Road to Rio 2016 – Beach Volley

Con il terzo appuntamento della rubrica Road to Rio 2016, è ora di parlare di uno degli sport più in sintonia con la città ospitante. Una rete, tanta sabbia, un pallone… in due parole beach volley. Un’evoluzione della pallavolo indoor che ormai spopola sulle spiagge di tutto il mondo e che trova su quelle carioca una delle sue massime espressioni. La sua storia, ovviamente, è legata alla nascita della pallavolo indoor. Nonostante le sue origini siano piuttosto recenti (inizio del 1900), esistono differenti storie su dove si sia giocata la prima partita di beach volley. Da un lato ci sono le spiagge incantate di Waikiki (Hawaii) e dall’altra le altrettanto spettacolari spiagge di Santa Monica. Il periodo è più o meno lo stesso, anni 20, ma nessuno saprà mai quale sia la verità. Quello che è certo è che lo stato della California è stata la culla di questo sport. I primi campi “fissi”, le prime competizioni ufficiali, i primi sponsor: tutto è passato dai dintorni di Los Angeles. Per poi arrivare alla fine degli anni ’80 (1987), con la Federazione Interazione di Pallavolo (FIVB) che organizza il primo torneo ufficiale a Ipanema in Brasile. E da quel momento, il movimento continua a crescere grazie anche ad atleti che dal volley indoor trovano modo di esaltarsi anche su un campo sabbioso.

Misty May-Treanor e Kerri Walsh

Misty May-Treanor e Kerri Walsh: tre ori olimpici (Photo credit: Cameron Spencer/Getty Images)

La competizione

Il beach volley metterà in palio 2 medaglie d’oro, una per la competizione maschile ed una per la competizione femminile. Il campo da gioco è un rettangolo di dimensioni 8 x 16 m. Attorno al campo, devono esserci almeno 5 metri di spazio libero. L’altezza della rete è 2,24 metri per le donne e 2,43 metri per gli uomini. Per evitare che il sole sia eccessivamente d’intralcio, il regolamento internazionale suggerisce che i campi vengano disposti in direzione nord-sud. Lo strato di sabbia deve essere almeno di 40 cm e deve essere pettinata per essere quanto più piatta possibile. Una curiosità: nel caso si giochi indoor ci devono essere almeno 12,5 metri di spazio liberi sopra il campo in altezza.

Il campo da beach volley

Il campo da beach volley

Il calendario

14 giorni di gara dal 6 al 18 agosto. Finale femminile il 17 agosto, finale maschile il 18 Agosto. In questo caso il fuso orario entrerà in gioco, visto che le partite si disputeranno nella tarda serata brasiliana. Per questo motivo, in Italia le due finali saranno nelle notti del 18 e del 19 Agosto.

Dove

Beach Volleyball Arena. Credo che la location possa vincere la medaglia d’oro di queste Olimpiadi per quanto riguarda i campi di gara. Copacabana potrebbe già essere sufficiente. La struttura provvisoria che verrà utilizzata è qualcosa di veramente spettacolare. Non c’è modo di descriverla.

Copacabana

Beach Volleyball Arena (Rio 2016/ BCMF Arquitetos)

Come ci si qualifica

Il meccanismo è piuttosto semplice nella sua logica di base. Ogni nazione può avere al massimo due coppie di atleti per evento. I pass olimpici sono assegnati ai comitati olimpici nazionali, ma le coppie si guadagnano il proprio posto sul campo (o almeno questo è quello che è emerso dalle mie ricerche). In realtà, il regolamento prevede la possibilità di assegnare i pass olimpici attraverso dei trials pre-olimpici. I vincitori dei campionati del mondo hanno diritto ad un posto alle Olimpiadi (il Brasile ha vinto entrambe le competizioni, maschile e femminile). Le prime 15 coppie del ranking al 13 giugno 2016 accederanno al tabellone olimpico. Nel caso in cui una nazione abbia più di due coppie nelle prime 15, il pass olimpico va alla prima nazione eleggibile oltre il 15esimo posto. Altri 5 posti sono garantiti ai vincitori delle competizioni continentali Beach Volleyball Continental Cup a cui possono partecipare tutte le nazioni che non hanno già ottenuto il diritto a partecipare alle Olimpiadi attraverso la top 15 mondiale e al quale non possono partecipare i vincitori del campionato del mondo e gli atleti che hanno già guadagnato un pass olimpico per la propria nazione attraverso la presenza nel “Tentative Olympic Ranking” del 30 Aprile 2016 . Un posto è garantito per il paese ospitante (essendo i brasiliani campioni del mondo, i loro pass olimpici verranno riassegnati prendendo le migliori coppie del ranking mondiale fuori dalla top 15) e gli ultimi 2 posti sono assegnati attraverso un torneo che vedrà partecipare tutte le seconde e le terze dei tornei continentali sopracitati. Quest’ultimo evento si svolgerà dal 4 al 10 Luglio. Ogni volta che una nazione raggiunge il limite delle due coppie schierabili, si passerà a selezionare la nazione successiva eleggibile secondo le regole sopracitate. Per maggiori dettagli qui trovate il documento ufficiale della FIVB.

