Il Lombardia 2016 – Preview

Il Lombardia

Domani arriva l’ultima monumento dell’anno, la classica delle foglie morte, quella che nell’immaginario collettivo una volta chiudeva la stagione ciclistica, ma che ormai tra nuovi mercati e nuovi calendari, va già bene se si riposa a dicembre. Quest’anno “Il Lombardia” (una volta conosciuto come il giro di Lombardia) arriva addirittura prima del mondiale, che io ricordi (e ricordo molto poco, ndr) non era mai accaduto, potere del clima frizzante che si trova in Qatar dove il 15 ottobre verrà assegnata la maglia iridata.

Ma restiamo al futuro imminente: dopo 3 anni di “esperimento” domenicale, il Lombardia torna a disputarsi di sabato. Sarà, ancora una volta, un percorso molto ben ideato: sui metri di dislivello forse si stanno facendo un po’ prendere la mano (4400 metri quest’anno, 3500 l’anno scorso, 2400 nel 2014, fonte gazzetta.com), ma il mettere le asperità più selettive dai 70 km al traguardo fino ai 30 potrebbe aiutare non di poco lo spettacolo. D’altronde in fatto di disegnare percorsi (almeno) in questi ultimi anni stiamo portando a scuola il resto dell’Europa.

Il Lombardia: il percorso

Il Lombardia: il percorso

I primi 130 km, con la classica Madonna del Ghisallo, lasciano comunque poco respiro, ma è salendo verso il Valico di Valcava che la corsa diventa seria: è la salita più lunga di giornata (più di 11 km) con un dislivello di quasi 1000 metri: da questo punto mancano 110 km circa, ce ne saranno solo 10 di pianura. Forse è presto per muovere i capitani, ma squadra con più punte o che comunque hanno intenzione di orchestrare qualcosa di fantasioso è qui che possono iniziare a mettere in atto i propri piani.

Il piatto principale di questo Lombardia, come già anticipato, arriva tra i -65 e i -41, quando cioè il gruppo, immaginiamo già frastagliato, percorrerà due salite inedite: quella che porta a Sant’Antonio Abbbandonato (6,5 km praticamente sempre l’8%, con picchi al 15%) e quella di Miragolo San Salvatore (già più dolce ma più lunga).

Il Lombardia, le due salite inedite

Le due salite inedite che decideranno la corsa

Al di là delle pendenze, già selettive, sarà anche la sede stradale stretta e tortuosa a fare la differenza. Dopo queste due salite, la penultima fatica di giornata prevede l’ascesa al Selvino già molto più pedalabile, ma siamo ben oltre i 200 km di gara e il concetto di pedalabilità diventa molto più soggettivo.

Dalla cima del Selvino più di 10 km di discesa e 10 km di pianura. Nibali (campione uscente ed uscito, visto che non sarà al via) l’anno scorso si involò proprio tra fine salita e discesa, qua la discesa dal Selvino ed un finale diverso forse non consentono questo tipo di azioni, ma occhio ai 10 km di pianura prima dell’ultimissima difficoltà di giornata, qui le forze saranno al lumicino ed un’azione di contropiede potrebbe anche deciderla….ancor prima del muro finale:

Il Lombardia: il finale

Il Lombardia: il finale

Si va a Bergamo Alta, attraverso Porta Garibaldi per poi planare a Piazza Matteotti. Il chilometro che porta in cima a Bergamo con un breve tratto di pavé nostrano è lo scenario perfetto per il coup de theatre, se ce ne fosse ancora bisogno.

E chi arriverà per primo su questa rampetta (niente a che vedere con i garage spagnoli…)? Il parco dei partecipanti è come di buon livello.

Astana (non ufficiale) – Come detto non ci sarà Nibali (tornato alla Trevalli Varesine, dopo la caduta a Rio), ma l’Astana è una formazione che al Lombardia va sempre per dominare. Aru sinora nelle corse da un giorno ha fatto sempre poco e lui stesso ha detto che vuole migliorare in questo nella prossima stagione. Sarà comunque lui il capitano, ma occhio ovviamente a Miguel Angel Lopez (classe 1994). “Superman” ha sbaragliato tutti a Superga e la caduta alla Vuelta potrebbe avergli regalato un finale di stagione più brillante. Per il resto Tiralongo, Vanotti, Cataldo, Kangert, Fuglsang e Rosa…ce n’è per dominare la corsa, chiunque sarà poi il capitano.
EDIT. Ufficializzata, niente Vanotti, dentro Grivko.

