La più grande atleta italiana di sempre?

Dopo l’inatteso e insperato oro mondiale di ieri nei 200m stile libero la domanda del titolo dell’articolo potrebbe aver trovato la sua risposta nel nome di Federica Pellegrini, “la divina” come l’hanno soprannominata alcuni media. Ma è una risposta giusta? Probabilmente no perché non ci può essere una risposta definitiva a una domanda come questa, ma di sicuro la veronese ha tutte le carte in regola per entrare in un discorso del genere e forse anche per uscirne vincitrice. Noi abbiamo deciso di mettere insieme 11 nomi di atlete italiane che meriterebbero questo titolo: scorrete i loro profili in ordine sparso ed in fondo troverete la mia classifica, in attesa di sapere la vostra.

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Maria Canins

Forse a molti non dirà nulla, ma negli anni ’80 è stata una grande protagonista nello sport mondiale in diverse discipline e in un periodo che, sia in Italia che nel resto del mondo, vedeva lo sport femminile ancora come qualcosa di “poco opportuno” o comunque di poco valore. Iniziò prima nello sci di fondo essendo anche originaria dell’Alta Badia, raggiungendo ottimi risultati sia in campo nazionale che internazionale, principalmente nelle gare più lunghe e difficili (10 Marcialonga consecutive vinte e prima italiana di sempre a trionfare nella storica Vasaloppet) dove faceva la differenza grazia a una soglia di sofferenza molto alta.

In estate, per tenersi in allenamento, si allenava in bici e qualcuno si accorse che andava veramente forte. In quel periodo il ciclismo femminile era ancora agli inizi, ma il suo avvento fu sicuramente tra i fattori che ne favorirono la crescita in Italia e nel resto d’Europa. Esordì nell’agonismo quando aveva già 32 anni e un figlio (da qui il soprannome di “Mamma volante”) raggiungendo subito grandi risultati.

Due Tour de France (1985 e 1986 e 3 secondi posti nelle edizioni seguenti), la prima edizione del Giro d’Italia femminile nel 1988 (sostanzialmente creato grazie ai suoi successi), 2 medaglie di bronzo e due di argento ai mondiali nell’individuale e una di bronzo e una di argento nella cronometro a squadre, diversi altri piazzamenti e una sfilza infinita di altre vittorie tra cui 10 titoli nazionali (6 in linea e 4 a cronometro). Non contenta si dedicò anche alla nascente mountain bike vincendo 2 titoli nazionali e 2 tappe di coppa del mondo.

Maria Canins

Maria Canins in maglia gialla

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Sara Simeoni

Sicuramente la più forte italiana di sempre nell’atletica, la regina delle discipline olimpiche. Di certo una delle prime atlete a superare la barriera dei pregiudizi maschili nello sport. Una medaglia d’oro (era l’edizione monca di Mosca ma le avversarie più forti erano comunque tutte presenti) e due argenti alle Olimpiadi, un oro e 2 bronzi agli Europei quando questi si svolgevano ogni 4 anni e 4 ori a quelli indoor, in un periodo in cui non esistevano ancora i mondiali e le gare di atletica non erano molte (e i controlli anti-doping merce rara in un contesto politico molto “attivo”). Tutto ciò rappresenta un “bottino” di livello assoluto, con anche un record mondiale fissato a 2.01 e un record italiano che è durato 36 anni. Tra le sue macchie l’essersi dichiarata tifosa del Chievo Verona.

Sara Simeoni

Sara Simeoni

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Francesca Schiavone

Simbolo di grinta e determinazione, la Schiavone è stata la prima italiana a vincere un torneo del Grande Slam (Roland Garros nel 2010) nonché l’unica ad averne giocato due finali. È stata l’italiana con la miglior classifica WTA di sempre (quarta assoluta nel gennaio 2011), ha vinto in carriera 8 titoli WTA in singolare e 7 in doppio e per 3 volte protagonista della vittoria dell’Italia nella Federation Cup (la Coppa Davis delle donne). È ormai arrivata alla fine di una lunga e gloriosa carriera iniziata a grandi livelli nel 2000 con la sua prima qualificazione ad un torneo dello Slam (US Open dove arrivò al terzo turno), è sempre stata considerata più una giocatrice da cemento però poi ha raggiunto i suoi migliori risultati sulla terra grazie anche a uno degli ultimi rovesci a una mano rimasti sul circuito, non solo quello femminile. Mai banale, sempre fantasiosa.

