#CronacheDiViaggio: La Sorellanza in trasferta alla #DelMonteCoppaItalia

28/01/2017

Simona

7:30 Sveglia, doccia e via a farmi sistemare i capelli da una mia amica parrucchiera che altrimenti rischio di presentarmi all’UnipolArena come un Thomas Beretta qualsiasi.

10:30 Nonostante l’assenza di una scimmia sulla spalla (cit.) riesco a ricordarmi di prendere i biglietti e parto per Bologna.

14:00 Ingresso 10, vedo Ilaria e Rosalba. Ok, il weekend di #DelMonteCoppaItalia può iniziare.

Rosalba

8:00 Corsa dal parrucchiere, anche io, si! C’è già Andrea Galliani che pensa ad abbassare la media del lavoro dei parrucchieri nostrani.

12:00 Pranzo. Leggero, due verdure. Le semifinali si affrontano a stomaco quasi vuoto, non si sa mai. E poi all’Unipol Arena ci saranno sicuramente le banane offerte dalla Del Monte.

14:00 Parcheggio all’Ikea, pregando che non chiudano il parcheggio. Si comincia.

Ilaria

9:00 Sveglia, e aspetto Rosalba che chissà se arriverà mai dato che mi comunica avere una carovana di ciclisti davanti sulla strada per raggiungere la provincia bolognese.

12:00 Decido di chiedere un pasto leggero, consono ad affrontare le semifinali. Carbonara. Mi dimentico le chiavi di casa, però prendo il mango essiccato e parto.

14:00 Arrivo all’Unipol Arena, circumnavigazione dell’edificio prima di trovare l’ingresso 10 e si può cominciare.

C’è un postulato da tutti conosciuto sulle semifinali di Coppa Italia: finiscono al tie break. Finiscono che dal palazzetto, se tutto va bene, ci esci alle nove di sera, dopo esserci entrato alle tre del pomeriggio. Finiscono almeno 6 set su 10 ai vantaggi. Finiscono che non ci riesci più a stare in piedi con le tue gambe e devi farti aiutare dai paramedici che ti aspettano fuori. Sono lunghe, sono emozionanti, sono belle. Ma belle belle.

15:30 La prima semifinale si combatte tra LPR Piacenza e Cucine Lube Banca Marche Civitanova. Sugli spalti, da una parte e dall’altra è un’esplosione di furia rossa, a dimostrazione del fatto che la battaglia non è mai solo in campo ma anche sulle tribune. Iniziamo a goderci il weekend, ma senza pippe, come specificano gli amici piacentini.

La curva dei Lupi Biancorossi! ph. Margherita Leone

Da entrambe la parti abbiamo due diagonali di grandissimo spessore: Christenson-Sokolov in forza alla Lube e il duo cubano Hierrezuelo-Hernandez nelle file di Piacenza. I due opposti sono separati solo da un punto di differenza nelle statistiche finali, 32 punti per il bulgaro e 31 per il cubano, ma l’efficienza in attacco è a favore dei marchigiani con un ottimo 59%, contro il 43% degli emiliani. Da segnalare l’ottima prestazione del capitano dei marchigiani, Dragan Stanković, che mette a segno 7 punti ottimi alla causa finale. La Lube, dopo un tie break al cardiopalma che finisce sul 15-13, è la prima finalista del weekend.

18:30 (FALSO!) Non si spera mai in una seconda semifinale veloce, agli appassionati importa lo spettacolo. Quindi chi se ne importa se 3 su 5 set di Modena-Trento sono finiti ai vantaggi, se si comincia a sentire lo stomaco chiamare. Non importa nulla: è il momento della seconda battaglia. Sugli spalti il rosso lascia lo spazio al giallo: un giallo assordante e accecante, un giallo fortissimo da entrambe le parti. Non si trovano molti aggettivi per definire il match, se non equilibrato. Equilibrato dal punto di vista degli errori al servizio, 24 per Trento e 25 per Modena (AHIA!). Equilibrato dal punto di vista della ricezione e dell’attacco di squadra, in cui vediamo da entrambe le parti ottime percentuali. In ricezione, da segnalare le due spettacolari prestazioni di Earvin Ngapeth e Salvatore Rossini, che volano sul 70% di positiva e il 50% di perfetta. Ma non basta alla formazione emiliana: dall’altra parte il giovane regista azzurro Simone Giannelli riesce a spostare l’equilibrio in favore della squadra di Angelo Lorenzetti. E anche qui finisce sul 15-13, su errore del capitano modenese Nemanja Petric. Il conteggio finale dei punti è 123-122, un punto all’equilibrio. Trento è la seconda finalista. E se da una parte volevano godersela senza pippe, quello sprazzo di giallo sugli spalti dell’Unipol Arena, ci ricorda che chi di pippe ferisce, prima o poi di pippe perisce.

