Pagelle MotoGP/Moto2/Moto3: Prova a prendermi

Sono onesto: non mi piace vedere correre le moto in questo circuito. Tracciato a mio avviso troppo corto e con caratteristiche non adatte alle moto, pochi cambi di direzione e differenze marcate tra motori potenti e motori meno performanti. Nonostante tutto però questo weekend austriaco ci ha regalato 3 belle gare, favorite forse proprio dal fatto che un circuito così corto rendeva il passo gara molto simile per tanti piloti. Di seguito i miei voti dei protagonisti di Spielberg (e sì, il titolo dell’articolo è lo stesso del film diretto da Steven, lo so è un gioco di parole stupido tra la località alpina e il cognome del regista, ma a me piacciono)

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Joan Mir 9,5: stavolta, differentemente da Brno, va in testa e non viene più ripreso, bravissimo in tutto, a sorpassare nei momenti chiave e a tenere un passo irraggiungibile per gli altri. Certo, gli avversari gli hanno dato una grossa mano, battagliando inutilmente e perdendo troppo nel sorpassarsi a vicenda, facendo guadagnare sempre più decimi a Mir. Ma penso che il giovane spagnolo avrebbe comunque vinto, d’altronde è la 7a vittoria in 11 appuntamenti stagionali, non accadeva dal 1997 nella classe inferiore, quando un certo Valentino Rossi ne vinse 9 delle prime 11.

Dominio

Philip Oettl 8: Finalmente il tedeschino ce l’ha fatta! In una gara “normale” di Moto3, con tempo sereno e con tanta bagarre, sale a podio resistendo agli attacchi finali degli altri, dopo essere stato in mezzo al solito gruppone. Secondo podio in carriera dopo quello di Indianapolis 2015, unica KTM nei primi 6 posti, insomma contento per lui, speriamo l’anno prossimo possa avere una moto più competitiva.

Jorge Martin 7: Bravo a gareggiare con i migliori nonostante non sia ancora guarito del tutto dall’infortunio, ennesimo podio stagionale e continui passi avanti. Mi sarei aspettato però più autorevolezza in mezzo al gruppo, ovvero di riuscire a restare secondo per un po’ di giri dettando il passo cercando di recuperare Mir, ma ovviamente non è colpa sua se da dietro tutti continuavano a sorpassarlo, perdendo tutti terreno dal pilota Leopard.

Piacevoli sorprese: Loi finalmente si dimostra all’altezza del compagno di squadra del team Leonard e chiude ai piedi del podio dopo aver lottato tutta la gara con Oettl e Martin. Se vuole una moto nel 2018 dovrà continuare su questi livelli però fino alla fine della stagione. Che dire invece di Masia? Evidente Caponera ci vede bene in fatto di talento: se a Brno era stato Foggia a disputare una bellissima gara, qui in Austria è il debuttante spagnolo a chiudere addirittura in top 10, battagliando tutta la gara con piloti molto più esperti di lui e realizzando addirittura il giro più veloce! (piccola nota da tifoso italiano: ma sti spagnoli che vanno velocissimi in moto li fabbricano in laboratorio? Se sì, cominciamo anche a noi!)

In crescita: Belle conferme da parte di Rodrigo e Norrodin: il primo fa segnare la seconda pole consecutiva e chiude bene in 7a posizione, il malese invece chiude ancora in top 10 dopo la Cechia, migliorando e chiudendo 8o.

Delusioni: Bendsneyder rovina una bella prestazione arrivando lunga in curva 1 e concludendo in anticipo la sua gara (oltre a far cadere l’incolpevole McPhee). Per quanto riguarda il plotone italiano male male questo appuntamento, Migno cade quando stava lottando per il podio, Bulega continua nel suo periodo difficile senza risultati di rilievo, e Fenati chiude addirittura 13o, perdendo 22 punti da Mir, campionato finito? Secondo me sì, solo un miracolo consentirebbe all’ascolano di vincere il titolo.

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Franco Morbidelli 9,5: Bravo Frankie, altra vittoria senza troppi affanni e allungo in campionato. L’italo brasiliano controlla per tutta la gara e resiste agli attacchi degli avversari, addirittura staccandosi nel finale. Avesse fatto 2 millesimi in meno sabato avrebbe addirittura fatto la pole, cosa chiedergli di più?

Alex Marquez 8,5: Molto bene anche l’altro alfiere del team Estrella Galicia, prima fila il sabato e secondo la domenica, dietro solo a un fortissimo Morbidelli. Il minore dei fratelli Marquez deve continuare a tenere questo passo per chiudere terzo nel mondiale, l’anno prossimo parleremo di pretendente al titolo.

