Rio 2016 – Il meglio e il peggio

Dopo aver vissuto quotidianamente questa maratona televisiva olimpica non ci resta che tirare le somme, come si confà ad ogni sito più o meno serio.

Impressioni generali. Cosa ti lascia questa olimpiade?

China: L’impressione è negativa. Direi che questi giochi olimpici non abbiano portato né grandi momenti a livello sportivo né a livello di seguito. Non ho raffronti numerici con le precedenti edizioni, ma gli impianti mi sono sembrati troppo spesso vuoti, anche in occasioni importanti come alcune semifinali. Se manca il pubblico lo spettacolo cala, anche solo a livello televisivo. Inoltre i “picchi atletici” sono stati davvero pochi. Se togliamo Usain Bolt e Michael Phelps, due splendide conferme, siamo saltati sul divano davvero di rado. Ho ricordi sin da Los Angeles 84, per quanto siano ricordi infantili. Alberto Cova che domina il mezzofondo però è come se fosse ieri. Come i 100 dopati di Ben Johnson a Seul. Ma le edizioni che ho amato davvero, a prescindere dagli esiti azzurri, sono Barcellona 92, Atlanta 96 e Atene 04 che, per “emozioni olimpiche”, staccano Rio tanto quanto Bolt staccherebbe il sottoscritto sui cento metri (ho un personale di una quindicina di minuti). Anche Londra è un ricordo abbastanza positivo anche se qua dalle mie parti non le abbiamo seguite in modo tranquillo (eravamo appena stati colpiti dal sisma del 2012), l’organizzazione e la sportività anglosassoni mi erano parse ottime, al contrario delle piscine verdi e del pubblico maleducato e antisportivo di fede carioca. Alla fine era quasi meglio con gli spalti vuoti…

Pol: Dopo Londra 2012, in cui tutto pareva perfettamente organizzato, Rio 2016 ha faticato a portare a termine nel migliore dei modi quest’Olimpiade. È vero che sono partito prevenuto poiché la stampa non ha mai nascosto le evidenti difficoltà del comitato organizzatore nell’arrivare alla cerimonia di apertura pronta per affrontare i 15 giorni di gare però la piscina con l’acqua verde in cui i tuffatori manco volevano tuffarsi non credo di averlo mai visto in una manifestazione del genere. Lo stadio di atletica praticamente sempre vuoto così come in molti altri eventi è stato uno dei segnali che hanno confermato tutte le mie perplessità sul fatto che la città non fosse particolarmente coinvolta dall’evento visti anche i problemi ben più gravi che devono comunque affrontare. La scarsissima copertura Rai relativamente a quello che succedeva fuori degli impianti probabilmente ci ha risparmiato altri patemi.

Angy: Le Olimpiadi sono sempre belle, mi coinvolgono come poche altre cose, peccato per gli orari delle finali del nuoto e di molte di quelle dell’atletica che erano dopo le 3 di notte e non le ho potute vedere in diretta. Certo l’organizzazione in generale non è sembrata il massimo, ma soprattutto, specie rispetto alle ultime edizioni di Pechino e Londra, il pubblico è stato veramente poco e la partecipazione emotiva, tranne che in alcuni casi in cui c’erano i padroni di casa, alquanto fredda.

Teo: Una delle peggiori, se non la peggiore dell’era moderna.

Alvi: Devo essere sincero, le mie impressioni alla fine sono state più positive del previsto. Mi aspettavo che ci fossero problemi ben superiori all’acqua verde (ricordo imperituro di queste olimpiadi), ma vento a parte non è saltata nessuna gara. Nessun computer è impazzito alterando le gare e i problemi con i giudici in certi sport sono endemici. Io direi che queste olimpiadi nonostante tutto devono essere promosse. Certo ce ne sono state di migliori a livello organizzativo (ma anche peggiori: la Grecia tra le recenti), ma da spettatore questo non si è percepito perché grazie alle tecnologie attuali ho fatto un’indigestione di sport come non mai e non ho quasi patito l’enorme differenza di fuso orario (atletica a parte). Per me l’unico criterio per valutare le olimpiadi, rimane: mi sono divertito e ho potuto vedere quello che volevo e anche di più? Sì, bene, allora vanno promosse.

aza: poco pubblico e per lo più erano i stranieri a movimentare la situazione sugli spalti (mi vengono in mente i colombiani nella BMX e i thailandesi del sollevamento pesi). I disastri con le piscine non mi era mai capitato non solo di vederli, ma proprio di pensarli. Queste sono macchie grosse che non avevo mai visto nelle altre edizioni. Detto ciò l’Olimpiade è sempre emozionante e piena di mille storie che non può mai deluderti.

