Road to Rio 2016 – Vela

Saremmo pure un popolo di navigatori, ma io, totalmente ignorante rispetto al mondo della vela, appena sono entrato sui vari siti per cercare di capirne di più mi sono sentito come Jin sull’isola di Lost, solo e senza sapere la lingua. Le notti con un occhio aperto e uno chiuso passata a tentare di seguire Lunarossa non mi hanno lasciato nulla. Secondo San Wiki la vela è stata presente ai Giochi Olimpici sin dal 1908, scopro poi che in realtà l’intento era di inserirle sin dai primi giochi del 1986, ma lì un mare in tempesta le rinnegò, nel 1900 inoltre le gare ci furono, ma le cronache dell’epoca non sono per nulla precise su quali furono i risultati. Da allora, cambiando costantemente le tipologie delle imbarcazioni , ai Giochi ci sono state 27 categorie divise in 6 classi diversi.

Dal secondo dopoguerra in avanti l’intento è stata quello di abbandonare sempre più imbarcazioni costose e grandi per privilegiare delle competizioni che risentissero il meno possibile del mezzo e privilegiassero equipaggi sempre meno numerosi, fino all’introduzione negli anni ’80 delle tavole che attraverso le proprie categorie (Lechner, Mistral e RS:X) tante soddisfazioni a livello italiano c’hanno dato grazie alla grande Alessandra Sensini.

Le imbarcazioni olimpiche

Prenderemo in considerazione le 8 categorie che faranno parte del programma olimpico di Rio: Finn, 49er, 49er FX, 470, Laser, Laser Radial (queste 6 appartenenti alla classe delle Derive), Nacra 17 (classe Catamarani) e il già citato RS:X (tavole).

Le Derive sono quelle barche il cui equilibrio nella navigazione va mantenuto spostando l’equipaggio (composto al massimo di due persone per le gare olimpiche). Detto molto banalmente la “deriva” mobile è quella pinna posta sotto il fondo della barca.

Da wikipedia. Con il 9: la deriva

Da wikipedia. Con il 9: la deriva

Finn: nata nel 1950 e da allora non è più uscita dal calendario olimpico. Equipaggio singolo, solo maschile. Caratteristiche tecniche: lunghezza 4,50 m, larghezza 1,50 m, profondità immersione con deriva 0,90 m, altezza albero 6,50 m, superficie vela singola 6,5 m², peso 120 kg. Da questa classe, grazie a Luca Devoti a Sidney 2000, è arrivato uno dei 3 argenti nella storia della vela olimpica italiana. Nell’albo d’oro della stessa compare come vincitore a Los Angeles 1984 il neozelandese Russell Coutts, che poi in carriera può vantare ben cinque America’s Cup vinte.

49er e 49er FX: una delle ultime derive aggiunte alle competizioni olimpiche e nata nel 1995. Equipaggio formato da 2 persone, maschile nella versione 49er e femminile per la 49er FX di dimensioni leggermente ridotte. Caratteristiche tecniche 49er: lunghezza 4,995 m, larghezza 1,69-2,90 m, profondità immersione con deriva 1,50 m, superficie velica totale 21,2 m² (randa 15 m², fiocco 6,2 m²), superficie gennaker 38 m², peso 62-92 kg. Rispetto al Finn quindi è un’imbarcazione più leggera e che può sfruttare molta più vela, va da sé che si raggiungono velocità molto più alte e si hanno gare ancora più spettacolari.

470: questa è l’unica deriva che prevede (dal 1988) una competizione sia maschile (introdotta nel 1976) che femminile. Anche qui equipaggio formato da 2 persone e il nome è dovuto alla lunghezza (espressa in centimetri) dell’imbarcazione. Caratteristiche tecniche: lunghezza 4,70 m (4,40 di galleggiamento), larghezza 1,68 m, profondità immersione con deriva 1,40 m, superficie velica totale 12,70 m² (randa 9,12 m², fiocco 3,58 m²), superficie spinnaker 13 m², peso 115 kg. 

