Tennessee Titans 2017 – Per sorprendere ancora

Tra luglio e agosto vi presenteremo tutte e 32 le squadre con i loro cambiamenti principali e con le loro speranze e/o paure. Troverete tutte le squadre pubblicate in questa sezione: Team by team preview 2017.

NB. Per facilitarne la lettura trovate i vari argomenti divisi in pagine (attacco, difesa, special team, draft & free agency, coaching staff, resoconto & calendario): posizionando il mouse sopra il menu che trovate dopo l’introduzione potrete navigare tra le varie pagine come meglio credete.

I Titans non vanno ai playoff dal 2008, l’anno scorso in realtà sarebbe bastata giusto una vittoria in più o maggiore “fortuna” nei tie break per sopravanzare i Texans e qualificarsi. Essere o non essere in post season però è l’aspetto meno significante della loro crescita, una squadra che quasi a sorpresa sotto la guida poco illuminata di Mularkey (almeno così io la pensavo) ha fatto un passo in avanti in fatto di consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie debolezze tanto appunto da lasciare una sensazione che va al di là del record di 9-7 finale.

Probabilmente la forza ed il talento invece era inferiore a quel record, ma i Titans hanno acquisito una identità tale da poter pensare di andare oltre alla somma dei singoli elementi. Noi qui ovviamente ci occupiamo proprio dei singoli elementi e questa per di più è una squadra molto giovane ed anche nelle acquisizioni via free agency si è puntato su giocatori in uscita dal loro contratto da rookie.

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ATTACCO

Questa crescita quasi nascosta della squadra è ben illustrata dall’analisi che viene fuori dalla seconda stagione tra i pro di Marcus Mariota: complessivamente i suoi numeri non differiscono troppo dalle medie raggiunte nella prima stagione, ma sono molti gli aspetti del suo gioco che sono migliorati.

Nella stagione da rookie la palla profonda era stata preoccupante, nel 2016 sono stati 31 i lanci completati che hanno viaggiato più di 25 yard (+12 rispetto al 2015), ma soprattutto son sembrati lanci più “consapevoli”, andando a costruire una chimica molto solida con il neo arrivato Rishard Matthews. L’ex Oregon è migliorato tantissimo anche nei terzi down, diminuendo gli errori ma soprattutto aumentando nell’efficienza passando da un rating di 78 ad uno di 105.9.

Ciò che non era migliorabile era la sua precisione in redzone, ma la striscia che lo vede non subire intercetti partendo dalle ultime 20 yard è ancora aperta, il bilancio monstre recita 33 TD e appunto 0 intercetti in due stagioni.

Mariota è un QB particolare attorno al quale cucire un sistema diverso da quello che ormai siamo abituati a vedere tra i pro: essere diversi però non sempre è sinonimo di svantaggio, se questi pochi ma significativi miglioramenti saranno ampliati, piano piano Tennessee potrà tornare ad avere un attacco vincente, è sarebbe determinante per gli equilibri della squadra.

In questa offseason intanto ha lavorato più per recuperare la condizione fisica dopo essersi fratturato la gamba nelle penultima di regular season. Ecco problemi seri (come questo) e meno seri hanno però limitato sinora la sua costanza di rendimento anche durante il secondo anno e la presenza a roster di Matt Cassel come backup non può rassicurare i tifosi.

Grande Puffo Mariota

Pur restando un attacco e una squadra a chiara impostazione “ground and pound”, in questa offseason si è lavorato molto per migliorare l’attacco aereo: se da un lato ci sono i progressi di Mariota sopra accennati, dall’altro bisognava anche dare un po’ più di talento. Ecco che Rishard Matthews pur bravo e solido non poteva essere sulla carta il WR1 e così nella stagione 2017 non sarà: sono arrivati Eric Decker (“late free agency”) e Corey Davis (primo round, anzi primo WR scelto di questa classe alla quinta assoluta).