Francesca Schiavone

Francesca Schiavone

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Josefa Idem

Si dovessero guardare solo i titoli la Idem potrebbe tranquillamente essere la risposta alla domanda del titolo, grazie anche ad una longevità agli alti livelli impressionante, ma è giusto considerare italiana un’atleta che è nata e cresciuta in Germania, ha raggiunto i primi risultati internazionali con la nazionale tedesca e poi è definitivamente e clamorosamente esplosa quando ha sposato un italiano e ha deciso di gareggiare per la sua nazione adottiva (e adesso si sente più italiana che tedesca)? Le quattro medaglie olimpiche (1 oro, 2 argenti e 1 bronzo), le venti mondiali (5, 9 e 6) e le 12 europee (9, 1 e 2) rappresentano un palmares assoluto, però…

Josefa Idem

Josefa Idem

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Deborah Compagnoni

Con quel sorriso spontaneo e genuino è stata per diversi anni la fidanzata d’Italia, anche a causa dei tanti infortuni, anche gravi, che ne hanno tormentato e ridotto la carriera. Se Alberto Tomba era guascone e personaggio ingombrante, lei era la nuora che ogni mamma italiana avrebbe voluto per suo figlio (gara vinta dalla signora Benetton) per la semplicità e gentilezza che faceva trasparire. Quando però era in gara si trasformava in una cannibale che azzannava le avversarie senza pietà grazie ad una classe con pochi eguali e una pulizia sugli sci impeccabile. 3 ori e 1 argento alle Olimpiadi, 3 ori ai Mondiali, una coppa del Mondo in slalom gigante e 44 podi in coppa (16 vittorie, 15 secondi posti e 13 terzi) con la ciliegina sulla torta di 9 vittorie consecutive in gigante, la sua specialità preferita, tra il 1998 e il 1999. E chissà senza tutti quegli infortuni…

Deborah Compagnoni

Deborah Compagnoni

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Manuela Di Centa

Nel suo periodo migliore è stata un mostro in una disciplina che fino ad allora era stata esclusivamente terreno di conquista per nordiche e russe, con le Olimpiadi del ’94 a Lillehammer che la videro assoluta dominatrice con la conquista di una medaglia in tutte le gare a cui partecipò. In totale in carriera ha vinto 7 medaglie olimpiche (2, 2 e 3), 7 mondiali (4 argenti e 3 bronzi), due Coppe del Mondo assolute (94 e 96) e 30 podi tra squadra e individuale (14, 10 e 6). Dopo il ritiro ha avuto anche una carriera nella politica e, soprattutto, come dirigente nel CONI e poi nel CIO di cui è membro onorario.

Manuela Di Centa

Manuela Di Centa

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Stefania Belmondo

Grande avversaria della Di Centa (forse sarebbe meglio definirla nemica…) è stata la piemontese Stefania Belmondo, scricciolo di 45 kg in un metro e 58 scarso che esprimeva una grinta paurosa quando gareggiava. Le sue 10 medaglie olimpiche (2, 3 e 5) la pongono, parimerito con la russa Smetanina e la norvegese Bjorgen, come la più medagliata di sempre nel fondo, le 13 mondiali (4, 7 e 2) nell’olimpo assoluto della disciplina, a maggior ragione se confrontate con il fisico (e altro) delle avversarie che doveva affrontare. A livello di Coppa del Mondo ha fatto registrare 72 podi (54 individuali e 18 di squadra) distribuiti tra 21 vittorie, 27 secondi e 24 terzi posti ma nessuna vittoria nella generale perché nel 1999 arrivò a pari merito con la norvegese Bente Skari che vinse per maggior numero di primi posti).

Stefania Belmondo

Stefania Belmondo

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Alessandra Sensini

Sostanzialmente è colei che ha dato valenza di vero sport in Italia al windsurf che, fino a quando non entrò nelle case degli italiani come sport olimpico, era considerato per lo più solo un hobby estivo. Quattro medaglie olimpiche (1 oro, 1 argento e 2 bronzi), sette mondiali (4 e 3) e 9 europee (5, 3 e 1) ne fanno una delle massime esponenti mondiali della vela tutta, d’altronde l’Italia è o non è un paese di poeti, santi e navigatori?

Alessandra Sensini

Alessandra Sensini

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Tania Cagnotto

Figlia di un padre illustre ne è stata la degna erede pur dovendo gareggiare ogni volta contro delle avversarie, le cinesi, che sono semplicemente di un’altra categoria rispetto al resto del mondo. Il suo palmares può sembrare ridotto rispetto alle altre ma è, appunto, da pesare considerando le avversarie, e comunque un argento e un bronzo olimpico, un oro, 3 argenti e 6 bronzi mondiali e il 20, 5, 4 agli europei (fortunatamente la Cina non è così vicina da essere in Europa) la pone a pieno merito in una classifica per stabilire la più forte italiana di sempre. Il fatto poi di aver affrontato le gare sempre con il sorriso, anche quando sapeva già di poter puntare massimo alla terza piazza, ce la fa apprezzare ancor di più.

Tania Cagnotto

Tania Cagnotto

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Valentina Vezzali

Va beh, la Vezzali è semplicemente l’atleta italiano (assoluto quindi) più medagliato di sempre, una che è considerata la più forte schermitrice della storia (e non solo a livello femminile) e una che con la sua carriera ha ridimensionato quella di una fuoriclasse come Giovanna Trillini. Nove medaglie olimpiche (6 ori, 1 argento e 3 bronzi, 3 vittorie individuali in 3 edizioni consecutive per altro), 26(!!!) mondiali (16, 6 e 4) e 21 europee (13, 4 e 4) sono un palmares che andrebbe bene anche per un’intera nazione in una specialità come la scherma, con tra l’altro una percentuale di primi posti rispetto ai piazzamenti che ne fa intuire il maniacale spirito competitivo.

