Facce di bronzo e promettenti futuri

Dal 17 al 19 febbraio le luci si sono accese sulle pedane di Atene per la sciabola femminile e Vancouver per la spada maschile.

Seguire qualche assalto in ore notturne provando a contrastare il sonno mi ha riportato all’atmosfera dell’estate Olimpica, faceva solo più freddo e mancava sicuramente la samba. Nella gara individuale è Marco Fichera l’ultimo a fermarsi, sconfitto ai quarti da Max Heinzer, poi oro per questa tappa di Coppa del Mondo. Paolo Pizzo si arresta agli ottavi e gli altri terminano ben prima la loro gara.

Un meritato bronzo per il Dream Team sempre formato da Enrico Garozzo, Marco Fichera, Paolo Pizzo ed Andrea Santarelli. Dopo aver fermato la corsa di Germania e Kazakistan, gli Azzurri saranno esclusi dalla finale dall’Ucraina durante un match sudato in cui avrà la meglio per una sola stoccata.
I nostri non si danno per vinti e conquistano il terzo posto con grande forza e lucidità imponendosi sulla Francia, nemica dei giorni più lieti, per 45 a 38.

(Foto BIZZI)

Nella bella capitale Greca ad ottenere il miglior risultato nella gara individuale sarà Rossella Gregorio, fermata dall’atleta vincitrice della tappa Anne Marton.
Anche le azzurre della sciabola riusciranno a salire sul podio, anche loro terze. Sofia Ciaraglia, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta ed Irene Vecchi avevano prima sconfitto la Spagna, poi gli Usa, infine avevano combattuto con la Russia, guidata da un’Egorian in gran forma, un match difficile che le ha viste perdere per 38 a 45.
Il match per il bronzo vedrà le tenaci Azzurre conquistare la medaglia per 45 a 38 sulle Ucraine.

Ad Eger festeggia la scherma paralimpica: oro per Alessio Sarri nella sciabola categoria B, oro per Bebe Vio nel fioretto categoria B, la squadra di fioretto femminile, composta da Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Bebe Vio conferma la medaglia olimpica e fa risuonare l’inno di Mameli sul podio, argento per la squadra di spada maschile con Matteo Dei Rossi, Emanuele Lambertini, Gabriele Leopizzi ed Alessio Sarri.

Il weekend successivo, ovvero quello appena trascorso, mentre gli sciabolatori sudavano sulle pedane di Varsavia, io ero a Modena incantata dal Tempio del volley. Luogo la cui magia si capisce davvero solo quando se ne varca la soglia, reo anche di un gioioso incontro con La Sorellanza.
Lunedì mattina a Roma, dopo un viaggio in treno con le macchinette del caffè guaste, ero subito sul fedele youtube a recuperare le gare perse.

Nessun piazzamento alto nella gara individuale per i nostri Azzurri, gli ultimi a fermarsi saranno Luca Curatoli, Diego Occhiuzzi e Luigi Samele durante gli ottavi. Durante la gara individuale Enrico Berrè guadagna un infortunio al ginocchio che non gli permetterà di lottare con la squadra il giorno dopo.

Come era successo a Padova, questa volta senza macchina di Batman, i nostri perdono l’oro per una sola stoccata per mano di Dolniceanu per la Romania.
Prima di arrivare a questa sudata finale, la squadra, formata da Curatoli, Occhiuzzi, Samele e Lorenzo Romano a sostituire Berrè, aveva superato la Polonia, l’Iran e poi la Corea in semifinale.

I podi dei nostri sciabolatori sono comunque valsi il primo posto nel ranking mondiale.

Il ranking

Ottime notizie arrivano anche dalle gare under20 ed under17, ultimo l’oro di ieri di Tommaso Marini arrivato insieme alla notizia della nascita di Olympia Montano, un nome che forse la vede già investita di aspettative in una delle famiglie più longeve della scherma Italiana.

Il futuro appare brillante.

Arianna Scarnecchia

Ho 26 anni, vivo a Roma, studio Lingue all'Università e nel frattempo m'intrattengo con una serie di attività ricreative che comprendono passare più tempo possibile con fioretto e spada, mangiare, gestire una webradio che si chiama Polutropia, sfrecciare per le strade con la mia bici laVipera, imparare tutti i dialetti del mondo.

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