Il primo è piovuto quasi dal cielo, uno di quei tagli che hanno caratterizzato il repulisti in casa Jets. I suoi anni nella Grande Mela hanno fugato qualsiasi dubbio nato invece dalla sua esperienza a Denver, in cui per molti (compreso il sottoscritto) assomigliava più ad un prodotto di Peyton Manning che ad un wide receiver completo quale si è dimostrato di essere successivamente in una situazione del tutto deprimente per qualsiasi target. Dovrà costruire una chimica tutta nuova e partire a metà giugno un po’ potrebbe incidere, ma non più di tanto, con tutto il training camp davanti. È un giocatore affidabile che potrà dare una gran mano sia nei big play che nel muovere la catena.

In tempi non sospetti cioè ben prima di essere draftato e quindi ancora prima che i Titans mettesserro sotto contratto Decker, Corey Davis su nfl.com veniva paragonato proprio al suo nuovo compagno: molto abile sia nel correre le tracce, sia nel afferrare palloni non sempre facili, con una capacità di ricevere in situazioni anguste come la red zone che rischiano di farne sin da subito una macchina da touchdown. Questo è Davis, il cui dubbio principale riguarda l’aver giocato quattro anni in un contesto non troppo competitivo come quello affrontato con il suo college (Western Michigan).

Davis comunque non è l’unico ad essere arrivato dal draft: dal terzo giro sono arrivati due nuovi target, il WR Taywan Taylor e il TE Jonnu Smith, che sulla carta risultano un po’ chiusi ma avranno comunque qualche chance per giocarsi un buon numero di snap. Taylor è il classico speedster che ha guidato la Nazione l’anno scorso proprio nelle yard ricevute sulle palle profonde, se Mariota dovesse confermare la crescita in questo aspetto del gioco ecco che la sua utilità potrebbe andare al di là del numero degli snap in cui verrà utilizzato.

Taylor sgomiterà per tutta la fase di preparazione con i vari Tajae Sharpe, Rishard Matthews e Harry Douglas, riteniamo invece molto più marginale l’utilizzo che verrà fatto di Weems, neo arrivato dai Falcons, una volta esperto nei ritorni e negli special team.

Tutti questi innesti non dovrebbero far rimpiangere Kendall Wright che quasi a sorpresa era stato lasciato andare dai Titans: lo stupore era dovuto principalmente al fatto che Wright in tutti questi anni in cui sono stati aggiunti ricevitori su ricevitori era l’unico che pareva aver ripagato l’investimento fatto.

Sicuramente nessuno rimpiangerà Fasano, ormai 33enne relegato al ruolo di TE2 se non addirittura TE3. Per dare profondità è arrivato Jonnu Smith, molto più bravo dopo la ricezione che a ricevere o a bloccare. In fase di pre draft e nell’ultima parte della sua stagione da senior, la sua storia era balzata alla cronaca: fu infatti costretto a saltare la fine della sua carriera collegiale a Florida International perché la sua ragazza incinta, durante una discussione, gli aveva versato addosso una pentola di acqua bollente. A proposito di Florida International: il suo programma di football esiste solo dal 2002 e per di più in questi anni ha “donato” giocatori più all’Arena Football che alla NFL. Smith è solo il settimo giocatore draftato da FIU (nessun primo giro), tra gli altri sei si notano T.Y. Hilton e John Cyprien che proprio in questa offseason è passato dai Jaguars ai Titans.

Come TE titolare su cui basare anche buona parte del passing game è stato confermato Delanie Walker, che proprio l’anno scorso ha ricevuto un triennale da quasi 20 milioni complessivi, il che nonostante l’età reciti già 32 spiega molto bene la sua importanza nell’immediato per questa squadra, una importanza confermata dalle quasi 3000 yard, 200 e più ricezioni e 15 TD messi insieme nelle ultime tre stagioni. Sotto traccia ma uno dei TE più forti della Lega.

Attenti anche a Jace Amaro, che in questi mesi pre training camp pare abbia ben impressionato gli allenatori: lo aspettiamo da tre anni…che sia la volta buona?

