Pagelle Motomondiale Qatar – È ancora Italia vs Spagna

Anno nuovo, podi vecchi. Nonostante le modifiche tecniche e i cambi di casacca, il motomondiale sembra essere rimasto quello del 2017, con i soliti nomi a farla da padrone. I 9 piloti finiti a podio provengono da 2 paesi, gli stessi che stanno dominando da qualche anno il mondo delle 2 ruote. A vincere questo weekend è stato il tricolore nazionale, con ben 2 vittorie, 1 secondo posto e 2 terzi posti, la Spagna completa con una vittoria, 2 secondi posti e un terzo. Difficile prevedere come si evolverà il campionato, ma è possibile che i protagonisti visti a Losail siano gli stessi che vedremo fino a fine anno lottare per le vittorie e il titolo. Dopo la pioggia dell’anno scorso, sabato abbiamo assistito alla tempesta di sabbia che ha reso difficile la guida a tutti i piloti: cosa vedremo nel 2019, la neve in Qatar? Vedremo, intanto sotto con le pagelle.

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Jorge Martin 9: siamo soliti vederlo partire davanti a tutti per poi scivolare, a terra o in classifica. Stavolta parte “solo” secondo in griglia ma gestice perfettamente la gara, tenendo sempre dietro Canet e guadagnando 25 punti di vitale importanza per la lotta al vertice.

Aron Canet 8: partito leggermente indietro, recupera agevolmente sino a ingaggiare un duello con Martin durato sino all’ultimo secondo, ma senza mai dimostrare di averne di più dei 2. Sarà comunque protagonista ogni week end quest’anno, il Qatar è solo un mezzo passo falso.

Lorenzo Dalla Porta 7,5: bravo a regolare il gruppetto in cui era per prendersi l’ultima posizione del podio. Meno bene a inizio gara, quando con più collaborazione lui e gli altri avrebbero potuto recuperare sulla testa e lottare per posizioni più nobili. Ottimo inizio comunque dopo un 2017 sotto tono per il ragazzo di Prato.

In positivo: Di Giannantonio è autore di una buona rimonta dopo un inizio difficile e ha lottato per il podio sino all’ultimo. In ripresa anche Antonelli, autore della pole e decisamente a suo agio sulla Honda del team Simoncelli. Si conferma la miglior Ktm Rodrigo, anche lui nel gruppetto che lottava per il 3o posto.

In crescita: buon inizio per i rookie Masia e Masaki, a punti all’esordio. Bene anche altri 2 giapponesi, Sasaki e Toba, con quest’ultimo che ha già fatto più punti che in tutto l’anno scorso grazie a un buon 7o posto, appena davanti al connazionale.

Delusioni: sicuramente Bastianini. Ogni anno sembra quello buono per vincere, ogni anno non riesce a sfruttare il suo enorme talento. Questa volta sbaglia l’approccio a una curva e perde il controllo essendo troppo largo in traiettoria. Anche quest’anno la Ktm sembra non adatta per le lotte al vertice, con poche moto a punti e molte difficoltà. Per ora metto tra le delusioni anche Bulega vista la caduta, ma pare soffra ancora di un infortunio subito l’anno scorso, giudizio in sospeso.

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Francesco Bagnaia 9: partito in prima fila, rimane davanti praticamente per ogni giro della gara, dovendo resistere solo all’ultimo giro agli assalti di Baldassari. Prima vittoria in Moto2 e ottimo inizio per Pecco, uno dei papabili al titolo della classe di mezzo.

Lorenzo Baldassarri 9. gara fenomenale del maceratese, bravo a lottare con Marquez e poi a recuperare per impensierire Bagnaia. Ha provato alla penultima curva il sorpasso ma il portacolori dello Sky Team ne aveva di più, comunque un podio che dà fiducia a un pilota eccessivamente sfortunato nella sua carriera.

Alex Marquez 8,5: voto alto anche per il più piccolo dei Marquez. Forse non ne aveva per lottare con Bagnaia, ma era probabile una lotta sino all’ultimo con Baldassarri per la seconda posizione, peccato per quel problema al freno posteriore.

In positivo: Pasini si conferma un ottimo pilota di questa categoria e praticamente da solo aveva recuperato Marquez, forse sperava di prenderlo gli ultimi giri ma è mancato qualcosina. Bene anche Luca Marini, in top 10 all’esordio col team Sky, e Joan Mir, campione Moto3 in carica e capace di recuperare 13 posizioni dalla partenza.

Delusioni: Fenati ci aveva fatto sperare con un ottimo 5o posto in qualifica, è calato durante la gara finendo lontanissimo dalla zona punti. Male anche Lowes, vittima dell’ennesima caduta della sua carriera. Pessima gestione della gara infine per i team Ktm Ajo e Dynavolt, troppo impegnati a superarsi tra di loro, favorendo la fuga dei primi 4.

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Andrea Dovizioso 9: all’inizio se ne sta tranquillo dietro Zarco, poi decide che è tempo di andare in testa. Preso il comando gestisce bene su Marquez e va a trionfare al fotofinish.

Marc Marquez 8,5: la tattica è simile a quella del Dovi, la conclusione meno. La Ducati ha ancora più motore della Honda e a Losail questo avvantaggia la rossa di Borgo Panigale, Marc si deve accontentare del 2o posto.

Valentino Rossi 8: A 40 anni finisce ancora sul podio, una leggenda vivente. Difficile fare meglio di così, considerati i limiti ancora evidenti della Yamaha.

Cal Crutchlow, Danilo Petrucci 7,5: rimangono coi migliori finchè possono, poi devono per forza perdere terreno vista la differenze tecnica delle loro moto. Comunque un ottimo inizio per loro.

Maverick Vinales 6: buona la rimonta finale che lo fa arrivare 6o, ma a inizio gara era un desaparecido assieme a Lorenzo (voto 4,5) che desaparecido lo è rimasto, abbandonato dal freno proprio quando stava per entrare nella lotta per le posizioni fuori dal podio.

Dani Pedrosa 5: a parità di moto con Marquez mi aspetto sempre di più da lui, ma ogni gara sembra avere una marcia in mano rispetto agli altri.

Johann Zarco 6: bene la pole, molto bene la prima parte di gara, dovesse imparare a tenere il passo fino in fondo sarebbe sul podio ogni gara.

Franco Morbidelli 7: miglior rookie all’esordio in MotoGp, ottimo 12o posto, ci si aspetta una crescita costante nelle prossime gare.

Hafizh Syahrin 7: anche per lui esordio a punti, primo malese nella storia a riuscirci in MotoGp. E pensare che neppure doveva gareggiare coi “grandi”.

Ktm 3: ah, c’erano anche loro in gara?

Aprilia 3: vedi sopra. Nella settimana in cui è venuto a mancare Ivano Beggio, si poteva ricordarlo in maniera diversa in pista.

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