Rivoluzione Juventus

Perplessità

Perplessità

Questo mercato turbolento della Juventus ha evidenziato un limite della dirigenza bianconera già affiorato prepotentemente l’anno scorso: l’incapacità, a bocce ferme, di capire chi del gruppo è convinto di continuare a far parte del progetto e chi no. Era successo l’anno scorso con Conte, si è ripetuto quest’anno con Vidal e Coman.

Questo limite comporta variazioni last minute rispetto al programma già stilato con i rischi che l’improvvisazione comporta e quindi il mercato può essere suddiviso in 3 fasi delimitato dalle 2 cessioni appena indicate. A maggio il mercato prevedeva di acquistare il migliore giocatore disponibile, individuato in Dybala, anche strapagandolo pur di non rischiare trattative esasperanti. Certo 40 mln per un giocatore che ha fatto grandi cose per un solo anno sono troppi, ma per lui vale lo stesso ragionamento fatto per Romagnoli: se pensi che sia un potenziale crack allora è giusto investire. L’altro acquisto programmato era Mandzukic che sicuramente non poteva andare a sostituire per talento e classe Tevez ma che altresì avrebbe colmato quella carenza di grinta e cattiveria venutasi a creare con la dipartita dell’argentino.

Oltre a questi si andava ad aggiungere la classica opportunità che ama cogliere Marotta, Sami Khedira, che avrebbe dovuto rinfoltire il centrocampo. Con il rientro alla base del giovane Rugani il mercato era concluso, mancava certo l’uomo capace di giocare tra le linee o l’ala indicata da Allegri da prendere se ce ne fosse stato modo negli ultimi giorni possibili.

Così la Juve ne sarebbe uscita indebolita, ma con un centrocampo muscolare e tecnico ed un giovane come Dybala in più da affiancare ad un Morata in evidente crescita, insomma non ce ne era abbastanza per perdere il sonno.

Obiezione: Tolto Ogbonna (sui soldi della Premier League si fonda il calcio europeo), Marotta ha mostrato però una certa incapacità nel vendere anche in questa fase “organizzata” del mercato. Pirlo, Tevez e Llorente erano arrivati per un valore di mercato più basso del loro reale valore, ma sono stati venduti (regalati…) per ancora meno, molto dipende dagli ingaggi, ma Hernanes per esempio è stato pagato 11 milioni, mica è stato donato come Llorente.

Replica: In questo caso vanno distinti i 3 casi: Pirlo di fatto ha smesso di giocare a calcio andando a svernare in una lega con regole di “mercato” non del tutto uguali a quelle europee. Per quanto riguarda Tevez il discorso è differente perché di fatto il giocatore è stato dato in cambio della comproprietà di un giocatore e l’opzione di acquisto su altri giovani. Qui emerge l’incapacità di vendere ma anche la mancanza di un patrimonio tale da permetterti di rischiare di pagare un giocatore per una stagione a costo di non farlo giocare mai. Perché di fatto questa trattativa l’hanno comandata Tevez e il presidente del Boca che ha ottenuto le prestazioni di uno dei migliori attaccanti della passata champions in cambio di niente. Quanto meno ci si poteva aspettare che almeno la dirigenza juventina in cambio di Tevez si fosse garantita le prestazioni a titolo gratuito dei giovani che invece sono venuti in prestito. Sul caso Llorente preferisco non parlare: evidentemente come per altri trasferimenti abbastanza inconcepibili (Kovacic al Real per 35 milioni?) non siamo in possesso di tutti gli elementi per farci una idea più chiara. E lo stesso vale per gli organi di stampa visto che hanno fatto passare la cosa come del tutto normale.

Succede invece che il Bayern si presenti con una buona offerta per Vidal a cui non si può dir di no visto che il giocatore di suo non nasconde la volontà di andare a cercare di vincere la Champions in una squadra dal grande potenziale come il Bayern. Il mercato bianconero cambia di colpo e si cerca quel 10 in grado di far fare il salto di qualità alla squadra, considerato che con Marchisio Pogba e Khedira in mezzo al campo si può stare tranquilli. Dopo poche ore o giorni, ci si accorge di non potere in alcun modo puntare a uno di quei campioni come Oscar, Isco, Ozil, Goetze perché chi ce li ha se li tiene stretti e non li dà se non di fronte ad una offerta monstre che la Juve non può permettersi.