Chi non aveva bisogno di cambiamenti specie tra i titolari era tutto il resto dell’attacco, ovvero la combo linea offensiva più running back. Il quintetto Taylor Lewan (LT), Quinton Spain (LG), Ben Jones (C), Josh Kline (RG), Jack Conklin (RT) per molti analisti si gioca la palma di miglior offensive line della Lega e per alcuni è semplicemente la numero uno. Chi siamo noi per smentirli? Qualcosa tra le seconde file s’è perso, ma era tutta gente poco utilizzata e/o che aveva già deluso: ogni riferimento a Chance Warmack primo giro 2013 è puramente voluto, ma anche Brian Schwenke e soprattutto Byron Bell calzano a pennello con questa definizione.

Bisognava quindi per lo più dare profondità, ragion per cui sono stati aggiunti due “late round pick” e un veterano come Tim Lelito per puntellare la situazione.

Confermatissimo anche il duo che continuerà a portare la palla: per Derrick Henry si aspetta una distribuzione più equilibrata dopo un primo anno di grande qualità (4,5 di media e 5 TD), ma poca quantità (solo 110 portate, meno di 500 yard complessive). Il titolare resta DeMarco Murray a cui un po’ di alternanza comunque può far bene. Nella scorsa stagione è tornato ad avere una produttività ma soprattutto una brillantezza degna del suo periodo migliore ai Cowboys, permettendo ai Titans di essere una delle 4 squadre nel 2016 ad aver superato le 2000 yard corse.

I due però sono RB molto simili, ci si aspettava l’aggiunta di un terzo RB che potesse portare un po’ di burst in più, sulla carta è quello che hanno visto in Khalfani Muhammad, il problema però per lui è tutto il resto: il settimo giro da California dovrà lottare intanto per fare il roster a 53, magari partendo proprio dagli special team.

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DIFESA

La difesa aveva bisogno molto più dell’attacco di un restyling pesante, non siano fuorvianti le statistiche più che buone sul running game, con i Titans bastava lanciare: 270 yard concesse di media, sulla stessa linea di Atlanta, Carolina, Green Bay e New Orleans, il peggio della NFL per la scorsa stagione.

È abbastanza indicativo che Brice McCain, che l’anno scorso è stato il cornerback più utilizzato, quest’anno pur restando a roster parte addirittura fuori dai tre slot di CB titolari o quanto meno si trova a lottare per uno di quei posti, mentre Jason McCourty che doveva essere la stella delle secondarie è stato lasciato andare senza troppi patemi.

I nuovi titolari saranno Logan Ryan (che arriva con l’anello al dito ed è stato convinto da un triennale da 30 milioni) e Adoree’ Jackson, scelto al primo giro. Ryan ai Titans ritrova Jon Robinson, ora General Manager, ma al tempo della sua scelta (il 2013) faceva il direttore dello scouting proprio ai Patriots. Resta sempre il dubbio di adattarsi ad un sistema comunque nuovo e diverso, perché per il resto Ryan negli anni ha avuto una crescita continua e costante come cornerback di primo livello.

Jackson invece così in alto ha un po’ sorpreso: le sue abilità atletiche non sono per nulla in discussione, resta il dubbio che possano essere tramutate in doti tattiche di immediato impatto. Al college molte sue sbavature in press coverage e su tracce corte (slant, hitch) venivano coperte proprio dai flash delle sue giocate, in NFL potrebbe vivere delle domeniche da mal di testa se non si adatterà e migliorerà in fretta.

Ad Highlights siamo messi bene

Molte delle delusioni sulle secondarie nella passata stagione sono passate attraverso le prestazioni scadenti di Perrish Cox, che non è nemmeno riuscito a completare la regular season, venendo tagliato prima della week 12. Da quel momento in poi è aumentato a dismisura l’utilizzo di LeShaun Sims, scelto al quinto giro proprio nel 2016. Il rookie, ora al secondo anno, ha qualità fisiche molto intriganti e ha già dimostrato di avere ampi margini di miglioramento anche grazie ad una work ethic che l’ha reso tra i giocatori preferiti di Dick LeBeau.