Il caratteristo "470" scritto sulla vela (www.pinterest.com)

Il caratteristo “470” scritto sulla vela (www.pinterest.com)

Laser e Laser Radial: la prima a livello olimpico è maschile (presente da Atlanta 1996), la seconda femminile (introdotta a Pechino 2008). Entrambe sono ad equipaggio singolo. Le misure dello scafo sono molto simili in entrambi i casi, quello che varia è la superficie dell’unica vela che la compone (nel caso del Laser la randa misura 7,06 m², per il Laser Radial 5,7 m²). Caratteristiche tecniche: lunghezza galleggiamento 3,81 m, larghezza 1,42 m, peso 59 kg.

I multiscafi ed in particolar modo i catamarani (di cui il Nacra 17 fa parte) sfruttano la presenza di più scafi (2 per i catamarani) per avere un maggior equilibrio (che per le derive va ricercato spostando i pesi a bordo) e quindi la possibilità di raggiungere velocità maggiori. Di contro sono più difficilmente manovrabili (specie a basse velocità) e più costosi.

Diversità tra le varie categorie (da www.wikipedia.it)

Diversità tra le varie categorie (da www.wikipedia.it)

Nacra 17: i catamarani mancavano dall’olimpiade dall’edizione 2008 quando si svolse l’ultima regata olimpica con l’imbarcazione Tornado presente dal 1976. Le regata di catamarani sono altamente spettacolari proprio per le caratteristiche fluidodinamiche delle imbarcazioni che permettono loro di planare sull’acqua. Il Nacra 17 è stato preferito alle altre imbarcazioni proprio per queste caratteristiche molto accentuate e sarà utilizzato per l’assegnazione delle medaglie miste (equipaggio un uomo e una donna).

Le tavole sono le classiche tavole da windsurf che spesso vediamo anche sulle nostre spiagge specie se ventose. Da noi hanno avuto anche un boom grazie ai successi di Alessandra Sensini, autentica icona mondiale della disciplina sulla quale torneremo poi.

RS:X: le tavole rese famose dalla Sensini erano della categoria Mistral, che hanno fatto parte del calendario olimpico dal 1996 al 2004, successivamente questa categoria è stata sostituita dall’attuale RS:X. Si tratta comunque di una specialità che prevede sia assegnazione di medaglie per gli uomini che per la donne. Dal 2008 si è preferito l’RS:X rispetto al Mistral semplicemente perché essendo di dimensioni più grandi (sia la tavola che la vela) permette di gareggiare anche con un vento più leggero e allarga la competizione anche a atleti/atlete più pesanti. Caratteristiche tecniche: Lunghezza totale 2,86 m, lunghezza galleggiamento 1,37 m, larghezza 0,93 m, superficie velica 9,5 m², peso 13 kg.

Le regole di gara

Ogni categoria prevede 10 regate di qualificazione nel caso di Laser, Laser Radial, Finn, 470 uomini e 470 donne, che diventano 12 nelle altre categorie (RS:X maschile e femminile, 49er, 49er FX e Nacra 17). Ad ognuna di queste regate di flotta possono partecipare tutte le imbarcazioni che hanno conquistato il pass olimpico. Al termine di ognuna ogni imbarcazione otterrà un punteggio pari alla posizione di classifica (se si arriva primi si prende un punto, se si arriva 15esimi si prendono 15 punti, se non si arriva alla fine si prende un punto in più del totale delle imbarcazioni partecipanti). Al termine delle regate di qualificazioni viene scartato il risultato peggiore e si sommano tutti gli altri punti: le 10 imbarcazioni ad avere il punteggio più basso hanno diritto a partecipare alla regata finale che assegnerà punteggio doppio (il primo prenderà 2 punti, il settimo 14, ecc). Al termine della regata finale, sommando i punti della qualificazione con quelli della finale si otterrà la classifica che assegnerà le medaglie. In caso di pari punti si privilegia chi ha fatto meglio nella regata finale.

Dove e quando si gareggia

Le regate saranno svolte a “Marina da Gloria”, all’interno del “Parco do Flamengo”. L’inizio delle qualificazioni avverrà l’8 agosto, dal 14 poi inizieranno ad essere assegnate le medaglie con le regate finali sino al 18, secondo questo calendario: si inizierà il 14 con RS:X maschile e femminile, poi il 15 Laser e Laser Radial; il 16 Finn e Nacra17; il 17 agosto 470 maschile e femminile e si concluderà con il 49er e 49er FX.

Il campo gara (da www.oasport.it)

Il campo gara (da www.oasport.it)

Come ci si qualifica?