E gli azzurri?

L’Italia ha già qualificato 3 coppie al torneo olimpico: 2 maschili e 1 femminile. È un record eguagliato per la nostra nazione (già raggiunto nel 2000 a Sidney) e speriamo che sia l’inizio di un periodo florido per il beach italiano. Le due coppie maschili che prenderanno parte all’evento sono quelle composte da Daniele Lupo e Paolo Nicolai e da Alex Ranghieri e Adrian Carambola. Tra le donne Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth rappresenteranno i nostri colori. La prima coppia è reduce dai quarti di finale a Londra 2012 e la loro presenza è la conferma del loro valore. Discorso un po’ diverso per le donne, dove Marta Menegatti è arrivata ai quarti di finale (perdendo con le statunitensi future campionesse) giocando con Greta Cicolari. Ora, con il cambio di partner, proverà a migliorare il risultato delle scorse Olimpiadi.

Lupo e Nicolai

Lupo e Nicolai (Photo credit: ©DANIEL GARCIA/AFP/GettyImages)

La formula di gara

La formula è piuttosto semplice. Le 24 coppie sono suddivise in 6 gironi (pool) da 4. Le prime due classificate di ogni pool si qualificano per gli ottavi di finale. Le 2 migliori terze si aggiungono al tabellone ad eliminazione diretta, mentre gli ultimi due posti sono determinati da due match ad eliminazione diretta tra le quattro coppie terze qualificate rimaste. Da lì in poi, tabellone tennistico fino alla finale. Viene assegnata la medaglia di bronzo con una sfida tra le coppie perdenti della semifinali.

Un po’ di storia

La storia olimpica di questo sport è veramente recente e tanti eventi sono ancora nella memoria della maggior parte delle persone che stanno leggendo questo articolo. Questo piccolo spazio dedicato alla storia del beach alle Olimpiadi vuole essere un omaggio a un grande, forse il più grande, della pallavolo, oro olimpico indoor nel 1984 a Los Angeles e nel 1988 a Seoul, campione del mondo nel 1986 in Francia, che ha deciso di mettersi in gioco anche sulla sabbia e che ha portato a casa l’oro olimpico ad Atlanta ’96 insieme a Kent Steffes: Karch Kiraly. Un fenomeno che ha vinto almeno un torneo in almeno 21 stagione sulle 24 disputate sulla sabbia. Non c’è molto da aggiungere su di lui, se non alzarsi in piedi ed applaudire.

Karch Kiraly

Karch Kiraly (Photo credit: Doug Pensinger/Getty Images)

E visto che la mitologia sportiva continua ad accrescersi ed evolversi è giusto dare spazio alla coppia che tra qualche anno sarà ricordata probabilmente come la migliore di tutti i tempi. Abbiamo voluto celebrarla inserendola come immagine iniziale di questo articolo, ma credo non sia sufficiente a mostrare il loro dominio. 3 ori consecutivi alle Olimpiadi. Stiamo ovviamente parlando di Misty May-Treanor e Kerri Walsh. La prima si è ritirata dopo Londra 2012, mentre Kerri Walsh ha trovato in April Ross (argento alle ultime Olimpiadi) la compagna per provare a raggiungere un quarto oro che la posizionerebbe nella leggenda dello sport.