AG2R – Questa, assieme alla Liegi (dove ha un sesto posto), è la monumento che più si addice a Romain Bardet e che prima o poi vincerà. Viene da una settimana italiana molto buona (2° all’Emilia, 9° alla Milano-Torino) e sicuramente ha cerchiata in rosso la data di domani sul calendario. Pozzovivo e Vuillermoz possono essere pedine interessanti da potersi giocare, ma occhio soprattutto a Pierre-Roger Latour (classe 1993) che oltre alla gioventù sta finendo in crescita questa sua prima stagione seria tra i pro: la vittoria nella tappa “regina” alla Vuelta potrebbe essere solo l’inizio.

Il Lombardia, Bardet

Romain Bardet..a volte vince anche lui..

BMC – Gilbert questa corsa l’ha vinta due anni di fila, ma forse ora è diventata un po’ troppo dura per le sue corde. Siamo ai limiti anche per il Greg Van Avermaet stratosferico di quest’anno: faranno di tutto per non portarselo appreso dopo il Selvino, fosse ancora con i primi lì, tanti auguri agli altri. Per il piazzamento magari a sorpresa nei 10 attenzione invece a Ben Hermans che viene da un’estate molto valida. Atapuma, De Marchi e Caruso pedine interessanti per azioni significative dalla lunga gittata.

Cannondale – Alla Milano-Torino hanno dominato la corsa per poi dimenticarsi di vincerla, piazzandone comunque due sul podio: Michael Woods brillante secondo, Rigoberto Uran terzo. Il colombiano al Lombardia vanta già due podi e proverà a farne un terzo, dovessero correre per lui potrebbero comunque metterlo nelle condizioni per entrare nei 10. Ci piacerebbe vedere protagonisti i nostri Formolo e Moser: il primo sta iniziando a ritrovarsi in questa seconda parte di stagione, per il secondo forse al momento chiediamo troppo.

Etixx – Come al solito tanti, troppi galli a cantare e forse in pochi pronti a portare qualche croce. Sulla carta Daniel Martin è il capitano di questa banda, considerando pure che questa corsa l’ha vinta già 2 anni fa in maglia Garmin. Se sta bene può essere un valido vincitore anche su questo tracciato. Dopo il Tour de France ha corso molto poco, con una buona prestazione al Tour of Britain. Ma attenzione a Brambilla e soprattutto ad Alaphilippe, ci vorrà una corsa dura per non portarselo dentro Bergamo, Stybar e Vakoc dovranno sacrificarsi soprattutto per lui (qualcuno lo dovrà pur fare).

Il Lombardia, Daniel Martin

Daniel Martin, 2 anni fa

OricaEsteban “sorriso” Chaves cavalca ancora l’onda lunga di una Vuelta corsa da protagonista e finita sul podio di Madrid. La sua è stata una stagione favolosa e considerando come è andato al Giro dell’Emilia (vinto) vuole concluderla ancor meglio. L’Orica quest’anno c’ha abituato a corse dirette in maniera meticolosa e molto convincente. Occhio quindi anche a Simon Yates. Carlos Verona, arrivato a stagione in corso dall’Etixx, potrà rivelarsi un ottimo gregario su queste altimetrie.

MovistarValverde sembrava non dover partecipare, d’altronde la sua stagione è stata davvero infinita. Ma alla fine sarà ai nastri di partenza in questa corsa che, tra quelle che sono nelle sue corde, è forse l’unica a mancare al suo palmares strepitoso. Con lui in squadra la Movistar assume già connotati diversi. Attenzione anche a Ion Izagirre e al nostro Giovanni Visconti, ma verosimilmente sarà un tutti per uno.