Vidal nella nuova casa

Vidal nella nuova casa

L’unica pista percorribile sembra essere Draxler il quale però per via dei problemi fisici non convince del tutto e per via degli stessi problemi fisici ha un costo ancora accessibile al budget juventino. Marotta però si perde dietro ad una tattica piuttosto imbarazzante che prevede l’offerta iniziale di 15 milioni più tre di bonus che viene derisa e respinta addirittura via twitter dallo Schalke. A questo punto il dirigente bianconero sembra smarrito, complice l’infortunio di Khedira (grave più in prospettiva che nel fatto in sé: stare fuori un mese ci sta, che accada ad uno che sono due anni che non gioca fa preoccupare molto di più), inizia a trattare giocatori improponibili cambiando più volte idea sul da farsi.

Dopo vari ragionamenti sembra che la via da seguire sia quella di prendere 2 giocatori di medio-basso profilo, come Siqueira e un centrocampista non identificato ma il cui identikit sembra rispondere al nome di Soriano. Anche se, a mercato chiuso, è uscita anche la trattativa per Hamsik, non trapelata durante questi mesi in cui le chiacchiere inventate sono state non poche. Quello sarebbe stato un gran colpo, ma è inverosimile che De Laurentiis se ne potesse privare per una somma inferiore a quella richiesta per Draxler.

Quando sembra tutto fatto per il terzino ex Ancona, la strategia cambia ancora e Marotta decide di fiondarsi su quello che per loro era il miglior prospetto disponibile, strapagandolo, consapevoli del fatto che altrimenti Alex Sandro si sarebbe accasato in qualche altro lido dove l’ingaggio non costituisce un problema.

Obiezione: Perché questo cambio di rotta? Oltre ad aver strapagato un giocatore in scadenza, non preoccupa il fatto che fuori dal Porto sono pochi i giocatori che hanno avuto successo in giro per l’Europa, pur se sempre protagonisti di trasferimenti piuttosto onerosi?

Replica: Il cambio di rotta può essere motivato dal fatto che, in quel momento, avendo visto che non era possibile più ottenere il centrocampista desiderato sarebbe stato meglio virare sul miglior prospetto in termini assoluti e in questa scelta penso che abbia influito anche il parere del mister. Se non sbaglio, lo scorso anno, quando la Juventus sembrava orientata ad effettuare una delle classiche operazioni di basso profilo, Allegri dichiarò di fatto il mercato chiuso sostenendo che se non c’era la possibilità di ottenere un giocatore da Juventus era meglio non prendere niente. Per quanto riguarda il discorso dei giocatori in uscita dal Porto non sono molto preoccupato perché se ci sono stati casi deludenti come Quaresma, Hulk, Guarin, ci sono stati anche grandi campioni in uscita: Deco e Falcao, prima di perdere i poteri, su tutti

Si giunge così agli ultimi giorni di mercato e il colpo che passa un po’ in sordina viene fatto e risponde al nome di Cuadrado. A questo punto con il colombiano e Coman non è un’utopia pensare ad un 433 in cui si può sfruttare la dinamicità e la duttilità di Dybala e Morata oltre che la grinta e l’equilibrio di Mandzukic.

Dybala e Mandzukic

Dybala e Mandzukic

Obiezione: capisco che la dimensione economica del calcio italiano si sta ridimensionando in questi anni. Ma un prestito secco di un giocatore 27enne da parte di una big europea, è imbarazzante. Siamo più vicini al campionato turco che a quello inglese al momento. Rivalutare Cuadrado affinché il Chelsea possa piazzarlo l’anno prossimo altrove?