29/01/2017

14.00 Ritorniamo all’Unipol Arena. Questa volta niente circumnavigazione del palazzetto, sappiamo già da che parte andare. Mentre entriamo ci facciamo fregare per il secondo giorno di fila tappi e accendini perché crederci sempre, farcela Pippo Lanza al servizio. Ci avviamo verso il nostro settore, convinte di essere presenti noi, i giocatori di Siena e Tuscania e qualche loro parente. E invece ci ritroviamo alle spalle l’intero paesino di Tuscania, che quasi ci fa invidiare gli Irriducibili, che ci hanno forato i timpani il giorno prima. Rimaniamo estasiate dall’ignoranza delle squadre di A2 e dalla carica dei loro tifosi che hanno invaso l’Unipol Arena. Vince l’Emma Villas Siena in meno di un’ora e mezza ma ci resta nel cuore lo spettacolo in campo e sugli spalti. 

Questi sarebbero gli sconfitti! cit. Elena Severi

16.00 Si vaga per il palazzetto in attesa della finale. Tappa fissa è lo stand Del Monte. Avete presente quando vi offrono un cicchetto al bar e prima di buttarlo giù tutto d’un fiato lo si annusa per cercare di capire cosa c’è dentro? Ecco, coi bicchieri gentilmente offerti dal main sponsor bisognava applicare lo stesso format.

17.30 Arriva il momento della finale. Quella che assegnerà la Coppa ad un nuovo proprietario. L’Unipol Arena è uno spettacolo: c’è il tutto esaurito, ci sono le tifoserie calde e c’è Andrea Giani in mezze maniche in tribuna.

I primi due set si sono giocati con un bellissimo equilibrio che ci ha permesso di gustarci scambi spettacolari. Dal terzo parziale sino alla fine del match, Civitanova si trasforma in una macchina da guerra. Stellari le percentuali in ricezione e in attacco: la Lube chiuderà il match col 74% di ricezione positiva, il 43% di ricezione perfetta e il 55% in attacco. Trento dopo una buona partenza e un secondo set vinto senza essere mai andata in svantaggio, va in confusione. La corazzata marchigiana non perdona. Come era già successo in semifinale, Angelo Lorenzetti prova a mischiare le carte e lancia un po’ tutti nella mischia, ma questa volta non avviene la magia. Le percentuali a fine partita sono una sentenza: 7 ace per la Lube contro il solo firmato da Sebastian Solè nel secondo set, 54 attacchi messi a segno dai marchigiani col 55% di efficienza contro i 51 dei trentini col 48%. Trento risulta più fallosa praticamente in tutti i fondamentali: 21 errori i battuta contro i 17 della Lube, 7 errori in rice contro 2, 8 errori in attacco contro 3. Solo a muro Trento riesce a superare Civitanova (10 contro 8). 

Complimenti, quindi, alla Cucine Lube Banca Marche Civitanova che mette, meritatamente, in bacheca la sua quinta Coppa Italia, dopo aver vinto l’ultima  in quel di Forlì contro Cuneo nel 2009. Primo trofeo dopo due anni (perché noi siamo donne e, come per l’età, fino ad ottobre preciso non si conta l’anno in più), primo trofeo dell’era BlenginiMa complimenti anche alla Diatec Trentino, che ci ha permesso di gustare una bellissima finale. Complimenti anche all’Azimut Modena e alla LPR Piacenza, per aver dato filo da torcere alle due finaliste nella giornata di sabato.

Premiazione della Lube e l’MVP, Osmany Juantorena, che alza la coppa! ph. Elena Zanutto

Qualche ringraziamento finale: a Marco Fantasia per la disponibilità e la compagnia e a Claudio Galli per averci illuminate con alcuni dei suoi “spiegoni”. Grazie anche a Julio Velasco, per averci concesso due minuti del suo tempo per scattare una foto. Grazie a tutti gli amici del FantaVolley. E infine, grazie ad Andrea Giani per essersi presentato in t-shirt.

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La Sorellanza

La Sorellanza è un'associazione che si impegna nel portare all'attenzione mondiale il volley, soprattutto il trash che c'è dietro. CEO: Luca Vettori.

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