Intervista a “The Italian Dream” Marvin Vettori

Mentre su Twitter Marvin Vettori e Eric Spicely si picchiano verbalmente e a suon di piatti dedicati al sottoscritto, noi di QCP ci siamo messi in contatto con Marvin per dare la possibilità di rispondere a quanto lo stesso Eric aveva detto nell’intervista uscita qualche giorno fa proprio su queste pagine.


Ciao Marvin, innanzitutto grazie per l’estrema disponibilità.

Andiamo subito al sodo: dopo la sconfitta di Alessio Di Chirico per mano di Eric Spicely, hai prontamente scritto a quest’ultimo dicendo che vuoi “staccargli la testa”. È solo per “vendicare” il nostro connazionale o c’è dell’altro dietro che non sappiamo?

Sì, esatto, ho affermato che vorrei staccargli la testa. Sto osservando Eric Spicely già da un po’ e dopo la vittoria su Alessio Di Chirico, sicuramente, è anche un modo per vendicare la bandiera italiana. In secondo luogo, penso sia un buon match per me e credo con tutto me stesso che possa assolutamente finirlo entro il primo round. Quindi la smetta di scappare, accetti l’incontro e risolviamola da uomini.

Nella mia precedente intervista, Zebrinha ha detto che, venendo da una sconfitta, non avevi il diritto di parlare e che al giorno d’oggi tutti vogliono imitare Conor McGregor. Cosa hai da dire al riguardo?

Zebrinha o come ca**o lo vogliamo chiamare, sta cercando un sacco di scuse per scappare da questo incontro. Secondo me, prima non mi conosceva bene, ma ora che ha guardato i miei video si sta pisciando addosso. Sta trovando scuse del tipo che lui viene da due vittorie e cose del genere. Sono tutte cazzate, dal momento che anche lui ha perso in carriera e ha perso anche male. Il fatto che io venga da una sconfitta, tra l’altro una sconfitta molto close, come si dice in gergo, non vuol dire nulla. Non può permettersi di dire che non ho il diritto di combatterlo. Io penso che lui non meriti di essere lì (in quella posizione nel ranking UFC, nda), che debba accettare l’incontro con me e che non avrà scampo.

Il cornerman di Spicely ti ha accusato di non essere particolarmente preparato nel BJJ, nonostante la tua prima vittoria in UFC sia arrivata proprio per sottomissione contro una cintura nera di brazilian jiu-jitsu. Reputi davvero di avere dei campi dove migliorare?

Il cornerman di Spicely è un completo pirla, come il suo atleta. Forse quando ha parlato per la prima volta non sapeva chi fossi, ma dopo aver guardato un po’ dei miei video deve essersi ricreduto. In un’occasione hanno detto che lui è un first-rounder, ovvero uno che finisce al primo round, ma io ho più finalizzazioni al primo round di lui, quindi sono anche poco informati. Se accetterà l’incontro, anche lui (Eric Spicely nda) verrà finito al primo round, ne sono sicuro. Tutte le persone che sono venute per scontrarsi, per combattere veramente contro di me, le ho finite nel primo round, per lui sarà lo stesso.

Hai avuto anche una discussione con Alessio Sakara per motivi che ormai tutti conosciamo. Pensi che Sakara possa ancora considerarsi un ambasciatore delle MMA italiane nel mondo?

Per quanto riguarda Sakara l’unico momento in cui è stato ambasciatore delle MMA, è stato quando era in UFC. Al di fuori del mondo UFC non è mai stato un ambasciatore delle MMA italiane, non ha mai fatto nulla per le MMA italiane. La mia idea, quindi, è che non lo sia mai stato veramente, se non quando portava la bandiera italiana in UFC.

All’interno della Kings MMA c’è qualche atleta che ti ha lasciato davvero a bocca aperta per le sue abilità?

Ce ne sono tantissimi, per vari motivi. Giusto per nominarne qualcuno ti dico Fabricio Werdum, Beneil Dariush, Lyoto Machida e Kelvin Gastelum. Sono davvero tanti e sono contento che la Kings MMA sarà la mia nuova casa. Non vedo l’ora di andarci!

Essere in una palestra prestigiosa come la Kings MMA ti mette pressione per l’immediato futuro della tua carriera o vivi questa esperienza in maniera serena?

Assolutamente zero pressione, anche perché sono già stato alla Kings MMA per altri quattro camp. Penso che questo sia necessario per portare la mia carriera allo step successivo e non vedo l’ora di essere lì full time.

