“Calcetto” Mondiale

I presupposti per una gara “calda” a Sepang c’erano tutti. E così è stata. Poteva essere l’ipotetica gara della gloria per Rossi, rischia di essere una macchia indelebile nella sua carriera. Il duello Rossi-Marquez ha vissuto in Malesia l’ennesimo capitolo culminato con la caduta di Marquez dopo un calcetto ricevuto dall’italiano. Un duello fatto di sorpassi e contro-sorpassi al limite che hanno fatto perdere la testa al dottore ed è scaturito in un gesto non bello da parte di quest’ultimo. Già dalla conferenza stampa del Giovedì il clima era rovente tra i due: “Marquez ha giocato con noi, voleva far prendere vantaggio a Lorenzo e farmi perdere punti. Direi che è evidente quello che è emerso in Australia: Lorenzo ha un nuovo alleato”. Queste le dichiarazioni di Valentino Rossi. Parole pesanti che non hanno fatto altro che alimentare ulteriormente una gara che già di suo era bollente. Il gesto compiuto da Rossi non è giustificabile. Non è giustificabile se sei un pilota di 20 anni e vuoi dimostrare di “spaccare tutto”, ne tantomento se a compierlo è un  9 volte campione del mondo che da 20 anni lotta ad altissimi livelli.  C’è chi prova a giustificarlo dicendo che ha reagito solo alle provocazioni o che è stato un gesto di legittima difesa, ma francamente queste giustificazioni sono al limite del delirante. Anche perchè a parti invertite saremmo qui a chiedere la testa o la crocifissione di Marquez senza se e senza ma.

Lo spagnolo della Honda viene accusato di aver favorito Lorenzo arrivando lungo e permettendo a JL di passarlo facilmente e di aver invece ostacolato più volte Rossi ingaggiando con l’italiano un duello che fino al calcetto era assolutamente uno dei  più combattuti degli ultimi anni. È vero, Marc puó aver ostacolato Rossi battagliando con lui, ma nel bene o nel male queste son le gare. Un comportamento forse discutibile, ma Marquez è libero di poter fare la sua gara. Come ha fatto Iannone a Phillip Island sempre ai danni di Rossi, con annessi insulti al pilota Ducati sui social network da parte di pseudotifosi di VR. Anche perchè non lottavano per un ottavo posto, ma per un posto sul podio.

A Sepang Valentino Rossi ha dimostrato una fragilità psicologica che finora non aveva mai avuto. È sempre stato il più forte sotto quel punto di vista per anni in MotoGp, capace di sconfiggere i suoi avversari dentro e fuori la pista. A Sepang questa sua forza, colpa forse anche della tensione della gara, è venuta meno ed è culminata con quel calcetto che ha messo KO il campione del mondo in carica. Ha tentato di “mandare al manicomio” gli avversari, di indebolirli dal punto di vista psicologico, ma stavolta a farne le spese è stato lui.

Sicuramente Marquez non è un santo, ha dimostrato in più occasioni una guida forse un po’ troppo irruenta ed aggressiva. Già in due occasioni le sfide corpo a corpo tra lui e Rossi si son concluse in modi un po’ bruschi: in Argentina con Marquez a terra e ad Assen con la vittoria di Rossi tagliando l’ultima chicane. La direzione gara ha dato ragione a Marquez, penalizzando Rossi che partirà dall’ultima posizione a Valencia.

In tutto questo Jorge Lorenzo guadagna ulteriori punti e si trova a soli 7 punti da Valentino Rossi. E con un Valentino in ultima fila a Valencia, le chance dello spagnolo di conquistare il titolo sono alte.

Per la cronaca, la gara l’ha vinta Dani Pedrosa, dimostrando una importante crescita di risultati in questa ultima parte di stagione.

L’8 Novembre a Valencia andrà in scena l’ultimo duello di questo lungo e combattuto campionato e di sicuro non sarà solo una semplice gara.

P.s.: #StayStrongGuidoMeda

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