Il miglior momento e la sorpresa più grande? Il peggior momento e la delusione più grossa?

China: Momenti buoni ne ho vissuti più di uno. Da carpigiano mi ha esaltato la notte italiana in cui Greg Paltrinieri ha “squarciato le tenebre” e si è reso “immortale” giusto per citare un po’ di telecronache Rai. In chiave azzurra, ma probabilmente non solo, la vittoria di Elia Viviani è qualcosa però di davvero straordinario: la caduta, la vittoria, le lacrime. Negli USA avrebbero già pronto un film, qua al massimo ne faremo una fiction con Beppe Fiorello nei panni dell’allenatore che tutto sa e tutto riesce a motivare. Peccato, perché questa è davvero una grandissima impresa, un momento incredibile. Per i momenti peggiori non voglio soffermarmi sui gesti puramente sportivi quanto al complesso organizzativo. La piscina verde e il pubblico fastidioso, davvero pessimo in alcuni momenti come per il francese Renauld Lavilliene, fischiato per un argento perché aveva “osato” scontrarsi contro un brasiliano nel salto con l’asta, sono solo la punta di diamante di una esibizione nella quale è parso che a un intero popolo interessasse solo una sorta di redenzione calcistica. Redenzione che, va detto, non c’è stata e mai ci sarà: il calcio è lo sport meno sensato per una Olimpiade finché si vuole tenerlo ad un livello ibrido tra under e fuoriquota, e un 1-7 in casa ai mondiali non lo cancelli vincendo un oro. Nemmeno vincendone due. Ma ai brasiliani pareva interessare solo quello e il resto è risultato quasi un contorno, almeno nell’impatto mediatico.

La sorpresa che mi ha colpito di più è venuta dai 10.000 donne, con la splendida corsa di Almaz Ayana: intensa, forte, costante. Una pantera. La più grande delusione è quella di Federica Pellegrini e lo dico sperando di non prendermi del “coglione” su Twitter. Non voglio entrare troppo nel merito e, sicuramente, a oggi nessuno le può togliere la palma di migliore nuotatrice della storia italiana. Però ha 28 anni, non 52, e la carriera parla di una sola medaglia d’oro olimpica. Inoltre siamo sempre di fronte ad una atleta che ha smesso di vincere fuori dall’Europa (cioè quando diventa dura e quando conta di più) ai mondiali 2011 quando, se la matematica non mi inganna, di anni ne aveva 23. Insomma, la sua fama è sempre arrivata prima di lei e, da qualche anno, anche le avversarie hanno cominciato a fare lo stesso. Peccato.

Pol: Non riesco a deciderne solo uno, mi allargo e metto un podio per ogni categoria. A partire dal momento migliore:

  • Medaglia d’Oro: La semifinale della Pallavolo maschile contro gli USA. Sotto 2-1 e 22-20 le 4 battute vincenti dello Zar “strafatto” di adrenalina che ci danno il 2 a 2 con Lucky Lucchetta che urla le peggio cose.
  • Medaglia d’Argento: Campriani che vince all’ultimo tiro su errore del russo l’oro nella Carabina 3 posizioni da 50 mt.
  • Medaglia di Bronzo: parimerito la coppia Bacosi/Cainero rispettivamente Oro e Argento nello Skeet Femminile e la coppia Cagnotto-Dallapè nel Trampolino Sincro donne da 3 mt. che si prende la rivincita da Londra 2012 e vincono finalmente la gara delle umane dietro alle cinesi.

