Siamo solo un sito di appassionati di sport

Siamo un sito di appassionati di sport, ma di fronte agli eventi di venerdì sera a Parigi è impossibile restare neutrali. È altrettanto impossibile esaltarsi, come vogliamo fare liberamente (e forse “stupidamente”) ogni weekend, per un incontro di football, per un match di tennis, per una partita di basket.

L’altra sera Francia e Germania stavano giocando un’amichevole allo stadio parigino di Saint Denis. La squadra francese è composta da giocatori che hanno – direttamente o tramite i loro genitori – le provenienze più svariate: Senegal, Mali, Tunisia, Algeria, Spagna, Germania. Fra i tedeschi ci sono giocatori che provengono da Ghana, Tunisia, Polonia, Macedonia, Albania, Turchia. Nelle due squadre militano musulmani, cristiani, altri giocatori probabilmente atei o comunque indifferenti alla religione.

Che cosa manca a questi terroristi fanatici per capire che il mondo del futuro ed il futuro del mondo, sociale, economico e sportivo è questo? Un colorato mix di razze e passioni differenti, di abitudini uniche e cibi tradizionali, di ragazzi romagnoli che tifano per i Chicago Bears e di moscoviti che seguono il play-by-play degli Oklahoma State Cowboys alle cinque del mattino.

Anzi questo è il presente. Il futuro è già presente.

La nostra libertà e la nostra voglia di divertirsi inseguendo palloni ovali, mazze di legno e palline da golf vengono messa ancora una volta alla prova. Prima di tutto da un punto di vista puramente emozionale. È giusto festeggiare per un touchdown solo poche ore dopo aver trascorso un’intera serata a guardare le drammatiche immagini provenienti in diretta da Parigi alla televisione?

È troppo presto? È necessario? È un segno di forza o di debolezza? Di menefreghismo o di carattere?

È retorico dire: “Non ci toglieranno mai la nostra libertà!”? Ma si può fare o dire molto altro?

Non è questo il sito dove avventurarsi in analisi di politica internazionale o di sociologia dell’Islam. Dove criticare le dubbie guerre di George W. Bush e Tony Blair o dove aizzare il pubblico con promesse di vendette generalizzate. E non è neppure il caso di fare macabri confronti numerici tra i morti di ieri sera e le decine migliaia di persone che perdono la vita ogni giorno in tante altre parti del mondo per fame, guerre o altri attacchi terroristici. Il dolore per tutti quei ragazzi che volevano solo assistere ad un concerto rock è immenso. Pensare ai loro genitori fa piangere il cuore davvero nel profondo.

Parigi

Questo voleva essere un pezzo sul college football e sui sogni novembrini dei giocatori di football di alcune università che vedono “the mythical National Championship” alla loro portata. Invece è uscita questa balbettante riflessione.

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10 risposte

  1. angyair ha detto:

    Grazie joe.

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