Taggato: Lance Armstrong

Regalo di Natale sport 0

Babbo Quelchepassa e il regalo di Natale perfetto n.2

Torna la rubrica di Quelchepassalosport sui regali più adatti da fare per Natale a voi o ai vostri amici / moglie / mariti / fidanzati/e etc., e dopo la prima parte dedicata agli sport americani, ecco questa dedicata a calcio e ciclismo, due sport che nel 2016 sono stati grandi protagonisti su questo sito. Partiamo dallo sport nazionale ed, ovviamente, partiamo dalla magliette che sono la parte fondamentale del calcio: quello che dovrà ricevere il regalo ha più di 30 anni? Ha la passione per i cartoni animati o per il calcio di una volta? Siete voi quella persona? Attenzione...

Fabio Casartelli 20

Barcellona 1992: il sorriso mai spento di Fabio Casartelli

Barcellona 92 è stata la “mia” Olimpiade. Stavo per compiere 18 anni, mi apprestavo ad iniziare l’ultimo anno del liceo ma soprattutto avevo tutto il tempo libero possibile per poter seguire qualsiasi gara volessi anche perchè l’orario era praticamente lo stesso nostro. Si ok, si andava a mare, si poteva uscire la sera…ma era l’Olimpiade e qualche sacrificio si poteva fare no? Se 4 anni prima si sentiva che il mondo stava per cambiare, adesso si era in pieno stravolgimento di tutto ciò che era immobile sin da dopo la seconda guerra mondiale: il muro di Berlino era caduto e...

7

La maledizione della maglia iridata

Siamo nel pieno della stagione ciclistica 2015, le prime classiche hanno già recitato i titoli di coda con vincitori e vinti che guardano al futuro per confermarsi o redimersi. Il carrozzone a pedali, dopo aver sedotto paesi e spettatori, li abbandona lasciandoli nell’indifferenza degli altri trecentosessantaquattro giorno con la rimozione di striscioni, sponsor e l’abbandono delle carovane da Sanremo e Oudenaarde per spostarsi al Velodomo di Roubaix dove è in programma la classica delle classiche, quella Parigi-Roubaix che è una data cerchiata in rosso dagli appassionati delle due ruote. Ecco, per preview e review della Parigi Roubaix i miei colleghi...

3

Tour de France: CENTO

C’eravamo tanto amati durante il Giro d’Italia, perché Vincenzo Nibali ha finalmente mostrato dei numeri che in un ciclista italiano non si vedevano da un -bel- po’ e perché anche se non ha vinto nemmeno una tappa Carlos Betancur è entrato nei cuori di tutti voi. Non negate, perché lo so che è così. Università e Playoff NBA (il primo amore non si può scordar, e citiamo pure la Carrà) mi hanno tenuto lontano da queste pagine. Consapevolissimo che questa cosa sia dispiaciuta molto più a me che a voi, è bene tornare a parlare di quello sport su due...

1

Marco Pantani, 9 anni dopo, come oggi.

Sulla scia di quanto scritto da Carmine poco fa, rispolvero un post scritto precisamente un anno fa, sul forum di playit, riadattato parzialmente al 2013, le sensazioni e i ricordi restano immutati. Quand’è il 14 Febbraio non si può non pensare al residence “Le Rose”, come tutti gli anni, da 9 anni. In tanti si sono sentiti traditi quel 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, probabile che lui sia stato uno di quelli. Passano gli inverni, ma dentro di ognuno di noi resteranno sempre indelebili alcune diapositive, come quando ti chiedono dove eri o cosa facevi quando c’ è...

13

Il peggiore di tutti

Ebbene sì un’altra classifica virtuale. Questa volta però non celebriamo l’atleta migliore di una determinata disciplina o il migliore in assoluto, la squadra del secolo o il più grande gesto atletico della storia. Cerchiamo, invece, il peggiore sportivo di sempre. Chiariamoci non si parla di quello più scarso. Per quanto mediocre un professionista è pur sempre un atleta superiore alla media. Qui si discute di etica e morale. La nostra gara virtuale, infatti, si occupa di quelli che hanno utilizzato qualsiasi mezzo pur di vincere, persino violare la legge; quelli che prendono il giuramento olimpico di De Coubertin, lo usano...

8

A colpi di ricordi – Il ciclismo

Gran cosa la tecnologia. Mi permette di rompere le palle alla gente ventiquattro ore su ventiquattro. Ieri sera mentre il buon Ciavattini seguiva con l’attenzione del vero appassionato di ciclismo la prima parte dell’intervista a Lance Armstrong, io continuavo a rompergli le scatole via WhatsApp. Lui con profonda educazione rispondeva alle mie farneticazioni, finché non gli ho gettato lì un’idea. Il Ciava ed io abbiamo una visione fanciullesca dell’evento sportivo (bestemmie a parte, ovvio) entrambi pretendiamo che una partita o una gara siano in grado di regalarci le stesse emozioni (stupore, incredulità entusiasmo) di quando eravamo bambini. Comunque, mentre insultavo...

6

Caso Armstrong: Passerella

Oprah did it again. E il buon Lance Armstrong ha vinto un’altra volta, con una campagna elettorale studiata alla perfezione, probabilmente più attentamente anche dei suoi sette Tour de France. Qualche giorno fa avevo scritto che l’unica possibilità che Armstrong aveva di riabilitarsi era quella di far cadere un sacco di teste di gente in giacca e cravatta. Come al solito mi sbagliavo: quello era l’unico modo per riabilitarsi agli occhi degli appassionati. Ho sottovalutato quanto potesse essere geniale il texano, e dire che l’ho sempre lodato per questo, ed infatti gli è bastato fare qualche calcolo di matematica basilare...

7

Caso Armstrong: One Big Lie

Un Hotel di lusso in Texas fa da cornice all’interista di Oprah Winfrey a Lance Armstrong. Pochi fronzoli e domande dirette. “Hai mai assunto sostanze proibite?” “Sì.”  Questa parte era trapelata dalle anticipazioni sulla trasmissione, e quindi l’effetto è stato lievemente smorzato, complice anche il sonno che incombeva. Ciò che nemmeno il sonno è stato in grado di alleggerire è stato un successivo quesito, che ha squarciato in due il mio cuore di giovane, e a quanto pare ingenuo, appassionato. “E’ umanamente possibile vincere sette Tour de France di fila senza l’uso di sostanze proibite?” “No, secondo me no.”

8

Caso Armstrong: verso il Vaso di Pandora

E’ con timore reverenziale che mi appresto per la prima volta a scrivere di ciclismo, dopo anni passati a parlare di palla a spicchi. Non che io mi ritenga esperto dell’una o dell’altra cosa, lungi da me perfino professarmi un giornalista o qualcosa di simile. Sono sicuro al 100% però della mia passione per entrambi questi sport, ed è per questo che ringrazio (e maledico allo stesso tempo) Francesco Ciavattini per avermi dato l’opportunità di avere uno spazio dove parlare dello sport a due ruote.