Road to Rio 2016 – Pallamano

Protagonista della puntata numero 10 di Road to Rio 2016 è la pallamano. Uno sport che parecchi di voi avranno praticato alle scuole superiori durante le ore di ginnastica  e per questo un po’ più conosciuto di altri. Il suo ingresso nel mondo olimpico è avvenuto nel 1936 a Berlino (probabilmente perché la Germania più di ogni altro stato ha dato una spinta allo sviluppo di questo sport). Dopo questa apparizione, fino al 1972 (sempre in Germania) con la competizione maschile non si sono più assegnate medaglie olimpiche. A partire dal 1976 sia uomini che donne hanno gareggiato per l’alloro olimpico. Interessante anche il fatto che nella prima presenza olimpica la pallamano si sia giocata 11 vs 11, mentre a partire dal 1960 la formula di gioco è stata cambiata nell’attuale 7 vs 7. Come detto in precedenza, la Germania ha svolto un ruolo importante nello sviluppo di questo sport: dalle prime forme organizzate, alla definizione del nome “Handball”. I paesi limitrofi, soprattutto verso nord, sono stati terreno fertile per lo sviluppo della pallamano tanto che la federazione internazionale è stata fondata a Copenaghen nel 1946 (sostituendo la federazione amatoriale nata ad Amsterdam nel 1928). Dopo questo piccolo excursus storico, è tempo di andare a Rio.

La competizione

Saranno assegnate due medaglie d’oro, una per la competizione maschile e una per la competizione femminile. Il torneo si svolgerà dal 6 (inizio dei gironi femminili) al 21 agosto (finale maschile). Il 20 si disputerà la finale femminile, mentre la fase ad eliminazione diretta partirà dal 16 Agosto con i quarti di finale femminili.

Gli incontri di pallamano vedono affrontarsi 7 giocatori per squadra (1 portiere e 6 giocatori di movimento) su un campo 40 x 20 metri. Le due porte sono alte 2 metri e larghe 3. Le partite si sviluppano lungo 2 tempi da 30 minuti con 10′ di pausa tra un tempo e l’altro. Sul campo sono segnati due “semicerchi” (due quarti di circonferenza centrati dalla linea di fondo al palo di ciascuna porta + una linea parallela alla linea di fondo per la larghezza della porta): uno con una linea continua che identifica l’area del portiere (6 metri) e una tratteggiata che identifica la linea del tiro di punizione (9 metri). Sono poi segnate due tacche ai 4 e ai 7 metri che identificano il limite massimo di avanzamento del portiere nei tiro dai 7 metri (il rigore della pallamano). Tutti i falli non gravi prevedono una punizione dai 9 metri con la difesa obbligata a stare a 3 metri di distanza, mentre nel rigore (7 metri) l’attaccante deve tenere un piede sulla linea, mentre il portiere può arrivare fino ai 4 metri.

Il campo da gioco (da sportrule.wordpress.com)

Il campo da gioco (da sportrule.wordpress.com)

La gestione delle penalità prevede le sospensioni a tempo per 2′. Alla terza sospensione il giocatore è espulso e dopo 2 minuti la squadra può comunque sostituirlo con una riserva. Ogni squadra ha a disposizione 7 riserve. Le sostituzioni sono libere. L’obiettivo del gioco è segnare più gol con l’obbligo di tirare fuori dall’area del portiere (si può atterrare nell’area, ma senza avere il possesso della palla). In linea di massima, il gioco deve essere rapido e nessuno può tenere ferma la palla per più di 3 secondi. Una curiosità: dopo il gol la squadra che ha subito il gol non deve aspettare che gli avversari rientrino nel proprio campo, ma possono attaccare immediatamente. Durante ogni azione, nessun giocatore può entrare all’interno dell’area del portiere, quindi la difesa si schiera a ridosso del semicerchio dei 6 metri cercando di ostacolare i tentativi di tiro della squadra in attacco.

Dove si gioca

Tutte le gare si disputeranno alla Future Arena, una struttura temporanea che verrà smantellata al termine delle Olimpiadi. I materiali recuperati da questa struttura saranno utilizzati nella costruzione di quattro scuole statali.

La Future Arena (Photo credit: Rio City Government/Dhani Borges)

La Future Arena (Photo credit: Rio City Government/Dhani Borges)

Come ci si qualifica?

Il meccanismo di qualificazione è piuttosto semplice. Infatti, prendono parte alle olimpiadi la squadra campione del mondo in carica (manifestazione svoltasi in Qatar nel 2015) e le vincitrici dei tornei di qualificazione olimpica continentali (Europa, Asia, Africa e America). Altri 6 posti sono assegnati alle prime due classificate dei 3 tornei pre-olimpici che hanno visto partecipare le squadre classificate dal secondo al settimo posto al mondiale, abbinate ad altre 6 squadre divise per continente: 2 posti per i 2 continenti meglio qualificato ai mondiali, e 1 posto per gli altri due continenti. Queste dodici squadre sono state divise in 3 gironi da 4. In ogni girone, le prime due si sono guadagnate il pass olimpico. L’Oceania non manda di diritto nessuna nazione ed ha avuto la possibilità di mandare ai 3 tornei preolimpici una squadra, nel caso si fosse qualificata nelle prime 12 del campionato mondiale. L’ultimo dei 12 posti disponibili è stato dato al Brasile non essendosi qualificato all’interno del percorso precedentemente descritto.

