Ultimo Tedoforo

Le olimpiadi stanno per iniziare!! Calcio femminile (oggi dalle 18), calcio maschile e anche alcune qualificazioni del tiro con l’arco si svolgeranno prima che la sacra torcia olimpica accenda il braciere venerdì notte o sarebbe meglio dire sabato mattina (inizio cerimonia d’apertura la notte tra venerdì e sabato all’1.00 italiana, le 20 brasiliane). Presto inizieremo a prendere mano anche con le 5 ore di fuso orario che ci dividono dal centro del mondo sportivo per i prossimi 20 giorni circa.

Il dubbio che ci attanaglia ogni 4 anni è sempre lo stesso: chi sarà l’ultimo tedoforo? Londra 2012 sdoganò la presenza di “personaggi non famosi” (avvenne comunque già altre volte in passato): il braciere fu acceso da 7 giovani promesse dello sport britannico (Airlie Callum, Jordan Duckitt, Desiree Henry, Katie Kirk, Cameron MacRitchie, Aidan Reynolds, Adelle Tracey, chissà come sta andando loro nel frattempo) che hanno ricevuto il fuoco da altrettanti sportivi già affermati. A Pechino 2008 fu già un miracolo far arrivare la torcia allo stadio, presa di mira nel suo viaggio da numerose manifestazioni per la lotta a favore dei diritti civili non proprio fiore all’occhiello del paese ospitante. Dentro al “nido di uccello” fu poi il ginnasta Li Ning a planare sul braciere e ad accenderlo. Indimenticabili furono pure le accensioni di Atlanta ’96 (Muhammad Ali commosse e commuove tuttora) e quella di Barcellona ’92, con l’arciere Antonio Rebollo (vincitore di 3 medaglie ai giochi paraolimpici tra New York ’84, Seul ’88 e appunto Barcellona ’92) che accese il tutto scoccando la freccia con il suo arco. Ma ogni accensione ha avuto il suo trasporto sia scenografico che emotivo: sarebbe ingiusto non citare tutte le altre, ma l’obiettivo di questo pezzo è guardare al futuro imminente, piuttosto che al passato remoto…

Il braciere di Londra

Il braciere di Londra

E quindi per Rio 2016? Sul web e sui media impazzano i nomi dai più conosciuti e “banali” ai più ricercati, fino ai più improbabili e chiaramente ironici (lasciate stare Adriano), questo i miei (e non solo miei) papabili:

-Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè: dobbiamo anche presentarlo? Non credo. Di olimpico non ha nulla è vero, ma alla fine l’olimpiade è la festa dello sport e lui rappresenta il meglio di uno sport (il calcio) che è legato visceralmente con il paese che ospiterà i giochi. Nel caso, Maradona se ne farà una ragione?

Oscar Schmidt: se Pelè è l’uomo dei 1000 gol, Oscar è l’uomo dei 50.000 punti (quasi, 49.737) messi a segno in carriera, il massimo a livello mondiale. In nazionale per quasi 20 anni, i suoi record sono ben legati con la storia olimpica a partire dal numero delle partecipazioni (5 edizioni, dal 1980 al 1996). Un totem nazionale ed internazionale (giocò ai suoi massimi anche in Italia e in Europa). Negli ultimi anni sta anche combattendo contro un cancro al cervello, avrebbe lo stesso impatto emotivo che ebbe appunto Ali ad Atlanta.

Torben Grael: di lui e di una sua possibile partecipazione alla cerimonia d’apertura ne avevo già parlato nel “Road to Rio 2016 – Vela” e allora rafforzo la sua candidatura. È stato la vela brasiliana ed è stato uno dei principali protagonisti di questo sport a livello mondiale, con successi sia olimpici (5 medaglie, massimo storico per la disciplina) che non (tra cui la Louis Vuitton Cup con Lunarossa). D’altronde il concetto di “navigazione” è ben legato alla storia di questo Paese.

Vanderlei De Lima (credit @viverestanca): ottima segnalazione questa del maratoneta che ad Atene 2004, con il nostro Baldini in rimonta, fu braccato da un pazzo e concluse quell’edizione al terzo posto. Certo dovremmo prima sincerarci di tenere lontano dall’evento proprio Cornelius Horan (il pazzo di cui sopra), il suo tentativo sconsiderato ad Atena 2004 non fu infatti l’unico della sua carriera da “fuori di testa” (in bacheca anche gran premi di formula 1, corse ippiche e i mondiali 2006)

Guga Kuerten: il tennis non è molto olimpico come sport, ma Kuerten è uno degli sportivi brasiliani più riconosciuti al mondo oltre ad avere una storia meravigliosa che lo vide vincere il primo torneo ATP da numero 66 al mondo…con la piccola particolarità che si trattava del Roland Garros (1997). Slam che poi ha vinto per altre 2 volte, sino a diventerà numero 1 al mondo a fine 2000. In quell’anno anche la sua unica partecipazione olimpica, con un quarto di finale perso nel torneo singolare a Sidney. Le difficoltà nell’età dell’infanzia (tragedie familiari varie) e il suo sorriso contagioso ne fanno sicuramente un manifesto dello sport e della vita.

Bambini delle favelas: a proposito di difficoltà nella vita, le due anime del Brasile (ricco vs povero) hanno fatto la storia di questa nazione. L’ordine e il progresso che vengono citati dalla bandiera stessa non sono arrivati proprio ovunque, le favelas restano l’anima disagiata e in difficoltà di questo Paese. Coinvolgerle proprio nell’accensione del braciere sarebbe di grande impatto emotivo (nonché una paracaluta di altissimo livello, ci suggeriscono dalla regia).

Il mondo dei motori…non c’entra nulla con le olimpiadi, ma resta pur sempre la patria di Ayrton Senna, un richiamo venerdì notte ci sarà. A pensare al resto, escluso Massa (a cui si spegnerebbe la torcia in mano, vista la sua malasorte in pista), resterebbe Alex Barros, longevo pilota nel motomondiale, ma forse non ai livelli da poter essere un ultimo tedoforo.

-E la pallavolo? Il Brasile è anche la patria della pallavolo, indoor o ancor meglio in spiaggia. Il primo nome che mi viene in mente (da non esperto e poco appassionato) è quello di Giba che in carriera ogni tanto ha anche perso. Un palmares monumentale compresi un oro (Atene 2004) e due argenti (Pechino 2008 e Londra 2012) olimpici. Sarebbe stato perfetto anche a livello “politico” (proprio in questi giorni darà vita assieme ad altri campioni ad una commissione atleti per la federazione mondiale del volley), ma la torcia lui l’ha già portata. E allora perché non Emanuel Rego? 43enne campione del beach volley che si è ritirato proprio da qualche mese, dopo aver fallito la qualificazione anche per questa olimpiade. Sarà infatti il primo avvenimento a cinque cerchi che non lo vedrà presente da quando il beach volley è stato introdotto: nelle precedenti 5 partecipazioni ha raccolto anche un oro, un argento ed un bronzo.

E il vostro ultimo tedoforo? Chi mi sono dimenticato?!

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

Potrebbero interessarti anche...

11 risposte

  1. 6 Agosto 2016

    […] Guga Kuerten l’ha portata dentro allo stadio visibilmente commosso, Pelé probabilmente l’avrebbe dovuta passare a Vanderlei de Lima. È stato lui l’ultimo tedoforo!! (Complimenti a @viverestanca). […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *