Giro d’Italia 2018 – Cosa aspettarsi

Come ormai da tradizione qui su QCP, prima di ogni grande giro, oltre all’analisi del percorso ed a quella dei partecipanti, ci facciamo delle domande e ci diamo delle risposte su cosa aspettarsi dal Giro e su quello che ruota attorno alle prossime 3 settimane di tappe. Ai soliti Mattia “safebet” Luchetta e Davide “Baliani” Cavati, questa volta si è aggiunto anche il Kellen Winslow del Salento (dal football giocato alle pedalate più o meno serie) ovvero Angelo “angyair” Pellegrino.

-Quanto vi dà fastidio da 1 a 10 la situazione Froome e questo Giro corso praticamente da sub-iudice?

ML: 8. Il ciclismo ha già avuto troppi casi di vincitori su strada a cui poi è stato sottratto il titolo. E queste cose tolgono credibilità a tutto il movimento.

DC: La questione Froome è estremamente fastidiosa (9,5) perché il ciclismo ha già vissuto troppe classifiche rivisitate a distanza di anni. Un’organizzazione mondiale non può permettersi di non giudicare definitivamente un corridore anche per una questione di rispetto verso lo stesso corridore oltre che per il ciclismo intero. Sono passati credo nove mesi dal test anti-doping fallito, non posso concepire che non ci sia stato almeno un primo giudizio. La giustizia sportiva DEVE essere più veloce. Colpevole o innocente, non ci devono essere scale di grigi a livello giuridico.

AP: Sicuramente è fastidioso questo senso d’incertezza (7), probabilmente più per lui che per noi, però tra qualche anno ce ne ricorderemo soltanto se alla fine sarà stato squalificato.

-Froome comunque partirà, quindi: quale sarà il podio di Roma?

ML: Spero che lui non ci sia, perché sono quasi sicuro che quel posto sul podio lo perderebbe, a seguito della squalifica. Vado di bold prediction: vince Pinot, poi Dumoulin e Lopez.

DC: Dumoulin, Froome, Pinot

AP: Froome, Pinot, Aru.

La grinta fatta a ciclista

-Una domanda in particolare su Aru: voi siete soddisfatti della carriera del cavaliere dei 4 mori fino a questo momento?

ML: È uno che ha vinto un grande giro prima di quando avrebbe dovuto e lì le aspettative sono diventate troppo alte. Non è e non sarà mai Nibali. È un ottimo scalatore che spesso fa fatica a mantenere la condizione per tre settimane. Col giusto percorso e un campo partenti non eccezionale può fare podio o addirittura vincere un altro GT. Quello che non gli manca è sicuramente la grinta.

DC: Aru è uno dei corridori più “umani” tra i Big dei grandi giri, ogni grande risultato lo paga sistematicamente il giorno dopo. È ancora molto giovane, 27 anni per un ciclista vuol dire essere ancora in parabola ascendente. Però mi sembra che manchi di continuità e che, forse, il successo alla Vuelta sia arrivato troppo presto e che le aspettative l’abbiano un po’ strangolato. Non è facile ripercorrere esattamente le orme di Vincenzo Nibali. Nibali ha cominciato con Basso come faro ed è cresciuto costantemente fino al top. Aru ha avuto un percorso simile, ma credo che il siciliano abbia un talento e un approccio alle corse diverso dal sardo. Non sempre l’equazione “essere il delfino di un grande campione” ti porta a ripercorrere il successo della tua chioccia..

AP: Al momento direi di si, però adesso entra nella fase più importante della sua carriera, quella della piena maturazione e quindi deve dimostrare di poter fare la differenza anche contro i più forti e con il peso delle responsabilità sulle spalle, e sicuramente questo Giro potrà essere un notevole banco di prova per lui e, magari, dare una svolta decisiva alla sua carriera.

-Beata gioventù: gli anni passano ed i giovani cambiano. Tolto Lopez, tra i vari giovani presenti alla partenza (Ciccone, Eg, Oomen, ecc ecc…) chi secondo voi può diventare un uomo da podio entro i prossimi 3 anni?

ML: Avrei voluto vedere Enric Mas (la tappa vinta ai Paesi Baschi mi ha convinto che questo è l’erede di Contador), ma la Quick Step alla fine non l’ha portato. Tra i citati Oomen è il più completo, anche se in questo Giro dovrà lavorare per Dumoulin.

DC: Sono molto sincero su questa domanda, in questo ciclismo dove l’età del successo si è traslata forse ancora più avanti, i giovani o sono dei fenomeni (Quintana qualche anno fa ad esempio) o dubito si possa anche solo immaginare l’upside di un ciclista. Sicuramente Lopez non è troppo lontano da Nairo, potenziale fenomeno.