Qualche numero

Stati Uniti e Brasile, Brasile e Stati Uniti. Hanno dominato e dominano il beach volley maschile e femminile. Sono sempre sul podio e spesso vincono. 20 medaglie portano la loro firma (8 ori su 10). Sono le uniche due nazioni ad aver fatto l’accoppiata oro-argento (2 volte gli statunitensi, 1996 gli uomini e 2012 le donne, 1 volta le brasiliane nel 1996). I brasiliani hanno più medaglie complessive (11), gli Stati Uniti più ori (6). Il resto del mondo è un po’ in affanno, ma alle ultime Olimpiadi la coppia tedesca Brink-Rekermann ha interrotto il dualismo verde-oro/stelle-strisce. Missione compiuta dalle australiane Cook e Pootharst, nell’edizione di casa, nel 2000. In totale 9 nazioni hanno ottenuto almeno una medaglia. Una curiosità: tra gli uomini 7 nazioni diverse hanno ottenuto una medaglia olimpica, tra le donne solo 4 (l’unica non nominata in precedenza è la Cina che ha portato due coppie sul podio a Pechino).

Sudore e sabbia in salsa azzurra

È la seconda volta nella storia azzurra che 3 coppie partecipino alle Olimpiadi. Era già successo nel 2000 a Sidney dove la situazione era opposta a quella odierna con due coppie femminili e una maschile. Arriviamo dalla miglior Olimpiade in termini di risultato complessivo con entrambe le coppie arrivate ai quarti di finale. A questo punto, l’obiettivo dovrà essere quello di superare il turno e provare ad arrivare a giocarsi le medaglie. Il ranking maschile mostra 4 coppie nella top 100 mondiale (ranking 2015/2016 al 30 Maggio), un segno che il movimento sta vivendo un buon momento. Tra le donne sono solo due le coppie tra le prime 100 (la seconda è al 91esimo posto) e forse un po’ troppo distacco tra il vertice e il resto del movimento.

Chi vincerà

Il Brasile vorrà onorare al meglio le Olimpiadi casalinghe e diciamo che si sta preparando alla grande. I campioni del mondo in carica sono due coppie brasiliane che sono anche alla prima posizione dei rispettivi ranking mondiali. Tutte e 4 le coppie qualificate possono tranquillamente ambire alla medaglia d’oro (nel torneo femminile le coppie sono composte da Talita Antunes e Larissa Franca e da Agatha Bednarczuk e Barbara Seixas De Freitas, in quello maschile da Alison Cerutti e Bruno Oscar Schmidt e da Pedro Solberg e Evandro Gonçalves Oliveira Junior). Chi può provare a scombinare i piani verdeoro? Tra le donne sogno che Kerri Walsh riesca ad arrivare a giocarsi l’opportunità di entrare nel mito. Nella tappa del World Tour di Mosca, la coppia americana si è tolta la soddisfazione di battere Talita e Larissa, la coppia numero uno al mondo e campione del mondo in carica. Quindi ci sarà di sicuro da divertirsi. Per quanto riguarda la competizione maschile, l’Olanda sembra poter mettere i bastoni tra le ruote ai brasiliani, visto che le due coppie orange sono entrambe nella top 4 mondiale a fare compagnia ai verdeoro. Alison e Bruno Schmidt sembrano di una categoria diversa avendo vinto 11 dei 23 tornei disputati (mondiale compreso) dal 2015 a giugno 2016. In generale, sarà comunque un torneo tutto da scoprire, considerando che tutte le coppie (nel maschile e nel femminile) arrivate nelle prime 3 posizioni a Londra o si sono ritirate o sono cambiate per il ritiro di uno dei due componenti. E l’Italia? Siamo arrivati ai quarti a Londra, abbiamo tre coppie che se la giocheranno fino alla fine. Ci vorrà un po’ di fortuna con il tabellone, ma la speranza di poter portare a casa una medaglia c’è. Sai che bello rovinare i piani di tutti?

Talita Antunes e Larissa Franca

Talita Antunes e Larissa Franca (Photo credit: Andreas Langreiter)

E con i pronostici si chiude la terza puntata dell’avvicinamento a Rio.  Alla prossima!

La top 20 mondiale maschile al 12 giugno (ranking per l’accesso alle Olimpiadi)

Schermata 2016-07-01 alle 21.36.38

La top 20 mondiale femminile al 12 giugno (ranking per l’accesso alle Olimpiadi)

Schermata 2016-07-01 alle 21.41.34

fonte dei ranking: fivb.com

LE ALTRE DISCIPLINE

Davide Imperato

Appassionato di sport, principalmente di football americano. Non credo di essere un buon scrittore, ma la passione è tanta. Che si parli di calcio, badminton, tiro con l'arco... l'importante è farlo per il gusto di scoprire qualcosa di nuovo.

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