L’Italia del rugby – Dal Sei Nazioni verso il futuro

Sei Nazioni, Capolinea

Capolinea

Ieri abbiamo presentato le altre 5 nazionali, ma quello che si appresta ad iniziare nel weekend sarà per noi l’ultimo torneo del Sei Nazioni con Jacques Brunel alla guida dell’Italrugby, e alla fine possiamo dire che è stata un’avventura senza infamia e senza lode, che non ha portato a peggioramenti di risultati, ma non ha certamente portato neanche quei miglioramenti che ci si aspettava per far fare il salto di qualità ad una generazione di talenti che era al proprio massimo (capitan Parisse su tutti) e che ci lascerà sempre dietro la sensazione di aver “sprecato” un’opportunità.

È proprio questo che si imputa al tecnico francese, quello di non essere stato il timoniere che avrebbe dovuto e saputo guidare questa squadra verso i mari tempestosi di un Sei Nazioni che non permette nessuna pausa per una nazione come la nostra che ancora viene vista, specie dagli inglesi, come un’intrusa a questa tavola.

Del perchè non c’è stato questo salto di qualità tanto sperato si è discusso molto senza trovare una vera risposta, anche perchè non c’è una sola vera risposta. Di sicuro non si è mai visto quel gioco “globale” per cui era stato scelto l’allenatore francese e la cui ricerca ha comunque guidato la scelta del suo successore da giugno (anche se sostanzialmente sarà da fine Sei Nazioni): l’irlandese Conor O’Shea che dopo una bella carriera da giocatore si è saputo costruire un’ottima carriera da allenatore e, soprattutto, da “director of rugby”, quel genere di figura che serve tanto al rugby italiano per guidarlo verso il futuro facendo le scelte giuste, non solo per quanto riguarda il rettangolo verde ma anche tutto quello che c’è intorno. Gliene sarà data la possibilità?

Ma il futuro della nazionale è già adesso, e non sarà semplice perchè sostanzialmente ci manca, al momento, una “generazione”, quella dei giocatori fra i 25 e i 30 anni che dovrebbe essere ora la spina dorsale della squadra che invece si poggia sugli ultratrentenni, di cui molti usurati, e su un bel gruppo sotto i 25 anni che mostra sì un bel potenziale ma che è ancora poca esperto, specie ad alti livelli. Se ci aggiungete un bel numero d’infortuni eccellenti ecco che avrete una nazionale quasi “sperimentale” al momento, con tanti esordienti e moltissimi volti nuovi con una sola unica grande certezza: Sergio Parisse a guidarli.

Ecco i primi 30 convocati per le prime due sfide in Francia e a Roma contro l’Inghilterra:

Piloni

Martin CASTROGIOVANNI (Racing ’92, 115 caps), Dario CHISTOLINI (Zebre Rugby, 13 caps), Lorenzo CITTADINI (Wasps, 44 caps), Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, esordiente), Matteo ZANUSSO (Benetton Treviso, esordiente)

Tallonatori

Ornel GEGA (Benetton Treviso, esordiente), Davide GIAZZON (Benetton Treviso, 24 caps)

Seconde linee

Valerio BERNABO’ (Zebre Rugby, 27 caps), George Fabio BIAGI (Zebre Rugby, 8 caps), Marco FUSER (Benetton Treviso, 6 caps)

Flanker/n.8

Francesco MINTO (Benetton Treviso, 23 caps), Sergio PARISSE (Stade Francais, 114 caps) – capitano, Jacopo SARTO (Zebre Rugby, esordiente), Abraham STEYN (Benetton Treviso, esordiente), Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, esordiente), Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 94 caps)

Mediani di mischia

Edoardo GORI (Benetton Treviso, 47 caps), Guglielmo PALAZZANI (Zebre Rugby, 15 caps)

Mediani d’apertura

Carlo CANNA (Zebre Rugby, 7 caps), Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby, esordiente)

