Green Bay Packers – La corsa ai ripari

C’è qualcuno qui dietro?!

Viene quasi il dubbio che quando una squadra ha un fenomeno in cabina di regia tenda ad adagiarsi un po’ troppo sulle sue qualità, rendendo il gioco più prevedibile e quindi, nonostante sia fatto ad un livello eccelso, più difendibile da parte degli avversari. Questa cosa sta succedendo (è successa) ai Packers di Rodgers e per certi versi anche ai Saints di Brees e ai Colts di Manning, anche i Patriots di Brady, quando hanno iniziato ad appoggiare il loro gioco troppo sull’attacco aereo hanno faticato un po’ di più. Stiamo parlando dei 4 QB più forti degli ultimi 15 anni, un paio entrano di diritto anche tra i QB più forti di sempre, ovviamente con questa premessa non voglio criticare loro, immagino che anche che per chi prepara il game plan sia quasi un atto di lesa maestà non appoggiare tutto il carico sulle spalle di QB siffatti, ma il football è lo sport di squadra, nonostante si vada sempre più la spettacolarizzazione del gioco aereo, i risultati delle 4 squadre sopra citate negli ultimi anni dimostrano che c’è bisogno anche d’altro.

Fatta questa premessa e considerato il concetto di salary cap/coperta corta, nel Wisconsin in questa offseason sembra abbiano capito la lezione: vittime, in questi ultimi 2 anni post super bowl vinto, di un gioco ai massimi livelli troppo prevedibile, hanno deciso di iniettare all’interno dell’attacco nuove gambe, anche a discapito di perdere qualche mano.

E’ stato lasciato andare Greg Jennings, che da quando ha trovato una nuova casa (peraltro molto vicina, nel Minnesota), non smette di parlare della vecchia: prima criticando la leadership di Rodgers, poi “accusando” il sistema Packers di avergli fatto il lavaggio del cervello (cervello? quale cervello?! ndr) circa i rivali divisionali. Ma questo è il passato, il presente (e il futuro) si chiama soprattutto Randall Cobb, un giocatore che già l’anno scorso abbiamo imparato ad apprezzare per la sua duttilità, in grado di schierarsi, anzi nascondersi in giro per il campo andando a creare missmatch in più situazioni tattiche. Quest’anno il suo ruolo sarà ancora più centrale, pur sempre restando fedele alla sua atipicità, una sorta di Percy Harvin, per non uscire dalla liason con i rivali divisionali, che proprio di Harvin si sono sbarazzati.

A cercare di dare “normalità” al reparto ci saranno due ricevitori più “canonici” come James Jones e Jordy Nelson, mentre vengono riposte non poche speranze sul medio/lungo termine anche su Charles Johnson, rookie pescato al settimo giro, da un piccolo college di division II nel Michigan: il classico freak atletico che però avrà bisogno di essere sgrezzato, magari passando anche tramite la practice squad o sfruttando la sua velocità direttamente negli special team, anche come ritornatore. Di “normalità” invece non possiamo parlare quando elenchiamo i 3 TE di questa squadra: Jermichael Finley, Andrew Quarless e D.J. Williams in 3 non fanno un cervello (qui non c’è niente da lavare, quindi….), ma a Green Bay restano ancora fiduciosi che prima o poi, almeno uno di loro premerà l’interruttore giusto ed esploderà in tutte le sue potenzialità, che, bisogna ammettere, sono estremamente intriganti.

Ma i cambiamenti principali sono arrivati nel running game, fino a questa primavera reparto totalmente dimenticato. L’acquisizione di due rookie RB tra i migliori di questa classe piuttosto profonda come Eddie Lacy (2° giro) e Johnathan Franklin (4° giro) pone definitivamente la parola fine all’epoca in cui ai Packers correvano carneadi o scarti altrui (anche se Benson, fino all’infortunio, l’ennesimo della sua carriera, si era ben comportato). Se almeno uno dei due dovesse rivelarsi solido (ed entrambi hanno la possibilità per esserlo) ecco che lo scenario di gennaio per Rodgers e compagni cambia di molto.

Adesso ti spiego come si fa.

Per cambiare totalmente poi qualcosa di più dovrà arrivare dall’altro lato della palla: quando 3 edizioni fa i Packers si sono laureati campioni NFL, molto era partito dalla difesa, da poco passata al “modulo” 3-4. “Se abbiamo fatto così bene con il nuovo schema non ancora assimilato del tutto, chissà cosa potremo fare tra 2 3 anni?!”, in realtà dopo quell’exploit, di progressi non se ne sono visti. La pass rush pesa sempre troppo su un unico giocatore (Clay Matthews), un po’ come accade in attacco con Rodgers, e ormai sia l’HC McCarthy, ma soprattutto il defensive coordinator Dom Capers, iniziano a friggere un po’.

Quest’anno l’investimento principale è avvenuto in linea: con il primo giro è arrivato, da UCLA (come Franklin) Datone Jones, uno che dovrebbe rendere più facile il compito agli OLB, reparto in cui si aspetta la crescita della scelta di primo giro dell’anno scorso, ovvero Nick Perry. La linea poi potrebbe sfruttare il ritorno di Jarel Worthy (2° giro 2012), il quale però avrà bisogno ancora di qualche mese prima di essere abile ed arruolabile. Completano il front 7 B.J. Raji, Ryan Pickett, A.J. Hawk e il già citato Clay Matthews: da loro sappiamo cosa aspettarci e in generale garantiscono uno standard di prestazioni piuttosto elevato.

In tutto questo le secondarie sono state penalizzate più per demeriti altrui (scarsa pressione sui QB avversari) che per reali mancanze nel personale: in realtà Casey Hayward e Morgan Burnett sono pedine su cui puntare ora e poi, vista anche la loro giovane età (23 e 24) e Tramon Williams (nonostante il nome non suoni così bene, specie in alcune parti d’Italia…) garantisce esperienza. Il buco grosso è nel ruolo di free safety, dove dopo aver sfruttato sino all’ultima goccia il talento di Charles Woodson, ora ci si affida a M.D. Jennings, titolare per 10 partite la passata stagione senza impressionare più di tanto ed undrafted 2011. Come undrafted (2012 stavolta) è Sean Richardson, colui che dovrebbe battagliare con il suddetto Jennings per il ruolo da titolare: il più classico dei bene, ma non benissimo.

Prima di chiudere, una piccola nota campanilistica: niente di personale, caro Mason (Crosby, ndr), ma se continui a sbagliare calci in questa preseason e anche in stagione regolare, a noi non dispiace. Forza Tavecchio!!

In sostanza, non so se hanno fatto il lavaggio del cervello anche a me, ma Green Bay sembra migliore delle sue rivali divisionali e non solo per la presenza di Aaron Rodgers. Offensivamente avranno 16 partite per far entrare in ritmo anche il running game, visto che con ARod a roster non dovrebbe essere comunque difficile conquistare la post-season. Difensivamente ci si aspettano dei miglioramenti sostanziali da subito dalla pressione sui QB e questo dovrebbe essere garantito sia dall’innesto di Jones, sia dal possibile miglioramento al secondo anno di Perry.

azazelli: Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.
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