UFC 211 – Preview

La redazione MMA al gran completo torna in versione Marzullesca per presentare il nuovo evento numerato della UFC. Il 211esimo Pay per view della più grande promotion al mondo si porta dietro grandi aspettative dopo diverse delusioni negli ultimi mesi.

Titolo dei pesi massimi sul piatto tra Miocic e Dos Santos, titolo pesi gallo femminile, un match da cui potrebbe uscire lo sfidante al titolo welter, due ex campioni dei pesi leggeri contro due giovani in rampa di lancio.

Gli ingredienti per una serata di grandi MMA ci sono tutti, dovremmo aspettare sabato notte per capire se uscirà anche un grande piatto.

Nel frattempo noi ci siamo fatti delle domande e dati delle risposte su quello che potrà accadere a Dallas nel prossimo weekend.

 

In molti danno questa come miglior card UFC del 2017 finora. Cosa ne pensate? E in confronto a Bellator NYC come lo collocate? (Domanda di Lorenzo)

Stefano: E’ sicuramente la card più profonda e ricca di match up equilibrati presentata quest’anno, forse un po’ leggera in termini di nomi forti (d’altronde, di questi tempi non è che abbondino in UFC). Eviterei il confronto con Bellator NYC, per il semplice fatto che sono eventi rivolti a tipi di pubblico diversi. UFC 211 è un evento adatto per i fan hardcore attuali. Bellator 180 strizza l’occhio all’appassionato che non segue più lo sport come un tempo ma che ricorda star come Sonnen e Fedor.

Francesco: Sulla carta è la card migliore dell’anno ma la concorrenza non è stata così alta finora. UFC209 aveva un gran potenziale ma il venir meno di un match sulla carta fenomenale come Ferguson – Nurmagomedov ha fatto scendere di molto la qualità. Resta il fatto che da qui a fine anno si può, e si deve, fare molto di meglio.

L’apertura del Madison Square Garden (e di tutto lo stato di NY) alle MMA ha costretto la Bellator a mettere in piedi uno show di grande richiamo, che mette insieme una quantità di nomi di “peso” ma per lo più a fine carriera. Sonnen, Fedor, Wanderlei (solo considerando main e co-main event) sono quarantenni, che nonostante la grande carriera hanno poco da offrire in termini futuri. Lo vedo come un supershow one night only e poco più, che porterà ottimi risultati al singolo evento ma non favorirà molto il futuro della promotion.

Phre: Bah, finora nessuna card UFC mi ha fatto strappare i capelli dall’entusiasmo. Diciamo per ora tutti gli eventi numerati sono più o meno sullo stesso livello, senza infamia e senza lode.

Per quanto riguarda l’evento Bellator che si terrà al Garden posso solo dire che sarà una card che farà brillare gli occhi ai fan di vecchia data (vedi The Axe Murderer, Fedor, Sonnen, Davis, Darth Bader), ma che non entusiasmerà i neofiti abituati ad un altro tipo di sport, ad un altro tipo di atleti. Vediamola così, è a metà fra un freak show e una card UFC pre-2010.

Come vedete la scelta di mettere Eddie Alvarez, ex campione UFC e Bellator dei pesi leggeri, nella card preliminare? Scelta di marketing per dare incontri di “sostanza” anche al pubblico non pagante o scarsa considerazione dell’atleta? Guardando la main card si poteva tranquillamente “sacrificare” Cejudo vs Pettis* per spostare Alvarez vs Poirier ai piani alti. (Domanda di Phre)

*Il match tra Cejudo e Pettis è stato cancellato per un infortunio del primo e rimpiazzato nella main card da Branch vs Jotko

Francesco: Questa scelta, e questo match, hanno un’etichetta addosso bella chiara: “Vi facciamo vedere un ottimo match gratis però poi voi comprate il PPV”. Resta il fatto che Alvarez non più di sei mesi fa aveva una cintura alla vita e Poirier è tutt’altro che un fighter da buttare che arriva da una vittoria in un match molto combattuto. Ovviamente avrebbe meritato la main card a discapito di Branch e Jotko ma pagano scelte che esulano completamente dai meriti sportivi. E non mi stupirei se questa scelta dovesse ripetersi in futuro.

Stefano: Non credo che la UFC abbia una bassa considerazione di Alvarez (e Poirier). Piuttosto, il posizionamento di tale incontro come headliner dei prelims televisivi abbia a che fare con gli impegni che l’organizzazione ha intrapreso con Fox e la volontà di proporre un match potenzialmente divertente in tv come forte invito ad acquistare il PPV all’ultimo minuto. Inoltre, credo abbia influito anche il fatto che la contesa sia stata programmata quasi all’improvviso, come rivelato da MMAjunkie in un’intervista a Sean Shelby (sia Alvarez che Poirier volevano prendersi un lungo periodo di pausa, solo un match di tale caratura poteva indurli a rinunciarvi).

