Sei Nazioni 2017: #inAvanti

La quarta giornata del Sei Nazioni 2017 poteva essere quella decisiva, e alla fine lo è stata veramente, con risultati anche più rotondi di quello che ci si poteva aspettare ma con partite comunque piene di significati. Ma andiamo con ordine e partiamo con la partita del venerdì sera.

[nextpage title=”Galles – Irlanda” ]L’Irlanda per sperare di strappare il titolo all’Inghilterra nella  sfida dell’ultima giornata aveva un solo obiettivo nella sua trasferta a Cardiff: vincere. Il Galles invece voleva assolutamente evitare la sua terza sconfitta consecutiva che avrebbe rappresentato la sua peggior striscia dell’ultima decade.

Gli ospiti partono decisi e sfruttano subito un calcio di punizione di Sexton per un placcaggio al collo su Robbie Henshaw e si portano sul 3 a 0, l’Irlanda avrebbe anche la possibilità di estendere il vantaggio ma il Galles oggi ha ben altre intenzioni e con una splendida azione finalizzata da un bel passaggio di Halfpenny su George North, poi men of the match,che si tracina Zebo oltre la linea di meta. Halpenny non trasforma e gli ospiti ne approfittano per tornare in vantaggio grazie ad un calcio di Paddy Jackson, brevemente subentrato a Sexton per un brutto colpo.

Poco prima dell’intervallo c’è l’episodio che poi si rivelerà decisivo per le sorti della partita: Sexton fa fallo per evitare di far segnare la meta e viene sanzionato anche con un cartellino giallo, Halfpenny mette in mezzo ai pali e si va all’intervallo sull’8-6. Gli effetti dell’inferiorità numerica si sentono anche dopo il ritorno in campo quando i dragoni partono molto forte e costringono i verdi nei propri 22 con una prolungata azione che termina quando Webb trova con un’illuminante passaggio ancora North che va a segnare in mezzo ai pali ed il vantaggio gallese diventa 15-6.

L’Irlanda reagisce, mette le tende nei 22 di casa, ma la difesa dei rossi non cede di un millimetro e così devono accontentarsi solo di un calcio di punizione del solito Sexton che fa ritornare i suoi sotto break per poi tentare l’assalto finale. E i verdi ci provano in ogni modo, hanno le loro occasioni, anche una mischia ai 5 metri ma la difesa gallese, come altre volte in questo Sei Nazioni, è granitica e quasi gladiatoria e tiene. I giochi terminano quando un calcio di liberazione di Sexton viene intercettato e J. Roberts può raccoglierlo e schiacciarlo in mezzo ai pali per la meta che chiude la partita e il Sei Nazioni degli irlandesi.

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[nextpage title=”Italia – Francia” ]Ultima partita in casa per quest’anno per la nostra nazionale e la sfida è al XV francese, squadra fisica, tosta, ma che è anche lunatica e ancora un po’ inesperta: forse l’avversario idelae per dare seguito alla bella prestazione in terra d’Albione di due settimane fa.

L’Italia parte forte anche se perde subito una touche, blocca però i francesi nei loro 22, costruisce la solita produttiva maul, Canna finta, guadagna un break e poi in offload serve Parisse che va a schiacciare oltre la linea: quindi anche noi sappiamo fare gli offload? Purtroppo non convertiamo e si rimane sul 5 a 0.

In difesa cerchiamo alla prima occasione di ripetere la strategia difensiva utilizzata con successo in Inghilterra ma la Francia è molto attenta e preparata, inoltre l’arbitro si dimostra subito più “severo” nella creazione della ruck. Fallo evitabile e Camille Lopez segna i primi punti della Francia su calcio, al nono minuto. Reagiamo subito e mettiamo in netta difficoltà i galletti senza però riuscire a concretizzare per i soliti, evitabilissimi errori di gestione del pallone (la differenza tra Baptiste Serin e i nostri mediani di mischia è stata quasi imbarazzante) e tanti in avanti. Riusciamo comunque a conquistare e trasformare un calcio di punzione per ritentare l’allungo a cui però Lopez risponde immediatamente: 8 a 6.

Giochiamo bene ma, come al solito, manchiamo di consistenza per tutti gli 80 minuti e difatti ci facciamo trovare impreparati su un contrattacco degli ospiti che riescono a trovare il buco giusto con Fickou  per la meta tra i pali che li porta in vantaggio. Soffriamo incredibilmente la maggiore fisicità dei francesi, e non solo in mischia chiusa, ma anche nei “normali” placcaggi in campo aperto su cui spesso i galletti riescono a creare il vantaggio perchè noi non riusciamo a placcare uno contro uno.

Dominio territorialmente ma ci dobbiamo accontentare di nuovo solo di un calcio che ci riporta sul -2, ma prima dell’intervallo Lopez ristabilisce le distanze con un altro calcio di punizione facendoci andare negli spogliatoi con la solita sensazione di aver raccolto meno di quanto seminato e con il terrore che pagheremo tutto, e caro, nel secondo tempo.

Si riparte e difatti un altro fallo evitabile permette al calciatore francese di portare i suoi oltre break: 19-11 e i soliti spettri che si affacciano sull’Olimpico. Poco dopo Fickou  trova un altro buco, allarga per Vakatawa ma Padovani non molla e riesce a salvare in extremis. Ora però soffriamo troppo e difatti la meta ospite è rimandata solo di poco: Vakatawa questa volta non sbaglia. Entra Bronzini per Gori ma non migliora affatto la nostra gestione della palla, e il neoentrato si fa notare in positivo solo per una bella azione personale con cui sorprende la difesa francese ma non riesce comunque a segnare perchè tenuto alto.