Replica: Di Cuadrado l’unica cosa che è criticabile è il format di acquisizione, appunto il prestito. Però va detto che in caso di un futuro trasferimento il parere del giocatore conterà e se il colombiano diventasse un pilastro di questa Juve e volesse rimanere, a quel punto sborsare 25 milioni per lui potrebbe non essere un problema

La squadra è sostanzialmente fatta, manca solo un mediano che impedisca a Padoin di scendere in campo come prima alternativa. Tuttavia dopo la prima giornata Coman fa capire di voler cambiare aria e soprattutto il Bayern si affaccia con una proposta davvero irrinunciabile. Marotta a questo punto accetta perché con questa offerta (prestito che però di fatto equivale a una cessione a 30 milioni dilazionata in molti anni) è convinto di poter chiudere per Draxler che intanto gioca e dimostra di essere integro. Quindi, messo l’orgoglio da parte, ricuce i rapporti con lo Schalke, il quale però giustamente mira a vendere il giocatore al prezzo più alto e, viste le voci di una possibile cessione di De Bruyne da parte del Wolfsburg, sfrutta i bianconeri per prendere tempo. La trattativa Wolfsburg-Schalke-Draxler dura mezza giornata visite mediche incluse: 36 milioni per il trasferimento, 5 all’anno per 5 anni al giocatore, senza troppi fronzoli, d’altronde il prezzo l’aveva già stabilito la Juventus in settimane di chiacchiere.

Obiezione: Posto che una Juve che spende 26 milioni per il terzino e 36 milioni per il trequartista sembrava essere uno scenario alquanto improbabile, a posteriori, stile figurine: meglio Siqueira + Draxler o Sandro + Hernanes?

Replica: Bella domanda, a cui non riesco a rispondere in maniera dettagliata perché dei 4 giocatori conosco abbastanza bene solamente i 2 più “scarsi”. Comunque visto che Draxler viene da problemi seri dal punto di vista fisico e che Siquera a me non piace per niente probabilmente avrei scelto la seconda coppia.

Il resto è storia attuale, Marotta incassa il fallimento e corre ai ripari anticipando l’operazione che avrebbe dovuto portare l’uomo individuato da Paratici (Mario Lemina) a Torino da gennaio e andando a prendere il trequartista meno peggio in circolazione (Hernanes).

Obiezione: nelle ultime 24 ore restano solo i fondi del magazzino. Ma Marotta non aveva detto che non avrebbe più trattato con l’Inter? Che senso tattico ha cercare Draxler per poi prendere Hernanes? Come abbini Hernanes a Cuadrado ora? Ma soprattutto si è capito che ruolo ha Hernanes? E Padoin resta il vice Marchisio?

Replica: Prima di tutto va detto che negli affari i sentimenti non contano, quello che è importante è il raggiungimento degli obiettivi. Marotta aveva l’obiettivo di prendere un giocatore tecnico in mezzo al campo e lo ha preso, almeno nelle intenzioni. La domanda semmai andrebbe rigirata alla dirigenza nerazzurra: che senso ha andare a vendere un giocatore richiesto da una tua diretta concorrente per reinvestire i soldi in Felipe Melo? Hernanes, che è un trequartista, e Cuadrado, che è un’ala, non penso vadano abbinati, in quanto rappresentano 2 valide risorse di cui disporre, sopratutto separatamente, in base al tipo di partita che si vuole fare o al tipo di avversario che si affronta. Non so che soluzione Allegri potrà trovare come soluzione di vice Marchisio, forse Lemina o Hernanes, ma di sicuro non Padoin che secondo me rappresenta il venticinquesimo/ventiseiesimo uomo della rosa e non è nemmeno stato inserito in lista per la Champions, segno evidente che le due partite giocate da titolare erano più un segnale diretto alla società che una scelta di campo.

Di fatto in questo mercato schizofrenico, la dirigenza juventina è stata, nonostante tutto, quella capace di assicurarsi in Italia il maggior numero di giocatori di talento. Il problema, non irrisorio, è che la perdita di Pirlo, Tevez e Vidal avrebbero dovuto comportare idee più chiare al fine di mettere a disposizione del mister la rosa completa sin da luglio affinché avesse potuto lavorare su schemi, moduli e integrazione dei nuovi. Questa operazione che richiede tempo dovrà essere fatta adesso che di tempo non ce n’è, soprattutto dopo queste due sconfitte che tolgono un po’ di serenità. La speranza in campionato è quella di trovare la quadratura del cerchio il prima possibile, auspicando che in questo lasso di tempo le squadre di vertice non prendano troppo il largo. Naturalmente ci può venire in soccorso il fatto che, tolta la Roma, anche le altre squadre non sembrano aver pochi problemi mentre hanno minori margini di miglioramento.