Lorenzo: Secondo me è un chiaro tentativo di valorizzare la card preliminare; Alvarez per quanto mi riguarda è secondo solo ai campioni e forse ad Edgar come notorietà, tra gli atleti nella card, sia in quanto ex-campione, sia in quanto ex-rivale di Conor McGregor. Tra l’altro match pazzesco quello con Poirier, mi sa tanto da fight of the night.

Dave Branch è stato campione in due divisioni WSOF, ma arriva in UFC un po’ in là con gli anni (classe ’81). Se la vedrà con un atleta promettente e giovane come Jotko. Come la vedete? (Domanda di Lorenzo)

Stefano: In realtà, si tratta di un ritorno per Branch, visto che è già stato in UFC tra il 2010 e il 2011. Un elemento che può giocare a sfavore dell’ex bicampione WSOF è il fatto di essersi allenato per incontri da 5 round negli ultimi anni. L’abitudine alla cautela nelle riprese iniziali può venire incontro a un più aggressivo Jotko.

Francesco: Branch è ancora un’ottimo atleta, Jotko è un’atleta già rodato a livello UFC. Come sempre gli atleti che hanno avuto grandi successi in altre promotion vanno presi con le pinze, non tanto per le loro effettive qualità, ma per la differenza di livello degli avversari che si trovano di fronte (qualcuno ha detto Will Brooks?). Penso Branch possa portare a casa questo match ma in tutta onestà non credo possa ambire a scalare la categoria, che tra l’altro è una delle più competitive al momento.

Phre: Credo che nonostante i km nelle gambe non giochino a favore dell’ex stella della WSOF (ora PFL), sia ancora il favorito in questo incontro. La maggiore esperienza accumulata nel corso della sua carriera giocherà un ruolo importante in questo match. Sarà difficile, però, la corsa alla cintura, sia per scarsa finestra temporale a disposizione, sia per la tonnara che è attualmente la parte alta del ranking dei pesi medi, tutti in attesa e meritevoli di un match titolato.

Yair Rodriguez è uno degli hype train che viaggia più forte nella UFC. Giovane, spettacolare, “Latino” (che non guasta per la UFC) e lanciatissimo verso i piani alti della categoria. Si schianterà contro il muro dell’esperienza di Frankie Edgar o continuerà la corsa? (Domanda di Francesco)

Phre: Dipende tutto da quanto “sporco” giocherà Franchino. Stiamo parlando di uno che ha 11 vittorie ai punti sulle 21 totali, quindi uno che non ha fra le sue priorità quella di finire l’avversario prima del tempo. Edgar sfrutta il suo footwork per spossare l’avversario e il suo wrestling per vincere i round. Però — sì, questa volta c’è un bel però — avrà di fronte un giovincello di appena 24 anni che di certo lento non è. Credo proprio, quindi, che Frankie non avrà vita facile e che Yair concluderà l’incontro prima del tempo, proprio per evitare quanto detto sopra.

Stefano: Quello contro Frankie Edgar non è l’incontro che definirà senza appello la carriera del giovane messicano. Tuttavia, dirà molto delle sue prospettive nell’immediato futuro, soprattutto in ottica titolata. Rodriguez non ha mai incontrato un lottatore tatticamente preparato come il nativo del New Jersey, che ha dimostrato di sapersi adattare a qualsiasi avversario nel corso degli anni. “The Answer” è, inoltre, capace di piazzare nocivi jab seguiti da calci alle gambe nel level change, una combinazione che ha messo in difficoltà diversi lottatori. Un suo punto debole è la scarsa difesa dei low kick, una caratteristica che Yair può sfruttare a suo vantaggio. Il messicano può creare problemi anche con i calci frontali, utili per sorprendere o, perlomeno, tenere a distanza il più basso Edgar. Occhio anche alle ginocchiate, preziose nelle situazioni di level changing predilette dall’avversario.

Lorenzo: Ecco, questa è la previsione più difficile di tutta la serata, infatti l’ho tenuta in sospeso su Verdict fino a poco fa. Edgar non è mai andato KO e Yair Rodriguez fondamentalmente punta a quello, con il suo arsenale di acrobazie; la stazza di Yair è superiore, ma Edgar ha già avuto a che fare con fighter esplosivi ed aggressivi (Swanson, Mendes o il Penn dei bei tempi andati) e spesso li ha gestiti alla perfezione. Fatico davvero a vedere Rodriguez vincente e penso che davvero l’unico pericolo per Edgar sia la sua carta d’identità, che ormai recita 35 anni. Penso finirà con una vittoria ai punti per Edgar.

Quanto è realmente duro Jorge Masvidal come matchup per Demian Maia? Prevedo una serata dura per il brasiliano se non riesce a portare a terra l’uomo che recentemente a shockato tutti mandando KO Donald Cerrone. (Domanda di Phre)

Francesco: Maia farà di tutto per andare a terra, Masvidal farà di tutto per restare in piedi. Solamente che se restano in piedi il brasiliano ha sviluppato uno striking più che sufficiente, mentre se si va al tappeto Masvidal non ha chance. Il vantaggio può essere più che altro mentale per l’americano che sembra essersi sciolto negli ultimi due incontri, dopo una serie infinita di match giunti al verdetto. Non so voi ma sento un fortissimo odore di upset in questo incontro.