Centri/Ali/Estremi

Mattia BELLINI (Petrarca Padova, esordiente), Giulio BISEGNI (Zebre Rugby, 2 caps), Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 18 caps), Tommaso CASTELLO (Rugby Calvisano, esordiente), Gonzalo GARCIA (Zebre Rugby, 39 caps), Kelly HAIMONA (Zebre Rugby, 7 caps), Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 75 caps), David ODIETE (Marchiol Mogliano, esordiente), Andrea PRATICHETTI (Benetton Treviso, 1 cap), Leonardo SARTO (Zebre Rugby, 23 caps)

A casa per infortunio: Tommaso ALLAN (USAP Perpignan), Tommaso D’APICE (Zebre Rugby), Angelo ESPOSITO (Benetton Treviso), Joshua FURNO (Newcastle Falcons), Quintin GELDENHUYS (Zebre Rugby), Leonardo GHIRALDINI (Leicester Tigers), Andrea MANICI (Zebre Rugby), Andrea MASI (Wasps), Luca MORISI (Benetton Treviso), Michele RIZZO (Leicester Tigers), Marcello VIOLI (Zebre Rugby).

Il calendario del Sei Nazioni quest’anno prevede per noi tre trasferta (Francia, Irlanda e Galles) e due partite in casa (Inghilterra e Scozia), e se è vero che l’anno dopo il mondiale è sempre un punto di ripartenza per tutti (Francia ed Inghilterra soprattutto ne sono uscite male), per noi sembra quasi un anno zero, anzi forse -1 visto che tra qualche mese si cambierà anche staff tecnico, e forse è proprio questo il momento giusto per far esordire tanti ragazzi giovani, per far fare esperienza ai massimi livelli a quelli che dovranno costituire l’asse portante del futuro di questa nazionale che porta diritti al mondiale giapponese del 2019.

Sarà onestamente difficile puntare ad evitare l’ultimo posto proprio per questo, anche perché non si tratta solo di esperienza che manca ma anche di profondità in diversi reparti dove il minimo infortunio ci farà trovare in grossi guai, e probabilmente sarà difficile anche puntare a vincere contro la Scozia (ultimo nostro scalpo in trasferta nel torneo). Ma quello che si richiede in questo momento a questi ragazzi è soprattutto quello di far vedere coraggio e voglia di vincere in campo, che ci siano pure errori ma cercando di fare qualcosa, non solo cercando di difendersi ad oltranza, che ci sia anche un po’ di sfacciataggine tipica dei giovani che si presentano sul campo dei grandi con la voglia di dimostrare di esserci anche loro.

D’altronde questo ha dichiarato Parisse: “Cosa manca ancora all’Italia? Continuità nelle performance. Non siamo ancora al livello che vorremmo, ma è evidente a chiunque che questa Nazionale è cresciuta molto dal 2000 ad oggi. Ogni Torneo per noi è una chance per ribadire che meritiamo di essere qui, anche se non abbiamo la stessa storia dei nostri avversari. Chiunque abbia giocato contro l’Italia sa che non siamo un cliente facile. Spero che un giorno non lontano troveremo quella regolarità che ancora ci manca”. Ogni volta che questa squadra scende in campo deve dimostrare di meritare questi palcoscenici, e le assenze non devono e non possono essere un alibi. E poi quando uno come capitan Parisse ti chiede di gettarti nel fuoco tu non ci pensi neanche, anzi al massimo ti getti sopra un altro po’ di alcool per dimostrargli che può fidarsi di te.

Le partite dell’Italia saranno trasmesse tutte su DMAX e Deejay TV, sia sul digitale terrestre che sul satellite, e anche in streaming su dplay.com. Questo il programma per l’Italia:

I giornata
Sabato 6 Febbraio
ore 15.25 Francia vs Italia

II giornata
ore 15.00 Italia vs Inghilterra

III giornata
Sabato 27 Febbraio
ore 15.25 Italia vs Scozia

IV giornata
Sabato 12 Marzo
ore 14.30 Irlanda vs Italia

V giornata
Sabato 19 Marzo
ore 15.30 Galles vs Italia

angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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8 risposte

  1. 4 Febbraio 2016

    […] parleremo in un approfondimento a parte che uscirà domani, per cui non rimangono che i galletti francesi, nostri primi avversari del […]

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