Valentina Vezzali

Valentina Vezzali

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Federica Pellegrini

Sin dal 2004, quando appena sedicenne conquistò una medaglia d’argento nei 200 stile libero, si capì che nel nuoto italiano era arrivata un’atleta speciale, di quelle che passano una volta sola nella vita, e oggi, 13 anni dopo, in una specialità psicologicamente logorante come il nuoto, siamo ancora qui a festeggiare una sua vittoria per altro contro una nuotatrice come la Ledecky che rischia di passare alla storia come la più forte di sempre. Le “sole” 2 medaglie olimpiche (un oro a Pechino e un argento ad Atene tra le lacrime perché lei partiva per vincere) sono forse l’unico neo in una carriera che per il resto è a livello dei grandissimi di questo sport per qualità e longevità: 10 medaglie mondiali (5, 4 e 1) in vasca lunga e 7 in vasca corta (1, 2 e 4), 15 (7, 4 e 4) e 14 (7, 2 e 5) nei rispettivi europei e un impressionante 113, 27 e 14 nei campionati assoluti italiani. È tuttora detentrice del record mondiale sui 200m stile libero. Si può tranquillamente dire che è stata la prima atleta italiana a diventare un vero personaggio pubblico, conosciuta anche da chi non segue lo sport, e forse per questo amata ed odiata come poche, con la sua vita privata che è spesso stata poco “privata” (anche perché in questa società molto “social” lei ha fatto poco per nascondersi).

Federica Pellegrini

Federica Pellegrini

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La nostra classifica

Fare una classifica fra sport così diversi è sempre difficile, se poi si aggiunge la differenza tra periodi sportivi (e la condizione della donna nello sport è evidentemente cambiata nel tempo) la difficoltà aumenta, però ci siamo messi in ballo e balliamo!

La Di Centa, anche se ha avuto un periodo di picco incredibile in uno sport “poco italiano”, la togliamo subito dal nostro podio perché, è inutile far finta di niente, i dubbi sulla pulizia delle sue prestazioni sono tanti, troppi, da qui anche l’acerrima rivalità con la Belmondo, mentre quest’ultima non la consideriamo perché lo sci di fondo rimane uno sport con una diffusione limitata, lo stesso probabilmente si può dire della Sensini che pure, quanto a longevità ad alti livelli, avrebbe tanto da portare in suo supporto. Purtroppo le avversarie troppo più forti della Cagnotto non le permettono di avere la giusta considerazione in una classifica del genere e quindi anche lei è fuori dal podio.

Per quanto riguarda la Idem non possiamo non considerare il fatto che non è completamente italiana, anche solo sportivamente parlando, e quindi a malincuore la teniamo fuori dalle prime 3, e lo stesso vale anche per la poliedrica Maria Canins a cui comunque va dato merito di aver fatto diventare anche femminile uno sport che fino ad allora era stato prettamente maschile. Pur amando il modo di giocare, la grinta e la leggerezza nel prendere la vita di Francesca Schiavone, i suoi risultati, pur pesati sulla globalità sportiva del tennis, ce la fanno porre dietro alle altre atlete.

Alla fine per il podio rimangono in quattro: Sara Simeoni in uno sport veramente “mondiale” come l’atletica leggera, Deborah Compagnoni e Valentina Vezzali che hanno fatto la differenza in 2 sport più settoriali come sci e scherma, e Federica Pellegrini che continua a stupire in un altro sport come il nuoto che ha una diffusione quasi capillare nel mondo.

Nonostante l’emotività del momento e la “simpatia” personale che ispira, non riesco a porre la Pellegrini (che paga anche risultati ai Giochi Olimpici inferiori quelli che avrebbe potuto raggiungere per le sue qualità) davanti ad un mostro sacro come la Vezzali la cui continuità nel primeggiare ce l’ha fatta spesso considerare quasi “scontata” ma la cui carriera, vista adesso, è semplicemente irreale, pur in uno sport che potrebbe “pesare” di meno in questa classifica, ma se poi si considera che la jesina entra di prepotenza nei discorsi sul più forte atleta in assoluto della sua disciplina…

Per l’ultimo posto del podio sono molto combattuto ma alla fine vado con la Compagnoni soprattutto perché la Simeoni sconta, non certo per colpa sua, le minori possibilità di vittorie qualitative nell’atletica del tempo pur avendo dovuto gareggiare con atlete su cui c’erano molti dubbi a livello di doping (le considerazioni sul doping forse mi hanno anche portato a preferire sport meno chiacchierati a riguardo, non so se a torto o a ragione).

E quindi in definitiva:

  1. Valentina Vezzali
  2. Federica Pellegrini
  3. Deborah Compagnoni

Questa la mia classifica, qual è la vostra?

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angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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