Momento peggiore:

  • Medaglia d’Oro: Il rigore di Neymar che ha dato l’oro olimpico ai brasiliani nel torneo di calcio.
  • Medaglia d’Argento: La medaglia di legno della Pellegrini. Sarebbe stato il giusto coronamento di una carriera fantastica.
  • Medaglia di Bronzo: La caduta di Nibali mentre era in fuga ad una decina di km dal traguardo con buone possibilità di medaglie dopo una gara condotta perfettamente dalla nazionale italiana

Sorpresa più grande:

  • Medaglia d’Oro: Elia Viviani ( Omnium Ciclismo su pista) per me che non sono amante delle due ruote è stata una gara bellissima. Indimenticabili i 100 giri con la calcolatrice in mano per vedere quanti punti servivano al nostro per vincere la medaglia d’oro.
  • Medaglia d’Argento: Beach Volley. Le coppie della pallavolo da spiaggia hanno riempito le notti di agosto prima con la Skyball dell’italo-uruguagio Carambula poi coi muri di Nicolai e Lupo magistralmente raccontati da Lucky Lucchetta.
  • Medaglia di Bronzo: La prova finale del Pentatlon moderno. Classico Sport che si guarda solo all’olimpiade ma che con l’unione di pistole laser e corsa ha il giusto grado di ignoranza che piace a noi.

Delusione più grossa:

  • Medaglia d’oro: Finale Pallavolo maschile. Questa volta sembrava essere quella giusta per sfatare il tabu dell’oro ed invece ancora una volta ci dobbiamo accontentare della medaglia d’argento con i padroni di casa che festeggiano assieme al Maracanazinho. Maledetti.
  • Medaglia d’argento: Il 3 di Guendalina che ci sbarra la strada per la finalissima nella prova a squadre del tiro con l’arco femminile dopo una gara tiratissima con Roata con non ha potuto urlare il famoso “ten ten ten”.
  • Medaglia di Bronzo: La boxe italiana. Malissimo praticamente tutti gli esponenti della spedizione. Ancora peggio le polemiche sugli arbitraggi che a loro dire li avrebbe svantaggiati

Angy: Miglior momento: l’oro di Rossetti nello skeet con una freddezza, a 21 anni, veramente ammirevole

Peggior momento: la caduta di Vincenzo Nibali in discesa, per me vinceva senza problemi

Sorpresa più grande: lo judoka Fabio Basile, dopo i primi due incontri ero sicuro avrebbe vinto l’oro per la forza di volontà dimostrata, una faccia tosta incredibile e uno stato di forma pazzesco

Delusione più grossa: la squadra maschile di tiro con l’arco da cui mi aspettavo molto di più

Teo: Il momento migliore: La rimonta del Volley maschile al 4° contro gli USA con le battute di Zaytsev e il discorso di Campriani post primo oro.

Il momento peggiore: La batteria della staffetta 4×200 femminile italiana

La sorpresa più grande: L’oro di Viviani

La delusione più grossa: L’eliminazione della Errigo.

Alvi: L’oro di Viviani, il secondo oro di Campriani, quello di Paltrinieri con il bronzo di Detti e la semifinale della pallavolo maschile sotto il profilo italico sono stati indimenticabili, anche perché sempre grazie alla tecnologia non li ho vissuti da solo, ma con tutta la redazione (e le olimpiadi in compagnia sono meglio, va detto). Anche se a livello complessivo anche questa olimpiade porta il nome di Phelps e Bolt (seppure in modo meno eclatante il secondo), di momenti migliori ce ne sono stati tanti, come la vittoria di Van Niekerk nella 400m partendo dall’ottava corsia che ha spappolato il record di Johnson (in assoluto la prestazione che meno mi sarei aspettato di vedere).

La sorpresa per me è stata il #teamsollevamentopesi, una piacevole scoperta. Grazie allo streaming, mi sono appassionato in modo dissacrante e poco rispettoso (lo so) di questo sport che nelle edizioni precedenti avevo sempre snobbato. Il peggiore è ovviamente Lochte, che ha dimostrato che essere campioni in vasca non vuol dire essere campioni fuori. Potrei parlare di delusione anche nella pallavolo femminile, ma è pallavolo e per di più femminile come puoi essere deluso da qualcosa che non ti interessa?

aza: Ci sono stati due eventi che dopo averli “vissuti” ho maledetto il ritmo incessante di gare e medaglie. Entrambi sono legati al mondo del ciclismo ed entrambi necessitavano (almeno personalmente) qualche ora per essere metabolizzati nel bene o nel male. Mi riferisco 1-alla caduta di Nibali (momento peggiore) lanciato quanto meno verso un podio olimipico costruito da lui, dalla squadra e da Cassani in maniera magistrale e 2-all’oro di Viviani nell’omnium (momento migliore), tanto aspettato quanto sofferto e goduto.