LottoNLRobert Gesink è il nostro (not so) dark horse. Ha fatto una Vuelta favolosa con picchi di rendimento altissimi. Il tracciato fa per lui, potrebbe non avere un grande aiuto da parte della squadra, più pronta ad un piano B (Wilco Kelderman) che a tenere sotto controllo la corsa. Ce lo aspettiamo comunque protagonista anche se proprio dalla Vuelta non ha più corso, mentre per Kelderman (bene all’Eneco Tour) l’avvicinamento è stato molto più convincente.

Giant Alpecin – Anche qua squadra con doppia punta da poter anche azzardare azioni dalla lunghissima con uno dei due capitani: Tom Dumoulin e Warren Barguil se in condizione sono qualcosa di più di validi outsider per la vittoria finale. Per il resto un occhio di riguardo se lo merita l’olandese Sam Oomen (classe 1994), far bene in una corsa da 241 km è ancora proibitivo per lui, ma s’è già messo in evidenza in salita.

Trek – Il Fabio Felline visto alla Vuelta può addirittura ambire a vincere su questo percorso. Ma da allora il buon Fabio è un po’ calato: non ha avuto un gran settembre con un Eneco Tour abbastanza anonimo. La Trek comunque dovrebbe correre per Bauke Mollema. Una menzione particolare la merita Ryder Hesjedal, che è ad una delle ultime corse in carriera, dopo aver annunciato il ritiro a fine stagione.

Team Sky – Alla Milano-Torino prima Kennaugh in fuga e poi Landa c’hanno provato, ma la sensazione è che la stagione della Sky sia finita. Per carità, oltre al già citato basco (deludente quest’anno) corridori per far bene al Lombardia ci sono (da non sottovalutare anche il vincitore della Liegi di quest’anno, Wout Poels o Nieve), ma tra far bene e avere chance di vittoria ce ne passa.

Lotto Soudal – Al solito due punte per questo genere di corse in casa Lotto belga: Tim Wellens e Tony Gallopin sono chiamati a mettere fantasia oltre che gambe in questo tracciato che di spunti per sognare ne offre in abbondanza.

Il Lombardia, Wellens

Tim Wellens sa soffrire

Tinkoff (non ufficiale) – Delle ultime ore la conferma che Alberto Contador non prenderà a parte a questa che sarebbe stata la sua ultima corsa World Tour in maglia Tinkoff. Probabilmente non avrebbe avuto chance di vincerla: in carriera, qua e là, non ha mai disdegnato partecipare al Lombardia (e alla Liegi), ma non è mai riuscito ad essere protagonista come invece è accaduto sempre nei giri (grandi o “piccoli” che siano). Per il resto, in una formazione non ancora ufficiale, “spicca” il nome di Kreuziger, ma il clima da “liberi tutti” che ha pervaso la squadra per tutta la stagione non ispira molto.
EDIT. Una volta ufficializzata, da aggiungere Majka.

Katusha (non ufficiale) – Stranamente non vediamo in lista Matvey Mamykin (classe 1994), autentica rivelazione di questo fine stagione, con una Vuelta corsa da protagonista al di là della classifica finale. Vediamo invece iscritto Purito Rodriguez (vincente su queste strade nel 2012 e nel 2013): dopo i giochi olimpici era andato sostanzialmente in pensione, con tanto di dichiarazione che quella sarebbe stata la sua ultima corsa. L’intervista pre Milano-Torino ha spiegato bene con parole ed espressioni facciali quanto ci tenesse (ZERO!) a ritornare in sella per queste ultime corse italiane, ma sponsor e squadra l’hanno obbligato, proverà ad arrivare al traguardo. Le voci su un tentativo del Team Bahrein per l’anno prossimo le derubrichiamo sotto la categoria “accanimento”. Lasciatelo ritirare in santa pace!
EDIT. Una volta ufficializzata l’assenza strana di Mamykin è stata fugata, sarà al via domani.

Dimension Data – Corridori “simpatici” per questo tracciato ce ne sono: Fraile, Anton, Siutsou, ecc…ma nessuno temiamo avrà molta chance anche solo di piazzarsi nei 10 se i big faranno corsa seria come ci immaginiamo.

