Diario Atletico – Day 2: Surreale

Come per le Olimpiadi e gli Europei dell’anno scorso, il gruppo di visione virtuale via whatsapp si riunisce nuovamente e seguirà per voi i Mondiali di Atletica di Londra (tra virgolette proprio gli estratti tratti da whatsapp).

Prima di passare alla seconda giornata, una gravissima dimenticanza della prima: 1500m F, prima batteria di venerdì. A 50 metri dall’arrivo Simona Vrzalova sullo sfondo, inquadrata a malapena, rallenta e prende per gli spogliatoi. L’abbiamo notata solo noi? Qualcuno conosce il ceco e sa dirci qualcosa da questa pagina: Došla bych to po čtyřech, povzdychla si po nevydařené premiéře Vrzalová. Che è successo a Simona?!

Dopo le lamentele dei discoboli, siamo costretti a dire almeno due parole e una foto sulla qualificazioni del peso, andata in scena ieri mattina:

Carlos Tobalina, what else?

E poi c’è Orazio Cremona: stiamo già lamentandoci che continuano a rubarci gli atleti, quando notiamo che è arrivato solo 23esimo ed è fuori dalla finale. Gli abbiamo tirato il pacco al Sudafrica, diciamo così… (pagheremmo per averne uno anche noi in qualificazione, in realtà).

L’eptathlon inizia le sue fatica con i 100m ostacoli e subito si risvegliano in noi ricordi di quando eravamo atleti: “Quando ero bambino c’era il tetrathlon con 4 prove: una era i 60m ostacoli e tutti eravamo terrorizzati…solo che la società doveva coprire la gara con più atleti possibili, quindi a quelli più scrausi si suggeriva di scavallare il primo e fermarsi perché abbatterlo apposta con la mano poteva portare a squalifica”, “Per fortuna mai fatti gli ostacoli….sono sicuro che mi sarei fatto molto molto male, quelli dei 110m poi sono disumani”, momento immancabile sono stato azzurro di sci: “Io vanto un primo posto alla prova scolastica delle superiori.. eravamo in 4, quello che era davanti s’è sfracellato sull’ultimo ostacolo. Ai provinciali ho finto un infortunio il giorno prima per evitare figuracce”, “Io ieri ho detto a mio figlio che nei 100m era gente che corre con la supergattovelocità“.

L’atletica ai tempi dei social: “io seguo tutte le baltiche su instagram (cioè non tutte le abitanti, tutte le atlete…per tenermi informato)”

I 400m M era uno dei “most watch” di mattinata, ovviamente avevamo zero speranze di vedere Re qualificato nei primi 3 di batteria: ha fatto secondo (terzo sull’arrivo, ma Brenes davanti a lui poi squalificato per invasione di corsia), è andato per la settima volta quest’anno sotto i 46″ e ha aperto la stagione dei “baci di quelchepassa”, stavolta contentissimi di essere stati smentiti. E chi se l’aspettava.

“Re II”.

I risultati aiutano, ma molto convincente anche al microfono: mica: “ho dato tutto”, ma “domani ci proverò”, “battuto solo dal migliore (era in batteria con Van Niekerk, ndr): stamperei la classifica e me l’appenderei in casa.”

Mettiamo subito le cose in chiaro domani, cioè oggi per chi legge, è sostanzialmente impossibile entrare (cit.) in finale: stavolta per davvero eh…

Poche sorprese nei 400m M. I 6 big tutti abbastanza in controllo, Kerley pure troppo: per guardarsi in giro rischia di intrecciarsi. “Per sboroneggiare stava per fare un capitombolo”, americans.

L’impressione migliore? Gardiner. Van Niekerk non l’abbiamo visto, eravamo concentrati a spingere Re.

Carichissimo Makwala all’intervista in RAI: “Ad un certo punto ho temuto picchiasse la Caporale”.

“Impressionante non vedere più americani ai vertici nei 400. Era la loro gara ben più dei 100 o 200”, chi sarà l’americano a vincere i 400 tra un paio di giorni?! #BacioDiQCP

“La Mamona non ha dei capelli, ma un casco della playmobil in testa”

Anche la Franklin attira la nostra curiosità: “La triplista americana non si commenta proprio con quel nastro in testa“, “Se si tagliasse i capelli oltre a saltare mezzo metro in più la prenderebbero anche in NFL”.

A proposito di togliersi continuiamo a chiederci: “c’è più oro addosso agli atleti che in una vetrina di Cartier”, incomprensibile per chi è abituato alle crono del ciclismo dove tra un po’ si mettono un alettone per andare più veloci e questi viaggiano appesantiti senza alcun motivo se non quello che non si fidano di lasciare roba nello spogliatoio.