La sorpresa se la contendono 2 record mondiali che parevano impensabili e cancellano almeno dai libri due nomi che hanno segnato l’atletica leggera e chi si è appassionato ad essa negli anni ’90. I 10.000m della Wang Junxia e i 400m di Michael Johnson spazzati via così non me lo sarei mai immaginato. In particolar modo il 43″03 vale tanto quanto un record di Bolt.

La delusione è Arianna Errigo. Domini in lungo e in largo tutte le tue avversarie per tutta la stagione non andando praticamente mai al di sotto del terzo posto in ogni appuntamento. Poi vai fuori ai primi turni dell’Olimpiade. Delusione è poco.

Come giudichiamo chi ci ha permesso di vederla. La copertura della RAI, qualità e quantità.

China: Bene la Rai che piano piano sta entrando nel nuovo millennio. Tre canali dedicati con qualche errore di sovrapposizione (due eventi identici in contemporanea) o di grafica (la scritta “diretta” quando diretta non era) ma con il supporto della parte online davvero ben fatta. Anche l’app è stata tutto sommato ben costruita; certo, interfaccia e comandi potevano essere migliori e i palinsesti più chiari, ma avere decine di eventi tra cui scegliere ogni ora non è stato male.

Sono stanco di parlare dei telecronisti Rai, ormai sappiamo come stanno le cose. Alcuni bravi, alcuni meno, altri solo appassionati, altri che non capisci bene che ci stanno a fare. Ovviamente in Italia esaltiamo subito il clownesco di Lucchetta perché forse non siamo troppo diversi dai tifosi brasiliani (anche noi troppo calciofili) e amiamo irridere e denigrare l’avversario. Ci sta, se sei al bar o su una chat di Whatsapp, meno in altre occasioni. È un po’ come la questione del “cicciottelle” sul Resto del Carlino: se non sei in grado di dare di più al tuo giornale a livello di titoli sei decisamente fuori posto. Poi, certo, la sera tardi guardi il TG Olimpico, ascolti Franco Lauro e il direttore di Rai Sport e ti ricordi di tante cose. E allora inutile parlarne e meglio fare apprezzamenti alla copertura e chiuderla lì.

Pol: Voto alla copertura Rai 6 -. Alla tv spesso due dei canali dedicati davano la stessa gara, si salva solo grazie all’applicazione RaiRio2016 veramente ben fatta con una sezione risultati scoperta troppo tardi. Peccato che quanto l’ho detto a mio padre mi abbia risposto “app de che”?

Nel complesso pochissima attenzione a quello che si viveva fuori dagli impianti per le strade di Rio e nel villaggio olimpico. Da questo punto di vista le olimpiadi di Londra avevano una copertura decisamente superiore. Un voto in più ai commentatori che, a parte qualche stagista che si trova alle 2 di notte a commentare sport inesistenti in italia e si prepara su Wikipedia, mi son sembrati competenti al punto giusto ( sicuramente più del sottoscritto). Voto 7.

Voto 9 alle spalle tecniche: Lucky Lucchetta nella pallavolo e Luca Sacchi per il nuoto sopra a tutti anche se avremmo voluto sentire quello del Pentatlon commentare una medaglia italiana nello sprint finale.

Voto 3 a Bragagna e soci nell’atletica: ormai è diventato un vecchio brontolone a cui non va bene nulla e ripete le stesse cose per ore. È ora di cambiare.

Voto 0 alla Caporale. Interviste inutili di cui possiamo fare tranquillamente a meno.

Angy: Copertura veramente ottima, grazie anche al sito e all’app, ma qualità del commento non sempre di mio gradimento: a parte l’eccessiva pomposità del commento che ormai caratterizza tutti i telecronisti italiani (maledetto Caressa), ho trovato pochi commentatori tecnici all’altezza (Sacchi, Martinello, Pantano, Lucchetta quando non fa la macchietta), pochi che sappiano spiegare bene il loro sport e che abbiamo tempi televisivi, ed è un vero peccato perchè l’Olimpiade sarebbe l’occasione ideale per avvicinare nuove persone a sport che hanno poca visibilità per il resto del tempo.

Teo: Bene in TV, pessima su mobile.