Ogni nazione può qualificare un solo equipaggio per categoria, per un totale massimo di 10 equipaggi e considerando i singoli atleti, un massimo di 15 di cui 8 maschi (Finn x1, 49er x2, 470 x2, Laser x1, Nacra x1 e RS:X x1) e 7 femmine (49er FX x2, Laser Radial x1, Nacra x1, RS:X x1).

Il 50% dei pass olimpici per tutte le categorie sono stati assegnati al mondiale del 2014 tenutosi a Santander, in Spagna. Per la prima volta poi, equiparandosi a quanto avviene in praticamente tutte le altre discipline olimpiche, anche la vela ha introdotto per Rio 2016 eventi di qualificazione continentali che si sono tenuti entro il primo giugno 2016 e che si sono aggiunti ai pass guadagnati nelle competizioni mondiali del 2015. Sempre presente il pass per il paese ospitante oltre a quelli ad invito del Comitato Tripartito volto a coinvolgere anche nazioni “piccole”.

Sono solo 4 le nazioni ad aver ottenuto tutti e 10 i pass per ogni categoria (oltre al Brasile, USA, Gran Bretagna e Francia) e ben 66 le nazioni presenti contando tutte le categorie. Qui trovate tutti i pass divisi per categoria e nazione.

E gli azzurri?

L’Italia ha qualificato 9 imbarcazioni: l’unica assente sarà il 470 maschile, mentre quello femminile si è qualificato grazie alla rinuncia del Canada e conseguente “rilocazione” del pass a beneficio delle azzurre. Una volta conquistato il pass per nazione, poi sta alla federazione decidere quali atleti e atlete proporre al CONI come rappresentati dei singoli equipaggi. Un po’ di polemica ha generato la nomina per l’RS:X femminile: con Alessandra Sensini ritirata da qualche anno il posto era conteso tra Laura Linares e Flavia Tartaglini, con un tempistica un po’ affrettata il posto è stato affidato alla Tartiglini lasciando non pochi strascichi polemici alla Linares (qui ne trovate un po’ se volete approfondire la questione).

Ma questa, ormai sopita, non è l’unica polemica ad aver colpito l’ambiente della vela italiano: notizia proprio di ieri sera è la positività al Clostebol (un anabolizzante peraltro di vecchia generazione) di Roberta Caputo in un controllo “fuori competizione” del 6 luglio (proprio appena prima di partire per Rio). La 24enne napoletana avrebbe partecipato alla sua prima olimpiade in coppia con Alice Sinno per il 470 femminile. Stop immediato e sostituzione con Elena Berta che raggiungerà tutti gli altri già presenti a Rio da qualche settimana dove, come molti altri atleti di altre nazioni, si stanno allenando nel campo gara che poi ospiterà le varie regate olimpiche, provando i vari materiali per arrivare all’evento senza dubbi alcuni.

Oltre alla Tartaglini per l’RS:X femminile e a quanto successo al 470 F, sono infatti già a Rio il duo misto Vittorio Bissaro-Silvia Sicouri (bronzo agli ultimi mondiali) per il Nacra 17, Giulia Conti e Francesca Clapcich per il 49er FX, Giorgio Poggi (Finn); Francesco Marrai e Silvia Zennaro (rispettivamente Laser e Laser Radial) si sono aggiunti leggermente dopo gli altri, mentre il 20enne Mattia Camboni, ultimo ad aver conquistato il pass in termini cronologici, raggiungerà Rio a breve dopo aver partecipato e ben figurato agli europei di RS:X concludendoli al settimo posto (se volete saperne di più sul nostro giovane surfista, consiglio questo breve articolo).

Vela, Catamarano azzurro

Catamarano azzurro

Un po’ di storia

Ogni sport ha i propri Totem. Anche io, da totale ignorante, cercando di documentarmi il più possibile sulla vela, ho capito che non si può concludere un articolo dedicato a essa senza aver mai nominato 4 mostri sacri della disciplina: i due brasiliani Robert Scheidt e Torben Grael, Sir Ben Ainslie e la nostra (a dire il vero già nominata) Alessandra Sensini.