Gina Lückenkemper vince la prima batteria dei 100 e mette in difficoltà sia il non tedesco della Caporale, che alcuni personaggi della redazione e non per la lingua, più per gli occhi: “Ho visto che mandava un bacio allo schermo dicendo Angelo mine lieben“. Chiaramente abbiamo usato un nome inventato per preservare la privacy e il matrimonio di “Angelo”.

Troppo tardi però, il nostro ha già preso il primo aereo per Londra:

Saluti da Londra

Saluti da Londra

A Londra piove (strano eh….), ci aspettiamo che entrino i ragazzini per coprire il campo, mentre chiudono il tetto #Wimbledon

All’improvviso:

“Abbiamo un inviato a Roma?”, “Azz, allo Stadio dei Marmi pure…” (ci manca Rio 2016, parte 3)

Come al solito, nei 100m F ci aggrappiamo alla Lalova-Collio: “Sì, ma non è come se corresse per l’Italia, abbasta!!”

Già l’eptathlon lo “considerano” in pochi, poi facciamole fare il salto in alto pure sulla pista saponata: apposto!

E ritorna il momento “io da giovane” : “Ecco…un po’ come me che, allenata mesi sul salto in alto, il giorno dei giochi della gioventù piove, io felice perché sono annullati e quindi farò festa a scuola un altro giorno e invece mi schiaffano a fare i 100h”, la maledizione degli ostacoli.

Ostacoli ovunque anche quando non ci sono:

Silenzio, c’è Dafne!

Ieri l’avevo inizialmente nominato a torto, ma in tutta la redazione c’è attesa spasmodica per il lancio del martello di Marco Lingua, se poi ci si mettono anche in RAI a nominarlo, noi andiamo in brodo di giuggiole: “tutti i martellisti lanciano con 4 rotazioni. Tranne uno: Lingua.”

Non sapremo mai se Maung ha incolpato la pista bagnata, la Caporale non ce l’ha intervistato. Ma 2’13″38 è molto molto deludente. Noi (come detto nel diario di ieri) che lo aspettavamo finalmente sotto ai 2 minuti…

All’improvviso l’eptathlon (salto in alto) ci ispira un giudizio prettamente tecnico: “La Vetter voleva utilizzare la tecnica limbo?”, ma poi torniamo alle cose serie: l’eptathlon batte l’asta.

800m M, Kszczot: “Solo Bragagna può pronunciarlo…” #bragagners.

La mattinata si conclude con un abbraccio al kenyano Saruni, chiamato all’ultimo per sostituire Rudisha. Lo sapevano tutti, tranne lui:

…surreale…

E alla fine riusciamo ad esaltarci anche per l’alto dell’eptathlon, con salti mai visti e miglioramenti assurdi: “Da 1,87 a 1,95, 8 cm di nuovo personale”, “persino le eptatlete saltano più della Trost” e mentre tutti le spingiamo a continuare arriva il nostro #EspertoAtletica “non so quanto convenga loro, sprecano troppe energie e sono già oltre i propri limiti”….ed infatti Yorgelis Rodriguez si ferma (la Thiam no, 3 nulli a 1,98).

La sera è una lunga attesa. Alle 22.45 è tutto pronto per iniziare: il salto in lungo (ci ritorneremo) ha appena concluso i suoi turni, la pista è spoglia ormai da più di 15 minuti.

È l’ultima corsa dell’uomo più veloce del mondo, anzi colui che ha ridefinito il concetto di velocità applicata all’uomo. Bolt è stato inevitabile ed inesorabile per 10 anni, la costante sensazione che i limiti potessero essere riscritti ogni volta che scendeva in pista, è stato l’8,90 di Beamon ad ogni singola gara.

Ha reso possibile 9″58 sui 100 metri, roba da superpoteri. Nel 2007, prima della sua venuta, il record del mondo era 9″74, 3 anni dopo, quando ha smesso di ridisegnare i limiti (ma non di vincere) gli aveva tolto 16 centesimi. Per passare da 9″90 a 9″74, ovvero per toglierei gli stessi 16 centesimi, in precedenza ci avevano messo 16 anni (Leroy Burrell, 1991).

Bolt ha portato l’atletica nel futuro. Fino al 5 agosto 2017, fino a ieri sera quando improvvisamente nell’ultima gara (almeno individuale) della sua carriera è tornato al presente. Già l’anno scorso a Rio s’era salvato in qualche modo, quest’anno nelle poche corse concesse aveva mostrato tutta la sua “normalità”, ma perdere una finale mondiale, senza fare falsa partenza, questo non l’avevamo mai vissuto e pensavamo non potesse mai accadere, come pensavamo non potesse mai accadere un 9″58 sui 100 metri.