AP: Spero vivamente in Konrad (che però poi tanto giovane non è alla fine) che quest’anno ha già fatto vedere buone cose anche al Nord, soprattutto per la classifica finale, mentre pretendo che Ciccone sia la miccia che faccia sempre far scoppiare il veglione del tritello nelle tappe più importanti in montagna. Sono curioso di vedere come la Sunweb gestirà Oomen perché non mi aspetto un gran giro da Dumoulin e quindi ci sarà da capire se lo vorranno utilizzare da seconda punta o vogliono soltanto fargli fare esperienza (questa sarà la prima grande corsa a tappe in cui si schiereranno 8 corridori invece di 9 e sicuramente questo avrà un’influenza sulla tattica di gara sulle 3 settimane).

-Sono previste un buon numero di volate ed un numero esiguo di velocisti top class: tutti contro Viviani o vedete uno degli altri velocisti presenti in grado di ergersi dalla massa?

ML: Viviani ha fatto un salto di qualità notevole e ha una squadra di grande livello per le volate. Forse Mareczko può batterlo nelle giuste condizioni, ma dubito.

DC: Sono molto felice per Elia Viviani che ritengo davvero un campione molto sottovalutato. Dall’oro olimpico si è sbloccato, come se avesse messo una ✓ su un obiettivo e che si sia tolto un peso. Andare via dalla Sky è stata un’altra scelta vincente, spero sia il Giro della sua consacrazione a sprinter di grande livello mondiale, la concorrenza? Bene, ma non benissimo.

AP: Viviani ha la grande possibilità di dimostrare di essere veramente un top sprinter e la seconda parte di stagione 2017 fa ben sperare, ma in una corsa a tappe così conta anche la squadra e la capacità di portarti nella giusta posizione al momento giusto e, di nuovo, il corridore in meno potrà essere un fattore: il fatto che finora non ha quasi mai avuto la squadra che corre per lui potrà, paradossalmente, essere quasi un vantaggio. Però lo dico subito: sotto le 3 vittorie non deve scendere. Tra i giovani curioso di vedere come si comporterà Gibbons.

-In generale vi piace questo percorso? Cosa avreste cambiato?

ML: Mi piacciono gli ultimi due tapponi e qualche frazione intermedia. Avrei messo un’altra crono di 30 km e qualche arrivo in discesa. Ci sono troppi arrivi in salita, specie nella prima settimana.

DC: Per il percorso non mi sbilancerei fino a quando non vedrò con i miei occhi la fantastica guida di Quelchepassalosport che diventerà mia compagna fedele nelle tre settimane del Giro. Salvare sulla barra dei preferiti assolutamente. Come disse il grande Mario Cipollini qualche anno fa, più che un percorso sembra un Tour di stazioni sciistiche (cit.). Tante salite, pochissima crono, il terreno c’è per attaccare, ma anche per rimanere un po’ delusi in qualche tappa perché la gente deve salvare la gamba..

AP: Io sono del parere che alla fine la corsa la fanno i corridori più che il percorso, ma comunque mi sembra un Giro bello vario, dove si può far spettacolo (magari avrei preferito un disegno diverso della tappa di Pratonevoso però anche così sarà un bell’antipasto in vista dei giorni seguenti).

-Eurosport vs Rai, dove lo seguirete, chi vi piace di più?

ML: La seguo dove posso e quando posso. Il giro è troppo bello per stare anche a pensare a chi lo commenta.

DC: Assolutamente Eurosport del buon Magrini, nonostante il servizio Rai sia comunque di discreto livello, ma forse un po’ troppo da Bar Sport.

AP: Quando sono a casa preferisco per lo più Eurosport soprattutto per l’HD e per Magrini che mi sta indubbiamente simpatico, quando sono a lavoro vado con lo streaming di RaiSport, e comunque per il Giro la capacità della RAI di avere i collegamenti dalle moto in corsa è un bel di più.

-Foste sulle strade del giro, cosa scrivereste sull’asfalto?

ML: Sgarbozza ci manchi!

DC: Farei la segnaletica orizzontale dello STOP e scriverei con lo stesso carattere “FROOME”

AP: “#AmoreInfinito”, “La vita è più bella in rosa” o “Niente Fornero per la De Stefano”

-C’è una domanda che non vi ho fatto e a cui vorreste rispondere? Fatevi una domanda e rispondetevi

ML: Ma la storia di Adam Hansen che fa tutti i grandi giri ogni anno quanto ha rotto il cazzo? Tantissimo. Dicono che con questo Giro arriva a 20 e poi la smette. Speriamo.

DC:  Bravo Francesco (azazelli, ndr), per quest’anno le domande sono state molto esaustive. Voglio solo dire che, nonostante mi abbia fatto venire qualche dubbio quando batteva a cronometro Cancellara al Tour, mi mancherà Albertino. Tanto.

AP: Quando ti manca la possibilità di poter vedere una tappa di montagna da vicino? Tanto, ma tanto proprio…

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