F1 GP Russia – Recap

E fanno sette per Nico Rosberg. In Russia, nel parco olimpico di Sochi, il tedesco della Mercedes vince la quarta gara della F1 2016. E’ la settima in fila considerando le ultime tre 2015. Solo Alberto Ascari, Michael Schumacher e Sebastian Vettel erano riusciti precedentemente in tale impresa. E sempre tre soli erano prima riusciti a vincere le prime quattro gare al pronti via della stagione: Ayrton Senna, Nigel Mansell e di nuovo Michael Schumacher. Superfluo aggiungere che tutti e tre vinsero poi il titolo a fine stagione. Nico svolge l’ormai consueto ottimo lavoro, dominando il weekend con la pole e il giro veloce in gara.

GP Russia

Parco Giochi Mercedes

Ancora una volta non si deve preoccupare più di tanto del suo compagno di squadra. Lewis Hamilton rimane appiedato il sabato in Q3 quando un problema al motore della sua Mercedes non gli consente di uscire in pista relegandolo al decimo posto in griglia. Da lì limita i danni al minimo con il secondo posto. Partenza fuori dai guai e una prima curva intelligente, poi i duelli con Bottas e Raikkonen. A 16 giri dalla fine il distacco da Rosberg scende a 7 secondi. Cinque recuperati in quattro giri. Poi la doccia fredda, un altro problema tecnico, perdita di pressione dell’acqua questa volta. Bisogna solo sperare di arrivare alla fine. Lewis adesso è a -43. Questo è l’anno di Nico, vedi statistiche precedenti.

Per fortuna che c’è Kimi. Iceman salva ancora una volta la domenica della Rossa. Il terzo gradino del podio è il massimo ottenibile evidentemente, con una vettura che, come molte altre, deve fare i conti con il carburante non potendo spingere al massimo per una gara intera, come invece può fare l’auto della stella a tre punte. Il bel sorpasso su Bottas e quello subito da Lewis sono le uniche immagini di Kimi in gara. Ah si c’è anche il pit, quando è ripartito scuotendo la testa come per andare a finire una scampagnata. Grande Kimi!

Punti pesanti per la Williams come dice Felipe Massa nel dopo gara, quinto dietro al compagno Valtteri Bottas. Il finnico in realtà partiva dalla prima fila pensando già di gustare un po di champagne, ma nonostante gli ottimi pit in tempi record, la Williams non ha ancora un passo gara sufficiente a tenere a bada una Ferrari o una Mercedes. L’avversario considerato è la Red Bull, per questo il brasiliano rimarca il buon risultato complessivo del team.

La Mclaren festeggia un doppio arrivo nei punti. L’ultima volta era in Ungheria lo scorso anno. Il sesto posto di Fernando Alonso non è solo complice delle posizioni guadagnate al via sfruttando gli incidenti altrui. Una volta li Nando guida a modo suo, dimostrando di essere in piena forma, e chiedendo nel finale di poter andare al massimo, altrimenti rischiava un colpo di sonno. Jenson Button è decimo, e conferma nel dopo gara la necessita di risparmiare benzina, non potendo sfruttare la piena potenza del motore.

Il pilota di giornata è Kevin Magnussen, stellare. Il danese parte con la sua Renault in ottava fila, evita il caos iniziale e si installa in zona punti. Mantiene con estrema ed entusiasmante diligenza la sua posizione. Riesce a tenere a bada per gran parte della gara avversari come Romain Grosjean, ottavo con la Haas e il Checo Sergio Perez con la Force India. Anche se non è per i primi posti, è la battaglia più emozionante della gara. Da notare soprattutto la performance del messicano: Checo patisce una foratura nella mischia del primo giro. Un po lo salva la safety car, ma dal fondo a nono la sua è una ottima e soddisfacente guida.

Danil. Kvyat. Il russo de Roma. Questa volta è tutto sulle sue spalle. Giudica male la frenata alla prima curva (in realtà curva due, la prima si fa in pieno). Tampona Vettel a ruote fumanti, mandandolo a sbattere contro il suo compagno Ricciardo, rovinando la gara intera della Red Bull. Poi si fa cogliere di sorpresa, quando Seb alza un pelo per valutare i danni alla macchina e capire se ha una gomma forata. Lo centra di nuovo, questa volta definitivamente e la Rossa numero 5 finisce la gara a muro.

Pessimo Kvyat, nella giornata di casa davanti ai tanti tifosi venuti per vedere la sua gara. Per Seb davvero periodo nero. Il suo lo aveva fatto con un tempo da prima fila. Dovendo partire più indietro ancora una volta per mancanza di affidabilità, sostituito il cambio meno cinque posti, possono poi succedere cose simili.

Tra quindici giorni la F1 arriva in Europa finalmente. Barcellona è tradizionalmente l’appuntamento in cui tutti portano i primi significativi sviluppi sulle vetture. Non credo possa cambiare molto davanti, ma nella mischia i distacchi sono brevi, vedremo.

PS. Ah non so se sono stato l’unico a vederlo, dato che è come un’apparizione miracolosa, ma al microfono di Sky Sport UK ho intravisto quasi un sorriso di Kimi, mentre diceva se potessimo andare al massimo per tutti i giri…

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