Non è il finale che tutti pensavamo e l’effetto surreale è stato amplificato dall’eroe cattivo che prende il suo posto sul podio più alto: Justin Gatlin ormai da anni è fischiato ed insultato ad ogni ingresso in pista. Lo fischiano senza alcuna pietà anche gli inglesi (come fischiarono Christie o Chambers? No?! Stucchevoli “viene voglia di tifare per lui”, “sì, ma con moderazione…”), lo fischiano prima e dopo la gara, quando tutto lo stadio è per il terzo classificato. Non c’è niente di normale in una sconfitta di Bolt.

Nessuno era preparato all’evenienza. Anche se i pronostici redazionali erano stati: “Coleman, Bolt, Blake”, “Coleman, Bolt, Gatlin”, “Coleman, Bolt, Prescod….anzi no cambio: Bolt, Coleman, Prescod”, ma soprattutto “vado con il pronostico scemo: Gatlin, Coleman, Bolt” e “Prendo il drogato di Gatlin visto che non lo vuole nessuno” (io ovviamente conosco molto bene quello che ha cambiato ed ha messo vincente Bolt….).

Il surrealismo si conclude con Nick Zaccardi (giornalista americano di NBC Sports) che dopo aver condiviso un tweet di ombre sulla vittoria della Ayana sui 10.000m F (anche su questo ritorneremo), sottolinea come lo stesso Bolt abbia definito immeritati i boo a Gatlin, insomma “americani vs giamaicani ed africani, britannici vs americani… oh mai che accusino i loro eh”.

In tutto questo poi c’è la gara, c’è Coleman che la butta un po’ via come pare abbia imparato in fretta nella sua pur giovanissima carriera. C’è Gatlin che rimonta come un tornando dall’esterno. C’è uno dei 100 metri più lenti della storia recente a questi livelli, certo niente di comparabile al 10″07 di Kim Collins ai mondiali di Parigi 2003.

E adesso facciamoli questi passi indietro. Perché non di soli 100 metri può vivere la redazione di QCP.

Ed infatti…”il boato per la Muir è in quanto amica di QCP?”. Le semifinali dei 1500m F ci hanno detto che sarà una finale bellissima: Muir dentro in scioltezza, Semenya spendendo il minimo, Dibaba con una discreta botta di culo, ripescata per una manciata di decimi: “è crollata da quando si allena a Napoli”, “troppe sfogliatelle”, “La di babbà”.

Commovente la Tsegay, che finisce a terra ad inizio semifinale e percorre tutti i restanti metri inseguendo invano il gruppone e piangendo a dirotto.

Nell’altra semifinale meno densa di talento, vinta facilmente dalla Hassan, registriamo il tentativo kamikaze della Klosterhalfen: “Sembra il ciclista che va in fuga sapendo di essere ripreso, ma almeno si è fatto vedere.”

A proposito di fughe, quella della Ayana nei 10.000m F però è riuscita: tra i 3000 e gli 8000 metri, ha messo su un 5000m spaziale:

All’arrivo la seconda, la sua connazionale Tirenush Dibaba, pagherà 46 secondi: “Poteva partire 300m più indietro e vincere lo stesso.”

La cosa surreale (ancora) è che dietro a lei ci sono 3 primati personali e 3 primati stagionali. Non si è mica andato piano. Ma che ci vuoi fare?! “Tappa e maglia”, “Majka guarda con invidia”.

Un dominio che giustifica i dubbi di cui sopra? Questo il tweet recriminato:

Sullo sfondo (e sul 2-box della RAI) la gara del salto in lungo che si lascia guardare: “Che bella la tecnica di Lawson in atterraggio”. Sfida a colpi di cm tra l’8,20 e l’8,40 circa. Temevamo di peggio, è stata fin troppo divertente.

Primo giro di salti: “Menkov deve lavorare su l’atterraggio. Lascia almeno 10cm sulla sabbia” e poi:

Forse è anche il caso di controllare pure il “decollo”: ha rischiato (lui sì) la marcolinguata (3 nulli e via).

In fatto di tecniche quella del cubano Massò è something different: “potrebbe vincere sia il salto in lungo che il salto in alto, ma finché si ostina a fare tutte e due le cose contemporaneamente non vincerà nessuna delle due”. Esplosivo e rudimentale come pochi altri. Appena sistema due cose….

Certo le grandi prestazioni sono ancora lontano ed allora arriva il domandone: “da cosa è data per voi l’involuzione nei salti? I record mondiali sono tutti anziani”

“Dai controlli antidoping”, “Per me non gliene frega niente a nessuno.”, “È tipo nel nuoto con i record fatti coi costumoni”, “Non vanno più molto in cerca della pista ideale, delle condizioni ideali, come nei lanci.. che una volta cercavano i posti con le folate di vento (trasversale)”, “Anche perché una volta i Carl Lewis facevano anche il lungo”, “Una volta i Carl lewis facevano atletica, adesso Bolt a parte gli stipendi di football e basket sono troppo differenti”.