La Francia ritorna a guadagnare campo e noi torniamo a non placcare neanche i fili d’erba: è il turno di Picamoles a schiacciare oltre la linea di meta, mentre per far guadagnare alla Francia il bonus si deve aspettare il 77simo quando Brice Dulin evita il maldestro tentativo di 3 azzurri di placcarlo e mette il suo nome sul tabellino. L’ultimo scatto di un orgoglio ormai ferito ci porta a resistere agli ultimi contrattacchi francesi e a ripartire con caparbietà e scaltrezza fino a segnare anche noi una meta (e considerando quanti punti abbiamo fatto nei secondi tempi di questo Sei Nazioni è da considerare un evento) con Esposito che Canna trasforma per il definitivo 40 a 18 che fa restare oltraple il trofeo Garibaldi.

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[nextpage title=”Inghilterra – Scozia” ]C’è grande attesa a Twickenham e gli sguardi dei giocatori durante gli inni sono tesi come prima delle grandi partite: è Inghilterra – Scozia è proprio questo, una grande partita che può decidere il Sei Nazioni 2017. Gli scozzesi sono arrivati belli carichi, pronti a sorprendere il mondo, nonostante le tante assenze pesanti, ma questa grande carica si rivela subito un boomerang perchè non passano neanche 2 minuti Fraser Brown fa uno spear tackle su Elliot Daly guadagnandosi un cartellino giallo che in verità aveva più le sembianze di un arancione.

L’Inghilterra sa che non potrà prendere la gara alla leggera e capisce che deve sfruttare subito l’occasione del vantaggio numerico: 30 secondi infatti e Jonathan Joseph segna la meta che sblocca subito la situazione. I bianchi continuano a pressare e Owen Farrell piazza per il 10 a 0. La Scozia soffre e cerca soprattutto di far passare il tempo aspettando di ritornare il parità numerica. Farrell piazza ancora per il 13 a 0, ma poi per la Scozia si fa ancora più buia con l’uscita dal campo per infortunio prima per Hogg e poi per Bennett: prenotate un viaggio a Lourdes!

Ancora Jospeh al 25simo per la meta del 20-0 prima dello scatto d’orgoglio scozzese con Gordon Reid che finalmente sblocca lo 0 ospite con una bella meta trasformata da Russell per il 20-7. Partita che si riapre? L’Inghilterra non ne ha la minima intenzione: prima Farrell piazza ancora e poi Watson conclude una bella azione avviata dal solito Joseph per la meta che porta sul 30 a 7 il punteggio all’intervallo e mette una bella pietra tombale sulle speranze di vittoria della Scozia.

Il secondo tempo la storia non cambia e sono sempre i padroni di casa a menare le danze soprattutto con un Jonathan Joseph in stato di grazia che segna subito la terza meta personale. Huw Jones mette in chiaro che la Scozia vuole comunque giocare fino alla fine e segna la seconda meta per i blu. Più tardi ne segnerà anche una seconda, solo che prima Billy Vunipola aveva segnato la quinta meta per i padroni di casa che poi ne segneranno anche altre due con Danny Care per mettere il sigillo sul Sei Nazioni 2017 e sul recordi di 18 partite vinte consecutivamente. Non male no?

 

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[nextpage title=”Classifica e prossimo turno” ]Giochi ormai fatti per il titolo, anche se gli uomini di Eddie Jones punteranno certamente ad un altro Grande Slam e ad allungare il filotto di vittorie, mentre all’Irlanda non resta che l’orgoglio di porre fine a questa striscia e puntare così a restare al secondo posto sfruttando anche lo scontro diretto tra Francia e Galles. Ultima partita in programma è Scozia – Italia che ci dirà se stanno peggio fisicamente loro e psicologicamente noi.

Sei Nazioni 2017: classifica

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[nextpage title=”Under 20 e femminile” ]Come tra i grandi anche tra i piccoli, gli Under 20, la vittoria finale andrà agli inglesi che dominano contro gli scozzesi e approfittano della sconfitta dell’Irlanda in Galles per assicurarsi un tranquillo viaggio finale a Dublino la prossima settimana. Per quanto riguarda i nostri giovani hanno lottato fino alla fine ma qualche fallo di troppo (già sentita questa?) permette alla Francia di tenere a bada la rimonta nel secondo tempo dei nostri: ora in Scozia per cercare di evitare l’ultimo posto in classifica.

Sei Nazioni Under 20: risultati

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Sei Nazioni Under 20: classifica

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Alla fine l’ultima partita sarà decisiva solo per il torneo femminile con la sfida tra Irlanda ed Inghilterra che deciderà la vincitrice anche se le favorite rimangono certamente le inglesi, per quello che hanno fatto vedere durante tutto il torneo oltre che per il punto in più.

Sei Nazioni 2017 femminile: risultati qurto turno

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Sei Nazioni 2017 femminile: classifica

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angyair

Tifoso dei 49ers e dei Bulls, ex-calciatore professionista, olimpionico di scherma, tronista a tempo perso, candidato al Nobel e scrittore di best-seller apocrifi. Ah, anche un po' megalomane.

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