C’era una volta il Dream Team: uomini che imparano dalle donne

Dopo i fasti di Parigi, il mezzo più a lunga percorrenza che abbia preso è stato il trenino urbano Roma-Lido, il che mi ha limitata alle dirette youtube, ma provo a raccontarvi il weekend tedesco come se fossi stata sugli spalti, partendo però da più lontano.

C’era una volta un Dream Team di fioretto femminile, prodigo di successi emozionanti da Atlanta 1996 a Londra 2012, dalla inarrestabile Giovanna Trillini, ora maestra nazionale, alla giovane Alice Volpi che promette un futuro ancora brillante per la categoria.

Oggi però voglio parlarvi di un altro Dream Team: quello guidato da Sandro Cuomo, oro olimpico ad Atlanta ‘96 con una grande squadra, partita sfavorita per risultati precedenti non esaltanti e perché, data l’età non giovanissima dei componenti, ritenuta non più in grado di competere, ed oggi commissario tecnico dell’Italspada. Si potrebbe dunque dire che Cuomo è un vero specialista di casi quasi disperati. L’impresa da lui compiuta ha i tratti distintivi del miracolo, eppure è concreta come la medaglia d’argento conquistata a Rio da Enrico Garozzo, Marco Fichera, Paolo Pizzo e Andrea Santarelli.

Quasi nessuno avrebbe scommesso sulla qualificazione alle Olimpiadi brasiliane per questa squadra nonostante essa fosse composta da ottimi atleti: Garozzo, a lungo e costantemente tra i primi del ranking, Fichera, giovane talentuoso, Pizzo campione più esperto.

La famiglia degli spadisti (Foto: BIZZI)

Cuomo decide di partire da loro, di non ricomporre la squadra, di non cambiarne i membri ma di creare solidità e solidarietà. Compie il miracolo facendosi aiutare da Gigi Mazzone, un ex spadista oggi psichiatra, ed a Rio i suoi ragazzi dedicheranno la vittoria proprio alla moglie di Mazzone, Lia, scomparsa l’anno passato, importante scienziata ricercatrice ed alla quale ora è dedicata l’accademia di scherma che apre le sue porte e permette ai ragazzi autistici di praticare questo sport.

Il gruppo si fa dunque squadra, e la squadra inizia a vincere medaglie, fino ad un oro nella tappa di coppa del mondo di Heidenheim, per ironia della sorte vinto proprio contro la Francia, che vale la qualificazione Olimpica. Ad Heidenheim questo sabato gli azzurri sono di nuovo saliti sul tetto del mondo, come un anno fa contro la Francia, e speriamo che questa medaglia porti fortuna per molte altre a venire.

Nel frattempo il lavoro di Sandro Cuomo ed i suoi ragazzi rimarrà prova tangibile che un altro sport è possibile.

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Niente podio azzurro nella gara individuale: Garozzo arrestato ai quarti per una stoccata dal coreano Park Kyungdoo, poi oro. Agli ottavi proprio Enrico era uscito vittorioso da un derby con Marco Fichera tutto deciso in una sola frazione ed in sostanziale parità fino agli ultimi 3 secondi in cui Garozzo mette la stoccata del vantaggio che Fichera non riuscirà a ricucire, nonostante un’ultima fleche dopo due partenze prima dell’”a voi”. Garozzo si accoscia ed urla prima di abbracciare il suo avversario.

Buona prova per il diciannovenne Vismara, oro mondiale under 20 e argento ai campionati italiani assoluti, capace di battere il coreano Kwoen, oro in coppa del mondo a Doha.

Nessun altro italiano era riuscito a qualificarsi nei 64.

Una nota positiva per la tappa di coppa del mondo di sciabola femminile a New York, dove Irene Vecchi e Martina Criscio conquistano il bronzo.

Bronzo americano! (Foto: TIMACHEFF)

Arianna Scarnecchia

Ho 26 anni, vivo a Roma, studio Lingue all'Università e nel frattempo m'intrattengo con una serie di attività ricreative che comprendono passare più tempo possibile con fioretto e spada, mangiare, gestire una webradio che si chiama Polutropia, sfrecciare per le strade con la mia bici laVipera, imparare tutti i dialetti del mondo.

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