Alvi: A parte qualche caduta di stile nel preferire certi eventi agli atleti italiani in gara relegati alla differita perché non da medaglia, direi che la RAI si è comportata benissimo. Totale copertura con un’app (non loro, ma buona lo stesso) che ha aiutato noi tifosi da divano. Sui commenti quando hai Bragagna, Bizzotto, Roata e uno che ti legge Gozzano durante un’inutile partita di Badminton (altro ricordo imperituro) non puoi certo che dare il massimo dei voti. La lode te la giochi con l’odioso Tamberi prezzemolino e Lauro, ma non credo che altri avrebbero potuto fare meglio.

aza: a me non è dispiaciuta. La trasmissione contemporanea dello stesso evento su due canali a volte era “necessaria” se si voleva mantenere Rai2 come canale in grado di mandare in onda tutto quello che riguardava i nostri portacolori. Non avevamo il mosaico di Sky che forse era più comodo, ma grazie allo streaming la copertura era addirittura superiore. La qualità del racconto direi variabile tra l’imbarazzante (con momento di ilarità con i fuori onda degli streaming inarrivabili) e il molto buono e non è che 4 anni fa a SKY avessimo luminari ovunque, specie come prime voci. Tutto sommato il prodotto preso nel suo insieme è stato passabile e parlando della RAI la cosa è più che sorprendente.

L’Olimpiade dei nostri connazionali, lo stato dello sport italiano.

China: La spedizione italiana? Male, secondo i miei parametri, bene secondo quelli del CONI. Chiaro che il medagliere in generale non va guardato, non ha senso, ogni paese ha le sue regole, partecipanti e supporto economico cambiano di nazione in nazione, di sport in sport. Anche il modo in cui ci si qualifica è diverso per ogni disciplina per cui, fare tutto un bel calderone infilando dentro quante medaglie o quanti ori hai vinto può diventare molto comodo. Certo, le medaglie vinte non le cancelli ma questa spedizione non ha portato nessun oro negli sport di squadra, nel ciclismo, che è un po’ la nostra storia, ci salviamo grazie alla già citata impresa di Elia Viviani. Nell’atletica, disciplina olimpica per eccellenza, nessuna medaglia portata a casa per la prima volta dal 1956. Insomma, cose buone le abbiamo viste ma direi che, se diamo un valore oggettivo alle discipline che “contano”, siamo andati male e il meglio lo abbiamo ottenuto sparando, cosa che mi riesce sempre difficile giudicare come sport. Ma questi sono “giochi” olimpici, quindi va bene. Anche se ci affidiamo al semplice “spirito olimpico” il medagliere italiano non è male. Direi però che il nostro sport non goda di ottima salute anche se in qualche disciplina abbiamo margini di crescita. In altri siamo al profondo rosso.

Pol: Come per ogni Olimpiade si arriva alla fine controllando da quante medaglie è composto il nostro medagliere e facendo i confronti con le precedenti esperienze. A livello di numero totale direi che abbiamo superato le aspettative della stampa specializzata però se andiamo a vedere da dove arrivano gran parte delle nostre medaglie scopriamo che la maggioranza arriva da sport di nicchia come il tiro al volo che conquista il 25 % delle nostre medaglie totali ( 7/28 ) ma addirittura il 50% degli ori ( 4/8 ) e la scherma con un 15% delle medaglie totali ( 4/28) che porta ad un combinato pari al 40% sul totale.

Negli sport di squadra riusciamo ancora a difenderci grazie alla Pallanuoto tornata ai fasti di qualche Olimpiade fa sia con i maschi che con le femmine e con la pallavolo maschile mentre negli altri nemmeno ci qualifichiamo più. Nota di demerito alla squadra femminile di Pallavolo che termina nel peggiore dei modi una olimpiade iniziata male con il caso Diouf e finita peggio con un girone pessimo e la mancata qualificazione ai quarti di finale.

Nell’Atletica siamo praticamente scomparsi ma credo che sia il destino di qualsiasi nazione che non schiera atleti di colore, probabilmente fra 30 anni con una società multietnica a pieno regime (almeno dal punto di vista sportivo) potremmo ricominciare a dire la nostra. Di certo non siamo stati aiutati dalla fortuna con Tamberi e Schwarzer che per i motivi che tutti conosciamo hanno dovuto disertare la manifestazione e ci hanno privato di una medaglia quasi sicura. Quasi tutta la squadra è rimasta nella mediocrità e si salva solo la staffetta 4×400 che è un inno alla multietnicità di cui sopra.

Nel nuoto siamo aggrappati ai fenomeni che ogni tanto nascono alle nostre latitudini, Paltrinieri che è appena sbocciato e la Pellegrini che era probabilmente al canto del cigno, il resto della spedizione è rimasta particolarmente anonima con tempi spesso peggiorati rispetto ai limiti di qualificazione. Unici a salvarsi oltre ai due già citati sono Detti che ha dimostrato di valere il podio in queste competizioni e Rachele Bruni che vince l’ argento nel nuoto di Fondo.

Sono andati male anche altri sport d’acqua come il canottaggio e la vela che ci avevano abituato a ben altre

prestazioni.
Malissimo la Boxe che non solo non ha conquistato nessuna medaglia ma che nel complesso ha fatto vedere una condizione scadente e più voglia di contestare le giurie che di menare le mani. Sempre per gli sport da combattimento come Judo e lotta una bell’olimpiade con l’oro di Basile e i due argenti di Chamizo e Giuffrida.

Bene il Ciclismo che senza la sfortunata caduta di Nibali e la foratura di Fontana nel MTB avrebbe potuto portare a casa qualcosa di più delle 2 medaglie totali.

Nel complesso una nazionale che mantiene la top 10 nel medagliere ma che fatica sempre di più a portare atleti preparati in molte discipline e che vede la sola partecipazione come un punto di arrivo e non come un punto di partenza verso prestazioni ancora migliori.

Angy: Giudizio positivo in generale, perché le aspettative non erano molto alte, però bisogna inevitabilmente fare la divisione tra spedizioni che sono andate molto bene (tiro a segno, judo, pallanuoto, pallavolo maschile), bene (scherma anche se è mancata qualcosa, ciclismo, non solo per quanto vinto ma per quello che si è mostrato in corsa e su pista, anche guardando al futuro, tuffi) e male (nuoto, Paltrinieri e Detti a parte, atletica, vela, tiro con l’arco e soprattutto pugilato)

Alvi: Giudizio ampiamente positivo si è ripetuta la prestazione di Londra e in pochi se l’aspettavano (io no di sicuro). Il merito è stato ancora una volta di discipline di secondo piano (tiro e scherma su tutti) e dagli sport di squadra, rispetto a una invisibile atletica, che ancora una volta ha deluso, ma quello è scontato dato la federazione che ci ritroviamo (e i soldi che vi vengono investiti).

Le nostre Olimpiadi perfette. Che sport togliere, che sport aggiungere.

China: Che sport toglierei? Beh, un po’ di tuffi, spari e ginnasti li metterei per un attimo da parte. Il golf olimpico non mi è parso così appassionante, il rugby a 7 mi sembrava una pessima idea prima di vederlo all’opera, figuriamoci dopo. A ‘sto punto un bel torneo di calcio balilla, perché no? Anche nell’atletica credo che, almeno al lancio del martello, potremmo rinunciare. Volendo anche al “getto del peso”. L’assenza del baseball non la comprendo visto che ci sono praticamente tutti gli sport di squadra del mondo, ma se deve essere uno spettacolo deprimente meglio lasciar perdere. Non so, è difficile dirlo, chiaro che molte discipline sembrano ornamenti con cui poi gonfiamo il medagliere. Forse dovremmo togliere il CIO e metterci altro, sperando che la pezza non sia peggio del buco. Chissà…

Pol: Sport da togliere assolutamente il Rugby, già non mi piace quello a 15 figuriamoci quello a 7. Visto che il Baseball sarà in programma a Tokyo 2020 direi che come sport da inserire possiamo puntare sulle Freccette per vedere Michael van Gerwen dominare una finale olimpica.

Angy: Toglierei il dressage e il trampolino elastico, farei tornare tutte le competizioni a squadre della scherma e aggiungerei gli sport su pattini (velocità e hockey su pista)

Alvi: Toglierei tutti gli sport decisi dalla media dei voti dei giudici (tuffi esclusi, che hanno dimostrato una obiettività che ginnastica e boxe ad esempio non hanno avuto) e tutti gli sport equestri, perché il vero atleta, il cavallo, non viene premiato. Il primo da escludere, quindi, sarebbe il dressage che combina il peggio del peggio. Io ovviamente continuo a voler vedere bocce, calcio balilla e freccette. Se ci stanno il badminton, il laser tag e i tappetini elastici vale tutto.

aza: non dover sentire/leggere più “eh ma se c’è xxxxxx alle Olimpiadi, allora io voglio yyyyyyy” è uno dei motivi per cui ho ringraziato che i giochi fossero finiti. Pensavo quindi di essermela scampata, invece me lo trovo in questo pezzo. Peccato. Se proprio dovessi togliere qualcosa farei volentieri a meno di tutti gli sport con i voti, specie quelli coreografici. Ma se volete tenerli per me non è problema, tanto c’è talmente tanta altra roba da guardare che non mi pesa la loro presenza.

