MotoGP in pillole – GP Francia 2016

Solo

Sono stato in dubbio sino all’ultimo se fare o meno queste pillole: una gara di per sé soporifera e noiosa è stata abbinata ad un pranzo domenicale portentoso, che mi ha lasciato in stato comatoso per tutta la durata del gran premio.

Ero così poco lucido che ad un certo punto ho iniziato a twittare con l’account sbagliato.

…e me ne sono accorto solo dopo un’oretta, nonostante avessero provato a spiegarmelo.

Fumble di Iannone!! Big play di Lorenzo!

Pappardelle con la lepre. Che poi può essere anche benissimo il titolo per la gara della MotoGP: Iannone, Dovizioso e Marquez (senza trascurare anche il solito Crutchlow) hanno fatto la figura della pappardella stracotta, la lepre stavolta l’ha fatta Lorenzo.

La Yamaha che è sbarcata in Europa sembra essere proprio la Yamaha con mezzo secondo in più (o sarebbe meglio dire in meno) nella manica, come si diceva in inverno durante i test.

Lorenzo ha dominato tutto il weekend, quando le cose gli vanno bene poi è impossibile negoziare.

Ad un Lorenzo così non puoi regalare 3 secondi, figurarsi più di 5. Ma tutto sommato è stato un buon weekend per Rossi: male sino a domenica ed alla fine ha recuperato (tanti) punti su Marquez e ne ha persi solo 5 da uno che andava come il vento.

Poi nel post gara inizia l’intervista pigliando per il culo l’avversario/compagno per le dichiarazioni del weekend scorso, scimmiottandole. Mindgame, gli piacciono, ci stanno…poi se hai Sandro Donato Grosso a farti da spalla comica, riescono anche meglio.

Poco spettacolo (direi nullo) anche perché, come quasi sempre quest’anno, alcuni dei possibili protagonisti si sono autoeliminati.

Per “il caso Iannone” probabilmente questo tweet è la sentenza definitiva:

Tipico detto USA, che nel mondo delle moto avevamo già sentito…

Tra parentesi: forse manca più Stoner alla MotoGP, che la MotoGP a Stoner.

Alla fine anche Stoner nei primi anni, quando era “Rolling Stoner”, sembrava più ambizioso che talentuoso…ok, i punti di contatto con Iannone finiscono qui.

Spiace per lui e spiace per la Ducati che continua a raccogliere molto meno di quanto in realtà valga.

Perché anche l’altro Andrea s’è rotolato quando era in lizza per lottare per il podio. Ecco, “lottare” che bella parola, c’era il forte rischio che ci saremmo potuti divertire.


Copioni!

Caduta simultanea molto strana, anche se poi al replay si vede che Marquez inizia a cadere in un tratto leggermente precedente. S’è capito davvero poco, nel dubbio: è colpa della Michelin.

Marc pareggia i regali con i principali avversari mondiali, ora tutti hanno avuto un colpo di arresto. Vediamo se al prossimo GP (Mugello!) rinizia il giro degli scivoloni.

Scaltro comunque nel risalire in sella e concludere sì ultimo, ma 13esimo (3 punti). Avete capito bene, hanno concluso in 13 (come in Argentina).

A forza di eliminazioni, Pedrosa stava per finire di nuovo sul podio. In realtà il terzo posto è stato un premio alla Suzuki: Viñales probabilmente a fine anno lascerà il team che l’ha cresciuto, ma per ora rappresenta l’unico podio non Yamaha-Honda-Ducati in queste prime 5 gare.

Eroico Petrucci, tornato prima del previsto e con una bella lotta nel finale per arrivare davanti a Barbera.

Anche stavolta la Moto2 non sono riuscito a seguirla, c’era Schwazer…o meglio c’era Bragagna che parlava di Schwazer e sopra qualsiasi altra persona volesse raccontare qualcosa (già in forma olimpica il buon Franco).

La Moto3 è stata al suo solito appassionante: Fenati con un buon secondo posto che è il massimo ottenibile contro il Binder degli ultimi 2 GP.

Binder è l’unico con più di una vittoria sinora ed è l’unico ad essere sempre andato sul podio (2°, 3°, 3°, 1°, 1°), ovviamente è primo nel mondiale (+24 su Navarro, +35 su Fenati): sembra l’inizio di Kent dell’anno scorso, quello a cui sono bastati dei sesti e settimi posti nelle ultime 4 5 gare per vincere il campionato.

Fenati però probabilmente lotterà per il titolo per tutto l’anno, potrebbe anche vincerlo (la Moto3 è spesso sinonimo di imprevedibilità gara dopo gara), ma la sensazione a guardare the big picture è che gli manchi quel qualcosa per poter essere un domani tra i big, big per davvero.

Ma il vero motivo per cui alla fine mi sono convinto a scrivere di Le Mans è stato “le patatine di Nicolò Bulega”.

Questa cosa può essere sfuggita a molti, perché è venuta fuori sabato durante le prove. Ad un certo punto Guidone Meda ha tirato fuori questo aneddoto “speciale”: “Ieri ero a cena con Bulega, quando sono arrivate le patatine fritte, lui prima di mangiarle le ha disposte così nel piatto”…ed ha mostrato questo

A parte che se la porzione di patatine fritte è di 10 unità….io morirei di fame, ma l’aneddoto non è finito lì, c’era la morale “i piloti sono tutti un po’ metodici, ma se fai una roba del genere a me viene in mente che tu sia speciale“.

Vi assicuro che non ha detto “speciale” nel senso di “un bambino speciale”, ma proprio “speciale” nel senso di speciale: ma speciale di che?!?! Mah.

EDIT. Da whatsapp ci suggeriscono una soluzione plausibile

Forse è proprio così…

Non ce ne voglia Nicolò, che è anche un ragazzo televisivamente simpatico, oltre ad avere un gran talento. Più a guidare che a impiattare. Poi oh, ha 16 anni, ci mancherebbe che non possa fare le cazzate con la composizione delle patatine, non è colpa sua se poi in TV rendono la cosa in questo modo francamente imbarazzante, con la solita lente di ingrandimento (e deformante) che usano questi professionisti del genere.

L’amara verità? Ieri al pranzo di cui sopra ho provato a fare la stessa cosa con le pappardelle: l’effetto non l’ho fotografato, ma fidatevi non sono così speciale. Tristezza ed invidia.

Esercitiamoci con i “regoli”, un giorno saremo speciali anche noi.

azazelli: Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.
Related Post