NBA Finals 2016 – Preview

Esattamente come un anno fa, saranno Cavaliers e Warriors a contendersi nuovamente il Trono NBA: Cleveland alla terza apparizione alle Finals nella sua storia, stavolta a ranghi completi e con un Lebron che sembra al top sia fisicamente che mentalmente;  Golden State a tentare il repeat che coronerebbe una stagione da record. Stagione che sembrava quasi compromessa giusto qualche giorno fa…

Ecco, prima di parlare di ciò che sarà facciamo un passo indietro e vediamo come queste due squadre sono arrivate a contendersi il Larry O’Brian Trophy.

I CAVALIERS sono stati una macchina da guerra, e non hanno mai dato l’impressione di vacillare nel cammino ad Est:

  • Detroit spazzata via in 4 e con pochi patemi;
  • Prova di forza vera contro Atlanta, in una serie che è stata più equilibrata e combattuta di quanto quel 4-0 potrebbe far pensare;
  • Serie bizzarra quella con Toronto, in grado di impattare – un po’ inaspettatamente viste le imbarcate di gara 1 e gara 2 – la serie in casa, prima di affondare in 6 partite. Notare che le vittorie Cavs sono arrivate tutte con uno scarto tra i 19 e i 38 punti.

Per I WARRIORS il cammino è stato un filo più complicato. L’infortunio di Curry, tornato in tempo per chiudere la serie con Portland dopo che gli altri avevano archiviato la pratica Houston in scioltezza, non ha avuto grossi strascichi nei primi due turni visto il divario complessivo rispetto agli avversari. La difficoltà vera è arrivata alle finali di Conference, quando per la prima volta in due anni, Golden State si è trovata davanti una squadra in grado di metterli spalle al muro.

NBA Finals, Steven Adams

Quasi satanico

Oklahoma City, a modestissimo parere di chi scrive, ha preparato la serie come meglio non poteva fare. Donovan ha portato i Thunder a un livello di gioco eccellente sulle due metà del campo, un livello superiore a quello espresso da Golden State nel complesso, esaltando al meglio le caratteristiche del proprio roster: fisicità, centimetri, atletismo. Per lunghi tratti sono riusciti a bloccare Draymond Green, principale perno offensivo del sistema di Kerr, innescando una reazione a catena che ha messo in difficoltà gli splash brothers, beneficiari primari del gioco del 23. Sul 3-1 la serie era quasi compromessa, lo sarebbe stata per chiunque probabilmente. La differenza sostanziale che ha portato poi alla rimonta Warriors, l’han fatta il talento offensivo di due tiratori fondamentalmente immarcabili. Ah, e la difesa non trascurabile del signor Andre Iguodala, che lontano dai riflettori ha messo a segno giusto qualche giocata decisiva, soprattutto in gara 6 dove di fatto si sono decise le sorti della serie. Nota bene: Steph (32) e Thompson  (30) contro i Thunder hanno infranto il record di triple messo a segno in una serie Playoff (28, Dennis Scott e Ray Allen a parimerito).

Finita questa lunga ma doverosa premessa, veniamo alle FINALS, con qualche statistica per ghiottoni:

BY THE NUMBERS

  • 110.9 vs 106.9, i punti a partita in questi playoff di Warriors e Cavs, che occupano anche le prime due posizioni per numero di assistenze (25.0 vs 22.9)
  • 43.4% è la percentuale record in questi playoff da dietro l’arco. E no, non appartiene ai Warriors (40.3%) ma ai Cavs. Cavs che, per inciso, hanno percentuali migliori anche nel complesso: 47.5% vs 46.4%
  • 33.2% è invece la percentuale da dietro l’arco concessa dai Warriors quest’anno. Seconda miglior difesa perimetrale della lega.
  • 25 è il record di triple in una partita, regular season o playoff che sia, e anche questo è un record dei Cavs (gara 2 vs Atlanta). I Warriors con le 21 bombe in gara 6 vs OKC ci sono comunque andati vicini…
  • 90 le triple messe a segno da Golden State nella finale di conference, 13 in più rispetto a quei favolosi Magic del ’95. Terzi i Cavs di quest’anno a 68.
  • Efficienza Offensiva (stima punti prodotti ogni 100 possessi, per farla semplice):  119.2 il rating Cavs in questi playoff, 111.6 per i Warriors
  • Efficienza Difensiva (come sopra, ma calcolata sui punti concessi): entrambe le squadre appaiate con un rating di 105.1
  • Points per play OFF, singoli giocatori (statistica simile al rating di squadra ma calcolato sui possessi individuali):
    • Warriors Steph Curry, e chi altri. 1.177 , il 24% in più rispetto alla media della lega.
    • Cavaliers: Tristan Thompson (sic) a 1.088.
  • Points per play DEF, singoli giocatori:
    • Warriors: Andrew Bogut, 0.758
    • Cavaliers: Lebron James, 0.72
  • Per finire, un curioso e sugoso dato sullo split di punti segnati per area di gioco dalle due squadre:

%tiri

Si potrebbe andare avanti all’infinito con numeri, statistiche, calcoli cervellotici e così via, ma ovviamente – e meno male – le partite non si decidono con i numeri a priori. I Warriors sono i favoriti: sono i campioni in carica, sono la squadra delle 73 vittorie in stagione, hanno rimontato e vinto una serie quasi impossibile da vincere, hanno il 2 volte MVP della lega, hanno forse la miglior coppia di tiratori dall’arco di sempre.

NBA Finals, Curry e James

Ancora noi

I Cavs hanno il Re, e stavolta non sarà da solo come l’anno scorso. È vero che, dopo aver visto i Thunder, la difesa di Irving e soprattutto Love sui pick&roll avversari sarà un fattore importante. Se Cleveland riesce a fare uno step ulteriore sul piano difensivo, se Love e Irving trovano continuità nel rendimento, se Lebron domina come lui sa fare, avremo una grandiosa finale. Sono tanti se, ma per battere gli alieni di Oakland in una serie alle 7 partite servirà tutto quello e anche di più.

Si parte stanotte alle 3:00, e non so voi ma io sarò davanti alla TV. Buon basket a tutti!

M.

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