Le 12 squadre del torneo maschile sono:

  • Francia – campione del mondo
  • Argentina, Qatar, Germania ed Egitto – vincitrici dei tornei continentali di qualificazione
  • Polonia, Tunisia, Slovenia, Svezia, Danimarca e Croazia – tornei pre-olimpici di qualificazione
  • Brasile – paese ospitante

Il torneo femminile sarà disputato da:

  • Norvegia – campione del mondo
  • Angola, Argentina, Corea del Sud e Spagna – vincitrici dei tornei continentali di qualificazione
  • Olanda, Francia, Romania, Montenegro, Russia e Svezia – tornei pre-olimpici di qualificazione
  • Brasile – paese ospitante

La formula di gara

Come per gli altri sport di squadra, il torneo olimpico è strutturato suddividendo le 12 squadre in due gironi da sei. Le prime quattro si qualificano per i quarti di finale dove un tabellone ad eliminazione diretta con incroci già definiti definisce la strada per raggiungere la finale per la medaglia d’oro. Gli abbinamenti dei quarti di finale sono i canonici: 1A vs 4B, 2A vs 3B, 1B vs 4A e 2B vs 3A.

I gironi della competizione maschile sono i seguenti:

  • Girone A: Francia, Danimarca, Croazia, Tunisia, Argentina e Qatar
  • Girone B: Polonia, Svezia, Brasile, Slovenia, Germania ed Egitto

Per quanto riguarda le donne:

  • Girone A: Norvegia, Romania, Montenegro, Brasile, Spagna ed Angola
  • Girone B: Olanda, Francia, Russia, Svezia, Corea del Sud e Argentina

Un po’ di storia

La storia della pallamano maschile parla le lingue del centro e dell’est Europa. Se si esclude la Corea del Sud (argento nell’88) le nazioni salite sul podio dal 1972 al 1988 sono state: Unione Sovietica, Romania, Jugoslavia, Cecoslovacchia, Polonia, Germania Ovest, Germania Est. Poi Croazia e Russia sono state accompagnate sul podio da Svezia e Spagna, fino ad arrivare alla doppia vittoria francese che ha scardinato un’egemonia quasi inattaccabile. Tra le donne, a parte la Jugoslavia, tutte le nazioni che hanno preso l’oro si sono confermate almeno una volta: Unione Sovietica (’76 e ’80), Corea del Sud (’88 e ’92), Danimarca (’96, ’00 e ’04) e Norvegia bicampione olimpica in carica.

Ivano Balić e Cristina Neagu sono gli unici due atleti ad aver vinto due volte il premio di miglior giocatore di pallamano dell’anno. Il primo si è ritirato nel 2015, ma vanta un palmares impressionante in cui spiccano l’oro olimpico del 2004 e l’oro mondiale del 2003 con la sua Croazia. Nel 2010 è stato anche votato più forte giocatore di sempre della pallamano maschile. Cristina Neagu guiderà la nazionale rumena a caccia dell’oro: dopo essere stata la top scorer dei mondiali ed aver perso solo in semifinale ai supplementari contro la futura squadra campione del mondo, Cristina ha tutta l’intenzione di portare per la prima volta all’oro la nazionale di Bucarest.

Cristina Neagu (da www.cunoastelumea.ro)

Cristina Neagu (da www.cunoastelumea.ro)

Un po’ di numeri

Andando ad osservare il medagliere olimpico si nota una cosa molto particolare. Dal 1972 solo la Corea del Sud è riuscita ad interrompere il dominio delle nazioni europee nella pallamano. Per la precisione la Corea del Sud è anche l’unica nazione non europea, insieme alla Cina, ad aver vinto una medaglia in questa disciplina. Totale di 76 medaglie assegnate le nazioni europee che hanno conquistato e 68, a queste vanno aggiunte le sette medaglie coreane e l’unica medaglia cinese. Se si osserva solo il medagliere maschile, su 36 medaglie ben 35 portano la firma dell’Europa (la Corea del sud riuscito ad ottenere un argento nell’edizione casalinga e i giochi del 1988).

Pallamano azzurra

La situazione è piuttosto complessa da descrivere. Nelle grandi manifestazioni questo è il ruolino di marcia azzurro: zero partecipazioni olimpiche, due ai mondiali (di cui una come paese ospitante) e due agli Europei (di cui una come paese ospitante). A livello di club, a causa del basso ranking della nazionale maschile, la vincitrice del campionato italiano non può partecipare alla Champions League. Tra le donne, Conversano (al suo secondo titolo consecutivo) rappresenterà l’Italia nella massima manifestazione europea per club. Già superare il primo turno di qualificazione potrebbe essere considerato un ottimo risultato.

I pronostici

Quattro delle prime 6 al mondo nel girone A, la Spagna quarta non qualificata e la Polonia terza nel girone B, mi fanno pensare ad un certo squilibrio nei gironi della competizione maschile. Probabilmente, chi riuscirà ad arrivare primo nel girone A potrebbe avere la strada spianata verso la finale, mentre la Polonia, favorita del girone B, potrebbe avere parecchi ostacoli sul suo cammino. Ci sono parecchie possibilità che la finale mondiale tra Francia e Qatar possa ripetersi e per questo motivo ci si dovrà preparare a nuove polemiche causate dalla politica di naturalizzazioni fatte dalla nazionale mediorientale. Spagnoli, francesi, serbi e montenegrini rappresenteranno la nazionale del Qatar e questa situazione ha già portato a parecchie critiche nel mondo della pallamano mondiale. Tra le donne, i gironi sembrano essere un po’ più equilibrati con Norvegia e Olanda favorite per vincere i due gironi e poi trovarsi in finale come all’ultimo campionato del mondo. Possibile sorpresa: la Romania della già citata Cristina Neagu.

E dopo aver raggiunto la doppia cifra, alla prossima puntata!

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Davide Imperato

Appassionato di sport, principalmente di football americano. Non credo di essere un buon scrittore, ma la passione è tanta. Che si parli di calcio, badminton, tiro con l'arco... l'importante è farlo per il gusto di scoprire qualcosa di nuovo.

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