Stefano: Sarà una bella sfida per Maia, se non altro per il fatto di mettere a rischio una notevole striscia di vittorie per numero e calibro di avversari sconfitti. Masvidal possiede un’ottima difesa per i takedown, testata contro grappler come Benson Henderson e Rustam Khabilov. In situazioni di clinch contro la gabbia, poi, è in grado di piazzare colpi inaspettati in grado di sorprendere gli avversari, oltre a ottime ginocchiate alla zona addominale. Anche Maia sa ben utilizzare la parete di metallo per limitare le vie di fuga ai rivali e trovare soluzioni offerte dalla sua immensa perizia nel jiu-jitsu. Il brasiliano non si fissa su una sola opzione, bensì è in costante movimento alla ricerca di una via per chiudere il match sul suo terreno preferito. Difficile fare un pronostico in questo incontro.

Lorenzo: Capiamoci, Masvidal è un duro, uno che sa mettere KO chiunque e che sa incassare colpi come si deve; sfortuna vuole che dall’altra parte dell’ottagono troverà un fighter che non ha nessuna intenzione di scambiare colpi in piedi con lui. Risultato? O un match noiosissimo in stile Anderson Silva vs. Demian Maia (dal quale Masvidal potrebbe anche uscire vincente), oppure un epilogo in stile Maia-Condit, dove il BJJ avrà la meglio.

Jessica Andrade sarà la donna in grado di detronizzare Joanna Jedrzejczyk, considerati anche i pure brevi trascorsi comuni (la condivisione del manager Tiago Okamura e, in particolare, una sessione di allenamento nel 2015)? (Domanda di Stefano)

Phre: Sì, i Knicks saranno abbastanza incasinati in questa offseason con Porzingis che sta facendo la prima donna (ha avuto ottimi maestri) e con Melo che non vuole sciacquarsi dai coglioni.

Francesco: No. Per quanto la Andrade sia un’atleta completa in tutte le fasi del combattimento non le do una singola possibilità contro JJ. Ma solamente perché Joanna è di gran lunga la miglior lottatrice femminile in UFC (Cyborg faccio fatica a considerarla per diversi motivi). Questo match si porta sulle spalle un problema che potrebbe esplodere totalmente in caso di vittoria di JJ. La morte totale della divisione Strawweight femminile. Perché, tolta Rose Namajunas, Joanna le ha battute tutte e in modo netto. Ci troveremmo davanti a un caso Mighty Mouse 2.

Lorenzo Faccio davvero fatica a rispondere a questa domanda con più di un secco “NO”, ma provo ad articolare, ricordando come JJ sia stata l’unica donna davvero dominante nelle divisioni femminili; aggiungiamoci pure che ritengo la categoria strawweight superiore alla bantamweight, prevedo davvero una brutta serata per la pur valdia atleta brasiliana.

Qualora dovesse battere Junior Dos Santos e pareggiare il record di difese del titolo heavyweight, Stipe Miocic entrerebbe già nella hall of fame della categoria o sarebbe ancora presto per esprimersi in tal senso? Quale sarebbe il suo prossimo avversario ideale dopo aver superato il brasiliano, a vostro parere? (Domanda di Stefano)

Phre: Il fatto stesso che si parli già di HoF per uno Stipe Miocic qualunque (con tutto il rispetto per il fighter di origini croate) ci fa capire il disastro che è attualmente la divisione dei pesi massimi in UFC. Tolti i primi 5 nel ranking — 6 se aggiungiamo il campione — c’è il nulla. Sono sicuro che la domanda di Stefano era una provocazione, ma decisamente no, la hall of fame non è decisamente vicina per lui.
Per quanto riguarda il suo prossimo avversario rispondo un Cain Velasquez sano in caso di vittoria di Miocic, altrimenti il francese Ngannou in caso di sconfitta.

Lorenzo: Ci ho riflettuto a lungo su chi sia stato il più grande heavyweight della storia della UFC e pur non riuscendomi a convincere dal tutto, ho virato su Cain Velasquez. Tra le sue più grandi vittorie ci sono Antonio Silva, Junior Dos Santos e Travis Browne; tra quelle di Miocic figurano Overeem, Werdum ed Arlovski; sconfiggendo anche Dos Santos, quantomeno il gap si annullerebbe, ponendoli ai miei occhi sullo stesso livello. Come decidere il migliore? Ovviamente un bel match da fare al più presto.

Francesco: Secondo me non abbiamo ancora chiaro il vero valore di Miocic. Non per suoi demeriti ma paga una divisione Heavyweight tra le peggiori mai viste nella storia UFC. Lui ha vinto e convinto ma contro avversari ormai in declino e già da tempo. Parlare di HoF mi pare prematuro, nonostante il possibile record a portata di mano. Ma come detto paga principalmente colpe non sue. Visto che lo vedo mantenere il titolo anche in questa occasione, subito dopo la lista di possibili sfidanti è ridotta a due nomi: Cain Velasquez se è sano o Ngannou che è l’unico realmente lanciato nella divisione.

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