sopracitati.

LA MEGLIO GIOVENTÚ

Discreti segnali dai giovani italiani, finalmente.Il più convincente è stato Matteo Donati (’95) finalista nel Challenger di Napoli che si è guadagnato la Wild Card per il Main Draw di Roma. Donati è salito molto in classifica, ora è attorno alla posizione 250 con la concreta possibilità di sfondare a breve il muro dei 200. Ottimi fondamentali, soprattutto di dritto e discreto servizio, Matteo non è un giocatore da terra, ma si difende bene sul rosso. Speriamo in un primo turno benevolo e in una inattesa cavalcata romana.

L’altra Wild Card arrivata dalle Pre-Quali sarà Federico Gaio (’92) che ha battuto Quinzi in finale garantendosi una gita tra i grandi. Gaio è stata una buona promessa, ma non ha fatto i passi in avanti ipotizzati. Spero di sbagliarmi, ma credo non sia pronto per affrontare i big.

Delusione per Gianluigi Quinzi (’96) la grande promessa del tennis italiano. La sconfitta con Gaio lo costringerà a delle qualificazioni di livello altissimo per raggiungere il main draw. Gianluigi è un agonista con discreti fondamentali, ma senza il colpo da killer. Servizio da rimessa in gioco soprattutto con la seconda di servizio, paga anche l’etichetta del predestinato, contro di lui gli italiani giocano come se fosse la finale di Wimbledon. Speriamo in sorteggi con stranieri, è importante per lui allontanare le promesse e cominciare a costruirsi una carriera. Il fatto che tanti ragazzini che lui batteva agilmente da junior stiano già facendo grandi cose a livello senior (Coric, Krygios, Edmund, Chung) fa dubitare sull’effettivo margine di miglioramento.

Partiranno dalle quali anche Stefano Napolitano (’95) e Gianluca Mager (’94) giocatori molto diversi rispetto allo stereotipo italiano terraiolo. Entrambi longilinei preferiscono la combinazione servizio dritto come arma per far male. Difficile passare le quali per loro, ma sarà una grande esperienza.

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3 risposte

  1. Drugo ha detto:

    Vista la prematura eliminazione a Madrid Federer ci sarà ed è una gran bella notizia per il torneo. Sono curioso di vedere il livello di Djokovic e a che punto della ripresa sarà Nadal. Sugli italiani ho poca fiducia mentre ho la speranza che sia arrivato il momento per qualche nome nuovo, al di fuori dei soliti 3+1 (il +1 è ovviamente Murray), di scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di tornei che contano per davvero. Il primo indiziato è sicuramente Nishikori vista la sua attitudine sulla terra battuta ma anche dalle parti dell’Australia ci sono un paio di nomi che, prima o poi, dovrebbero arrivare a dire la loro. Magari più dalle parti di Londra che da quelle di Parigi.

  2. mlbarza ha detto:

    Lo dico completamente da profano, ma è ipotizzabile che Quinzi (comunque ancor giovincello) possa soffrire di quella sorta di strana “sindrome” che hanno tantissimi sportivi juniores italiani, ovverosia dominanti (o quasi) tra i pari età e poi spariti (o quasi) tra i senior? La cosa si nota un po’ in tutti gli sport, vuoi perchè per forza di cose a livello senior la concorrenza è maggiore, vuoi che molti di questi inizino ad allenarsi da professionisti giovanissimi e quindi maturino fisicamente prima, vuoi anche che questo vivere da professionista li carichi fin troppo presto di aspettative, ma fatto sta che in Italia i casi di atleti dominanti a livello giovanile (anche mondiale) affondino miseramente a livello senior non sono pochi.

    Detto questo, ma le donzelle? Manco un accenno?

  3. davidecavati ha detto:

    Ciao “mlbarza”, su Quinzi il discorso è complesso.Da Junior era decisamente più forte dei suoi avversari perché aveva uno stile di gioco già definito. Il problema è che non ci sono stati miglioramenti sensibili nel suo passaggio a senior, è rimasto pressoché lo stesso, mentre i suoi coetanei sono cresciuti tantissimo. In più il problema dell’aspettativa lo sta fregando, l’Italia aspetta da troppo tempo un Top Ten e i risultati di Quinzi sono stati analizzati sin da quando era poco più che un bambino.Ogni partita che gioca GQ c’è un pubblico incredibile e il ragazzo potrebbe risentire la pressione. Per quanto riguarda le donne, hai ragione, sono stato troppo maschilista in questo articolo 😀

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