Tom Luthi 7: Altro podio, altra prestazione solida da parte dall’esperto svizzero. Però continua ad arrivare dietro a Morbidelli, e i punti guadagnati a Brno sono stati dimezzati al Red Bull Ring, il Morbido è più in forma di lui e Tom dovrà compiere un miracolo se vuole trionfare nella classe di mezzo.

Piacevoli sorpreseBinder eguaglia la sua miglior prestazione stagionale, arrivando 7o nella pista di casa della KTM, il sudafricano si sta riprendendo dopo un inizio complicato, causa anche di un infortunio, vediamo se riuscirà a confermarsi anche nelle prossime gare. Purtroppo devo inserire nelle sorprese Nakagami, arrivato 6o dietro gli imprendibili 5 (i 3 sul podio più Bagnaia e Pasini, sempre davanti a tutti): il giapponese disputa una gara solida, mi dispiace perché con più costanza sarebbe molto più avanti in classifica, spero in un 2018 di nuovo ad alti livelli.

In crescita: Già citati prima, li inserisco qui perché meritano una menzione: Bagnaia e Pasini continuano a restare davanti a tutti, il Paso addirittura in qualifica (due pole consecutive dopo non averne mai ottenuta una in Moto2). Peccato che le loro moto sembrino essere leggermente meno competitive di quelle dell’Estrella Galicia e di Luthi, altrimenti lotterebbero sempre per la vittoria.

Delusioni: Oliveira, non tanto perché è stato deludente, la sua gara è stata ottima, quanto perché quell’high side non ci voleva, sarebbe potuto tranquillamente andare a podio, invece si ritrova senza punti guadagnati e 20 punti di distacco da Marquez e dal 3o posto in classifica generale. Vierge invece rovina la sua gara e quella di molti altri con un ingresso sconsiderato in curva 1. Partendo dalla terza fila doveva sfruttare meglio questa sua posizione, ma evidentemente si è scordato che la gara durava 25 giri, ritirandosi prematuramente dalla competizione, obbligando al ritiro anche Quartararo e i due italiani del team Forward.

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Andrea Dovizioso 9: non parte benissimo, facendosi fregare da Lorenzo e Marquez, ma non demorde e sfrutta al massimo la morbida al posteriore, ingaggiando un bellissimo duello con Marc e uscendone vincitore. Lo spagnolo rimane ancora a 16 punti di distacco, ma con questa Ducati e la cazzimma che sta mostrando il Dovi il mondiale non è più un sogno.

Marc Marquez 8: dopo le libere e le qualifiche sembrava potesse vincere facilmente, invece si ritrova solo secondo sul podio austriaco. Molto bravo a superare in curva spesso in curva 7 (cosa che non immaginavo possibile), peccato per lui non essere riuscito a rimanere più vicino ad Andrea durante l’ultimo giro, ha tentato una manovra da incosciente all’ultima curva: era impossibile uscire in testa in quel modo.

Dani Pedrosa 7,5: terzo podio consecutivo per Dani, sempre molto costante e lontano dai pericoli. Ecco forse proprio questo lo vede sempre arrivare dietro al compagno di squadra, probabilmente rischiando qualcosina in più potrebbe rosicare più punti in ottica mondiale, invece si limita al compitino e continua a perdere punti, titolo ormai parecchio lontano per lui (35 punti).

Jorge Lorenzo 7: parte molto bene, comanda per qualche giro, poi le sue gomme non reggono il passo dei primi e si allontana sempre più dal podio. Chiude 4o, comunque una buona prestazione che alza il suo morale dopo 3 gare lontano dai primi.

Johann Zarco 8,5: Ogni gara che passa sembra sempre più un veterano, non un rookie! 5o davanti alle Yamaha ufficiali e realizzando il giro più veloce, che altro dire? Chapeau, Johann

Yamaha ufficiali 5,5: Sia Rossi che Vinales commettono due errori in frenata che li condannano a rimanere le ultime ruote di questo gruppetto, purtroppo non hanno il passo di Honda e Ducati per risalire la china e chiudono 6o e 7o, con lo spagnolo davanti al fenomeno di Tavullia. La storia si ripete: o la Yamaha è perfetta in un circuito e domina, oppure è lontana dalle altre moto e non riesce a salire a podio, troppo incostante se si vuole vincere il titolo.

Alvaro Bautista e Loriz Baz 7: sfruttano il vantaggio che ha su questa pista la Ducati, chiudendo entrambi in top 10 senza grossi problemi.

Mika Kallio 9: come mai è solo un tester? Alla seconda gara stagionale chiude 10o, uno dei migliori risultati stagionali per la KTM, rifilando 17 secondi al pilota titolare, Bradley Smith. Ottima prestazione da parte del finlandese.

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