Novità anche tra le safety, si è perso senza troppi patemi Daimion Stafford diventato titolare più per fallimenti ed infortuni altrui che per bontà delle proprie prestazioni. Al suo posto è arrivato Johnathan Cyprien, visto da molto vicino nei suoi primi anni tra i pro, essendone stato rivale due volte all’anno con i Jaguars. Cyprien è un ottimo colpitore, probabilmente la miglior safety run-stopper della Lega, ma è molto più sospetto in copertura, ragion per cui il miglioramento sulle yard concesse su passaggio non potrà passare attraverso la sua aggiunta e dubitiamo possa essere dovuta troppo al miglioramento “interno” di Kevin Byard, enfant du pays, scelto l’anno scorso al sesto giro e diventato forse troppo in fretta titolare nel ruolo di free safety.

Completa il reparto dando un po’ di profondità Da’Norris Searcy, che dopo delle stagioni promettenti ai Bills, nel 2015 è arrivato ai Titans non replicandole, anzi vedendosi costretto a ridursi l’ingaggio per evitare l’ “onta” del taglio dopo una stagione, la scorsa, in cui il suo rendimento è stato ulteriormente falcidiato da una caviglia che fatica ad andare a posto.

Molte più certezze nel front seven a partire da Jurrell Casey che ancor più dopo il rinnovo contrattuale da 60 milioni è un perno saldissimo di questa difesa che tra defensive line e linebacker in pratica ha visto pochissimi cambiamenti, per lo più marginale: sostanzialmente gli unici “semi” titolari che andavano sostituiti erano Al Woods (NT) e Sean Spence (LB).

Per il nose tackle è arrivato da Denver Sylvester Williams, un ruolo comunque poco utilizzato nell’ultima stagione e dove si alternerà con Austin Johnson. Molto più importanti negli schemi difensivi di LeBeau per la linea sono i due defensive end: il già citato Casey, DaQuan Jones e un Karl Klug in via di ripresa dalla rottura del tendine d’Achille rappresentano un trio molto completo ed in grado di portare pressione anche all’interno della linea. Molto dipenderà comunque proprio dal recupero fisico di Klug che prima di rompersi era emerso come rushatore situazionale molto importante per questa difesa.

Come abbiamo imparato dai suoi Steelers, le difese di LeBeau adorano portare pressione con gli outside linebacker, questi Titans non fanno eccezione: nel 2016 la coppia di OLB titolare ha giocato l’80% degli snap (Brian Orakpo) e il 70% (Derrick Morgan), collezionando complessivamente 19.5 sack. Buoni numeri, anzi molto buoni, ma ai quali manca un terzo giocatore che doveva e dovrebbe essere Kevin Dodd, 33esima scelta assoluta nel 2016 che però ha avuto dei gravi problemi fisici ad un piede che rischiano di minarne l’intera carriera. Ovviamente Mularkey e soci si professano ottimisti e non hanno smesso di crederci, ma già questo anno dovrà dare loro delle risposte per capire se si può insistere o si dovrà cambiare strada.

Internamente è molto solida la coppia di linebacker titolare confermata composta da Avery Williamson e Wesley Woodyard. Dietro a loro però c’è poca profondità a partire dalla scelta di quinto giro Jayon Brown.

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SPECIAL TEAM

Il 22 su 24 di Ryan Succop nei FG ha issato Tennessee tra le uniche 4 squadre della stagione 2016 ad avere una percentuale realizzativa superiore al 90%, considerando che gli unici due errori sono arrivati sopra le 50 yard il dato è ancora più solido.

Confermato quindi Succop, ma anche il punter Kern che però non brilla in fatto di potenza.