La grande bellezza.

Pol: Anche qui si va di podio:

  • Medaglia d’oro: Ganna Rizatdinova, Ucraina, Ginnastica Ritmica.
  • Medaglia d’argento: Rossella Fiamingo, Italia, Sciabola Femminile.
  • Medaglia di Bronzo: Milica Dabović, Serbia, Pallacanestro Femminile.

Angy: Molto bene il golf ma soprattutto il salto con l’asta (voglio fare il giudice di gara)

Teo: La Bouchard.

Alvi: Qui lascio la parola ai più esperti ne ho visto veramente tanta, ma i nomi li ho dimenticati tutti.

aza: mi hanno parlato molto bene della pallamano, ma ho approfondito poco. Resto affascinato dal golf, ma non si può non votare la nostra Rossella Fiamingo.

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11 risposte

  1. mlbarza ha detto:

    Premetto che ho potuto seguire meno di quanto avrei voluto, butto comunque lì anche qualche mia impressione.

    Il MEGLIO
    – I due (probabilmente) più grandi atleti olimpici al loro degnissimo saluto dal palco a 5 cerchi, siamo stati fortunati da appassionati di sport a vivere nell’epoca di Bolt e Phelps e a viverli in contemporanea

    – Van Niekerk e la Ayama, Peaty e la Franklin sono i quattro che in assoluto hanno fornito le prestazioni più di alto livello come picco nei due sport olimpici per eccellenza

    – Il ciclismo, inteso come tutte le gare, belle, appassionanti e con tante belle storie da raccontare. Dal dramma sportivo di Nibali, a quello che si è rischiato non fosse solo sportivo dell’olandese caduta contro il marciapiede, a Viviani, alla famiglia Trott-Kenny e allo spettacolo di BMX, pista e Mountain Bike.

    IL PEGGIO
    – La piscina di Slimer
    – Gli stadi/spalti spessissimo vuoti
    – Le patetiche giustificazioni di molti atleti italiani (e non) a seguito di una sconfitta/controprestazione, con tanto di accuse ad allenatori, compagni, avversarie, pernacchie ai rosiconi e agli invidiosi ecc.

    Per l’Italia in generale un bilancio agrodolce, salvato come spesso accade da alcuni sport di nicchia e con tanti, troppi, che sono arrivati a Rio sentendosi “già arrivati”, anzichè avere gli occhi della tigre per provare ad andare oltre i propri limiti. Perdonate la ripetizione, ma non ho altro modo di spiegarlo.

    Questione RAI: copertura buona, sulla doppia esposizione in contemporanea credo ci si possa far poco, va tenuto conto che in moltissime zone d’Italia i due canali Raisport manco si prendono…
    Alcune prime voci e alcune spalle tecniche ottime, altre francamente imbarazzanti; a tal proposito segnalo il trio Fusco/Cassina/Chechi che ha raggiunto livelli al limite del ridicolo durante la finale degli anelli/parallele. Purtroppo sappiamo come funziona a mamma RAI, alcuni ce li dobbiamo tenere (tipo la tassa Caporale) e altri ce li possiamo godere (tipo Luca Sacchi o Pantano).
    Magari avrei evitato la sovraesposizione di Tamberi, che il passaggio da fenomeno simpatico ma sfortunato, al montato e sovraesposto a livello Federica Pellegrini è rapido…

    Sport da levare: calcio/golf e quegli sport in cui un giudizio diventa poco comprensibile a chi guarda, perchè troppo vincolato da tecnicismi (oltre che da giochi di potere ecc.) quindi via ginnastica (artistica e ritmica) e boxe, qualche dubbio in più sui tuffi.

    Sport da aggiungere: non ha senso che alcuni sport non possano portare tutte le specialità che portano poi ai Mondiali (penso ai 50mt. non stile del nuoto, piuttosto che tutte le gare a squadre nella scherma o nel ciclismo su pista) e aggiungerei anche io le gare dei pattini a rotelle

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