Oltre a Rafael Cordeiro, qual è l’allenatore o compagno di palestra da cui stai imparando di più?

Nelle MMA puoi imparare anche da persone meno brave, meno esperte di te. Ti lascio, quindi, immaginare quanto io possa imparare da persone di questo calibro. Sto apprendendo molto da tutti, sia a livello mentale, per quanto riguarda il loro approccio all’allenamento e all’incontro, sia a livello tecnico. Non ce n’è, dunque, uno in particolare, ma da tutti sto portando via qualcosa, nell’accezione positiva del termine.

C’è un aspetto del tuo essere lottatore su cui ritieni di dover migliorare, al di là del lavoro tecnico in palestra?

Devo migliorare sicuramente sotto tutti gli aspetti, non si smette mai di imparare e di migliorare, in ogni campo, dal primo all’ultimo. Sicuramente, però, devo imparare ad essere più malizioso e capire che non tutti gli avversari vengono per scontrarsi, ma che delle volte si cerca di portare a casa il match anche attraverso delle furbatine.

Di recente è cambiato il sistema di giudizio per i round. Cosa ne pensi? Cambia il tuo approccio al match rispetto al passato?

Sì, il sistema è cambiato e la cosa mi piace, perché si dà un occhio in più al danno effettivo. No, il mio approccio al match non cambia. Come ho detto prima, forse sarò un po’ più malizioso, più furbo — anche qui nell’accezione positiva del termine — ma entrerò sempre in gabbia con l’intenzione di finire il mio avversario.

Percepisci in Italia una maggiore attenzione su di te, oltre allo zoccolo duro dei fan della disciplina?

Assolutamente! Pian pianino le cose si muovono, vedo un maggiore interesse. Un modo per sdoganare questo sport è anche accostarlo ad altri sport più famosi in Italia, primo fra tutti il calcio. Dal momento che in passato nessuno l’ha mai fatto, toccherà a noi, a me in primis, farlo.

Il tuo percorso per la UFC passa prima di tutto da Venator FC. Ora da una costola di Venator è nato Venice Combat Event ottenendo un ottimo risultato. Pensi che prima o poi riusciremo a dare la giusta visibilità alle MMA in Italia?

Circa sei mesi fa ho scritto che tra 5 anni le MMA saranno sport nazionale e ci credo ancora fermamente. Quindi, assolutamente sì.

Sei stato recentemente ospite a VCE. Hai visto “materiale” che reputi da UFC durante questo evento?

Sì, ero al Venice Combat Event e ho visto molte buone cose. Materiale da UFC forse ancora no, ma ci siamo molto vicini. Un match che mi ha sorpreso è stato quello fra Angelo Rubino e Giorgio Pietrini. Pietrini è molto migliorato, in piedi è molto forte, ha il controllo della gabbia, è pulito, fa male coi colpi, è duro. Se migliorerà ancora sotto l’aspetto della lotta, magari andando ad allenarsi in America, è molto vicino a fare il grande salto. Un altro che mi ha stupito, ma relativamente, perché già si sapeva, è Daniele Scatizzi. In futuro, quando troverà il suo equilibrio anche nel suo stile, potrà sicuramente essere molto pericoloso ed essere al livello della UFC. Le MMA italiane si stanno muovendo nel senso giusto e il livello si sta sempre più alzando.

Se potessi scegliere un avversario da affrontare, di tutte le ere e categorie di peso, chi vorresti? Perché?

Se potessi scegliere il mio avversario per un super dream match, sceglierei Fedor Emelianenko perché è quello che più mi ha dato ispirazione, quello che mi ha portato alle MMA, che me le ha fatte conoscere. Mi piacerebbe, inoltre, vedere quanto le MMA sono cambiate nel corso degli anni, quanta differenza c’è fra un fighter old school e uno new school.

Se dovessi dare un consiglio a un aspirante lottatore di MMA italiano, cosa gli diresti?

Il consiglio che posso dare è di credere nei propri sogni fino all’ossessione, di credere nelle proprie capacità fino alla morte, incondizionatamente. Bisogna essere egoisti, ma anche critici ed è necessario rendersi conto di quali siano i propri limiti. Affidatevi a buoni coach, ma al momento giusto andate all’estero a vedere come si lavora fuori dal nostro paese. La strada non è facile, comporta un sacco di sacrifici, ma non è impossibile, io ne sono la prova.

Phre

Misantropo, cinico e sociopatico. Traduco serie TV. Marito di mio figlio, padre dei miei cani, figlio di mia moglie. Knickerbocker. Mi fingo esperto di MMA.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *