Taggato: Damiano Cunego

Il Lombardia 16

Il Lombardia 2016 – Preview

Domani arriva l’ultima monumento dell’anno, la classica delle foglie morte, quella che nell’immaginario collettivo una volta chiudeva la stagione ciclistica, ma che ormai tra nuovi mercati e nuovi calendari, va già bene se si riposa a dicembre. Quest’anno “Il Lombardia” (una volta conosciuto come il giro di Lombardia) arriva addirittura prima del mondiale, che io ricordi (e ricordo molto poco, ndr) non era mai accaduto, potere del clima frizzante che si trova in Qatar dove il 15 ottobre verrà assegnata la maglia iridata. Ma restiamo al futuro imminente: dopo 3 anni di “esperimento” domenicale, il Lombardia torna a disputarsi di...

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L’antipasto

Kwiatkowski, Sagan, Valverde, Cunego, Kreuziger, Cancellara, Evans è l’ordine di arrivo della “Strade Bianche”, una gara arrivata all’ottava edizione, che, ovviamente, non può essere una grande classica in termini storici, ma che ha tutto per esserlo in termini qualitativi del percorso e appunto dei partecipanti. L’arrivo in piazza del campo oggi sembrava una passerella, dopo la rampa finale e dopo una decina di tratti sterrati che hanno fatto selezione quasi senza il bisogno di scossoni, come fosse una Roubaix: i campioni sono sfilati uno ad uno, selezionati dalla polvere e da un percorso d’altri tempi.

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Appunti sulle Classiche – e ora le Ardenne

Non c’è tempo nemmeno per ripulirsi dalla polvere del Pavè, che subito bisogna cominciare a sudare sulle pendenze della tripletta delle Ardenne: Amstel Gold Race, Flèche Wallone e Liège-Bastogne-Liège. Corse da un giorno con dislivelli complessivi paragonabili a tapponi dei Grand Tour. Spettacolo assicurato e sorprese all’ordine del giorno. Veniamo subito ad alcuni dei probabili protagonisti delle prossime settimane, divisi in Italiani, All Stars ed Outsiders.

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MAGGIO 2012: playoff e tappe

A maggio iniziamo con il calcio, è una scelta forte, ma andava fatta: si concludono i campionati, si concludono le coppe e si scaldano i motori per gli Europei. Tanta roba insomma ma cerchiamo di essere i più sintetici possibili: gli schiaffi di Delio Rossi a Ljalic e la papera di Buffon contro il Lecce restano sullo sfondo, mentre il centro del palcoscenico se lo prendono i coach vincenti. Di Matteo probabilmente non lo sa nemmeno lui come ha fatto, ma sull’albo d’oro della Champions compare il nome del Chelsea dopo anni di assalti falliti più per sfortuna che per...