Completa rivoluzione invece per i ritorni, una rivoluzione necessaria considerando che i ritorni di kickoff non arrivavano alle 20 yard di media e quelli suoi punti non superavano le 8 yard, in entrambi i casi dati statistici che stanno nella seconda metà della Lega. Ecco che s’è salutato senza troppi problemi Marc Mariani e si sono aggiunti una marea di speedster tanto che Weems, arrivato quasi esclusivamente per fare il ritornatore, rischia di venir tagliato ancor prima di iniziare (e visti i disastri combinati ad Atlanta non sarebbe nemmeno un male): Adoree Jackson, Taywan Taylor, Khalfani Muhammad sono tre rookie da tenere d’occhio anche in questa fase del gioco.

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DRAFT

1 (5) – Corey Davis, WR (Western Michigan)
1 (18) – Adroee’ Jackson, CB (USC)
3 (72) – Taywan Taylor, WR (Western Kentucky)
3 (100) – Jonnu Smith, TE (FIU)
5 (155) – Jayon Brown, LB (UCLA)
6 (217) – Corey Levin, OG (Chattanooga)
7 (227) – Josh Carraway, LB (TCU)
7 (236) – Brad Seaton, OT (Villanova)
7 (241) – Khalfani Muhammad, RB (California)

MOVIMENTI PRINCIPALI FREE AGENCY

In: Eric Decker (WR, NYJ), EricWeems (KR/WR, ATL), Tim Lelito (OG/C, NO), Sylvester Williams (NT, DEN), Logan Ryan (CB, NE), Johnathan Cyprien (S, JAC), Brynden Trawick (S, OAK),

Out: Kendall Wright (WR, CHI), Anthony Fasano (TE, MIA), Chance Warmack (OG, PHI), Brian Schwenke (C, IND), Byron Bell (OT, DAL), Al Woods (NT, IND), Sean Spence (LB, IND), Antwon Blake (CB, NYG), Daimion Stafford (S, PIT).

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COACHING STAFF

Alzi la mano chi aveva fiducia in Mularkey dopo una carriera costellata da sconfitte nelle poche ma significative chance avute come capo allenatore. Ebbene noi la mano non la alziamo di sicuro, ma bisogna dare merito anche a lui se Tennessee ha sorpreso così tanto nella passata stagione e se si presenta piena di speranze anche nella prossima.

Assieme a lui confermatissimo tutto il suo staff a partire da Terry Robiskie che tornava a fare l’offensive coordinator dopo aver fallito (lui come tanti altri prima e dopo di lui) ai Browns nel 2004. Bisogna riconoscergli grossi meriti sulla passata stagione, che proprio dal punto di vista offensivo ha visto un netto strappo rispetto alle versioni precedenti di Tennessee.

In difesa però si aspettano discreti miglioramenti: ci si affiderà ancora alle idee di LeBeau che pare essersi ripreso dopo un periodo di appannamento post-Steelers che pareva condurlo rapidamente alla (meritata) pensione. Nel suo staff da tenere d’occhio il secondo anno di Deshea Towsend, il bicampione del mondo proprio con gli Steelers, che continuerà ad allenare il reparto più criticato della passata stagione, quello dei defensive back.

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RESOCONTO e CALENDARIO

C’è discreto hype attorno a questa squadra, arrivato quasi per caso, ma a questo punto giustificato. L’attacco è diverso, ma non per questo meno intrigante, anzi! La difesa ha bisogno di un salto di qualità che al momento però non pare così ovvio. I cornerback sono nuovi ma portano molti punti di domanda e da loro e più in generale sulla difesa sui passaggi passa gran parte del miglioramento per il 2017.

Il calendario poi è molto duro all’inizio e un po’ più facile alla fine: Oakland, Jacksonville, Seattle, Houston, Miami e Indianapolis apriranno la loro stagione, avere un record positivo a metà ottobre potrebbe far sognare; 49ers, Rams e Jaguars per concludere potrebbero agevolare quel rush finale per vincere una division che manca dal 2008. Si può fare!

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azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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