Siamo davanti ai maggiori plurimedagliati nella storia dei Giochi Olimpici: 5 per i tre maschi, 4 per l’italiana. Capite da soli che potendo partecipare ad una gara soltanto vincere 5 medaglie significa aver resistito ai massimi livelli mondiali per 16 anni minimo. Per Torben Grael gli anni diventano addirittura 20 (da Los Angeles 1994 a Atene 2004), avendo saltato il podio di Barcellona ’92 e lo sentiamo un po’ nostro avendolo avuto a bordo di Lunarossa sia nella spedizione vittoriosa per la Louis Vitton Cup del 2000, sia nelle edizioni 2003 e 2007. I due brasiliani ce li aspettiamo anche protagonisti nella cerimonia d’apertura.

Il britannico Ainslie volendo ha fatto anche di meglio visto che le delle 5 medaglie conquistate, 4 sono d’oro e sono arrivate consecutivamente dal 2000 al 2012 (la prima nella categoria Laser, le altre tre nella categoria Finn). Anche lui, non potrebbe essere diversamente, vanta partecipazioni all’America’s Cup con la vittoria a bordo di BMW Oracle Racing nel 2013. Oltre al grado di “Sir” ha fatto una collezione di onorificenze da far spavento ad un generale della seconda guerra mondiale.

In fatto di onorificenze anche la nostra Sensini non scherza con il grado di “Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana” dopo l’oro di Sidney 2000 e quello di “Grande Ufficiale” dopo l’argento di Pechino, quarta ed ultima medaglia olimpica conquistata all’età di 38 anni. In realtà però tra il 1988 (argento europeo) e il 2010 (argento mondiale) le medaglie in totale conquistate dalla Sensini tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei sono ben 20 (10 ori, 7 argenti, 3 bronzi): monumentale.

Un po’ di numeri

Non è un caso che Francia, Gran Bretagna e USA siano le tre nazioni (assieme al Brasile, paese ospitante) ad aver fatto l’en plein di equipaggi qualificati, sono anche le tre nazioni ad aver vinto il maggior numero di medaglie totali nella vela: USA 59 (19-23-17), Gran Bretagna 54 (25-18-11), Francia 39 (12-11-15). Stando a quanto appena detto ci saremmo aspettati molto di più dal Brasile, in realtà tolti i due già citati che combinano per 10 medaglie, il resto del movimento ha prodotto “solo” altri 7 podi.

Piccola curiosità: nelle 43 nazioni ad aver vinto almeno una medaglia olimpica, ce ne sono 3 che non hanno uno sbocco sul mare: Ungheria (1 bronzo), Austria (7 medaglie, di cui ben 3 ori) e Svizzera (4 medaglie). Questa stranezza non è nuova in casa svizzera ed era già stata sottolineata nel 2003 e nel 2007 quando Alinghi vinse per ben due volte l’America’s Cup e dovendola ospitare dovette “trasferirsi” a Valencia, ma se nell’America’s Cup bastava avere il proprietario svizzero, qua sono gli atleti veri e propri ad essere stati svizzeri/austriaci/ungheresi.

I pronostici come piacerebbero a René Ferretti

È la parte più “giocosa” del pezzo con la speranza di essere arrivati sin qui senza aver detto troppe fesserie, questa volta voglio sbilanciarmi e sparare pronosticare un nome ben ponderato per ogni categoria. Finn: Giles Scott (GBR) (a parte gli scherzi, il povero Giles è cresciuto dominando la categoria, 4 titoli mondiali, 2 europei, ma arrivando a 29 anni senza aver mai partecipato ad una olimpiade, il motivo è da ricercare nella concorrenza interna britannica e corrisponde al Sir di cui avete letto nel paragrafo dedicato alla storia. Questa occasione non la può fallire); 49er: Nico Delle-Kart e Nikolaus Resch (AUT); 49ers FX: Tamara Echegoyen e Berta Betanzos Moro (ESP); 470 M: Paul Snow-Hansen e Daniel Willcox (NZL); 470 F: Lara Vadlau e Jolanta Ogar (AUT); Laser: Nick Thompson (GBR); Laser Radial: Marit Bouwmeester (NED); Nacra 17: Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (ITA); RS:X M: Piotr Myszka (POL); RS:X F: Malgorzata Bialecka (POL)…..stando alle mie medie con i pronostici se ne becco anche solo 2 è tanta roba!

Anche per questa disciplina è tutto, alla prossima!!

LE ALTRE DISCIPLINE

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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