Rendiamo onore al vincitore, Luvo Manyonga (Sudafrica che ne piazza due sul podio): quattro anni fa era un tossico di metanfetamine, adesso dopo l’argento olimpico arriva l’oro mondiale. Wow!! Quasi….surreale.

Lo volete sapere chi ha vinto il disco, vero?

Riassumendo:

TITOLI ASSEGNATI SINORA (in grassetto quelli di ieri)

Disco M: 1) Andrius GUDŽIUS (LTU), 2) Daniel STÅHL (SWE), 3) Mason FINLEY (USA)
Lungo M: 1) Luvo MANYONGA (RSA), 2) Jarrion LAWSON (USA), 3) Ruswahl SAMAAI (RSA)
10.000m F: 1) Almaz AYANA (ETH), 2) Tirunesh DIBABA (ETH), 3) Agnes Jebet TIROP (KEN)
100m M: 1) Justin GATLIN (USA), 2) Christian COLEMAN (USA), 3) Usain BOLT (JAM)

10.000m M: 1) Mo FARAH (GBR), 2) Joshua Kiprui CHEPTEGEI (UGA), 3) Paul Kipngetich TANUI (KEN)

TITOLI DA ASSEGNARE OGGI

11.55 Maratona M
15.00 Maratona F
20.00 Asta F
21.35 Peso M
21.40 800m Eptathlon
22.50 100m F

MUST WATCH

Finisce l’Eptathlon: Katarina Johnson-Thompson (KJT per gli amici) ha buttato un po’ via la sua gara con una pessima prestazione nell’alto (uno dei suoi punti di forza) dove altre hanno invece over-performato alla grande. Mancano salto in lungo, Giavellotto e soprattutto 800m, l’incubo di ogni eptatleta.

È la giornata dedicata alle maratone: da seguire con simpatia la gara del dilettante giapponese Yuki Kawauchi, che dietro ad una vita da impiegato nasconde il fisico di uno dei maratoneti (non africani) più forti al mondo: qui per saperne di più.

I 400m M vivranno le loro semifinali, c’è Re, ma soprattutto ci sono gli altri fenomeni: Kerley, Gardiner e London nella prima, Van Niekerk, Thebe e Merritt nella seconda, Makwala, Roberts e Cedenio nella terza. Se vogliamo pure qualche sorpresa qua e là non c’è spazio per tutti (passano i primi due e i due migliori tempi).

Infine come ormai da tradizioni mondiale ed olimpica, la terza sera si concluderà con la finale dei 100m F: dietro alla Thompson ci sarà una bella tonnara…

ITALIANI IMPEGNATI OGGI

11.05 Ala ZOGHLAMI, 3000siepi M, batteria 1, 8’29″26 (record personale e stagionale)
11.22 Abdoullah BAMOUSSA, 3000siepi M, batteria 2, 8’22″00 (record personale e stagionale)
11.39 Yohanes CHIAPPINELLI, 3000siepi M, batteria 3, 8’27″34 (record personale e stagionale)

15.00 Stefano LA ROSA, Maratona M, 2:12’26” record stagionale, 2:11’11” record personale
15.00 Daniele MEUCCI, Maratona M, 2:16’06” record stagionale, 2:11’08” record personale

12.14 Lorenzo VERGANI, 400ostacoli M, batteria 2, corsia 2, 49″36 (record personale e stagionale)
12.23 José Reynaldo BENCOSME DE LEON, 400ostacoli M, batteria 3, corsia 2, 49″22 (record personale e stagionale)

12.55 Mariabenedicta CHIGBOLU, 400m F, batteria 1, corsia 9, 51″87 record stagionale, 51″67 record personale

20.56 Davide RE, 400m M, semifinale 3, corsia 4, 45″40 (record personale e stagionale)

Ben 9 italiani impegnati, tra cui la chicca di Davide Re che torna in pista: come già accennato servirebbe un miracolo. Concentriamoci quindi sul tempo: sarebbe davvero figo avvicinarsi al proprio personale.

Dei tre siepisti speriamo che almeno uno riesca ad infilarsi in finale (passano i primi 3 di ogni batteria più i 6 migliori tempi): dipenderà molto da come si sviluppano le singole batterie, ma qualche chance l’abbiamo.

Situazione simile ma più complessa per Vergani e Bencosme De Leon (“bel talento che pareva scomparso nel nulla”): qua passano in semifinale i primi 4 di ogni batteria e i 4 miglior tempi. Probabilmente servirà un 49″ e basso, per una volta i nostri dovranno fare i loro personali…

Zero chance di medaglia, ma tanto tifo specie per l’eterno Meucci.

La Chigbolu ha il settimo tempo della sua batteria considerando i primati stagionali, un po’ come Re nella gara di ieri mattina. A naso il parallelo finisce qui

PROGRAMMA COMPLETO DI GIORNATA

Dal sito IAAF.org

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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