Quante opzioni per Allegri?

Quante opzioni per Allegri?

Per quanto riguarda la Coppa è tutto più difficile, ma al tempo stesso, considerando il City come la schiacciasassi, ci si gioca tutto in 90 minuti con il Siviglia e se per le partite successive la squadra ancora non fosse rodata converrà lasciar da parte sogni di passaggio del turno.

Obiezione: alla luce di tutti questi movimenti, siamo davanti ad un anno zero: rivoluzione o ridimensionamento?

Replica: Sicuramente siamo di fronte a una rivoluzione, in quanto si è deciso di modificare radicalmente l’assetto della squadra. La filosofia adottata nell’intraprendere tale rivoluzione ha portato ad un inevitabile indebolimento della rosa e quindi se si vuole ad un ridimensionamento. Secondo me a giugno, dopo la finale di coppa, era possibile percorrere una delle seguenti 3 strade:

1: sulla scia di quanto fatto dall’Inter post calciopoli cercare di convincere i big di restare, in tutte le maniere possibili anche offrendo contratti improponibili. Naturalmente questa scelta è stata scartata anche perché si è visto come sarebbe andata a finire.

2: Fare un ragionamento del tipo: quest’anno abbiamo perso la finale ma l’anno prossimo saremmo ancora più competitivi e partiremmo tra le favorite alla vittoria finale dopo la super potenza Barcellona. In questo caso si sarebbe potuto pur lasciare andare Pirlo, di sicuro non Vidal e con Tevez si sarebbe dovuto cercare di forzare un po’ più la mano per farlo restare. Per la campagna acquisti la Juventus avrebbe dovuto fare un esborso importante comprando pochi giocatori ma già dominanti in Europa, stile Kurzawa, Gundogan e Reus.

3: La scelta effettuata che comporta abbassamento dell’età media e degli ingaggi. Naturalmente ha come effetto collaterale anche il fatto di avere in rosa giocatori non pronti ad esprimersi ai massimi livelli a cui occorrono diversi anni di apprendistato, se tutto va bene, prima di ritornare dominante in Italia e competitiva in Europa

Detto della via crucis che è stata questa estate di mercato, giusto fare una riflessione finale sulla natura tattica con la quale la Juventus esce dalle trattative estive: la rosa risulta drasticamente cambiata e la domanda che si pongono in molti è “con che modulo giocherà quest’anno la Juve?” Si continuerà con il 352 o il mister adotterà il suo sistema di gioco preferito, il 4312? Con l’arrivo di Mandzukic che di fatto rappresenta uno stopper offensivo e di un’ala come Cuadrado, potrebbe Allegri adottare il 433?

Il modulo alla fine non è importante, ma quello che conta è mettere il maggior numero di giocatori nel proprio ruolo naturale affinché possano rendere al meglio. L’anno scorso era di quest’avviso anche Allegri, tant’è che questo discorso lo ha ripetuto più volte a mo’ di mantra. Il timore è che il toscano facesse questo ragionamento solamente perché la sua rosa non era dotata di un trequartista di ruolo e che, avendolo trovato quest’anno, cercherà di riproporre in ogni circostanza il 4312.

Ripartiamo da qui

Ripartiamo da qui

Dare ad Hernanes il ruolo cardine della squadra, ruolo di catalizzatore di gioco che in passato è appartenuto ad un fuoriclasse come Zidane, potrebbe essere un grave errore. Se una squadra vuole affrontare un’intera stagione con il trequartista, allora il giocatore in questione non può essere un buon giocatore, deve essere un campione come appunto lo era il francoalgerino, perché verosimilmente attorno a lui dovranno passare tutte le azioni e per mantenere continuità e lucidità ad alti livelli servirebbe un giocatore di una caratura diversa rispetto all’ex Inter e Lazio. D’altra parte Hernanes può risultare molto utile in partita in corso o in quelle partite in cui la lettura tattica suggerisca l’impiego di un uomo in mezzo alle punte e tra le linee. La speranza è che Allegri costruisca la squadra con l’idea di impiegare sempre e comunque le 4 colonne portanti della Juve (Buffon, Bonucci, Marchisio e Pogba) attorno alle quali far ruotare i giocatori con il migliore stato di forma e che hanno le caratteristiche giuste per il tipo di partita e avversario da affrontare.

Partire con il centrocampo a rombo con il solito Pereyra nel ruolo di incursore avanzato, sfruttare il 433 con Cuadrado e Morata che partono larghi per aprire il campo e colpire con più facilità in contropiede, passare al 352 quando ci sarà da difendere il risultato come già fatto nella seconda parte della scorsa stagione. Con le partite bloccate, poter evolvere al 4312 con Hernanes che può dare un valido apporto sia come regia avanzata sia sui calci piazzati e/o tiri da fuori area. In sostanza se la Juventus ed Allegri non si focalizzassero su un unico modo di giocare, sarebbero in grado di sfruttare diverse armi date dall’eterogeneità del gruppo, che lo scorso anno peraltro non erano a disposizione, anche se a valore assoluto la squadra era superiore a quella attuale.

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11 risposte

  1. Joe ha detto:

    Credo che quest’anno ci sia stata un po’ di confusione sul mercato, probabilmente (idea mia) c’erano pareri contrastanti sulle soluzioni tecniche da adottare e sul modulo della nuova Juve.
    Allegri che l’anno scorso ha dato prova di essere un ottimo tecnico nella gestione del gruppo, dovrà dimostrare quest’anno di saper anche costruire senza avere una base consistente sotto.

  2. Federico Maurino ha detto:

    Un’analisi del mercato dovrebbe, a mio modo di vedere, partire dall’analisi dei fabbisogni emersi dalla scorsa stagione oltre che dalla chiara volontà della società di abbassare l’età media.
    DIFESA, rafforzamento sugli esterni sia a sinistra dove Evra va spedito verso la fine della carriera che a destra dove Lich ha palesato la scorsa stagione (vedi ad esempio la finale di Champions) limiti sia di natura tattica che tecnica
    CENTROCAMPO, pensare a sostituire Pirlo per sopraggiunti limiti di età e dare ad Allegri il tanto agognato trequartista
    ATTACCO, dare profondità al reparto per evitare di far giocare ad un giocatore solo (Tevez) il numero di minuti (assurdo) giocati lo scorso anno che l’hanno portato ad essere al gancio nella parte finale di stagione

    Credo che la società si sia mossa secondo queste direttrici:
    Alex Sandro, come alternativa di Evra
    Kedira, alternativa a metà come interno con lo spostamento di Marchisio nel ruolo che fu di Pirlo basso davanti alla difesa
    Dybala, Mandzukic e Zaza sono andati a dare profondità al reparto davanti

    Più in generale nel commentare questo mercato mi pare ci sia una valutazione eccessiva sul rendimento del nostro centrocampo la scorsa stagione o meglio di quello di Pirlo e Vidal. Del primo è stata evidente la difficoltà atletica, del secondo si ricordano le partite giocate a livello (in verità non molte) più dei mesi di difficoltà alla ricerca di una condizione accettabile.
    Inoltre lo sovraesposizione mediatica del caso Draxler e la sua mancata acquisizione hanno portato a reazioni a volte sproporzionate e a far percepire tutto il mercato come un mercato di ridimensionamento qualitativo della rosa.

    Non so se la squadra sia più o meno forte dello scorso anno e credo che sia difficile dirlo ora; sicuramente ci aspettano tempi interessanti e potremo capire la bontà del lavoro di Allegri nel dare un impostazione tattica e un gioco ad una squadra così rinnovata.

    D’altra parte se parliamo di rivoluzione conviene ricordarsi che la rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità (cit.) e di conseguenza non tutto può andare liscio in estati così.

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