IAM – Siamo ai titoli di coda per questa squadra. I propri corridori nella seconda parte di stagione hanno raccolto vittorie come se non ci fosse un domani (e tecnicamente in effetti per loro il domani era tutto da conquistare). Pantano e Frank potrebbero essere nel gruppo dei migliori quando la corsa inizierà a decidersi, difficilmente lo saranno quando sarà decisa. Presente anche l’ormai 35enne Oliver Zaugg, vittorie tra i pro in carriera? 1. Il Lombardia 2011.

LampreDiego Ulissi ha avuto un’ottima estate anche se è mancato sempre l’acuto della vittoria. Verosimilmente sarà così anche domani. A proposito di acuto che manca: Rui Costa non vince da un anno e più (ultima vittoria a giugno 2015), sicuramente la squadra potrebbe provare qualcosa di diverso con il giovane Polanc (1992) che dopo il Tour è sembrato un po’ in calando o, perché no, mandando all’avanscoperta il nostro Petilli (classe 1993).

Il Lombardia, Ulissi

Ci salverà Ulissi?

Nippo (non ufficiale)Damiano Cunego tra i corridori in attività è quello che l’ha vinta più volte (2004, 2007, 2008), davanti a lui ci sono solo Binda (4) e Coppi (5). Certo non vince una corsa dal 2013, e il suo digiuno si allunga sino al 2011 se consideriamo solo il calendario principale.
EDIT. Nella lista ufficiale aggiunto anche un Grosu troppo in splendida forma (spesso in fuga nell’ultima settimana) per non essere inserito.

Gazprom – I russi ormai di casa in Italia hanno fatto una buona primavera sulle nostre strade, confermata tutto sommato anche al Giro. Firsanov e Foliforov proveranno a farsi inquadrare anche qua.

FDJ – Pinot è ancora out dalla caduta al Tour de France. Per la squadra francese poca gloria può arrivare da Alexander Geniez e Sebastien Reichenbach.

CCC Sprandi (non ufficiale) – Rebellin garantisce l’invito, Paterski proverà a farsi almeno nominare in telecronaca.

Cofidis – Esiste una Cofidis al di là delle volate/scazzottate di Bouhanni?

BardianiManuel Bongiorno è sembrato meno brillante o comunque meno presente di quanto avvenuto nella passata stagione. Persino Pirazzi è parso meno appariscente. Chi gode di uno stato di forma interessante per questo finale di stagione è invece Zardini, probabilmente sarà lui a provare qualcosa se ne avrà per stare davanti.

Wilier (non ufficiale)Pippo Pozzato festeggia la convocazione per il mondiale di Doha….seppur da riserva, avremo il suo reportage fotografico.

Androni Giocattoli (non ufficiale) – Pellizzotti (1978) è infinito, Bernal (1997) potrebbe essere suo figlio ed è ancora acerbo. Nel mezzo qualche vecchia volpe potrebbe finire nella fuga di giornata, ma poca roba.
EDIT. Come segnalatoci anche da un nostro lettore nei commenti, Bernal purtroppo era acciaccato e alla fine non partirà, peccato.

Se siete arrivati a leggere fin qui meritate di sapere anche il mio nome secco per questa gara: la vince Bardet e se la vince lui state pur certi che abbiamo passato un pomeriggio divertente.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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16 risposte

  1. Franco Mazzoli ha detto:

    Bernal è reduce da una brutta caduta al Beghelli. Nulla di rotto,alcune escoriazioni,ed una notte trascorsa in Ospedale.
    Doveva correre la Milano-Torino ma ha rinunciato.

  2. mlbarza ha detto:

    Aru ha vissuto parecchi anni dalle parti di Bergamo, potrebbe teoricamente essere quello che conosce meglio le insidie del percorso, per quanto non abbia ancora espresso potenziale nelle corse di un giorno, se non da appoggio al capitano.

    Io mi giocherei Brambillino e sarei pure contento dovesse vincere lui, sperando che le modifiche pre-arrivo a Bergamo movimentino un po’ la corsa, che negli ultimi anni che è arrivata in città è sempre stata un po’ troppo aperta…

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