Conor vs Floyd: It’s all about money

Dana White ha praticamente confermato che il match tra Conor McGregor e Floyd Maywheater si farà. Durante un’intervista a The Held ha dichiarato che in settimana incontrerà l’irlandese per definire gli ultimi dettagli, poi passerà alla fase più complessa, l’incontro con l’entourage di Floyd “Money” Maywheater. E si è lasciato andare anche alle cifre delle borse. 100 milioni per il pugile, 75 per il fighter.

Un incontro che viene spinto soprattutto da Conor, che vuole a tutti i costi confrontarsi con il pugile più iconico degli ultimi due decenni. E come ci ha abituati inizia a far partire il trash talking commentando le cifre delle borse:

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Riusciranno quindi i vertici della UFC a far uscire il quarantenne Floyd dal secondo suo ritiro per un ultimo incontro? Basterà una borsa a tre cifre a convincere il pugile a salire sul quadrato con un non-pugile? Ma soprattutto, questo match serve? E se si, a chi serve di più?

La risposta la fornisce lo stesso Dana White con un laconico, ma abbastanza emblematico:

“It’s all about money”

Perché il nickname Money di Floyd non è messo là per caso. Si stima che abbia guadagnato circa 700 milioni di dollari nella sua carriera, che il suo match contro Pacquiao del maggio 2015 abbia mosso una mole di dollari intorno ai 600 milioni. Come Mayweather si muove girano cifre da capogiro. La borsa buttata là da Dana potrebbe richiamare in Floyd una risposta di Tarantiniana memoria : “Avevate la mia curiosità, ora avete la mia attenzione”. Perché nonostante le cifre intascate in quasi venti anni, 100 milioni sarebbero la seconda maggior borsa della sua carriera, lontana dai 210 milioni portati a casa per il big fight contro il filippino Pacquiao, ma che può garantire una buonissima pensione (come se ce ne fosse il bisogno).

Il riscontro economico ovviamente sorriderebbe anche a Conor McGregor. Dai conteggi fatti (parlando solo di borse ed eventuali bonus per i match) l’irlandese avrebbe portato a sé una cifra inferiore ai 10 milioni di dollari in tutta la carriera, una borsa di 75 milioni non necessita neanche di spiegazioni ulteriori rapportate ai guadagni.

Ma quindi, per rispondere all’ultima domanda che mi ponevo, questo match a chi serve?

Dal punto di vista tecnico non azzardo neanche una risposta, trattandosi di un non-match, quanto più di un esibizione. E diciamo che a Maywheater arrotondare il record a 50-0 non farebbe schifo.

Nonostante la popolarità sempre crescente della più grande organizzazione di MMA al mondo, il livello della boxe non è stato ancora raggiunto. Non a livello di qualità, parliamo pur sempre di due sport diversi, ma a livello di numeri. Parlando di soli Pay per View la UFC ha superato il milione di vendite in sole quattordici occasioni su duecentosette eventi. Prendendo in considerazione questi eventi arriviamo a 16 milioni e 240mila PPV venduti. Rapportandoci soltanto con gli eventi con più di un milione di vendite PPV, Floyd Maywheater supera i 14 milioni, con soltanto otto incontri. Capite dunque che Maywheater ha venduto quanto tutti i più grandi nomi della UFC messi assieme. Ha venduto quanto Ronda, Conor, Lesnar, Silva e tanti altri assieme.

Elemento da non sottovalutare è anche l’acquisizione della UFC da parte della WME-IMG lo scorso anno (spiegato qua da Phre), che da buona società impegnata nell’intrattenimento ha più volte dichiarato di voler puntare forte sui money-fight, e più money-fight di questo è difficile immaginarne. E lo dimostrano anche le card degli ultimi eventi numerati della UFC, sempre più propensi ad un matchmaking tendente a far scontrare i grandi nomi, piuttosto che a considerare i meriti acquisiti nell’ottagono.

Da non tralasciare anche il fatto che in un incontro di boxe si sponsorizza tutto, dai guantoni dei pugili alle corde del ring. Le cifre fornite da Dana White per le borse dei due atleti sono ben ponderate rispetto al giro d’affari che un match del genere potrebbe generare, che ben si allontana dalle restrittive regolamentazioni UFC sulle sponsorizzazioni.

Vi devo una risposta: è la UFC che ha più da guadagnare da questo match. Nonostante per mesi lo stesso presidente si è mostrato dubbioso riguarda la fattibilità, deve aver fatto per bene i compiti a casa. Conviene a livello economico. Conviene a livello di fan della boxe che potrebbero interessarsi alla disciplina per ampliare ancora il proprio pubblico già in espansione (portando eventuali nuovi guadagni in futuro).

Che poi sia un match da dimenticare a livello sportivo penso gli importi poco, in fondo It’s all about money.

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