#CronacheDiViaggio: La Sorellanza va in trasferta a Trento

Iniziamo con il dire che è stato più difficile acquistare i biglietti per Trento-Perugia che quelli per i Coldplay. Non tutti sanno, infatti, che a Trento essere soci Coop equivale all’incirca a possedere una carta di credito American Express per le prevendite di TicketOne. Anche noi non lo sapevamo, e ce ne siamo rese conto alle ore 19:00 del 7 ottobre quando è stata aperta la vendita libera dei biglietti per la partita: nell’oretta di prevendita per soci Coop erano andati via moltissimi posti in tutti i settori. Vediamo la tribuna BEST e decidiamo che è quella che fa per noi. A questo punto, con i portafogli già piangenti, ci accorgiamo che un biglietto in tribuna BEST a Trento costa quanto un biglietto in curva a Modena e parte una ola celebrativa lungo tutto il raccordo Firenze-Bologna dell’autostrada A1.

Dopo la tribuna BEST, fiduciose della scia di fortuna, ci appropinquiamo sul sito di Trenitalia per prenotare il FrecciaRossa, ma con sgomento ci rendiamo conto che per andare a Trento il FrecciaRossa… non c’è (Diego Mosna sei pregato di fare qualcosa). Dopo l’infausta notizia, non volendo essere di disturbo per il presidente Sirci (nonostante Bologna fosse di strada), e senza lo Spirito Avventuroso dei ravennati che si sono fatti Ravenna-Molfetta in autobus, prenotiamo il più comune FrecciaArgento. Con l’avvento della fiera del Vin Brulè in trentino e tutti gli alberghi prenotati da enologi appassionati, a noi rimane un appartamento in posizione centrale al quinto piano di un edificio senza ascensore. Poco male, ci avremmo passato poche ore del nostro tempo in Trentino.

Il presidente Gino Sirci

Il presidente Gino Sirci

La mattina del 29 ottobre nell’aria si sente già l’entusiasmo del primo match di cartello di questa Superlega. Approdiamo alla stazione di Trento, cominciamo a guardarci un po’ intorno e, alzando gli occhi verso le montagne, ammiriamo l’eredità lasciata dall’ex tecnico bulgaro. Il mausoleo dove una volta al mese, nelle notti di luna piena, venivano sacrificati i ragazzi delle giovanili poco promettenti con riti propiziatori. Dopo la nostra esperienza romana, tendiamo a fidarci poco del trasporto pubblico. Con i soldi risparmiati dai biglietti, chiamiamo un taxi. Ma le difficoltà non sono finite. Come da istruzioni, aspettiamo il taxi sotto l’orologio (“TUTTE SOTTO L’OROLOGIO” cit.) e quando arriviamo ci viene comunicato che una di noi dovrà sedere nella “bauliera” dell’auto: @proxyebbasta ringrazia.

Il nostro arrivo al PalaTrento è puntuale e preciso per assistere all’arrivo del pullman della SirSafety, con Gino Sirci in auto privata al seguito. Quest’ultimo, pensando alla situazione palazzetto perugina, siamo sicure di averlo sentito dire: “Quasi quasi mi compro tutta la baracca. Pure il Palaghiaccio! E ci faccio le granite alla menta che col prosciutto del manofdemacc ci stanno proprio bene!”. Vi ricordate all’inizio, quando vi abbiamo detto che acquistare i biglietti per la partita è stato più difficile che prendere quelli per i Coldplay? Ecco, superare ingresso e controlli è stato ancora più difficile. Presi i posti in tribuna BEST, è il momento delle pubbliche relazioni. Ma volendo andare a salutare una nostra amica sirmaniaca (ciao Sabry!), ci troviamo davanti le transenne che delimitavano la curva ospiti. Ci comunicano che per un’ordinanza della questura è impossibile sia per noi entrare che per loro uscire, il che ci sembra abbastanza esagerato. Ma ogni palazzetto ha le sue regole.

Nonostante l’ingresso in campo sulle note della colonna sonora di Pirati Dei Caraibi, la Diatec nel primo set pare sull’orlo del naufragio con un misero 6% di rice perfetta e la SirSafety chiude con un 18-25 in 22’. Poi c’è il cambio di campo. Sapete quei momenti in cui siete concentrati su qualcosa e non vorreste perdervi un solo istante, ma arriva un elemento disturbatore che vi impedisce di fare ciò? Ecco, durante il secondo e il quarto set quell’elemento, per noi, è stato Aleksandar Atanasijević. Motivatore per natura, sempre pronto a dare consigli e direttive tecniche, diventa l’incubo dei suoi compagni panchinari. In panchina della Sir, che tu sia dirigente o che tu sia giocatore (che tu sia un ragazzino del servizio campo), non puoi sfuggire al pippone di Aleksandar sul come, secondo lui, le cose andrebbero fatte per vincere. E al suo carisma non sfuggiamo nemmeno noi dalla tribuna BEST, impossibilitate a seguire il set accuratamente.

Si scherza, certo. E, nonostante l’occhio cadesse spesso sulle reazioni dell’opposto serbo, il resto della partita l’abbiamo seguito. Nel secondo set, Perugia si gioca il secondo videocheck sul 12-10, sbagliandolo, e Trento, spinto anche da un pubblico FA VO LO SO (eh per forza, c’eravamo noi), pareggia i conti e inizia a fare la voce grossa. Nei parziali successivi, i perugini si trovano a dover rincorrere i padroni di casa che, incuranti della stanchezza dovuta alla trasferta brasiliana per il Mondiale per Club, continuano la loro maratona per i sentieri alpini tenendo un break di vantaggio sugli avversari. L’ace di Pippo Lanza che sigilla il 23-20 nel quarto set in pratica chiude la partita. MVP Simone Giannelli (e non potremo essere d’accordo più di così) e ottima prestazione di Nelli, che ripaga il caro Angelo della fiducia che gli sta dando. Tra gli umbri, Luciano De Cecco è la solita certezza. Da segnalare anche Podrascanin e Russell. Complessivamente la Diatec soffre in ricezione ma compensa con una buona battuta mentre la SirSafety fatica ancora e conferma i dubbi del presidente Sirci.

luciano e la sorellanza

Finito il match, da brave giornaliste specializzate in reportage da zone di guerra, ci fiondiamo in campo per andare ad esportare il verbo della Sorellanza anche in terra di montagna. Segnaliamo la disponibilità e la carineria di Luciano DeCecco, che dopo l’ottima prestazione in campo, è rimasto a fare foto e firmare autografi con i fan fino al momento in cui lo stomaco ha chiamato più forte dei cori della curva bianconera.

Facciamo anche le più sentite scuse al secondo libero di Trento, Matteo Chiappa, che non si aspettava di diventare testimonial ufficiale di un così importante blog alla sua giovane età. Per lui abbiamo solo buone parole e siamo pronte a scommettere il prosciutto del manofdemacc sul suo florido futuro. E, a proposito di prosciutti, Gino Sirci ci ha comunicato che, in caso di sconfitta, non c’è un premio gastronomico per i giocatori. Neanche eventuali paste: Gino severo, ma giusto. Alla richiesta di avere noi l’eventuale prosciutto avanzato non abbiamo avuto risposta, ma attendiamo fiduciose delle news. A chi non farebbe male, invece, un bel panino con il prosciutto è Maurizio Colantoni che ci comunica di aver perso ben 7 kg in Brasile. Nonostante la sciupatezza, Maury apprezza il nostro lavoro sulla Sorellanza e vi invita a seguire i nostri account.

buti

Quel gran genio (e gran naso) di Simone Buti

Passiamo ora alla rubrica “Mirabolanti Avventure Sotto l’Autobus”.  Simone Buti, colpito dal freddo pungente della montagna e senza un piumino protettivo, propone ai tifosi di farsi un selfie tutti insieme e poi di creare un gruppo What’s App per scambiarsi le foto. Un’idea geniale, che non sarebbe venuta in mente nemmeno a noi. Aaron Russell, invece, dato l’altissimo numero di video-saluto richiesti dai fan espone il tariffario, che riportiamo di seguito:

  • ”Ciao NomeCognome”: 5 €
  • ”Tanti Auguri NomeCognome”: 10 euro €
  • Pacchetto Vip “Ciao+Tanti Auguri+Votate per Hillary”: 15 €

Per concludere, nominiamo il nostro manofdemacc: Gabriele Nelli. Inutilmente molestato dalle nostre colleghe toscane, infamato del crimine gravissimo di aver perso quasi del tutto l’accento lucchese, rimane comunque disponibile a scattare delle foto per il blog. Ma noi non vogliamo le foto, noi vogliamo giustizia per tutti i fuorisede che perdono la loro parlata locale. Ti abbiamo lasciato i contatti Gabriele, ti aspettiamo per le lezioni di recupero.

Fiduciose in un futuro Fausto.

Nelli. Nelli. Nelli.

La Sorellanza

La Sorellanza è un'associazione che si impegna nel portare all'attenzione mondiale il volley, soprattutto il trash che c'è dietro. CEO: Luca Vettori.

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